La timidezza è la compagna cattiva e rompicoglioni dell'ignoranza..
E intendo ignoranza in senso classico, vale a dire la non-conoscenza.
La struttura mentale tipicamente occidentale è razionale e abituata a pesare e distinguere gli accadimenti in modo da comprenderli;
-bianco/nero, vittoria/sconfitta, perdente/vincente e cosi via,
La timidezza è l'anticipazione del risultato possibile, che paralizza l'azione.
Si è sconfitti prima di cominciare perchè si cerca di immaginare un possibile risultato, traslando una POSSIBILITA' nel presente anzichè ricacciarla a calci in culo nel limbo delle PROBABILITA' e non delle CERTEZZE.
Detto questo..come cazzo se ne esce?
Anzitutto il timido deve capire che, allo stesso modo dell'aspirante suicida, quello che lui ha è un ENERGIA diretta in malo modo..se ha l'energia per struggersi nella timidezza, la ha anche per uscirne fuori, ma quello che deve effettuare è un ABBANDONO.
Un atto di volontà è fallimentare in partenza perchè il timido rema contro se stesso, e il primo fallimento porterebbe alla paralisi.
Se invece si abbandona completamente, al fallimento, alla miseria, alla vergogna che sono i nemici che teme maggiormente, allora, avendo perso tutto non avrà piu' nulla da perdere, e cazzo, POTRA' AGIRE.
Occorre un atteggiamento di rinuncia, di resa incondizionata a se stessi per ripartire, il problema è che questo è possibile solo arrivati in fondo, ma veramente in fondo..se si è solo "moderatamente" timidi, ci si illude di poter riuscire a vincere con la forza.
Nel momento in cui il timido è sconfitto, non avrà remore a PROVARE perchè nulla avrà da perdere.
In quel momento, probabilmente avrà la sua prima vittoria, che tratterà con sdegno e sufficienza giacchè ancora prigioniero delle sue seghe mentali, MA...
avrà aperto uno spiraglio possibilistico.
essendo il timido, compulsivo per natura, cercherà altre vittorie e le vittorie, come una palla di neve rotolante, aumenteranno in funzione della sua esperienza, fino a far mutare di direzione un'energia che prima era distruttiva.
Le peggiori facce di cazzo della terra (me compreso) si sono evolute in questo modo.
Il punto di non ritorno è quando non si pensa piu' all'outcome..niente vittoria, niente sconfitta, ma L'ATTO in se diventa obbiettivo.
Chissenefotte se vinci o perdi cazzo, TU sei sceso in mezzo alla polvere, e guardi gli altri fermi a guardare e te la ridi..perchè mal che vada hai piu' coglioni di loro..e vaffanculo...
