Silvio Bandinelli su un sito di critica teatrale?!!
Inviato: 03/01/2006, 18:49
Ieri sera stavo facendo una ricerca per conto di un amica, quando navigando in un serissimo sito di critica teatrale mi imbatto con notevole stupore in un articolo dedicato a Silvio Bandinelli
Eccone uno stralcio:
Citazione:
Nella recente storia del cinema shakespeariano Ombre che camminano a cura di Emanuela Martini manca un’opera che se non passerà alla storia del cinema merita se non altro di essere citata almeno per l’originalità della sua tematica e del soggetto rivisitati - sotto l’alto patronato del grande Bardo - all’interno del cosiddetto film di genere in cui si inserisce: Macbeth di Silvio Bandinelli. Bandinelli, regista di film hard in cassetta di successo stupisce per l’originalità del contesto narrativo in cui colloca le sue storie (Cuba - uscito in un’Italia, come ci ricorda lo stesso regista, "preda di Berlusconi"- aveva come protagonisti i rivoluzionari castristi sotto la guida spirituale e iconica del Che; Anni di piombo evocava l’attentato Moro; Mamma era ambientato durante la Resistenza), per le incursioni e contaminazioni tra i generi (Pulp era vagamente ispirato a Tarantino) ma soprattutto per le teDi sicuro a Bandinelli piace schierarsi. I grandi temi della Storia sono un po’ il marchio di fabbrica del suo cinema:
"Mi piace pensare che i miei film, quando innestano temi politici lo facciano senza incertezza alcuna. Cuba è un film che rilancia l’Utopia (la foto pubblicitaria vede l'attrice Ursula Cavalcanti sulla spiaggia cubana; sullo sfondo un manifesto del Che e uno degli slogan della Rivoluzione, nda), rilancia il sogno, e lo faccio per provocare un tipo di pubblico quale il mio, fortemente connotato a destra e che non tollera mescolare sesso e politica..."
E ancora:
"La pornografia è come la canzonetta, un genere popolarissimo, c’è un grande consumo di pornografia, c’è ormai una videoteca in ogni quartiere. Il film pornografico ha le sue regole, i suoi tempi, la mia pornografia non deve tradire il genere ma passa anche la qualità tecnica, la scrittura e la musica. Se riesco a dire qualcosa tra una scena a luci rosse e l’altra e il pubblico l’assorbe, sono felice. Ma i miei film, anche i più "impegnativi" quanto a riferimenti e citazioni, non tradiscono mai le aspettative. E’ stimolante per me consegnare al mercato hard una lettura non del tutto gratuita di una storia, nel non cederla alla cultura ufficiale. Mi piace molto la marginalità di questo settore, non mi interessa fare il regista cinematografico o televisivo di regime.
Il film pornografico è inverosimile dal punto narrativo, ma c’è più libertà espressiva rispetto alla pubblicità che è sempre e comunque subalterna al prodotto. Mamma e Anni di piombo sono film che ho girato in anni in cui lavoravo sulla tematica del potere, della prevaricazione che crea sottomissione da parte di chi lo subisce, tema evidentemente attiguo alla pornografia. Macbeth conclude idealmente questa trilogia sul potere. C’è un senso di assoluta libertà nel trattare l’argomento. Il porno è un territorio libero e selvaggio. Mi sono appropriato della trama e del titolo con molta irresponsabilità , senza preoccuparmi troppo dell’autore. Ho immaginato il mondo della mafia e sullo sfondo il delitto Fava (delitto dimenticato e oggi ricordato ne I cento giorni) e la strage di Capaci, evocate da fotografie originali di Archivio. Il boss mafioso battezza il figlio Macbeth che avrà lo stesso destino di Macbeth; è un piccolo gangster che non ha problemi a uccidere per regolamenti di conti.matiche di potere, di lotta di classe e per l’ideologia sottesa al film
Tutto ció mi spinge ad una domanda e ad una riflessione: come mai un regista come il Bandinelli che ha cercato di allontanarsi dai soliti clichè del cinema hard è stato costantemente attaccato da molti addetti ai lavori?
Secondo me l'opera di questo regista va vista nell'ottica di chi ha avuto il coraggio di proseguire quella tradizione dell hard d'autore che purtroppo oggi è quasi scomparsa quì in Italia. E poi ci lamentiamo della decadenza del cinema hard, sempre più consumato in fretta, della scadente qualità dei video etc! Certo i gusti del pubblico sono cambiati, i budget oggi sono quelli che sono ma secondo me va recuperata questa tradizione contro lo squallore che si trova in molte produzioni odierne!
