[O.T.] DELITTI

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Gargarozzo
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Re: [O.T.] DELITTI

#4756 Messaggio da Gargarozzo »

Prossimo passo la castrazione chimica di cittadinanza per non essere piú un popolo di coglioni
Amicus Plato,
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Billy Drago
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Re: [O.T.] DELITTI

#4757 Messaggio da Billy Drago »

La merda della vasca settica di un hotel in India ha ucciso 6 persone.
Ogni anno muoiono 1370 persone a causa della merda: è allarme mondiale.

https://www.repubblica.it/esteri/2019/0 ... P5-S1.4-T1

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dostum
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Re: [O.T.] DELITTI

#4758 Messaggio da dostum »

Billy Drago ha scritto:La merda della vasca settica di un hotel in India ha ucciso 6 persone.
Ogni anno muoiono 1370 persone a causa della merda: è allarme mondiale.

https://www.repubblica.it/esteri/2019/0 ... P5-S1.4-T1
Siamo nella cacca fino al collo

Giovedì mattina ore dieci e mezza. Tra le mura della “Casa famiglia per anziani Villa Cesarea” sono iniziate le prime attività. Le tre badanti in servizio stanno aiutando gli uomini e le donne a lavarsi. Un 94enne da tempo ospite della casa famiglia, però, è restio a curare la propria igiene.

Non è la prima volta ed così che tra le due badanti che lo stanno curando sarebbe montato il desiderio di punirlo in modo esemplare. Si chiudono con lui dentro il bagno e in un impeto di assurda violenza una delle due lo blocca con forza, dando vita a quello che la stessa polizia municipale ha definito «un episodio intollerabile». L’altra badante raccoglie infatti le feci dell’anziano e prima gliele spalma sul viso, poi lo obbliga a mangiarle.
L'ira delle due badanti - stando alle accuse messe agli atti dell’inchiesta - si placa solo quando l’anziano comincia a sentirsi male.
Dalla casa famiglia sono costretti a chiamare il pronto soccorso.
Il pm Cristina D'Aniello e il procuratore capo Alessandro Mancini
Ora le due badanti e il titolare della casa famiglia “Villa Cesarea” - un ravennate di 63 anni - sono tutti e tre indagati dalla Procura della Repubblica per maltrattamenti in concorso.
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Souther082
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Re: [O.T.] DELITTI

#4759 Messaggio da Souther082 »

Femminicidio a Carini, arrestato
il marito della commessa uccisa
Secondo l'accusa, la ricostruzione degli eventi fornita da Marco Ricci e dal figlio minorenne - secondo i quali la donna avrebbe aggredito l'uomo, così provocando una tragica colluttazione - sarebbe «incongruente con le successive risultanze investigative»
LA DONNA AVEVA GIÀ DENUNCIATO L'EX MARITO
Anna Scavo e l'ex marito, secondo quanto riferito dagli investigatori, erano separati ma l'uomo non si era rassegnato alla fine del loro matrimonio. Ed è emerso che la donna si era rivolta più volte ai carabinieri della Compagnia per denunciare le aggressioni subite dall'uomo che si presentava nei pressi dell'esercizio commerciale e la minacciava perché non avrebbe accettato la fine del rapporto.



PALERMO - E’ stato fermato per omicidio Marco Ricci, 42 anni, che lo scorso 15 giugno in un negozio di calzature di Carini ha ucciso con colpi di taglierino alla presenza del loro figlio la moglie, Anna Maria Scavo, 36 anni, commessa. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura di Palermo e sarà sottoposto al vaglio della convalida del Giudice per le indagini preliminari nelle prossime ore.

Secondo l'accusa, la ricostruzione degli eventi fornita dall'uomo e dal figlio minorenne sarebbe «incongruente con le successive risultanze investigative», frutto anche di un minuzioso sopralluogo eseguito di carabinieri della sezione Investigazione scientifiche del Nucleo investigativo di Palermo. Ricci è stato trasferito in carcere.

