[OT] Signore e signori: la guerra.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GIORGIA
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
leggendo siti di notizie tedeschi, inglesi, francesi etc il non parlare tanto di cosa sta succedendo in Pakistan e India non è solo prerogativa italiana.Drogato_ di_porno ha scritto:sono due paesi nostri alleati, entrambi con la bomba atomica, parte dell'ex impero britannico culla della democrazia. che i servizi pakistani siano stati la culla dei talebani e tuttora rappresentino (coi sauditi) la centrale mondiale del terrore (vedi attentati in Bangladesh dove morirono gli italiani) non è argomento di pubblico interesse, l'importante è che si oppongano alla Cina (la quale sta penetrando economicamente in Pakistan).Lanfry83 ha scritto:Agghiacciante il Silenzio dei Media su quello che sta accadendo tra India e Pakistan
Pare che in Europa non freghi molto.
Ennesimo segnale quanto i paesi europei non abbiano ancora capito quale sia il futuro e il presente del pianeta terra. Ossia Cina, India etc
L'Europa si muove ormai sempre troppo lentamente e nelle direzioni sbagliate.
Il Pakistan ha grandi legami con la Cina, è il paese che gli vende più armi, ha completamente sostituito gli US che dal 2010 hanno mollato il colpo. Inoltre la Cina ha prestato 6 miliardi di $ al Pakistan qualche mese fa , per aiutare il paese che soffre una grave crisi economica.
Il nuovo primo ministro Imran Khan, personaggio interessantissimo (capitano del Pakistan campione mondiale di cricket, bell'uomo etc etc) quasi tiriamo via il quasi completamente ignorato ai più in Europa, sta cercando di far cambiare passo ad un paese enorme, e veramente bello (visitatelo, consigliatissimo) ma con mille problemi di povertà, infrastrutture assenti o livello medioevo.
La Saudi Arabia anche lei ha prestato 6 miliardi di $ 3 di cash e "3 su petrolio etc da pagare senza fretta"
Uguale gli UAE con 3 miliardi prestati.
Ce grande fiducia e speranza nei confronti del Pakistan.
La volontà di India e Pakistan e non andare ad una guerra, entrambi hanno armi nucleari e sai dove inizi ma non come e se finisci.
Ieri hanno chiuso il loro spazio aereo. Voli per e in Pakistan cancellati.
Il buon senso e il pragmatismo prevarrà. I hope so
anche perchè se scoppia veramente un conflitto tra questi 2 paesi gli effetti si vedranno anche qui sui paesi del golfo.
Metà della popolazione sono indiani e pakistani. Non è che poi mi scoppiano a litigare sui cantieri? No no...che palle i problemi di ordine pubblico. E poi come li sostituiamo? Con i filippini? No quelli sono perfetti per le cafeterie
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Leggendo i siti di notizie è principalmente il segnale del provincialismo del pubblico a cui i media si rivolgono, non tanto delle cancellerie europee. Purtroppo con i sovranisti che incombono tutti a guardarsi l’ombellico
Grazie della tua ricostruzione
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Imran Khan ha deciso per il rilascio del pilota indiano catturato ieri, verrà rilasciato domani.
e piano piano stanno riaprendo lo spazio aereo per i voli civili etc.
bene bene dai, fate la pace e fate come i Litfiba.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Il Pakistan è strategico per i cinesi in vista della nuova "via della seta" che in prospettiva rappresenta la più colossale opera infrastrutturale mai realizzata su questo pianeta: https://it.wikipedia.org/wiki/Nuova_via_della_seta
Il ruolo strategico del Pakistan nella Nuova via della Seta cinese
http://www.occhidellaguerra.it/ruolo-st ... ta-cinese/
"Kindly separated by nature and a wide ocean from the exterminating havoc of one quarter of the globe" (Thomas Jefferson)
“Per nostra fortuna la natura ed un vasto oceano ci separano dalle devastazioni sterminatrici di un quarto del globo” (Thomas Jefferson)
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Tempi bui per i popoli indigeni: leader Tukano massacrato e ucciso davanti alla famiglia
Tempi bui per i popoli indigeni, cresce il numero delle vittime e non si arrestano le violenze contro le tribù che vogliono proteggere la natura e le loro terre ancestrali. L’ultimo assassinio è quello del capo dei Tukano ucciso a colpi di fuoco.
Aveva solo 53 anni, Francisco de Souza Pereira ed era il cacicco della sua comunità di Urukia nel nord di Manaus. Uomini incappucciati sono entrati mercoledì scorso in casa sua e hanno sparato senza pietà davanti alla moglie e alla figlia del capo tribù.
