[O.T.] Giappone chiama, nik risponde

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Fred Connelly
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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#271 Messaggio da Fred Connelly »

dostum ha scritto:Ivanka si adatta sicuramente alla definizione che molti giapponesi hanno di "stereotipo dello straniero".
Ivanka Trump non possiede alcuna esperienza politica: come suo padre, passa la maggior parte del suo tempo occupandosi degli affari e, infine, facendo la modella.Volendo essere onesti, nemmeno i precedenti ambasciatori in Giappone avevano tutta quest'esperienza politica alle spalle.
Volendo essere onesti, va ricordato come noi Italia avevamo mandato, per mano di una scorsa maggioranza parlamentare di centro destra, un neofascista all'ambasciata o al consolato.
Ricordo che quando la cosa salì alla ribalta sui giornali si sottolineava come celasse diversi importanti tatuaggi sotto all'abito sartoriale. :lol:

E' stata una notizia, mi pare estiva, di 3 o più anni fa.

Notizie sul fatto:

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... -27409228/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... a/1238072/

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bellavista
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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#272 Messaggio da bellavista »

Fred Connelly ha scritto:
dostum ha scritto:Ivanka si adatta sicuramente alla definizione che molti giapponesi hanno di "stereotipo dello straniero".
Ivanka Trump non possiede alcuna esperienza politica: come suo padre, passa la maggior parte del suo tempo occupandosi degli affari e, infine, facendo la modella.Volendo essere onesti, nemmeno i precedenti ambasciatori in Giappone avevano tutta quest'esperienza politica alle spalle.
Volendo essere onesti, va ricordato come noi Italia avevamo mandato, per mano di una scorsa maggioranza parlamentare di centro destra, un neofascista all'ambasciata o al consolato.
Ricordo che quando la cosa salì alla ribalta sui giornali si sottolineava come celasse diversi importanti tatuaggi sotto all'abito sartoriale. :lol:

E' stata una notizia, mi pare estiva, di 3 o più anni fa.

Notizie sul fatto:

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... -27409228/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... a/1238072/
ci facciamo sempre riconoscere :lol:
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marziano
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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#273 Messaggio da marziano »

uno con idee di destra (neofascista è un parola senza senso) che però aveva passato un concorso pubblico. e il più difficile, forse, insieme ad avvocatura di stato e magistratura. infatti poi è tutto finito in nulla.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#274 Messaggio da Johnny Ryall »


Son passati solo 4 mesi ma mi sembrano 4 anni :cry:
Dopo le indagini, gli telefonano le troie

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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#275 Messaggio da MrVendetta »


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Fred Connelly
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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#276 Messaggio da Fred Connelly »

marziano ha scritto:uno con idee di destra
No, era proprio un simpatizzante fascista.
marziano ha scritto:(neofascista è un parola senza senso)
Neofascista si intende chi si ritiene fascista nel 2016 e ha meno di 85 anni, è un termine molto in uso in campo giornalistico.
marziano ha scritto:che però aveva passato un concorso pubblico. e il più difficile, forse, insieme ad avvocatura di stato e magistratura. infatti poi è tutto finito in nulla.
Si esibiva in un gruppo musicale che faceva canzoni violente ed apologetiche del Fascismo, inoltre aveva tatuaggi stile nazi-fascio*.

Poi è chiaro che uno può anche trovare tutto questo normale eh, basti pensare che la Raggi è sindaco di Roma e molti non ci trovano nulla di strano...


*in Giappone i tatuaggi in certi ambienti, molti ambienti, non sono proprio ben visti.

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#277 Messaggio da Drogato_ di_porno »

che manza Maya. anche la traduttrice non era male

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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#278 Messaggio da Drogato_ di_porno »

trovata, è la modella Maya Murofushi

http://www.grazia.it/magazine/maya-murofushi-intervista
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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#279 Messaggio da Barabino »

Questo asian fetish di Pif si merita il mio applauso :DDD

(anche se le giapponesi sono un po' fica di legno e preferisco le asian -american o la loro versione colonizzata e di serie B, le filippine... :roll: )
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate

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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#280 Messaggio da MrVendetta »

Ma della mossa di Abe di andare a Pearl Harbor per distrarre il paese e far passare il decreto che legalizza il gioco d'azzardo, vogliamo parlarne?

manigliasferica
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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#281 Messaggio da manigliasferica »

ottima mossa, per il Giappone.
ad oggi i gamblers giapponesi sono "costretti" per giocare (casino, poker etc) ad andare a Macao, Singapore, South Korea, Filippine o Australia (restando in zona Asia+Australia)
Meglio che spendano i loro soldi in "casa" e facciano muovere l'economia li, pensa il loro primo ministro.

