Ritardo ma trovato ora
QUANDO IL WEB E' UN GIARDINO PER MILLE TORTURE
Amsterdam ospiterà per due giorni, dal 30 settembre al 1° ottobre, una conferenza internazionale sugli aspetti artistici e politici del porno in rete. Al setaccio teorico, blog, webcamera, chat, p2p a sfondo sessuale, diari, confessioni, per indagare nella zona oscura che sfugge a qualsiasi «sentinella» a guardia di Internet
ELFI REITER
The Art and Politics of Netporn, ossia «aspetti artistici e politici del porno in rete», è la prima conferenza internazionale di critica del porno in rete che avrà luogo ad Amsterdam il 30 settembre e l'1 ottobre prossimi. «Presenterà numerosi punti di vista riguardo alla sempre più crescente immersione in internet della pornografia - scrive nella presentazione Katrien Jacobs dell'università di Hong Kong, curatrice e ideatrice assieme a Geert Lovink, teorico di media olandese/australiano e Matteo Pasquinelli, autore di Media activism (edito da Derive e Approdi) e editor della lista di discussione di temi socio-politico-culturali Rekombinant - e l'intenzione maggiore è discutere il potenziale di una ricerca critica e artistica in tempi di elevate informazioni sulle tecniche di sorveglianza, filtrazione e censura. I progetti di ricerca e quelli artistici riguardano il netporn come network complessi di grande impatto e continua crescita nelle sue categorie industriali e indipendenti (indie porn), dove si vuole illustrare proprio questo clima schizofrenico di ampia diffusione e censura focalizzando l'etica e l'estetica delle comunità digitali e le loro attività (di uomini e donne) attraverso blog, webcamera, chat, p2p porno, diari, confessioni, mailing list e zines di ogni tipo». Il tema appare scottante (organizza l'Institute of network culture - sul cui sito www.networkcultures.org si trovano tutte le info - con supporto di Amsterdam School for Analysis, Istituto per media interattivi e cut-up magazine), l'immagine comune della pornografia in rete non è per niente attraente rimandando soprattutto allo sfruttamento (per lo più di minori, dati i numerosi casi di pedofilia) o comunque a «gente strana» con dubbie e oscure fantasie e pratiche sessuali. Per cui meglio non parlarne... Andrebbe ricordato in questa sede, peró, che sia la fotografia ai suoi albori, come in seguito il cinema, furono utilizzati e sfruttati subito per scopi sessuali: a metà Ottocento erano le prostitute a prestarsi a questo «servizio» (illuminante la sezione «Vietata ai minori di 18 anni» a una mostra fotografica sul nudo a Monaco di qualche anno fa), e sin dai primi anni dieci del secolo scorso le immagini in movimento di carattere pornografico in tutte le salse fecero irruzione nelle sale. Cosa dire dunque del passaggio alla rete della comunità porno, di più immediata fruizione rispetto alle sale a luci rosse ormai abbandonate da tempo a favore delle più comode videocassette da visionare in sedi più private? Non a caso, forse, si inizia il 30 mattina con la Keynote lesson (lezione chiave) del critico di cultura americano Mark Dery che sulle orme della frase di William Burroughs «sex organs sprout everywhere (organi sessuali spuntano ovunque)» da Naked Lunch parla di Sublime e grottesco nel webporn: sessualità psicopatica nella Mahagonny ondine, elaborando il web come un «giardino di tortura» dove fioriscono le ossessioni di ogni genere di subcultura e le patologie più pop e indagando le più grottesche per teorizzare una «democratizzazione dello sfruttamento» in quanto i tipi di corpi proposti detronizzano ogni ideale comune di bellezza. O è solo feticismo che rimpiazza una sessualità repressa? «Cosa dire degli zar della morale dell'amministrazione Bush che vogliono un web a prova di bambini quando in ogni angolo scuro nascono i più esotici funghi velenosi?», scrive Dery che metterà in relazione azioni culturali ufficiali e il sommerso universo sessuale nel web.
Altrettanto interessante la lezione chiave del giorno successivo Desiderio e disgusto: emozioni e pornografia online a cura della studiosa femminista finlandese Susanna Paasonen dell'università di Tampère: «La pornografia non si puó separare dalle reazioni di tipo viscerale, e ció ha concentrato le mie ricerche sull'uso di rappresentazione, formule e script convenzionali nel porno, ma anche la necessità di ricorrere al potere emozionale nella relazione tra testo, produttore e lettore, per cui il porno non va analizzato secondo i modelli classici di semantica e semiologia». Paasonen che già aveva scritto sulla pornografia quotidiana, nel senso di relazione tra media, sessualità e cultura popolare, pone al centro le reazioni emotive non tralasciando gli altri fattori importanti quali il potere e la normalizzazione per arrivare a una teoria femminista della pornografia. Si parlerà inoltre di Internet come ingresso all'inferno? (Mikita Brottman, College of Art di Maryland e Istituto psicologia di New York) e dei Sexwokers in rete per comprendere meglio le politiche economiche nascoste dietro al traffico e all'industria del netporn, mentre sotto il titolo L'ascesa della netporn society si cercherà di individuare caratteristiche e modalità di utenti e micro industrie che includono amatori suburbani, l'indieporn, porn blogger e sexperts, i quali incanalano la potenzialità della rete attraverso opinioni e scritti personali in politiche sessuali. «Questa società potrebbe avere una funzione ristretta, cioè incitare gli utenti alla masturbazione, ma come nel XX secolo si combattè l'arte elitaria con l'arte per l'arte speriamo di arrivare a un analogo porno per il porno», leggiamo sul programma che prevede anche interventi riguardanti le implicazioni in tutto questo del genere, della guerra, dei corpi e dei media. Perchè un aspetto interessante è proprio la pornografia legata alla guerra, il warporn, la relazione tra tecnologia digitale, guerra, corpi e armi come era emersa per esempio ai tempi delle immagini uscite dal carcere di Abu Ghraib (di cui già aveva scritto Baudrillard) e che è una tendenza che sta proliferando in rete, con aspetti turpi e supertrash da non sottovalutare.
Chiuderanno l'iniziativa il dibattito aperto al pubblico Netporn e censura per fare un po' di luce sul lato buio della netporn economy associata unicamente a crimine e punizione, e la serata Porn pour porn con la presentazione di video e progetti in rete.
(http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-ar ... art92.html)
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