Porno sì, ma 'dotto'
Inviato: 29/09/2005, 21:33
Ad Amsterdam un convegno affronta gli aspetti artistici, politici e culturali del porno in rete. Blog, webcam, chat sotto la lente degli esperti, per scoprire cos'è il nuovo hard
di Monica Maggi
Chat, diari, confessioni, blog, webcam: nulla sfuggirà all'attento occhio di esperti e studiosi. Tutti riuniti dal 30 settembre all'1 ottobre ad Amsterdam, cuore europeo "liberal" e liberato, per scoprire il risvolto dotto nascosto nel porno in rete. La zona oscura di Internet verrà scandagliata, esaminata, illuminata in questo meeting internazionale di due giorni, che sta già dando nome ad una nuova tendenza: il Net Porn. The Art and Politics of Netporn, ossia "Aspetti artistici e politici del porno in rete", è la prima conferenza internazionale di critica del porno in rete, e fa discutere. "Presenterà numerosi punti di vista, riguardo alla sempre più crescente immersione in internet della pornografia" scrive nella presentazione Katrien Jacobs dell'università di Hong Kong, curatrice e ideatrice assieme a Geert Lovink, teorico dei media, e a Matteo Pasquinelli, autore di Media activism (edito da Derive e Approdi).
Il "dito nella piaga" è proprio questo: uno spazio così censurato, filtrato, combattuto, sorvegliato (come quello del porno sul web) è diventato, nonostante tutto, un luogo di ritrovo e di contatto di migliaia di persone, e quindi di culture, che on si puó ignorare. "Bisogna discutere il potenziale critico e artistico - continua la Jacobs- come vanno prese in considerazione le innumerevoli comunità digitali (ma fatte di uomini e di donne veri) e le loro attività attraverso blog, webcamera, chat, diari, confessioni, mailing list e fogli virtuali di ogni tipo".
Il tema appare scottante, anche perchè la conferenza su un argomento così "corporeo" viene organizzata dall'Institute of network culture con supporto dell'Amsterdam School for Analysis, un istituto per media interattivi. Ma soprattutto perchè l'immagine comune della pornografia in rete non è per niente attraente. 'Pornoweb' fa pensare, nella migliore delle ipotesi, a "gente strana" con dubbie passioni, oscure fantasie a sfondo sessuale, che non si riescono a catalogare. Chiedere "entri mai su siti porno" è quantomai inutile: rispondono tutti no.
L'arte e la cultura non hanno, invece, mai avuto falsi pudori nell'utilizzare il porno per la loro prima diffusione. La fotografia ai suoi albori, come in seguito il cinema, furono utilizzati e sfruttati subito per scopi erotici: a metà Ottocento, mancando le modelle autentiche, erano le prostitute a prestarsi a questi "servizi". A seguire, dai primi anni del '900, ci fu una vera invasione di immagini artigianali, ma sempre fortemente erotiche, trasmesse nelle sale cinematografiche. Fino a qualche decennio fa, quando il cinema a luci rosse è stato sostituito dai vhs e poi dai dvd. La tre giorni di Amsterdam si propone come un boccone ghiotto. Il programma è diviso in lezioni, e si inizia il 30 mattina con la Keynote lesson (lezione chiave) del critico di cultura americano Mark Dery. E' sua la definizione di "web come giardino di torture", con un'enorme aiuola (quella del porno) che raccoglie i più svariati fiori. Fiori e germogli che spiazzano e sostituiscono i canoni di bellezza classica.
La lezione del giorno successivo si chiama Desiderio e disgusto: emozioni e pornografia ondine, e sarà a cura della studiosa femminista finlandese Susanna Paasonen dell'Università di Tampère. Si parlerà inoltre di Internet come ingresso all'inferno? (autrice e relatrice Mikita Brottman, del College of Art di Maryland e Istituto psicologia di New York) e dei Sexwokers in rete. Questa seconda parte entra in profondità nel risvolto più discusso del porno: l'hard come risorsa economica. Industrie, piccole aziende private, iniziative imprenditoriali: sul porno l'economia cresce, è un dato di fatto. Sarà peró il dibattito su L'ascesa della netporn society a toccare e a dare i numeri del porno: verranno individuate caratteristiche e modalità di collegamento e navigazione; si disegnerà il profilo tipo dell'utente medio. Verrà tracciata una mappa, che andrà dal web-appassionato di città che naviga nel tempo libero, fino alle nuove comunità , chiamate indieporn, porn blogger e sexperts. Ma il porno non è solo rosa e fiori. Amsterdam chiuderà l'inziativa con un dibattito aperto al pubblico su Netporn e censura. Questo per fare luce sul lato buio della netporn economy, quello che viene associato soltanto a crimine e punizione. E Porn pour porn, rassegna di video e progetti in rete, chiuderà in bellezza, per un appuntamento al prossimo anno con dati aggiornati, nuovi gruppi e altre tendenze.
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