Cosa ne pensate?
Eccone uno stralcio:
Citazione:
Nella recente storia del cinema shakespeariano Ombre che camminano a cura di Emanuela Martini manca un’opera che se non passerà alla storia del cinema merita se non altro di essere citata almeno per l’originalità della sua tematica e del soggetto rivisitati - sotto l’alto patronato del grande Bardo - all’interno del cosiddetto film di genere in cui si inserisce: Macbeth di Silvio Bandinelli. Bandinelli, regista di film hard in cassetta di successo stupisce per l’originalità del contesto narrativo in cui colloca le sue storie (Cuba - uscito in un’Italia, come ci ricorda lo stesso regista, "preda di Berlusconi"- aveva come protagonisti i rivoluzionari castristi sotto la guida spirituale e iconica del Che; Anni di piombo evocava l’attentato Moro; Mamma era ambientato durante la Resistenza), per le incursioni e contaminazioni tra i generi (Pulp era vagamente ispirato a Tarantino) ma soprattutto per le teDi sicuro a Bandinelli piace schierarsi. I grandi temi della Storia sono un po’ il marchio di fabbrica del suo cinema:
"Mi piace pensare che i miei film, quando innestano temi politici lo facciano senza incertezza alcuna. Cuba è un film che rilancia l’Utopia (la foto pubblicitaria vede l'attrice Ursula Cavalcanti sulla spiaggia cubana; sullo sfondo un manifesto del Che e uno degli slogan della Rivoluzione, nda), rilancia il sogno, e lo faccio per provocare un tipo di pubblico quale il mio, fortemente connotato a destra e che non tollera mescolare sesso e politica..."
E ancora:
"La pornografia è come la canzonetta, un genere popolarissimo, c’è un grande consumo di pornografia, c’è ormai una videoteca in ogni quartiere. Il film pornografico ha le sue regole, i suoi tempi, la mia pornografia non deve tradire il genere ma passa anche la qualità tecnica, la scrittura e la musica. Se riesco a dire qualcosa tra una scena a luci rosse e l’altra e il pubblico l’assorbe, sono felice. Ma i miei film, anche i più "impegnativi" quanto a riferimenti e citazioni, non tradiscono mai le aspettative. E’ stimolante per me consegnare al mercato hard una lettura non del tutto gratuita di una storia, nel non cederla alla cultura ufficiale. Mi piace molto la marginalità di questo settore, non mi interessa fare il regista cinematografico o televisivo di regime.
Il film pornografico è inverosimile dal punto narrativo, ma c’è più libertà espressiva rispetto alla pubblicità che è sempre e comunque subalterna al prodotto. Mamma e Anni di piombo sono film che ho girato in anni in cui lavoravo sulla tematica del potere, della prevaricazione che crea sottomissione da parte di chi lo subisce, tema evidentemente attiguo alla pornografia. Macbeth conclude idealmente questa trilogia sul potere. C’è un senso di assoluta libertà nel trattare l’argomento. Il porno è un territorio libero e selvaggio. Mi sono appropriato della trama e del titolo con molta irresponsabilità , senza preoccuparmi troppo dell’autore. Ho immaginato il mondo della mafia e sullo sfondo il delitto Fava (delitto dimenticato e oggi ricordato ne I cento giorni) e la strage di Capaci, evocate da fotografie originali di Archivio. Il boss mafioso battezza il figlio Macbeth che avrà lo stesso destino di Macbeth; è un piccolo gangster che non ha problemi a uccidere per regolamenti di conti.matiche di potere, di lotta di classe e per l’ideologia sottesa al film
Tutto ció mi spinge ad una domanda e ad una riflessione: come mai un regista come il Bandinelli che ha cercato di allontanarsi dai soliti clichè del cinema hard è stato costantemente attaccato da molti addetti ai lavori?
Secondo me l'opera di questo regista va vista nell'ottica di chi ha avuto il coraggio di proseguire quella tradizione dell hard d'autore che purtroppo oggi è quasi scomparsa quì in Italia. E poi ci lamentiamo della decadenza del cinema hard, sempre più consumato in fretta, della scadente qualità dei video etc! Certo i gusti del pubblico sono cambiati, i budget oggi sono quelli che sono ma secondo me va recuperata questa tradizione contro lo squallore che si trova in molte produzioni odierne!
Cosa ne pensate?