[O.T.] Il ritorno del coniglio mannaro..
Inviato: 31/01/2007, 15:58
Premesso che sono milanista dalla nascita, mi è piaciuto e mi ha fatto riflettere quanto scritto da questo ragazzo sul suo blog (The cozzy's blog)..
"Da buon interista che da quasi vent'anni si diletta andando allo stadio nell'incazzarsi, molte volte, e gioire, poche volte soprattutto quest'anno, vorrei spendere un post al di fuori del contesto generale per condividere due parole sulla vicenda calcistica del momento, il ritorno del coniglio mannaro come lo definisce un grande del giornalismo come Beppe Severgnini (vedi link nel blog).
Si potrebbero dire molte cose a riguardo e premetto che questo mio saggio sul gordo poco saggio è totalmente scherzoso ben conscio che nella vita ci sono cose più importanti, che tanto i soldi se li beccano loro, che sono solo undici uomini in mutande che corrono su di un campo verde, che il calcio è uno sport grezzo, che che che... lo so ok?
Però il calcio è passione e come tale se pur non condivisa va trattata con rispetto. Adesso la sparo grossa quindi se siete deboli di stomaco cambiate pagina.. Secondo me il calcio è una metafora esatta della vita e del mondo in cui viviamo ed è per questo che interessa a così tante persone. Punto. Siete ancora lì?
Mi spiego meglio. Secondo me nel calcio e nel gioco di squadra in generale, se eviti di dare una lettura superficiale al tutto, trovi molti ingredienti della vita comune. Faccio degli esempi. In una squadra di calcio trovi amicizie, invidie, competizione per emergere, talento, opportunismo, gioie, vittorie e sconfitte, passione, ignoranza, teppismo, violenza. Basta? Nel calcio trovi anche amplificata quella che sarà la rovina del calcio stesso, come lo è già adesso e di più in futuro lo sarà per la nostra società cosiddetta moderna. La volontà di fare soldi a tutti i costi, la mancanza di valori assoluta, il poco rispetto della gente.
E qui ci metto un consiglio letterario... se volete capire dove stiamo andando leggete il nuovo saggio di Baricco "I barbari", lui è molto più bravo di me in proposito.
Torniamo al centrattacco adiposo.. Partiamo da una considerazione tecnica.. In venti anni di stadio meglio di lui ho visto giocare solo Maradona. E questo è un fatto.
Oggi non è più quello di dieci anni fa, ma se è tornato con una minima voglia di giocare questo qui la biglia la mette ancora dentro. Garantito.
Dato al trippone quello che è del trippone, ci sono altre cose che non mi vanno proprio giù. Nella vita ci sono cose che uno può fare ed altre no. Se le fa ne deve pesare le conseguenze. Il pelato, non lo chiamerò mai per nome in questo post, è stato il calciatore più amato dagli interisti negli ultimi trenta anni. Era un re a Milano. La gente faceva a botte per avere un biglietto e vederlo giocare. L'Inter di Simoni era fatta da dieci operai e Lui. Se ne andava via in fascia saltando avversari come si fa con gli ombrelloni in spiaggia finchè arrivava il quarto avversario con il randello in mano a fermarlo. E noi? In piedi noi ad applaudire e a cantare abbracciati. E' stato un simbolo per noi anche se non avevamo vinto quasi nulla anche con lui in campo.Ma non ci arriva? E poi?
Crack! Si spacca. E di brutto. La gente gli sta vicino lo incoraggia. E lui torna a fatica. E poi? Ricrack! Stavolta all'olimpico sembra tutto finito. Il ginocchio in pappa, quella sera avevo le lacrime agli occhi. La favola brutta di un bravo ragazzo che sembrava il re del mondo e in attimo finisce nel baratro. Tutti li a dirgli di non mollare. Tutti a stargli vicino. Il sito personale invitava a mandargli mail di conforto. Io l'ho mandata. Più di centomila persone l'hanno fatto. Lui stringe i denti e ritorna. Fa cinque partite e zoppo ci porta a suon di gol al famoso cinque Maggio. Tutti sanno come finì ma tutti erano ancora con lui.
E lui che fa? Va al mondiale rimesso a nuovo dalla sua società , fa sei gol vince, si ritaglia un pube di capelli in testa e all'Inter manco un ringraziamento. Qui qualcosa nel bravo ragazzo si rompe. Diventa una merda.
Come nella vita nessuna riconoscenza, il tradimento della persona amata, la mancanza di valori assoluti, il Dio soldo. Dice che ce l'ha con l'allenatore, che non l'ha rispettato, che ama gli interisti ma che il suo posto è altrove. Una tiritera infinita per poi scappare come giuda di notte senza salutare nemmeno i compagni. La merda.
Va a Madrid, amando i tifosi di casa dopo due giorni, pur sovrappeso fa 99 gol signori. Poi arriva mastro Capello, altro maestro di buoni valori, e la storia si ripete. Ma qui il fuoriclasse si supera. Dove va?
Ovunque poteva finire ma non qui. Non puoi tradire la tua donna e poi tornare a vivere con l'amante sul pianerottolo affianco. Dai. Un minimo di correttezza. Eppure come ogni persona innamorata ancora c'è chi in fondo lo vuole ancora. Mi ha fatto vivere cose incredibili che posso perdonare di tutto? Io no. Non si fa.
Lo specchio della società moderna, ecco chi è il panzone. Niente anima, no valori, contano solo i soldi.
Sono fuori dal tempo mi sa, spero solo che al primo gol non baci la maglia, il vomito potrebbe arrivare spontaneo. I tifosi da buoni pecoroni già lo inneggiano e sperano di avere fatto l'affare del secolo alla faccia nostra.