Secondo quanto ricostruito appunto da Ricci e dal figlio minorenne, Anna Maria Scavo e il 14enne lo scorso 15 giugno avrebbero avuto una discussione e la donna avrebbe aggredito il figlio con un taglierino. Ricci, sentendo il ragazzino urlare, sarebbe accorso e avrebbe tolto il coltellino alla ex moglie. Nella colluttazione, involontariamente, le avrebbe tagliato la gola. Poi, pensando di averla solo ferita, avrebbe chiamato il 118.
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)

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Souther082
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Re: [O.T.] DELITTI

#4760 Messaggio da Souther082 »

Incidente di Povegliano. «Mi hai deriso, ti ammazzerò». Gli ultimi sms prima del frontale
Treviso, l’appello del procuratore alle donne: «Non accettate l’ultimo incontro»


TREVISO «Vederti ridere in quel modo dopo quello ti ho detto, è stato troppo. Così hai veramente messo fine alla tua vita». Christian Barzan scriveva così all’ex fidanzata che lo aveva lasciato e non voleva tornare con lui. La minacciava di morte, con messaggi chiari, inequivocabili. Minacce sulle quali sarebbe cresciuto quel «folle disegno omicida» che, secondo la Procura di Treviso, il 21enne di Quinto ha messo in atto venerdì notte, lungo via Capitello a Povegliano. Quando, dopo averla violentata, ha tentato di uccidere la giovane e se stesso, sterzando bruscamente mentre era alla guida della sua Alfa Romeo Mito e provocando l’incidente in cui è morta Giuseppina Lo Brutto, pensionata 62enne di Treviso. Lo scrive il gip Angelo Mascolo nell’ordinanza di custodia cautelare: il giovane è stato arrestato con le accuse di omicidio volontario, tentato omicidio, violenza sessuale e stalking. E con la quale ha disposto che, non appena le sue condizioni di salute lo renderanno possibile, Barzan sia trasferito dall’ospedale Ca’ Foncello di Treviso al carcere di Santa Bona. Perché, anche se a vederlo nelle foto del suo profilo Facebook sembra un ragazzo spaurito, il 21enne sarebbe «gravemente pericoloso. Ha un’indole violenta e potrebbe tentare ancora di uccidere la fidanzata».


Le parole dell’ex fidanzata
A convincere il giudice della pericolosità del ventenne, sono state in primis le parole dell’ex fidanzata, «che pesano come pietre. Così precise, così particolareggiate, così sicure da dover esser ritenute credibili». Ma non solo, ci sono anche i messaggi che la giovane avrebbe ricevuto dall’ex fidanzato da gennaio, quando l’aveva lasciato dopo una storia durata sei anni, alla sera dell’incidente. Alcuni di quei messaggi in chat su Whatsapp sono già negli atti dell’indagine della Procura, che ha chiesto i tabulati dei telefoni cellulari di entrambi. E che, in particolare dal mese di marzo, sarebbero diventati sempre più violenti. Forse alimentati dal sospetto che la 21enne avesse un altro e che lo avesse avuto anche quando stava con lui.


Adesso ti sei segnata»
«Finché toccavi me andava benissimo. Ma adesso ti sei segnata», le scriveva lui riferendosi a un presunto tradimento. Per rispondere poi alla ragazza che negava, con un’escalation di minacce: «Ti ammazzo», le ha scritto ripetutamente, e così anche: «Ti ucciderò, te lo assicuro. Ti ucciderò». Nonostante ciò, la ragazza ha acconsentito a vederlo. Per cinque volte. Incontri chiarificatori, per provare a convincerlo a lasciarla in pace. Anche quell’ultima sera, venerdì. «Purtroppo nonostante tutto quello che si scrive e i numerosi fatti di cronaca — commenta il procuratore di Treviso, Michele Dalla Costa — le donne continuano ad accettare l’ultimo incontro. Ma non dovrebbero farlo». Quelle nei confronti di Barzan sono accuse pesantissime, che disegnano il ritratto di un giovane spietato. «Ritengo che non sia così — dichiara il suo avvocato Fabio Crea — certamente i messaggi non sono equivoci ma vanno contestualizzati nell’ambito di un rapporto amoroso, probabilmente contrastato e che forse è conseguenza anche da parte di entrambi di un’immaturità di fondo. Certe affermazioni, inoltre, ritengo non corrispondano sempre alla realtà e alla volontà». Secondo il legale la vicenda è ancora lontana dall’essere chiarita: «Ci sono molti elementi che devono essere approfonditi, a cominciare dalla dinamica dell’incidente. Abbiamo nominato una serie di consulenti tecnici». Intanto è stato fissato per lunedì, in ospedale, l’interrogatorio di garanzia per Barzan, che potrebbe rispondere alle domande del giudice e per il quale il legale potrebbe chiedere la revoca della misura. «Credo ci siano margini — conclude Crea — per chiedere che venga scarcerato».