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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#282 Messaggio da nik978 »

http://www.watch8x.com/Default.aspx

finalmente un sito di streaming per gli AV... se ne trovano molto pochi purtroppo rispetto alla produzione mensile, ma meglio che niente e rincorrere le uscite su DMM e poi cercare i torrent in giro..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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dostum
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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#283 Messaggio da dostum »

Solo i Cipanghesi potevano fare questo:

Il Piano Fugu: la storia mai raccontata dei giapponesi e degli ebrei durante la seconda guerra mondiale” è il titolo del libro di Marvin Tokayer, un rabbino che ha lavorato a lungo in Giappone, e di Mary Swartz, non ancora tradotto dalla sua edizione originale in inglese. A metà fra storia e romanzo, si basa su interviste e documenti finora inediti.

Il Piano Fugu fu un progetto messo a punto dai giapponesi attorno agli anni Trenta, che prevedeva che un certo numero di ebrei in fuga dall’Europa nazista si insediassero in Giappone, a vantaggio dell’Impero del Tenno. Il Piano fu delineato per la prima volta nel 1934 e messo a punto nel 1938, ma la firma nel 1940 del Patto Tripartito del Giappone con Germania e Italia ne impedì la piena realizzazione.

In tutta la letteratura dell’Olocausto e della Seconda Guerra, degli ebrei europei in fuga verso l’improbabile paradiso del Giappone non si era mai parlato. In questo libro si seguono le vicende dei profughi lungo il loro viaggio attraverso la Russia staliniana, le loro esperienze in Giappone e la loro lotta per la sopravvivenza in un ghetto asiatico.

All’inizio del ‘900 in Giappone non si sapeva neanche cosa fossero gli ebrei. Il primo ‘contatto’ che ebbero con loro i giapponesi era avvenuto attraverso la lettura di un classico dell’antisemitismo, “I protocolli dei savi di Sion”, durante la guerra che nel 1919 avevano combattuto a fianco dei Russi Bianchi (antisemiti) contro l’Armata Rossa. Non furono certo gli unici a divorare avidamente il libello, ma mentre in occidente e fra i musulmani esso fu pretesto per atteggiamenti ostili e fanatici, i giapponesi furono i soli a considerare positivamente il libello credendo veramente nella potenza malefica degli ebrei per sfruttarla e ispirarsi a essa per la modernizzazione del loro stato. Se gli ebrei erano così capaci di conquistare il mondo come andava predicando il libro, perché non aiutarli e farsene degli alleati?

La parola Fugu con cui si denominò il Piano è il nome di un pesce molto pregiato e apprezzato in oriente, ma che può essere velenosissimo se non lo si sa maneggiare con mani esperte ed estrema cautela: proprio come bisognava fare con gli ebrei insomma. Altrimenti il risultato sarebbe stato controproducente e gli ebrei avrebbero annientato i giapponesi col loro terribile potere.

Siamo fra il 1934 e il 1940, Tokio aveva già invaso la Manciuria (Manchukuo) e una consistente parte della popolazione ebraica che già vi risiedeva, soprattutto nella città di Harbin, ne era fuggita trovando rifugio a Shanghai. C’era assoluta necessità di ripopolamento, e il Piano Fugu offriva quindi garanzie e incentivi agli ebrei, e prevedeva che una volta installati là essi avrebbero dovuto trasformare quella regione in uno stato indipendente e farne una specie di tampone contro l’Unione Sovietica. Non si trattò di deportazione degli ebrei in questa nuova ‘Uganda’, ma di migrazione volontaria, per cui vennero presi contatti con alti funzionari dell’ebraismo per l’organizzazione e le prospettive per il futuro, si offrirono loro ampie assicurazioni sulla più completa libertà di religione, e strutture di vita sociale e comunitaria, di cui restano tracce tuttora nella città di Harbin. Tutto questo in cambio della loro abilità tecnica e finanziaria, del loro capitale e dell’influenza e simpatia che questa manovra avrebbe suscitato nell’ebraismo americano: tutto in funzione della costruzione dell’impero giapponese del 20° secolo, la cosiddetta “greater East Asia co-prosperity Sphere”.

