[O.T.] DELITTI

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] DELITTI

#4486 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Porto Recanati: incidente stradale, morti i genitori, feriti i figli. Arrestato un pregiudicato straniero
Lo scontro tra la Peugeot, dove viaggiava la famiglia, e un'Audi


Due persone, un uomo e una donna, sono morte e altre 5 sono rimaste ferite, fra cui due bambini, in un incidente stradale avvenuto la scorsa notte lungo la SS16 nel territorio di Porto Recanati.
Arrestato per omicidio stradale Marouane Farah, un 34enne marocchino con precedenti per droga, che è stato arrestato dalla polizia per omicidio stradale. In auto con lui anche altri due connazionali, rimasti feriti. I tre sono stati sottoposti ad alcoltest e narcotest e sarebbero risultati positivi. Era alla guida di una Audi, che ha invaso la corsia opposta, andando a scontrarsi con la Peugeot della famigliola. Nell'incidente sono rimasti coinvolti tre automezzi. I vigili del fuoco hanno estratto dalle lamiere le due vittime e i due bambini. La coppia deceduta stava viaggiando su una Peugeot, con i bambini nel sedile posteriore. Marouane Farah, nell'aprile del 2018, era finito nella rete dei carabinieri nell'ambito di un'operazione che aveva portato al sequestro di 225 chili di hashish tra Montegranaro e Monte San Giusto. Nella sua abitazione le forze dell'ordine avevano trovato un chilo di droga. Attualmente Farah è ricoverato con ferite lievi all'ospedale di Civitanova. Secondo la ricostruzione fatta dal Resto del Carlino, Farah e i suoi connazionali stavano viaggiando a tutta velocità per allontanarsi da un parcheggio dove una loro auto avrebbe toccato e danneggiato altre autovetture. Non trova, per ora, invece conferme ufficiali l'ipotesi che stessero scappando dopo aver commesso un furto.
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apache
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Re: [O.T.] DELITTI

#4487 Messaggio da apache »

Marocchino. Ubriaco drogato. Alla faccia dell'islam.
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna

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gi.kappa.
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Re: [O.T.] DELITTI

#4488 Messaggio da gi.kappa. »

Senza volervi distogliere dalla storia del marocchino ubriaco che stermina famiglia italiana, leggevo giorni fa di un'azienda veneta che smaltiva rifiuti industriali (amianto, cromo, nichel, piombo sopratutto) inserendoli negli asfalti utilizzati poi in 21 comuni emiliani.
https://www.bolognatoday.it/cronaca/rif ... o-dda.html

Per questi reati incidenti così pesantemente sulla salute pubblica (camminare per 15 anni su simili asfalti non rientra tecnicamente nella definizone di passeggiata della salute) voi sareste favorevoli alla pena di morte per scuoiamento in piazza?

Mentre, per rientrare nel tema di oggi, non mi sognerei mai di invocare la pena di morte per il marocchino pirata della strada
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Barabino
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Re: [O.T.] DELITTI

#4489 Messaggio da Barabino »

muh, ci chiedi di confrontare "mele con pere":

-un "delitto" puramente casuale come un incidente stradale, che non porta profitto proprio a nessuno

e

-una dispersione di roba inquinante :evil: , indubbiamente volontaria anche se lo scopo non era di nuocere alla salute ma solo di sbarazzarsi di cromo, cadmio ecc. con la minor fatica possibile :no:
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gi.kappa.
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Re: [O.T.] DELITTI

#4490 Messaggio da gi.kappa. »

Sì manca un pezzo in effetti. Avevo come riferimento uno screen mandato da un amico con i commenti sotto la notizia dell'"incidente" (con una distilleria in corpo è la normalità andare a sbattere) dove auguravano le peggiori cose al tipo.
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Re: [O.T.] DELITTI

#4491 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Baby gang di ragazzi e ragazze: chiedevano una sigaretta al passante per poi picchiarlo e rapinarlo
Gli episodi in pieno centro a Milano. Custodia cautelare per nove minorenni (otto in carcere e una in comunità) e cinque maggiorenni, accusati di rapina aggravata e lesioni


Agivano con «un’efferatezza sprezzante di ogni legalità e di qualsiasi rispetto per le vittime». Aggredivano, rapinavano, picchiavano. I carabinieri della stazione di Porta Sempione coi colleghi del Comando provinciale, questa mattina, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare per nove minorenni (otto in carcere e una in comunità) e cinque maggiorenni, accusati di rapina aggravata e lesioni.
L’indagine riguarda una ventina di episodi (ma potrebbero essere molti di più) che si sono verificati tra il giugno 2017 e l’aprile 2018 in pieno centro a Milano, nella zona dell’Arco della Pace, uno dei ritrovi della movida. Si riunivano sempre lì, bevevano alcol, alcuni fumavano, poi entravano in azione. L’operazione è stata definita «Paranza» perché la violenza degli adolescenti coinvolti ricorda quella descritta nel libro di Roberto Saviano «La paranza dei bambini».
Nella baby gang, composta da ragazzi tra i 15 e i 22 anni, ci sono anche tre ragazze che, in più occasioni, avrebbero avvicinato le giovani vittime con la scusa di chiedere una sigaretta per poi dare il via al pestaggio con i propri complici. Utilizzavano diverse armi, come mazze e bottiglie rotte, seguendo sempre lo stesso schema. Una «modalità da branco», scrive il gip dei minori nell’ordinanza di arresto, «con una tale violenza da denotare grande pericolosità sociale».
Napoli, ragazza di 24 anni violentata in ascensore: fermati tre giovani