Ancora sconosciuto il movente del delitto e adesso l’Ufficio Omicidi (DEHS), sta indagando per scoprire la verità. Una prima ricostruzione dei fatti è stata data dalla moglie del cacicco, Dulcinea Ferreira Lima.
La coppia era in casa con la figlia di 11 anni, verso l’una di notte tre uomini sono entrati in casa mentre loro dormivano.
"Stavamo dormendo e ci siamo svegliati spaventati. Hanno cercato di portare fuori mio marito, ma lui si è opposto e hanno sparato. Hanno messo una mano davanti alla bocca di nostra figlia per impedirle di urlare”, racconta disperata la donna.
Pereira era un capo indigeno del gruppo etnico Tukano e gestiva ben 42 villaggi, lavorando per la comunità e secondo la moglie, non aveva nemici. Pereira aveva iniziato la sua leadership dopo la morte della madre, quattro anni fa.
Secondo la sorella Sulamita de Souza Pereira, l’uomo aveva sempre aiutato tutte senza chiedere niente in cambio.
“Spesso offriva il suo stesso cibo agli altri, non è giusto quello che è successo”.
Violenze contro i popoli indigeni in aumento
Purtroppo, da quando Bolsonaro è il presidente del Brasile, le tribù indigene devono combattere ogni giorno contro la privazione delle loro terre ancestrali. Secondo le organizzazioni che si occupano dei popoli indigeni, con l’elezione del Trump tropicale, le violenze e gli assassini sono aumentati.
“Già prima di essere eletto, Bolsonaro era tristemente noto per le sue idee razziste”, dice Survival.
Appena entrato in carica ha tolto la responsabilità di demarcare le terre indigene al Dipartimento brasiliano agli Affari Indigeni FUNAI per trasferirla al Ministero dell’Agricoltura, notoriamente anti-indigeno. Una decisione che Survival ha definito ‘praticamente una dichiarazione di guerra contro i popoli indigeni del Brasile’.
Nonostante tutto, le tribù indigene resistono organizzando proteste e scioperi con il solo obiettivo di salvaguardare la natura dagli interessi delle lobby.
“Resistiamo da 519 anni. Non ci fermeremo ora. Uniremo le nostre forze e vinceremo” ha detto Rosilene Guajajara. Ninawa Huni Kuin ha aggiunto “Lottiamo per proteggere la vita e la terra. Difenderemo la nostra nazione”, mentre la APIB ha diffuso il messaggio: “Abbiamo il diritto di esistere. Non ci tireremo indietro. Denunceremo questo governo in tutto il mondo”.
“I popoli indigeni del Brasile subiscono massacri e genocidi da ormai 500 anni e non si faranno intimidire dal Presidente Bolsonaro, per quanto ripugnanti e obsolete possano essere le sue idee” ha commentato il Direttore generale di Survival International Stephen Corry. “È davvero incoraggiante vedere quante persone in tutto al mondo si stanno schierando al loro fianco”.
https://www.greenme.it/vivere/costume-e ... -P3r4QY6R8
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Contrordine compagni stelle e strisce: si torna ai bei tempi di Rambo III
L'altra volta avevano usato i Talebani contro i sovietici, stavolta li usano contro islamisti e cinesi
Ai tempi di Breznev i Talebani erano patrioti, ai tempi di Bush Jr. i complici di Bin Laden nella celeberrima "grotta Afghana", adesso fattore di stabilità contro i "terroristi".
Ps.: Bin Laden quando è stato ammazzato si trovava casualmente in Pakistan...
L'altra volta avevano usato i Talebani contro i sovietici, stavolta li usano contro islamisti e cinesi
Ai tempi di Breznev i Talebani erano patrioti, ai tempi di Bush Jr. i complici di Bin Laden nella celeberrima "grotta Afghana", adesso fattore di stabilità contro i "terroristi".
Ps.: Bin Laden quando è stato ammazzato si trovava casualmente in Pakistan...