Da parte della politica giapponese naturalmente le cose non si presentavano così semplici. Nel 1938 si tenne una famosa Conferenza detta ‘dei Cinque Ministri’ in cui venne dibattuto il problema di non compromettere le relazioni con la Germania, che si andavano facendo sempre più strette: d’altro canto gli ebrei cominciavano a fuggire dall’Europa. Il governo diede allora il consenso a che il Piano Fugu decollasse senza che però incrinasse in alcun modo i rapporti con la Germania. Seguirono anni di ulteriori difficoltà dovute al Patto di non-aggressione fra Russia e Germania che di fatto impediva il passaggio degli ebrei dall’Europa al Giappone. Il Piano quindi dovette essere portato avanti per vie non ufficiali. Altre vicende poi fecero sì che gli ebrei fossero in gran parte dislocati nella Shanghai occupata, subito dopo l’attacco di Pearl Harbor, dal Giappone.

L’entrata nel 1940 del Giappone nel Patto Tripartito avrebbe determinato il fallimento del Piano Fugu, tuttavia – mentre l’Olocausto infuriava per l’Europa – fu innegabile il suo contributo per la sopravvivenza di migliaia di ebrei. Certo avrebbero potuto salvarsi a milioni se il progetto avesse avuto successo – e l’autore del libro spiega perché ciò non avvenne – e forse la sua attuazione avrebbe addirittura impedito la guerra fra Giappone e Stati Uniti.

Nel 1942 il governo giapponese ufficialmente revocò la decisione dei ‘Cinque Ministri’ cancellando del tutto il suo già quasi inesistente sostegno al quasi inesistente Piano Fugu. La pressione nazista si fece ancor più pressante negli anni successivi, obbligando di fatto i giapponesi, che si erano comunque opposti alla ‘soluzione finale’ in Asia, a concentrare gli ebrei in quello che fu chiamato il ghetto di Shanghai da cui sarebbero stati liberati solo con l’attacco degli aerei alleati.

Il Piano Fugu era di fatto fallito. Gli ebrei che avevano trovato rifugio in Giappone e nella Cina controllata dal Giappone, non avevano contribuito per nulla a risollevarne l’economia con i loro presunti potenti mezzi. Quei poveri profughi che erano arrivati letteralmente con solo i vestiti che avevano indosso non erano certo i ricchi banchieri sul cui intervento prestigioso si contava. Tuttavia varie migliaia di loro vennero strappati alla triste fine che li avrebbe attesi in Europa da quell’offerta di rifugio in Asia e dall’atteggiamento filo-ebraico, ancorché temporaneo, dei giapponesi. E in tale contesto si ricorda l’opera meritoria del console giapponese in Lituania Sugihara Chiune che fornì a migliaia di ebrei falsi visti perché potessero raggiungere con la transiberiana la città di Kobe negli anni 1940-41. Il console nel 1985 venne insignito dallo Stato di Israele del titolo di Giusto fra le Nazioni.
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DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA

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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#284 Messaggio da bellavista »

per gli del giappone chiedo conferma di questa info.
tempo fa ho sentito un russo che mi diceva che ai giapponesi è stato fatto credere che le bombe nucleari gliele hanno scamciate i russi e non gli americani.
ho cercato conferma di questa cosa ma non ho trovato riscontri pro, ma in realtà nemmeno riscontri contro.
c'era però una cosa curiosa, in una puntata di south park, un episodio richiama questa storia (ovviamente facendone la solita parodia)

qualcuno ne ha mai sentito parlare?
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Re: [O.T.] Giappone chiama, nik risponde

#285 Messaggio da Barabino »

Mai sentito, ma mi sento di smentirla perche' un dato di fatto noto a tutti e' che era Washington, e non Mosca, a essere in guerra con il Giappone per controllare il Pacifico: le zone di confine fra Russia/Siberia e Giappone erano zone difficili da raggiungere (isolette Kurili, Kamtchatka ecc.) ma di nessun interesse economico: solo rocce e ghiaccio, senza popolazione e neanche miniere interessanti... :roll:

Per capire da dove viene questa teoria bizzarra dovremmo chiederci chi abbia interesse a usarla per fomentare gli animi... chi e' che si sente piu' fomentato a essere stato sconfitto dall'Unione Sovietica (sotto Stalin indubbiamente potentissima) invece che dagli Stati Uniti? :flash:
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate

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