Christian interrogato dal giudice: «Non l'ho violentata, è stato sesso consensuale»

Christian al giudice: «Non l'ho violentata, è stato sesso consensuale»
Il 21enne di Quinto racconta la sua versione dei fatti prima dell'incidente mortale di Povegliano che è costato la vita a Giuseppina Lo Brutto, 62 anni. Il legale del giovane, Fabio Crea, ha chiesto la concessione degli arresti domiciliari





stamattina, lunedì, Christian Barzan ha raccontato la sua verità. In una saletta del reparto di ortopedia dove è ricoverato per la frattura del femore sinistro il 22enne di Quinto, che secondo la Procura avrebbe causato il frontale in cui venerdì 7 luglio è morta Giuseppina Lo Brutto nel tentativo di uccidersi e uccidere la ex fidanzata, ha risposto alle domande del gip Angelo Mascolo nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Christian, nei cui confronti è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare in carcere e che al momento è piantonato in ospedale, ha riportato una versione molto diversa da quella della ragazza che lo accusa di averla violentata e poi aver provocato lo schianto appositamente.

«Io la amo più i qualsiasi altra cosa al mondo, non avrei mai potuto farle del male»: ha detto il ragazzo al giudice prima di entrare nel dettaglio sui fatti di quel venerdì sera. Barzan ha raccontato di essersi visto con Giorgia come era avvenuto già altre volte. «Non l'ho violentata -ha detto- ma abbiamo avuto un rapporto consensuale». Sesso completo avvenuto però senza prendere precauzione. Per questo, racconta il ragazzo, la 21enne si è arrabbiata con lui. «Ha iniziato a strillare e urlare e mi strattonava il braccio mentre guidavo chiedendomi di fermarmi, io ho cercato di divincolarmi da quella presa e la seconda volta che l'ho fatto l'ho accidentalmente colpita alla faccia». Succede tutto lungo la strada che dal parcheggio di Santandrà, dove i due si sarebbero appartati, porta verso il punto dove da lì a qualche minuto avviene l'incidente mortale.

Al gip Barzan racconta di aver visto il sangue sul viso di Giorgia causato dal suo colpo e di essersi agitato. «Viaggiavo ad alta velocità, eravamo molto nervosi. Lei mi ha detto che se non la facevo scendere avrebbe aperto la portiera e si sarebbe buttata di fuori. A quel punto -spiega Christian- mi sono piegato verso destra per controllare la porta dell'auto. Per qualche secondo ho lasciato il volante ed è allora che è avvenuto il frontale. Io non volevo ucciderla». Incalzato dal gip sulle minacce di morte inviata alla ex, Barzan ha spiegato che si sarebbe trattato di messaggi mandati in un momento di grande rabbia, tra il 18 e il 19 maggio, perché la ragazza non avrebbe voluto partecipare ai funerali del nonno di lui, preferendo uscire con amici.

Il legale di Christian Barzan, l'avvocato Fabio Crea, a supporto delle dichiarazioni del ragazzo ha anche presentato una memoria scritta. «Christian ha ricostruito la vicenda con grande dettaglio - spiega l'avvocato - ma le sue condizioni fisiche oggi non erano ottimali. Non solo perché è convalescente dall'operazione al femore ma anche a causa di problemi respiratori causati da una infezione». Crea ha anche preannunciato che domani presenterà al gip una istanza per la revoca della misura cautelare.

https://corrieredelveneto.corriere.it/t ... e700.shtml

https://www.trevisotoday.it/cronaca/bar ... -2019.html
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dostum
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Re: [O.T.] DELITTI

#4761 Messaggio da dostum »

Souther082 ha scritto:Femminicidio a Carini, arrestato
il marito della commessa uccisa
Secondo l'accusa, la ricostruzione degli eventi fornita da Marco Ricci e dal figlio minorenne - secondo i quali la donna avrebbe aggredito l'uomo, così provocando una tragica colluttazione - sarebbe «incongruente con le successive risultanze investigative»
LA DONNA AVEVA GIÀ DENUNCIATO L'EX MARITO
Anna Scavo e l'ex marito, secondo quanto riferito dagli investigatori, erano separati ma l'uomo non si era rassegnato alla fine del loro matrimonio. Ed è emerso che la donna si era rivolta più volte ai carabinieri della Compagnia per denunciare le aggressioni subite dall'uomo che si presentava nei pressi dell'esercizio commerciale e la minacciava perché non avrebbe accettato la fine del rapporto.



