( O. T. ) politica bulgara: son tornati i komunisti???
Inviato: 28/06/2005, 12:24
BULGARIA: ELEZIONI LASCIANO SITUAZIONE DIFFICILE
26.06.2005 - Sofia
Le elezioni legislative svoltesi ieri in Bulgaria hanno dato come risultato un complicatissimo puzzle politico che nessuno si aspettava. Hanno vinto i socialisti ma potrebbero non essere in grado di governare il Paese. E potrebbero aver bisogno proprio di Simeone di Sassonia Coburgo-Gotha, uscito sonoramente sconfitto dalla urne per riuscire, a formare una grande coalizione in grado di affrontare le sfide dei prossimi mesi.
Gli elettori bulgari hanno lanciato una sfida e nello stesso tempo anche dei severi moniti alla classe politica del Paese balcanico, la quale negli ultimi anni sembra diventata sempre più sorda ai loro problemi quotidiani. Il primo monito é stata l'affluenza alle urne, dove si é presentato il 56% degli elettori, un minimo storico nei 15 anni dalla fine del comunismo: un segno di diffidenza, se non di rassegnazione.
C'è stata poi la dura sconfitta del Movimento Nazionale Simeone II (NDSV), il partito di destra dell'ex re eletto premier Simeone che negli ultimi quattro anni ha governato la Bulgaria e ieri ha ottenuto appena il 19,88% dei voti, il 60% in meno rispetto al 2001.
Per quattro anni il governo di Simeone ha fatto attenzione all'economia: stabilità macroeconomica (con crescita del PIL del 5% all'anno) e forte afflusso di investimenti stranieri (circa 2 miliardi di euro soltanto per il 2004). Ma sotto questo successo dei libri contabili ci sono problemi profondi, lasciati dai 45 anni di comunismo, e quelli nuovi, creati dopo la caduta del regime di Todor Zhivkov nel 1989 dal neocapitalismo selvaggio, che spaccato la società bulgara in pochi straricchi e tanti poveri.
L'NDSV infatti ha praticamente raccolto più che altro i voti della nomenklatura dell'apparato statale, creato da Simeone, che ha paura di perdere gli agi del potere, e dei pochi monarchici della Bulgaria.
Dopo otto anni di purgatorio all'opposizione, ha vinto il Partito socialista bulgaro (BSP) raccogliendo il 31% dei voti, oltre il 40% in più rispetto al 2001. à‰ stata una vittoria preannunciata e forse anche meritata. Il BSP ha oggi l'immagine di un partito ammodernato, ringiovanito, che ha fatto un netto taglio con il passato dopo essere andato all'opposizione nel 1997. Nel 2003 é stato ammesso all'Internazionale socialista e più tardi é diventato membro del Partito dei socialisti europei (Pse). Il suo leader, Sergei Stanishev (39 anni), é una persona giovane, che non fa promesse irrealizzabili, ma che ha capito la necessità di realizzare in Bulgaria un'economia di reddito che soddisfi una fascia ampia del popolo.
Ma, numeri alla mano, dopo il voto di ieri, Stanishev non ce la fa a formare un suo governo. Ha bisogno di mediare e cercare alleanze. Con il partito della minoranza turca Movimento per diritti e libertà (DPS, centro, che ha ottenuto il 12,68% dei voti), l'alleanza é possibile ma non basta. Non bastano i voti ricevuti, anche se il leader del DSP, Ahmed Dogan, é d'accordo. E allora? Ritorna in campo il partito di Simeone. Ma resta il problema della leadership. Accetterà Simeone di appoggiare i socialisti rinunciando al ruolo di premier? Certamente no, e lo ha già detto diverse volte. Per costituire un governo che abbia un appoggio stabile in parlamento, a Stanishev non rimane altro che rinunciare alla poltrona di primo ministro. E dare vita a un governo che sarà un miscuglio di sinistra, centro e destra con a capo l'ex re della Bulgaria, Simeone.
Oppure provocare la crisi e nuove elezioni parlamentari. Il voto di ieri ha prodotto anche una novità nella vita politica in Bulgaria. Si chiama "Ataka" (Attacco, in bulgaro), la neoformazione nazionalista e xenofoba che é diventata la quarta forza politica in parlamento con l'8,16% dei voti. E che dice peste e corna di tutti: "Attacchiamo la corrotta classe politica che ci sta governando da anni, ridiamo dignità ai bulgari, fuori dalla NATO, non vendiamo le nostre terre agli stranieri" sono i messaggi del suo leader Volen Siderov. Evitata da tutti i "partiti storici", la nuova forza politica ha raccolto ieri i voti sia dell'estrema destra sia dell'estrema sinistra. E anche quelli dei disperati della Bulgaria, quelli che non hanno ormai più nulla da perdere.
Fonte: ANSA
commento personale
bof e contro bof
alla fine è possibile che resti lo "zar" simeone come premier ... una coalizione centro destra - centro sinistra ( tipo forza italia + ds ) poteva succedere solo in bulgaria
chiunque sia al governo DEVE 1 entrare in UE 2 attirare capitali 3 leccare il culo agli USA altrimenti il paese crolla quindi in realtà non cambia un cazzo
quei coglioni di "ataka" ( 8% ai nazistoni mica poco cazzarola ) mi sarebbero anche simpatici ( sono ferocemente anti turki come è ovvio ) se non fosse per il piccolo dettaglio che sono antiamerikani ( e non si può essere antiamerikani da ste parti ) e soprattutto non mi fanno comperare le terre quindi possono bellamente andare a fare in culo
saluti dalla nuova bulgaria socialista
26.06.2005 - Sofia
Le elezioni legislative svoltesi ieri in Bulgaria hanno dato come risultato un complicatissimo puzzle politico che nessuno si aspettava. Hanno vinto i socialisti ma potrebbero non essere in grado di governare il Paese. E potrebbero aver bisogno proprio di Simeone di Sassonia Coburgo-Gotha, uscito sonoramente sconfitto dalla urne per riuscire, a formare una grande coalizione in grado di affrontare le sfide dei prossimi mesi.
