Milano, pregiudicato picchia la ex compagna per 20 euro: arrestato
L’uomo era andato a trovare la figlia di due anni a casa della ex, quando ha dato in escandescenze per la mancata restituzione da parte della donna del denaro per comprare i pannolini
Un uomo di 36 anni, pregiudicato, è stato arrestato a Milano dai carabinieri per aver ripetutamente aggredito la ex compagna, dalla quale ha avuto una figlia. La donna, 29 anni, aveva già denunciato l’ex compagno due volte: l’ultimo episodio di violenza, grazie al quale l’uomo è finito in manette, è avvenuto ieri, lunedì 11 febbraio, attorno alle 12.30.
L'aggressione
L’uomo si è recato a casa della ex, che vive con la madre in via Console Marcello, per andare a trovare la figlia di due anni. In quell’occasione ha lasciato in casa il proprio cellulare e, poche ore dopo, è tornato nell’appartamento per recuperare il telefono, chiedendo anche la restituzione di 20 euro che il giorno prima aveva lasciato alla donna per comprare i pannolini alla bambina. La donna gli ha consegnato il telefono ma ha detto di aver speso il denaro per i pannolini, scatenando così la furia del 36enne che ha cominciato a picchiare la ex compagna nel cortile del condominio.
L'intervento dei carabinieri
La donna è riuscita a scappare in casa per chiamare i carabinieri, che comunque erano già stati avvertiti dai vicini di casa, spaventati dalle urla. Intervenuti su posto, i militari hanno arrestato il pregiudicato, proprio mentre questi, dopo aver infranto una vetrata condominiale, prendeva a calci la bicicletta della ex compagna.
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Milano, accoltella la ex e si finge la vittima: condannato a 10 anni
È stato condannato a 10 anni di carcere dal gup di Milano Anna Magelli, Francesco Lamesta, 47enne imputato nel processo con rito abbreviato per aver accoltellato e ferito, nell'agosto dell'anno scorso, la sua ex
convivente al culmine di una lite di fronte al palazzo in cui abitavano, in appartamenti diversi, in via Bronzetti, a Milano. La sentenza è stata emessa mercoledì. Il giudice ha accolto la richiesta del pm Antonia Pavan che aveva chiesto 10 anni per l'operaio, accusato di tentato omicidio, atti persecutori (stalking), sequestro e rapina. Il gup ha anche stabilito un risarcimento provvisionale, immediatamente esecutivo, di 5000 euro per la donna.
"Sono stato aggredito, venite subito...". Era da poco passata l’1 di notte, dell'1 agosto 2018, quando l'uomo ha chiamato i soccorsi dicendo che c'era un uomo con due lievi ferite alla nuca e al gomito. Gli agenti delle Volanti, allertati dai sanitari del 118, ne scrutano i lineamenti e ricollegano subito quel volto all’identikit che tre ore prima una donna di 38 anni aveva fatto del suo aggressore. Sì, è la stessa persona: è Francesco Lamesta, precedenti per furto e minacce, che alle 22 ha accoltellato per tre volte la ex davanti a uno stabile in zona viale Corsica. Lui sostiene di essere stato picchiato dai parenti della donna, ma in realtà è stato lui a colpire con tre fendenti a schiena e addome (la vittima, fuori pericolo, ne avrà almeno per 60 giorni); così, in piena notte, scatta il fermo di indiziato di delitto per tentato omicidio.
La sera dell'1 agosto 2018, il 47enne, dopo essere scappato ha anche fermato un'automobilista e, minacciandolo con il coltello, si era fatto accompagnare in un'altra zona di Milano dove, per via di un malore accusato in strada, ha poi chiamato un'ambulanza, si è fatto soccorrere, ma alla fine è crollato e ha confessato. Il suo legale, l'avvocato Paolo Di Fresco, ha già annunciato che farà ricorso in appello, dopo la lettura delle motivazioni che saranno depositate tra 60 giorni
Lamesta viveva al piano rialzato di un palazzo di via Bronzetti, al primo piano la ex compagna con la famiglia. Dalla loro relazione è nata nel 2017 una bambina. Poi la storia è finita. Gli incontri erano comunque frequenti, visto che i due vivevano nello stesso edificio. E ogni volta che Lamesta e la donna si incrociavano scoppiava un litigio, sempre legato allo stesso motivo: la gestione dei rapporti con la figlia, che vive con la madre. Solo tra il 28 maggio e il 22 luglio, erano stati contati sei interventi delle forze dell’ordine per alterchi e reciproche accuse; senza dimenticare le denunce presentate dalla donna a luglio. Fino al drammatico confronto di agosto.
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