PALERMO - E’ stato fermato per omicidio Marco Ricci, 42 anni, che lo scorso 15 giugno in un negozio di calzature di Carini ha ucciso con colpi di taglierino alla presenza del loro figlio la moglie, Anna Maria Scavo, 36 anni, commessa. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura di Palermo e sarà sottoposto al vaglio della convalida del Giudice per le indagini preliminari nelle prossime ore.

Secondo l'accusa, la ricostruzione degli eventi fornita dall'uomo e dal figlio minorenne sarebbe «incongruente con le successive risultanze investigative», frutto anche di un minuzioso sopralluogo eseguito di carabinieri della sezione Investigazione scientifiche del Nucleo investigativo di Palermo. Ricci è stato trasferito in carcere.

Secondo quanto ricostruito appunto da Ricci e dal figlio minorenne, Anna Maria Scavo e il 14enne lo scorso 15 giugno avrebbero avuto una discussione e la donna avrebbe aggredito il figlio con un taglierino. Ricci, sentendo il ragazzino urlare, sarebbe accorso e avrebbe tolto il coltellino alla ex moglie. Nella colluttazione, involontariamente, le avrebbe tagliato la gola. Poi, pensando di averla solo ferita, avrebbe chiamato il 118.
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Re: [O.T.] DELITTI

#4762 Messaggio da Souther082 »

Souther082 ha scritto:Incidente di Povegliano. «Mi hai deriso, ti ammazzerò». Gli ultimi sms prima del frontale
Treviso, l’appello del procuratore alle donne: «Non accettate l’ultimo incontro»


TREVISO «Vederti ridere in quel modo dopo quello ti ho detto, è stato troppo. Così hai veramente messo fine alla tua vita». Christian Barzan scriveva così all’ex fidanzata che lo aveva lasciato e non voleva tornare con lui. La minacciava di morte, con messaggi chiari, inequivocabili. Minacce sulle quali sarebbe cresciuto quel «folle disegno omicida» che, secondo la Procura di Treviso, il 21enne di Quinto ha messo in atto venerdì notte, lungo via Capitello a Povegliano. Quando, dopo averla violentata, ha tentato di uccidere la giovane e se stesso, sterzando bruscamente mentre era alla guida della sua Alfa Romeo Mito e provocando l’incidente in cui è morta Giuseppina Lo Brutto, pensionata 62enne di Treviso. Lo scrive il gip Angelo Mascolo nell’ordinanza di custodia cautelare: il giovane è stato arrestato con le accuse di omicidio volontario, tentato omicidio, violenza sessuale e stalking. E con la quale ha disposto che, non appena le sue condizioni di salute lo renderanno possibile, Barzan sia trasferito dall’ospedale Ca’ Foncello di Treviso al carcere di Santa Bona. Perché, anche se a vederlo nelle foto del suo profilo Facebook sembra un ragazzo spaurito, il 21enne sarebbe «gravemente pericoloso. Ha un’indole violenta e potrebbe tentare ancora di uccidere la fidanzata».


Le parole dell’ex fidanzata
A convincere il giudice della pericolosità del ventenne, sono state in primis le parole dell’ex fidanzata, «che pesano come pietre. Così precise, così particolareggiate, così sicure da dover esser ritenute credibili». Ma non solo, ci sono anche i messaggi che la giovane avrebbe ricevuto dall’ex fidanzato da gennaio, quando l’aveva lasciato dopo una storia durata sei anni, alla sera dell’incidente. Alcuni di quei messaggi in chat su Whatsapp sono già negli atti dell’indagine della Procura, che ha chiesto i tabulati dei telefoni cellulari di entrambi. E che, in particolare dal mese di marzo, sarebbero diventati sempre più violenti. Forse alimentati dal sospetto che la 21enne avesse un altro e che lo avesse avuto anche quando stava con lui.