Non lo so, dico solo che il suo nome fa rima con Rivaldo ed era amico di Vieri, ma io sono un'amante tradito, non faccio testo. Hola Chico"
"Da buon interista che da quasi vent'anni si diletta andando allo stadio nell'incazzarsi, molte volte, e gioire, poche volte soprattutto quest'anno, vorrei spendere un post al di fuori del contesto generale per condividere due parole sulla vicenda calcistica del momento, il ritorno del coniglio mannaro come lo definisce un grande del giornalismo come Beppe Severgnini (vedi link nel blog).
Si potrebbero dire molte cose a riguardo e premetto che questo mio saggio sul gordo poco saggio è totalmente scherzoso ben conscio che nella vita ci sono cose più importanti, che tanto i soldi se li beccano loro, che sono solo undici uomini in mutande che corrono su di un campo verde, che il calcio è uno sport grezzo, che che che... lo so ok?
Però il calcio è passione e come tale se pur non condivisa va trattata con rispetto. Adesso la sparo grossa quindi se siete deboli di stomaco cambiate pagina.. Secondo me il calcio è una metafora esatta della vita e del mondo in cui viviamo ed è per questo che interessa a così tante persone. Punto. Siete ancora lì?
Mi spiego meglio. Secondo me nel calcio e nel gioco di squadra in generale, se eviti di dare una lettura superficiale al tutto, trovi molti ingredienti della vita comune. Faccio degli esempi. In una squadra di calcio trovi amicizie, invidie, competizione per emergere, talento, opportunismo, gioie, vittorie e sconfitte, passione, ignoranza, teppismo, violenza. Basta? Nel calcio trovi anche amplificata quella che sarà la rovina del calcio stesso, come lo è già adesso e di più in futuro lo sarà per la nostra società cosiddetta moderna. La volontà di fare soldi a tutti i costi, la mancanza di valori assoluta, il poco rispetto della gente.
E qui ci metto un consiglio letterario... se volete capire dove stiamo andando leggete il nuovo saggio di Baricco "I barbari", lui è molto più bravo di me in proposito.
Torniamo al centrattacco adiposo.. Partiamo da una considerazione tecnica.. In venti anni di stadio meglio di lui ho visto giocare solo Maradona. E questo è un fatto.
Oggi non è più quello di dieci anni fa, ma se è tornato con una minima voglia di giocare questo qui la biglia la mette ancora dentro. Garantito.
Dato al trippone quello che è del trippone, ci sono altre cose che non mi vanno proprio giù. Nella vita ci sono cose che uno può fare ed altre no. Se le fa ne deve pesare le conseguenze. Il pelato, non lo chiamerò mai per nome in questo post, è stato il calciatore più amato dagli interisti negli ultimi trenta anni. Era un re a Milano. La gente faceva a botte per avere un biglietto e vederlo giocare. L'Inter di Simoni era fatta da dieci operai e Lui. Se ne andava via in fascia saltando avversari come si fa con gli ombrelloni in spiaggia finchè arrivava il quarto avversario con il randello in mano a fermarlo. E noi? In piedi noi ad applaudire e a cantare abbracciati. E' stato un simbolo per noi anche se non avevamo vinto quasi nulla anche con lui in campo.Ma non ci arriva? E poi?
Crack! Si spacca. E di brutto. La gente gli sta vicino lo incoraggia. E lui torna a fatica. E poi? Ricrack! Stavolta all'olimpico sembra tutto finito. Il ginocchio in pappa, quella sera avevo le lacrime agli occhi. La favola brutta di un bravo ragazzo che sembrava il re del mondo e in attimo finisce nel baratro. Tutti li a dirgli di non mollare. Tutti a stargli vicino. Il sito personale invitava a mandargli mail di conforto. Io l'ho mandata. Più di centomila persone l'hanno fatto. Lui stringe i denti e ritorna. Fa cinque partite e zoppo ci porta a suon di gol al famoso cinque Maggio. Tutti sanno come finì ma tutti erano ancora con lui.
E lui che fa? Va al mondiale rimesso a nuovo dalla sua società , fa sei gol vince, si ritaglia un pube di capelli in testa e all'Inter manco un ringraziamento. Qui qualcosa nel bravo ragazzo si rompe. Diventa una merda.
Come nella vita nessuna riconoscenza, il tradimento della persona amata, la mancanza di valori assoluti, il Dio soldo. Dice che ce l'ha con l'allenatore, che non l'ha rispettato, che ama gli interisti ma che il suo posto è altrove. Una tiritera infinita per poi scappare come giuda di notte senza salutare nemmeno i compagni. La merda.
Va a Madrid, amando i tifosi di casa dopo due giorni, pur sovrappeso fa 99 gol signori. Poi arriva mastro Capello, altro maestro di buoni valori, e la storia si ripete. Ma qui il fuoriclasse si supera. Dove va?
Ovunque poteva finire ma non qui. Non puoi tradire la tua donna e poi tornare a vivere con l'amante sul pianerottolo affianco. Dai. Un minimo di correttezza. Eppure come ogni persona innamorata ancora c'è chi in fondo lo vuole ancora. Mi ha fatto vivere cose incredibili che posso perdonare di tutto? Io no. Non si fa.
Lo specchio della società moderna, ecco chi è il panzone. Niente anima, no valori, contano solo i soldi.
Sono fuori dal tempo mi sa, spero solo che al primo gol non baci la maglia, il vomito potrebbe arrivare spontaneo. I tifosi da buoni pecoroni già lo inneggiano e sperano di avere fatto l'affare del secolo alla faccia nostra.
Non lo so, dico solo che il suo nome fa rima con Rivaldo ed era amico di Vieri, ma io sono un'amante tradito, non faccio testo. Hola Chico"