(OT) LEGGE ELETTORALE, IL QUIRINALE FRENA: 3 PUNTI CRITICI
Inviato: 07/10/2005, 10:21
07-10-2005 09:33 (APCOM)
Roma, 7 ott. (Apcom) - La riforma elettorale presenta almeno tre punti di dubbia costituzionalità . L'attenzione del Quirinale è concentrata sulla legge che modifica il 'Mattarellum' e, dopo un primo vaglio tecnico, le osservazioni non mancano. E il testo della riforma nella sua attuale versione, che dovrebbe essere votato la prossima settimana dalla Camera, rischia di non superare il vaglio del presidente Ciampi.
Secondo quanto riportato oggi da alcuni tra i maggiori quotidiani italiani Il segretario generale del Quirinale, Gaetano Gifuni, ha contattato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Nella conversazione sono stati affrontati due aspetti diversi. Il primo riguardava la 'devolution', con la smentita da parte del Quirinale che sia in preparazione un messaggio al Parlamento sulla riforma federalista.
Ma l'aspetto centrale della conversazione è stato quella della riforma elettorale. Così come sono, non supererebbero il vaglio di costituzionalità , tre punti critici. In primo piano la norma che prevede una forma, seppur attenuata, di indicazione del premier. Una soluzione che indebolirebbe eccessivamente il ruolo "costituzionale" del presidente della Repubblica nella nomina del presidente del consiglio. Perplessità anche sulle soglie di sbarramento e sui criteri di assegnazione del premio di maggioranza al Senato.
Roma, 7 ott. (Apcom) - La riforma elettorale presenta almeno tre punti di dubbia costituzionalità . L'attenzione del Quirinale è concentrata sulla legge che modifica il 'Mattarellum' e, dopo un primo vaglio tecnico, le osservazioni non mancano. E il testo della riforma nella sua attuale versione, che dovrebbe essere votato la prossima settimana dalla Camera, rischia di non superare il vaglio del presidente Ciampi.
Secondo quanto riportato oggi da alcuni tra i maggiori quotidiani italiani Il segretario generale del Quirinale, Gaetano Gifuni, ha contattato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Nella conversazione sono stati affrontati due aspetti diversi. Il primo riguardava la 'devolution', con la smentita da parte del Quirinale che sia in preparazione un messaggio al Parlamento sulla riforma federalista.
Ma l'aspetto centrale della conversazione è stato quella della riforma elettorale. Così come sono, non supererebbero il vaglio di costituzionalità , tre punti critici. In primo piano la norma che prevede una forma, seppur attenuata, di indicazione del premier. Una soluzione che indebolirebbe eccessivamente il ruolo "costituzionale" del presidente della Repubblica nella nomina del presidente del consiglio. Perplessità anche sulle soglie di sbarramento e sui criteri di assegnazione del premio di maggioranza al Senato.