In Afghanistan si profila la fine della guerra più lunga mai combattuta dagli Stati Uniti nella loro storia, un impegno militare e politico lungo oltre diciassette anni che ha drenato dalle casse dello Stato più di un trilione di dollari. Dal negoziato in corso coi talebani è spuntato a gennaio un piano che, in cambio del ritiro dei 14 mila soldati Usa, fa intascare la promessa da parte degli islamisti di non permettere che l’Afghanistan diventi di nuovo un santuario del terrorismo. Uno schema che necessita però della garanzia esterna del Pakistan, che dei talebani è da sempre il grande manovratore. Liberando lo scorso autunno il co-fondatore del movimento, il mullah Baradar, chiamato ora a svolgere un ruolo di punta nel negoziato con gli Usa, Islamabad ha accettato di stare al gioco. Non può fare diversamente, d’altronde: in ballo ci sono oltre un miliardo di dollari in aiuti militari che Trump ha congelato all’inizio del 2018 per segnalare che la pazienza degli Usa è finita. Ma non sono pochi, in Pakistan, a essersi indispettiti per il ricatto di Washington, così come sono tanti, nel mondo di mezzo dove sguazzano generali e funzionari di intelligence, a continuare ad ammiccare a quell'ala dura dei talebani che presto potrebbe tornare al potere a Kabul. Slegare le briglie ad una sigla minore come Jaish-e-Mohammed, permettendole di colpire al cuore il nemico indiano, sarebbe il modo perfetto per segnalare al lamentoso alleato americano la propria insoddisfazione. E quale che sia la lettura che ne daranno gli esperti del Pentagono, è un focolaio che Washington non può sottovalutare perché coinvolge un Paese come l'India su cui l'America sta puntando tutte le sue carte in un'altra partita decisiva, quella contro Pechino. l Subcontinente è assurto al rango di perno della strategia americana in quel quadrante asiatico che è il più importante terreno in cui si manifesta la competizione con il grande avversario cinese. Nella scacchiera trumpiana, l'India è una pedina importantissima: è il membro naturale di quell'alleanza delle democrazie che, secondo i disegni Usa è chiamata a confrontarsi con e possibilmente contenere la comunità del destino condiviso che la Cina di Xi Jinping sta tessendo per coronare la sua aspirazione a diventare, come ai tempi d'oro delle antiche dinastie, il centro del mondo. È soprattutto qui che si misurerà la capacità dell'America di conservare intatto il proprio primato nel XXI secolo. È una sfida oltremodo complicata, però, ed è anche soggetta a falle improvvise. Perdere il controllo di una zona nevralgica come il limes indo-pakistano non è il miglior biglietto da visita per un Paese che torna a rivendicare il ruolo di potenza egemone. Né permettere a due membri del club nucleare di scherzare col fuoco può rappresentare la prova di leadership che ci si aspetta da chi vuole guidare il mondo. In fondo, nell'era di The Donald e della geopolitica a 280 caratteri, per fare la differenza tra guerra e pace potrebbe bastare un tweet.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
eccolo qui il succo della questione: l'arresto di Meng Wenzhou (Lady Huawei) nasconde la vera posta in palio del XXI secolo, con gli USA che accusano la Cina di "vampirizzare" (rubare) la tecnologia americana e con Huawei che oltre a minacciare la supremazia di Apple spierebbe gli avversari per conto del governo Cinese.
La manager Meng Wanzhou, figlia del fondatore della società e quindi di uno degli uomini più importanti dell'ex impero Celeste, era stata arrestata a Vancouver il primo dicembre. Pechino aveva chiesto subito «alla parte canadese di rilasciare Meng Wanzhou per proteggere efficacemente i suoi diritti e interessi legittimi». Richiesta che non era stata accolta. Gli Usa del resto sostengono che il colosso cinese lavori per il governo e ha vietato l'utilizzo di smartphone Huwaei ai suoi servizi di intelligence. In più Washington ha scatenato un pressing a tutto campo perché gli alleati non coinvolgano la società di Pechino nelle reti di telecomunicazioni utilizzate per informazioni sensibili o comunque nelle principali infrastrutture tecnologiche dei Paesi occidentali. I più ligi a rispondere all'appello sono stati i più stretti alleati americani in materia di intelligence, che con gli Usa sono membri del cosiddetto FiveEyes, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda e Canada, appunto. Sullo sfondo c'è la grande sfida lanciata dall'azienda della Repubblica popolare ai sistemi operativi delle big tech a stelle e strisce, con il suo nuovo prodotto Kirin Os e ovviamente la sfida per la rete del futuro il 5G per la quale Huwaei è in pole a livello di capacità e innovazione tecnologica. Intanto nel secondo semestre del 2018, c'è già stato il grande sorpasso Huwaei ha battutto Apple per vendite di telefonini.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Ricordo che durante la battaglia di Aleppo Assad veniva accusato di distruggere 5-6 ospedali al giorno.
Invece notizie come questa passano STRANAMENTE sotto silenzio
Invece notizie come questa passano STRANAMENTE sotto silenzio
Yemen, missile contro l'ospedale sostenuto da Save the Children: sette morti, quattro sono bambini
I caccia della coalizione a guida saudita hanno bombardato la zona. E l'Onu lancia l'allarme: nel Paese si diffonde il colera
https://www.repubblica.it/esteri/2019/0 ... 222584049/
Yemen: sette persone uccise in un bombardamento dell'ospedale supportato dall’Organizzazione
https://www.savethechildren.it/press/ye ... nizzazione
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Ogni tanto qualcuno ci ricorda che la Libia non è proprio un posto pacifico e accogliente.