Gli elettori bulgari hanno lanciato una sfida e nello stesso tempo anche dei severi moniti alla classe politica del Paese balcanico, la quale negli ultimi anni sembra diventata sempre più sorda ai loro problemi quotidiani. Il primo monito é stata l'affluenza alle urne, dove si é presentato il 56% degli elettori, un minimo storico nei 15 anni dalla fine del comunismo: un segno di diffidenza, se non di rassegnazione.
C'è stata poi la dura sconfitta del Movimento Nazionale Simeone II (NDSV), il partito di destra dell'ex re eletto premier Simeone che negli ultimi quattro anni ha governato la Bulgaria e ieri ha ottenuto appena il 19,88% dei voti, il 60% in meno rispetto al 2001.
Per quattro anni il governo di Simeone ha fatto attenzione all'economia: stabilità macroeconomica (con crescita del PIL del 5% all'anno) e forte afflusso di investimenti stranieri (circa 2 miliardi di euro soltanto per il 2004). Ma sotto questo successo dei libri contabili ci sono problemi profondi, lasciati dai 45 anni di comunismo, e quelli nuovi, creati dopo la caduta del regime di Todor Zhivkov nel 1989 dal neocapitalismo selvaggio, che spaccato la società bulgara in pochi straricchi e tanti poveri.
L'NDSV infatti ha praticamente raccolto più che altro i voti della nomenklatura dell'apparato statale, creato da Simeone, che ha paura di perdere gli agi del potere, e dei pochi monarchici della Bulgaria.
Dopo otto anni di purgatorio all'opposizione, ha vinto il Partito socialista bulgaro (BSP) raccogliendo il 31% dei voti, oltre il 40% in più rispetto al 2001. à‰ stata una vittoria preannunciata e forse anche meritata. Il BSP ha oggi l'immagine di un partito ammodernato, ringiovanito, che ha fatto un netto taglio con il passato dopo essere andato all'opposizione nel 1997. Nel 2003 é stato ammesso all'Internazionale socialista e più tardi é diventato membro del Partito dei socialisti europei (Pse). Il suo leader, Sergei Stanishev (39 anni), é una persona giovane, che non fa promesse irrealizzabili, ma che ha capito la necessità di realizzare in Bulgaria un'economia di reddito che soddisfi una fascia ampia del popolo.
Ma, numeri alla mano, dopo il voto di ieri, Stanishev non ce la fa a formare un suo governo. Ha bisogno di mediare e cercare alleanze. Con il partito della minoranza turca Movimento per diritti e libertà (DPS, centro, che ha ottenuto il 12,68% dei voti), l'alleanza é possibile ma non basta. Non bastano i voti ricevuti, anche se il leader del DSP, Ahmed Dogan, é d'accordo. E allora? Ritorna in campo il partito di Simeone. Ma resta il problema della leadership. Accetterà Simeone di appoggiare i socialisti rinunciando al ruolo di premier? Certamente no, e lo ha già detto diverse volte. Per costituire un governo che abbia un appoggio stabile in parlamento, a Stanishev non rimane altro che rinunciare alla poltrona di primo ministro. E dare vita a un governo che sarà un miscuglio di sinistra, centro e destra con a capo l'ex re della Bulgaria, Simeone.
Oppure provocare la crisi e nuove elezioni parlamentari. Il voto di ieri ha prodotto anche una novità nella vita politica in Bulgaria. Si chiama "Ataka" (Attacco, in bulgaro), la neoformazione nazionalista e xenofoba che é diventata la quarta forza politica in parlamento con l'8,16% dei voti. E che dice peste e corna di tutti: "Attacchiamo la corrotta classe politica che ci sta governando da anni, ridiamo dignità ai bulgari, fuori dalla NATO, non vendiamo le nostre terre agli stranieri" sono i messaggi del suo leader Volen Siderov. Evitata da tutti i "partiti storici", la nuova forza politica ha raccolto ieri i voti sia dell'estrema destra sia dell'estrema sinistra. E anche quelli dei disperati della Bulgaria, quelli che non hanno ormai più nulla da perdere.
Fonte: ANSA
commento personale
bof e contro bof
alla fine è possibile che resti lo "zar" simeone come premier ... una coalizione centro destra - centro sinistra ( tipo forza italia + ds ) poteva succedere solo in bulgaria


chiunque sia al governo DEVE 1 entrare in UE 2 attirare capitali 3 leccare il culo agli USA altrimenti il paese crolla quindi in realtà non cambia un cazzo
quei coglioni di "ataka" ( 8% ai nazistoni mica poco cazzarola ) mi sarebbero anche simpatici ( sono ferocemente anti turki come è ovvio ) se non fosse per il piccolo dettaglio che sono antiamerikani ( e non si può essere antiamerikani da ste parti ) e soprattutto non mi fanno comperare le terre quindi possono bellamente andare a fare in culo

saluti dalla nuova bulgaria socialista
