"Liberazione" ed il Micropisello

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dostum
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"Liberazione" ed il Micropisello

#1 Messaggio da dostum »

Bertinotti proprio non ci siamo!

Trattandosi di cazzi, si potrebbe benissimo
dire che son tutte cazzate e finirla lì.
Ma sarebbe un errore. Liberazione, il giornale
di Rifondazione, fa fare alla sinistra radicale
un nuovo balzo in avanti, dall'elogio
del minoritario a quello del "micropisello".
Inteso appunto come fallo di ridotte dimensioni,
"cosa c'è di più emozionante di un microciccio
che s'erge al contatto della tua
pelle, delle tue mani"? Parecchie cose, verrebbe
da dire. Ah, i felici per per un'esatta
valutazione possono srotolare il metro per
meno di un decimo, "per non parlare dei
fortunati che, possedendolo, possono girarselo
tra le mani ad ogni ora del giorno", col
rischio di confonderlo, tenendosi larghi, col
medio. Un fronte più avanzato di lotta, si potrebbe
dire ("una politica di cambiamento
reale dell'esistente non può che passare attraverso
l'autoesposizione genitale": praticamente
la nascita della componente dei
marxisti esibizionisti), in realtà l'ennesima
riprova di come la sinistra sia lontana dal
comune sentire delle masse e dalle giuste
aspirazioni del popolo. Molte rivendicazioni
sono state finora fatta, ma quella del "micropisello"
è assolutamente innovativa, e va
riconosciuta a merito di "Queer", l'ardito inserto
del quotidiano bertinottiano, curato
da Angela Azzaro, che in passato ha spaziato
tanto sul tema del piacere anale quanto
sulla clitoride, fino a una decisa rivalutazione
presso i compagni (che magari in parte
avevano già provveduto da soli) di "Gola
profonda", intesa nella sua più commendevole
pratica. Ora, questo ulteriore passo in
avanti. Si capisce che non è questione di
centimetri, né per il valore né per il valere,
e che, allerta Francesco Warbear Macarone
Palmieri, della questione studioso e cultore,
"se è il superdotato ad attivare tutta l'energia
sessuale, il rischio è che si riproduca
la meccanica di potere" - e diononvoglia,
ma spingersi fino al "fascino irresistibile"
del "gingillino più piccolo" forse rischia di
aprire qualche perplessità anche tra i pur
disponibili militanti. Il supplemento di Liberazione,
con in copertina un tizio che metro
alla mano quantifica se situarsi tra il
gingillo, il gingillone o, per stare in argomento,
con un colpo di culo, il gingillino.
Moraviamente evocativo già dal titolo ("Io e
lui"), l'inserto fa arretrare il centimetro ma
sposta in avanti, come si dice, sogni e bisogni.
"La ricetta: dito-pene-dildo", sostiene
per esempio Gaia Maqi Giuliani. "Se la finalità
dell'atto sessuale non è procreativa,
perché si è tanto ossessionati dall'erezione?"
- già chissà perché. Ora, questa faccenda
del "piccolo è bello"- pare una roba
da partite Iva - non che fosse proprio urgente,
ma intanto ha anche ricadute nell'attualità .
Per esempio, alla manifestazione di
sabato molti sostenevano che i comunisti al
potere ambiscono a fotterli: ora viene tentata
la prova teorica che così non è. Parola
d'ordine: "Contro i moralismi, di ogni tipo".
Ci si può stare, anche se ideologicamente
bisogna allora buttare alle ortiche tutto il
pensiero di Elio e le storie tese, "ma più il
problema non si pone/ sì perché il pene mi
dà pane", e soprattutto la nobile figura del
pornodivo John Holmes a cui i versi sono
dedicati, che a precisa domanda (la stessa
che fa intendere Liberazione) sul metraggio
in dotazione, non prese il righello in mano
però dette precisa idea della faccenda: "Più
corto di una Cadillac, più lungo della cornetta
di un telefono". Obsoleto pangenitalismo.
Ma se ora la questione dovesse venire
riproposta, come si dovrà rispondere? "Più
corto di un telefonino di nuova generazione,
più lungo di un accendino Bic"? D'accordo
che il clericalismo impazza, e che la risposta
laica ci vuole, ma le masse son masse:
ferme al Belli e al "Padre de li Santi". E poi,
compagni, si sa: quando si cambia so' sempre
cazzi. (sdm)
DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GIORGIA

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