Chissà che masturbo se scoppia un gran casino per cui dalla Libia gli "immigraturi" vengano lasciati liberi di partire verso le nostre coste....
Qualche centinaio di migliaia pronti a scappare.... e se si aggiungessero anche i libici?....
Curioso di sentire e vedere il "grande capo felpato" urlare di chiudere i porti..... magari prima delle elezioni.
A proposito il nostro ministero degli esteri sta capendo e facendo qualcosa per impedire questa guerra?
In fondo in Libia siamo molto presenti...
Ma tanto è sempre colpa di Macron, noi siamo i buoni.... a nulla!
Chissà che masturbo se scoppia un gran casino per cui dalla Libia gli "immigraturi" vengano lasciati liberi di partire verso le nostre coste....
Qualche centinaio di migliaia pronti a scappare.... e se si aggiungessero anche i libici?....
Curioso di sentire e vedere il "grande capo felpato" urlare di chiudere i porti..... magari prima delle elezioni.
A proposito il nostro ministero degli esteri sta capendo e facendo qualcosa per impedire questa guerra?
In fondo in Libia siamo molto presenti...
Ma tanto è sempre colpa di Macron, noi siamo i buoni.... a nulla!
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
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Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Uccidere. Gheddafi. Un errore. ... Mona pure lui. Si ritirava. Aveva milioni su milioni Poi. Veniva fuori casino. Ritornava.
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Amo il dono della sintesi, e tu ne sei il campione assoluto. 8 periodi in mezza riga sono un record credo.apache ha scritto:Uccidere. Gheddafi. Un errore. ... Pirla pure lui. Si ritirava. Poi. Veniva fuori casino. Ritornava.
E tra l'altro si capisce perfettamente pure il senso stavolta.
La via più breve tra due cuori è il pene
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Eh ma a quanto pare Gheddafi andava fatto fuori perché conosceva segreti indicibili su Sarkozy, questioni di finanziamenti se non ricordo male.
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Sogna di un bisturi amico che faccia dileiqualcosafuoridalnormale
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Quale guerra dovremmo impedire Noi?Abbiamo l'autorità per farlo? Oppure ci sta qualcun altro che sceglie per noi.Rodomonte ha scritto:Ogni tanto qualcuno ci ricorda che la Libia non è proprio un posto pacifico e accogliente.
Chissà che masturbo se scoppia un gran casino per cui dalla Libia gli "immigraturi" vengano lasciati liberi di partire verso le nostre coste....
Qualche centinaio di migliaia pronti a scappare.... e se si aggiungessero anche i libici?....
Curioso di sentire e vedere il "grande capo felpato" urlare di chiudere i porti..... magari prima delle elezioni.
A proposito il nostro ministero degli esteri sta capendo e facendo qualcosa per impedire questa guerra?
In fondo in Libia siamo molto presenti...
Ma tanto è sempre colpa di Macron, noi siamo i buoni.... a nulla!
E soprattutto con quale motivazione riesci a convincere una mandria di incivili a non scannarsi a vicenda? Magari cercando di educarli? Ti lascerebbero educare degli schiavi che vengono utilizzati da un'elite di Paesi ricchi? convincere le popolazioni locali della necessità di rimboccarsi le maniche e fare rinunce e sacrifici?Ribellarsi al loro destino? Ma facendo questo vorrebbe anche dire cercare di evitare qualsiasi guerra nel mondo,da qui possiamo ricollegarci al fattore cardine,il quale cita che la crescita demografica stabile è sinonimo di benessere,ovvero nei Paesi ricchi si fanno pochi figli mentre il contrario succede in quei Paesi sottosviluppati,non si fa nulla per rendere il benessere globale e stabilizzare la crescita demografica poiché servono nuovi schiavi ai Paesi ricchi,si può dedurre quindi che senza focolai di guerra qua e là(in questi cosiddetti Paesi non benestanti) si avrebbe una crescita demografica infinita in un pianeta finito,poi cosa facciamo senza guerre? Abilitiamo le eutanasie di massa? Ai posteri larga sentenza.
ps l'altro giorno ero a pranzo con mio padre,un tipo vecchiotto ma abbastanza saggio e umile,ad un certo punto al tg esce il servizio sulla striscia di gaza che riprendeva case bombardate,cittadine semidistrutte,persone ferite ecc, ad un certo punto mio padre mentre stava mettendo in bocca una forchettata di spaghetti aglio,olio e peperoncino,esclama - Ma questi veramente non hanno un cazzo da fare tutto il giorno? Non ho saputo rispondere alla sua domanda,era troppo filosofica ed esistenziale.