Adesso ti sei segnata»
«Finché toccavi me andava benissimo. Ma adesso ti sei segnata», le scriveva lui riferendosi a un presunto tradimento. Per rispondere poi alla ragazza che negava, con un’escalation di minacce: «Ti ammazzo», le ha scritto ripetutamente, e così anche: «Ti ucciderò, te lo assicuro. Ti ucciderò». Nonostante ciò, la ragazza ha acconsentito a vederlo. Per cinque volte. Incontri chiarificatori, per provare a convincerlo a lasciarla in pace. Anche quell’ultima sera, venerdì. «Purtroppo nonostante tutto quello che si scrive e i numerosi fatti di cronaca — commenta il procuratore di Treviso, Michele Dalla Costa — le donne continuano ad accettare l’ultimo incontro. Ma non dovrebbero farlo». Quelle nei confronti di Barzan sono accuse pesantissime, che disegnano il ritratto di un giovane spietato. «Ritengo che non sia così — dichiara il suo avvocato Fabio Crea — certamente i messaggi non sono equivoci ma vanno contestualizzati nell’ambito di un rapporto amoroso, probabilmente contrastato e che forse è conseguenza anche da parte di entrambi di un’immaturità di fondo. Certe affermazioni, inoltre, ritengo non corrispondano sempre alla realtà e alla volontà». Secondo il legale la vicenda è ancora lontana dall’essere chiarita: «Ci sono molti elementi che devono essere approfonditi, a cominciare dalla dinamica dell’incidente. Abbiamo nominato una serie di consulenti tecnici». Intanto è stato fissato per lunedì, in ospedale, l’interrogatorio di garanzia per Barzan, che potrebbe rispondere alle domande del giudice e per il quale il legale potrebbe chiedere la revoca della misura. «Credo ci siano margini — conclude Crea — per chiedere che venga scarcerato».

Christian interrogato dal giudice: «Non l'ho violentata, è stato sesso consensuale»

Christian al giudice: «Non l'ho violentata, è stato sesso consensuale»
Il 21enne di Quinto racconta la sua versione dei fatti prima dell'incidente mortale di Povegliano che è costato la vita a Giuseppina Lo Brutto, 62 anni. Il legale del giovane, Fabio Crea, ha chiesto la concessione degli arresti domiciliari





stamattina, lunedì, Christian Barzan ha raccontato la sua verità. In una saletta del reparto di ortopedia dove è ricoverato per la frattura del femore sinistro il 22enne di Quinto, che secondo la Procura avrebbe causato il frontale in cui venerdì 7 luglio è morta Giuseppina Lo Brutto nel tentativo di uccidersi e uccidere la ex fidanzata, ha risposto alle domande del gip Angelo Mascolo nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Christian, nei cui confronti è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare in carcere e che al momento è piantonato in ospedale, ha riportato una versione molto diversa da quella della ragazza che lo accusa di averla violentata e poi aver provocato lo schianto appositamente.

«Io la amo più i qualsiasi altra cosa al mondo, non avrei mai potuto farle del male»: ha detto il ragazzo al giudice prima di entrare nel dettaglio sui fatti di quel venerdì sera. Barzan ha raccontato di essersi visto con Giorgia come era avvenuto già altre volte. «Non l'ho violentata -ha detto- ma abbiamo avuto un rapporto consensuale». Sesso completo avvenuto però senza prendere precauzione. Per questo, racconta il ragazzo, la 21enne si è arrabbiata con lui. «Ha iniziato a strillare e urlare e mi strattonava il braccio mentre guidavo chiedendomi di fermarmi, io ho cercato di divincolarmi da quella presa e la seconda volta che l'ho fatto l'ho accidentalmente colpita alla faccia». Succede tutto lungo la strada che dal parcheggio di Santandrà, dove i due si sarebbero appartati, porta verso il punto dove da lì a qualche minuto avviene l'incidente mortale.

Al gip Barzan racconta di aver visto il sangue sul viso di Giorgia causato dal suo colpo e di essersi agitato. «Viaggiavo ad alta velocità, eravamo molto nervosi. Lei mi ha detto che se non la facevo scendere avrebbe aperto la portiera e si sarebbe buttata di fuori. A quel punto -spiega Christian- mi sono piegato verso destra per controllare la porta dell'auto. Per qualche secondo ho lasciato il volante ed è allora che è avvenuto il frontale. Io non volevo ucciderla». Incalzato dal gip sulle minacce di morte inviata alla ex, Barzan ha spiegato che si sarebbe trattato di messaggi mandati in un momento di grande rabbia, tra il 18 e il 19 maggio, perché la ragazza non avrebbe voluto partecipare ai funerali del nonno di lui, preferendo uscire con amici.

