[O.T.] Bossi:Noi leghisti siamo italiani
Inviato: 22/06/2006, 17:03
La Lega sta nella Cdl
anche se vince il si»
«L'ALLEANZA della Lega con la Cdl non è in discussione, anche in caso di sconfitta della coalizione nel referendum costituzionale del 25 e 26 giugno. Il federalismo è la "parola magica" della riforma costituzionale sulla quale dovranno esprimersi gli elettori». Sono considerazioni che il leader della Lega Umberto Bossi consegna a Famiglia Cristiana in un un'intervista che sarà pubblicata sul numero di oggi in edicola. E «se passa la parola magica federalismo nella Costituzione " ha aggiunto il capo della Lega " tutto il resto è conseguente. A quel punto lì è fatta, si puó fare qualunque cosa, compresa una magistratura eletta dal popolo». Qualunque dovesse essere il risultato del referendum, dice Bossi, l'alleanza di centrodestra non ne risentirà . «I miei alleati stanno dandosi da fare per il sì, concretamente», ha detto Bossi. «Anche Casini ha messo i suoi manifesti». Per quanto riguarda le «altre vie» cui aveva accennato la settimana scorsa (e che avevano alzato un polverone di polemiche) che potrebbero aprirsi se la strada democratica per fare le riforme verrà preclusa dalla vittoria del no, il Senatur esclude azioni di forza e spiega che la vittoria del sì vorrebbe dire che «chi voleva fermamente la via democratica è stato premiato». «Quella roba lì che ho detto " ha spiegato " ha fatto effetto e dovevo dirla», ma non era l'annuncio di azioni di forza. «Io penso di più a disegni di legge popolari, a colpi di mezzo milione di firme. Poi vediamo se è così facile non fare le riforme». Umberto Bossi, sempre per cercare di raffreddare le polemiche su quelle affermazioni che hanno destato una dura reazione da parte della maggioranza, ha tenuto a precisare che quella del Nord «è brava gente» e «non prenderebbe mai il fucile». Tuttavia sottolinea anche che «è scontenta» e «arcistufa», perchè «s'è accorta che dopo anni di lotta non cambia niente, che continua a pagare tasse non per i servizi dei suoi Comuni e della sua regione, ma per mantenere lo Stato». «Spero " ha auspicato Bossi " che anche il Sud voti per il sì, altrimenti il Nord vede il Sud come antagonista politico». Inoltre, per Umberto Bossi, i risultati della nazionale ai mondiali di calcio non potranno cambiare l'atteggiamento dell'elettorato verso il referendum. «Una vittoria della Nazionale puó fare sentire italiano chi si sente già italiano», e «chi non si sente tale non è che puó cambiare idea per una partita di calcio. Noi leghisti ci sentiamo italiani, ma non di questa Italia, di un paese diverso, ci sentiamo figli e nipoti di quelli che hanno fatto l'Italia andando a morire sul Piave, combattendo per il tricolore ma parlando in dialetto».
mercoledì 21 giugno 2006
anche se vince il si»
«L'ALLEANZA della Lega con la Cdl non è in discussione, anche in caso di sconfitta della coalizione nel referendum costituzionale del 25 e 26 giugno. Il federalismo è la "parola magica" della riforma costituzionale sulla quale dovranno esprimersi gli elettori». Sono considerazioni che il leader della Lega Umberto Bossi consegna a Famiglia Cristiana in un un'intervista che sarà pubblicata sul numero di oggi in edicola. E «se passa la parola magica federalismo nella Costituzione " ha aggiunto il capo della Lega " tutto il resto è conseguente. A quel punto lì è fatta, si puó fare qualunque cosa, compresa una magistratura eletta dal popolo». Qualunque dovesse essere il risultato del referendum, dice Bossi, l'alleanza di centrodestra non ne risentirà . «I miei alleati stanno dandosi da fare per il sì, concretamente», ha detto Bossi. «Anche Casini ha messo i suoi manifesti». Per quanto riguarda le «altre vie» cui aveva accennato la settimana scorsa (e che avevano alzato un polverone di polemiche) che potrebbero aprirsi se la strada democratica per fare le riforme verrà preclusa dalla vittoria del no, il Senatur esclude azioni di forza e spiega che la vittoria del sì vorrebbe dire che «chi voleva fermamente la via democratica è stato premiato». «Quella roba lì che ho detto " ha spiegato " ha fatto effetto e dovevo dirla», ma non era l'annuncio di azioni di forza. «Io penso di più a disegni di legge popolari, a colpi di mezzo milione di firme. Poi vediamo se è così facile non fare le riforme». Umberto Bossi, sempre per cercare di raffreddare le polemiche su quelle affermazioni che hanno destato una dura reazione da parte della maggioranza, ha tenuto a precisare che quella del Nord «è brava gente» e «non prenderebbe mai il fucile». Tuttavia sottolinea anche che «è scontenta» e «arcistufa», perchè «s'è accorta che dopo anni di lotta non cambia niente, che continua a pagare tasse non per i servizi dei suoi Comuni e della sua regione, ma per mantenere lo Stato». «Spero " ha auspicato Bossi " che anche il Sud voti per il sì, altrimenti il Nord vede il Sud come antagonista politico». Inoltre, per Umberto Bossi, i risultati della nazionale ai mondiali di calcio non potranno cambiare l'atteggiamento dell'elettorato verso il referendum. «Una vittoria della Nazionale puó fare sentire italiano chi si sente già italiano», e «chi non si sente tale non è che puó cambiare idea per una partita di calcio. Noi leghisti ci sentiamo italiani, ma non di questa Italia, di un paese diverso, ci sentiamo figli e nipoti di quelli che hanno fatto l'Italia andando a morire sul Piave, combattendo per il tricolore ma parlando in dialetto».
mercoledì 21 giugno 2006