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Porno enciclopedia?

Inviato: 13/11/2005, 23:15
da dostum
Tutta la pornografia in 450 parole Esce in Francia il «Dizionario». Un percorso curato da sociologi, filosofi e storici
Più di qualcuno la considera una forma d’arte. Se non una parte di sapere. E forse un fondo di verità  c’è, visto che un centinaio di intellettuali, filosofi, sociologi, scrittori e professori universitari francesi hanno speso il loro tempo ad analizzare tutto ció che puó significare la parola «pornografia» e a (tentare di) definire tutto il mondo che le gira intorno. L’hanno esaminata da tutti i punti di vista. Un percorso ampio che parte dalle parole, conduce in luoghi diversi, ricorda autori e testi, riporta a personaggi della storia e della letteratura. Il risultato sono 450 definizioni contenute nel Dizionario della pornografia appena pubblicato in Francia (Puf, 46 euro).
Ma non si tratta di «un’enciclopedia, nè di un semplice specchio che ingrandisce oggetti sparsi», dice Philippe Di Folco che ha diretto l’opera e i «saggi» che vi hanno messo mano, tra cui i filosofi Jean-Luc Nancy e Julia Kristeva, l’antropologo Maurice Godelier, lo scrittore Vincent Borel, la studiosa di letteratura francese Elisabeth Ladenson. Piuttosto spiega Di Folco, «questo dizionario ha l’ambizione di essere una cartografia completa della pornografia ». Ma attenzione, aggiunge, «non vogliamo rendere la pornografia bella o laida, cattiva o buona, l’obiettivo è di conoscere meglio una pratica culturale marginale che resta di dominio privato, ma che attualmente coinvolge anche l’industrializzazione e i media». àˆ proprio questo suo essere così trasversale, sottolinea Di Folco nella sua introduzione, che non rende facile dare una definizione precisa di «pornografia » che invece «sembra sottrarsi a tutte le definizioni, non ne tollera nessuna che sia equivoca, discutibile, o troppo morale», anzi, «si sa meglio cosa non è più che cosa è, come è più che perchè è, la si riconoscemanon la si conosce ». Il Dizionario serve a questo.
Si parte dai fondamentali, «porno», «pornologia», «pornocrazia». Dove ad esempio il «porno» «è intimamente legato all’invenzione del cinema», pur «non essendo realmente cinema, le tecniche sono le stesse, ma diverso è un criterio: la presenza o l’assenza di simulazione » che rende gli attori porno «non dei commedianti,madegli operatori sessuali». Il tutto secondo Dominique Folscheid. Nella lista delle 450 definizioni non mancano le biografie, sia di famosi cultori del genere, sia di personaggi della storia. E così alla «H» compare il nome di Alfred Hitchcock, considerato uno specialista nell’amore al cinema pur non avendo mai girato scene di nudo esplicito: «Il suo è implicito e loquace " lo definiscono Stèphane Bou e Jean-Baptiste Thoret ", è la sua arte della metafora». E lo stesso regista al collega Francois Truffaut diceva: «Se il sesso è troppo evidente non c’è suspense». E così viene giudicata altamente pornografica la scena iniziale della Finestra sul cortile con «l’ombra diGrace Kelly tra le gambe di James Stewart».
Alla voce «P» non manca il nostro Pier Paolo Pasolini, «amante della pornografia che ha eccitato il mondo intellettuale » secondo lo scrittore Vincent Borel. Tutto in lui è pornografico. I suoi libri, Ragazzi di vita, Vita violenta, Amado mio/ Atti impuri. E soprattutto i suoi film che ad ogni uscita «richiamavano denunce per oscenità »: daMammaRoma a Teorema, fino a Saló o le 120 giornate di Sodoma, «si andava ai suoi film come a proiezioni porno », scrive Borel.
Ma il Dizionario è in più un’occasione per girare il mondo e scoprire le pratiche sessuali di Paesi come il Giappone, l’India, la Cina. àˆ anche un viaggio nella storia della pornografia, vista nel «Medioevo», nel «Rinascimento», o attraverso la vita di personaggi come il «Marchese De Sade», «Luigi XV», «Louis Calaferte», «Picasso», «Warhol», ma anche letta e scoperta in perversioni lecite o discusse, nascoste o manifeste, diffuse o elitarie come «sodomia », «scambismo», «turismo sessuale », «fist-fucking», «flagellazione». Un percorso che si apre con l’«abiezione » e si chiude con gli «zoo umani».
Claudia Voltattorni (ha collaborato Alessandro Grandesso)
13 novembre 2005
Immagine