Il legale di Christian Barzan, l'avvocato Fabio Crea, a supporto delle dichiarazioni del ragazzo ha anche presentato una memoria scritta. «Christian ha ricostruito la vicenda con grande dettaglio - spiega l'avvocato - ma le sue condizioni fisiche oggi non erano ottimali. Non solo perché è convalescente dall'operazione al femore ma anche a causa di problemi respiratori causati da una infezione». Crea ha anche preannunciato che domani presenterà al gip una istanza per la revoca della misura cautelare.

https://corrieredelveneto.corriere.it/t ... e700.shtml

https://www.trevisotoday.it/cronaca/bar ... -2019.html
"Perché, anche se a vederlo nelle foto del suo profilo Facebook sembra un ragazzo spaurito, il 21enne sarebbe «gravemente pericoloso. Ha un’indole violenta e potrebbe tentare ancora di uccidere la fidanzata»".
in effetti guardando le sue foto e leggendo i suoi messaggi di odio/rancore mandati alla sua fidanzatina..oltre alle ipotesi di reato descritte....

imho mi sa un po'di incel...... :roll: imho (eccetto qualche rara eccezione) per come la vedo io (tra gli altri/e sottospecie di esseri umani) loro sono tra i primi posti dei veri sfigati(per come lo intendo io)....
__________
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Re: [O.T.] DELITTI

#4763 Messaggio da Billy Drago »

UN ADOLESCENTE DI VENTINOVE 29 ANNI HA AVVELENATO LA FAMIGLIA PERCHè GLI AVEVA STACCATO IL WIFI IMPEDENDOGLI DI CONTINUARE A GIOCARE AI VIDEOGIOCHI.
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cro ... 206404.htm

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Re: [O.T.] DELITTI

#4764 Messaggio da Salieri D'Amato »

Billy Drago ha scritto:UN ADOLESCENTE DI VENTINOVE 29 ANNI HA AVVELENATO LA FAMIGLIA PERCHè GLI AVEVA STACCATO IL WIFI IMPEDENDOGLI DI CONTINUARE A GIOCARE AI VIDEOGIOCHI.
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cro ... 206404.htm
Pensava che avessero ancora diverse "vite", quindi niente di irreparabile. 8)
La via più breve tra due cuori è il pene

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Re: [O.T.] DELITTI

#4765 Messaggio da balkan wolf »

Ha fatto bene perché se lo meritavano!

Mossa di classe usare il veleno a freddo invece che sbroccare e sparare a tutti come uno yankee del cazzo
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke

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Re: [O.T.] DELITTI

#4766 Messaggio da GiarneseUmnberto »

io ricordo che quando ero un bambinello e giocavo al nintendo 64 ad un certo punto entrò mio padre nella stanza e diede un cazzotto sopra al nintenjdo spaccandolo,io ovviamente ci rimasi male ma ero consapevole che il babbo aveva la ragione dalla sua parte e quindi feci dignità e virtù e imparai che bisogna essere umili.
Poi mi comprai il sega saturn con la prima paghetta da cameriere,il giorno dopo mio padre entrò in cameretta con un sorrisetto e prese il sega saturn e lo buttò dal balcone,anche in quel caso ci rimasi male ma non aveva tutti i torti.
2 mesetti dopo mi comprai la prima ps one all'epoca costava uno sproposito,accumulai il denaro e andai dal negoziante,tornai a casa e feci le prime partitelle a pes che a quel tempo si chiamava pro evolution soccer,una roba fighissima,verso sera mio padre entrò in cameretta mentre dormivo e con una specie di mazzuola iniziò a spaccarmela,credevo fosse un ladro e all'inizio mi spaventai ma poi capìì la morale,che dovevo andare a vivere per cazzi miei e non rompere le balle ai genitori.Oggigiorno però non c'è più molto rispetto per i genitori.

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Re: [O.T.] DELITTI

#4767 Messaggio da cicciuzzo »

Quanta saggezza in questo racconto
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Re: [O.T.] DELITTI

#4768 Messaggio da Billy Drago »

"Coca cosa ? Coca Cola."
- Bologna, in preda ai Demoni della Cocaina, si lancia dalla finestra.
https://www.ilrestodelcarlino.it/bologn ... -1.4656595
Jingle bell, jingle bell, jingle bell rock
Jingle bells swing and jingle bells ring
Snowing and blowing up bushels of fun
Now the jingle hop has begun


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Re: [O.T.] DELITTI

#4769 Messaggio da Billy Drago »

Uomini si nasce, carabinieri si muore.
- DINO MAGLIO, VIOLENTATORE SERIALE DI NOTTE E CARABINIERE DI GIORNO.
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Re: [O.T.] DELITTI

#4770 Messaggio da Gargarozzo »

Chiedo venia e faccio del mio meglio per utilizzare una perifrasi abbastanza conciliante, ma non vedo distanza cosí abissale tra le due attivitá.
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.

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