Inviato: 13/11/2005, 23:45
da Len801
Non ho bisogno di filosofi e antropologi che mi raccontano cosa sia la pornografia. Gli intelletuali hanno sempre nascosto certe cose dall' popolazione. Nessuno filosofo/antropologo ha scritto dei libbri sulla storia di film hard fino ad ora. Non sanno nemmeno che si significa.

Inviato: 13/11/2005, 23:52
da Squirto
non fare di tutta l'erba un fascio, Len. ci sono intellettuali e intellettuali (anche se a me la parola 'intellettuale' fa ridere).

ci sono state nella storia persone (studiosi, etc) che non hanno nascosto un bel niente, e anzi hanno lottato contro l'oscurantismo del potere

Inviato: 14/11/2005, 0:23
da Len801
Ma dai!!!!
Ti sei mai recato in una biblioteca diciamo 40 anni fa e cercare di leggere certi libbri erotici, come KAMA SUTRA, FANNY HILL, LADY CHATTERLY, i romanzi del Marchese de Sade, ecc.
Oppure vedere i dipinti erotici di Pompei??
Ti erano negati!!!!!
La chiesa li bannava (nel il suo index).
Ma gli intellettuali li conoscevano tutti e avevano accesso abbastanza libero.
La stessa cosa con l'industria hard.
Guarda chi scriveva su film hard negli anni 70 e 80. Non certo gli intellettuali. Erano quelli che si avventuravano nelle sale di cinema scure e sporche e che avevano visionato questi film. Prima di DEEP THROAT, nessuno si avventurava in queste sale di cinema, soltanto i cosiddetti "raincoat crowd" (la squadra di impemeabili) (cerca di capire l'origine di questa espressione).
Chi si e' messo a fare il Database IFAD.com? Un antropologo che stava seduto tutta la giornata a esaminare vecchie ossa???

Inviato: 14/11/2005, 0:26
da Squirto
si, ma mi sembra un discorso un po' superficiale... in ogni caso, ultimamente c'è molta più apertura anche tra gli studiosi... a me è capitato di seguire un paio di tesisti con tesi sulla pornografia... pian piano le cose si muovono.

sulla chiesa la penso come te...e anche peggio, credimi :)

Inviato: 14/11/2005, 0:39
da Len801
Dici superficiale, perche' non hai vissuto durante quel periodo in quale qualsiasi cosa erotica e pornografica ti era negata.
Film censurati e timidi, libbri non disponibili (a parte degli intellettuali che avevano accesso libero).
Negli inizi degli anni 60 non era nemmeno possibile mettere le mani sulla rivista "Playboy" figurati tu. Lascia perdere delle riviste piu' esplicite che non si trovavano. Quando i paesi scandinavi cominciarono a produrre porno verso la fine degli anni 60, ottenere delle copie di "Color Climax" (che erano piccole con 20-30 pagine) era molto difficile e ti costavano un patrimonio.
I primi film hard su video nell'inizio degli anni 80 erano preziosi, di scarsa qualita' e ce li scambiavamo entro amici (ricopiate 10-15 volte, e alla fine non si vedeva un gran che).
Ora si mettono a scrivere un inciclopedia. Che cosa mi vogliono raccontare ora che siamo nel 2005?


Squirto ha scritto:si, ma mi sembra un discorso un po' superficiale... in ogni caso, ultimamente c'è molta più apertura anche tra gli studiosi... a me è capitato di seguire un paio di tesisti con tesi sulla pornografia... pian piano le cose si muovono.

sulla chiesa la penso come te...e anche peggio, credimi :)

Inviato: 14/11/2005, 0:45
da Squirto
vabbè, io uno sguardo glielo daró ugualmente ;)