Gli abusi sessuali compiuti su una 24enne in un ascensore della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano sono stati ripresi da una delle telecamere di sorveglianza. Lo stupro compiuto dai tre aggressori è avvenuto nel vano ascensore, tenuto fermo al piano mentre le porte si aprivano e chiudevano: la telecamera puntata sull'ascensore ha ripreso le fasi dell'aggressione. Ai tre fermati, tutti di San Giorgio, tra i 18 e i 19 anni, sono stati sequestrati i cellulari ed è stato prelevato il dna. I tre sono stati sottoposti a fermo di polizia per violenza sessuale di gruppo e portati in carcere. La vicenda è avvenuta martedì pomeriggio in un ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano della Circumvesuviana di Napoli. La vittima era stata circondata nell'ascensore e violentata. In lacrime e con i vestiti strappati, la giovane è stata soccorsa dai passanti. E' intervenuta la Polizia, che ha acquisito le immagini della telecamere di sorveglianza, individuando i possibili aggressori. Sull'ascensore - che conduce al binario 3 della stazione di San Giorgio - la polizia scientifica ha fatti i rilievi. La giovane è stata ricoverata nell'ospedale Villa Betania per essere visitata e medicata. La stazione di San Giorgio a Cremano era già finita più volte sotto i riflettori della cronaca.
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Re: [O.T.] DELITTI

#4492 Messaggio da Rodomonte »

Ma si può essere così coglioni a commettere un reato così grave in uan metropolitana dove vi sono telecamere ovunque?
Speriamo raddoppino la pena per "coglionaggine".
Qui nella metro di Torino non c'è nesun angolo morto in cui fare qualcosa senza essere visti, infatti reati pressocchè nulli.
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Re: [O.T.] DELITTI

#4493 Messaggio da lider maximo »

Sentita anche io la notizia della violenza su quella giovane, al tg hanno parlato di tre ragazzi fermati per il reato, senza specificare altro.
Alchè ho subito chiesto ai miei interlocutori presenti, ma sono italiani giusto?

Deduco di si, altrimenti avrebbero senz'altro specificato nazionalità luogo di nascita come ci sono arrivati qui quanti peli del buco del culo hanno etc etc, e naturalmente il colore della pelle come chiosa finale.
Disgusto.
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dostum
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Re: [O.T.] DELITTI

#4494 Messaggio da dostum »

Nonna Cocaina

CAGLIARI. Vedova, pensionata e narcotrafficante. Una donna di Sant'Elia di 71 anni è stata arrestata per spaccio: a casa aveva cocaina e eroina in grosse quantità. In teoria era una insospettabile, ma i carabinieri della stazione di San Bartolomeo la tenevano d'occhio da tempo. Alle 8,30 di questa mattina l'hanno bloccata mentre accompagnava il nipote alle fermata del bus e al ritorno, in via Schiavazzi.

È scattata la perquisizione, anche a casa: qui c'erano un chilo di cocaina, suddivisa in 6000 dosi, e 200 grammi di eroina. Tutto nascosto dentro una borsa frigo. Droga per un valore stimato di circa 100mila euro. La donna è stata ammanettata e trasferita nel carcere di Uta. Nei prossimi giorni si terrà l’udienza di convalida presso il tribunale di Cagliari.
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Re: [O.T.] DELITTI

#4495 Messaggio da Souther082 »

Pamela Mastropietro, il superteste in aula: «Era viva quando Oseghale tentò di farla a pezzi»


Gli ultimi momenti di vita di Pamela, la paura, l'orrore. «Oseghale iniziò a fare a pezzi Pamela, cominciò da un piede. Ma era viva allora le diede un'altra coltellata». Le confidenze di Innocent Oseghale al supertestimone dell'accusa, ma prima l'incontro in carcere ad Ascoli, il litigio, il chiarimento: il pentito Vincenzo Marino è ascoltato in queste ore nella seconda udienza del processo davanti alla Corte di Assise di Macerata per la morte di Pamela Mastropietro in cui il nigeriano è imputato e accusato di aver ucciso e fatto a pezzi la 18enne romana.


«Mi disse che la ragazza arrivò a Macerata, ai giardini Diaz, e gli chiese un po' di eroina». Oseghale gli rispose che aveva «solo erba» ma che avrebbe potuto «farla arrivare». Oseghale chiamò un suo connazionale Desmond Lucky e «in attesa della droga la ragazza pagò il nigeriano con una collanina che le aveva regalato la madre». Questo il resoconto di Vincenzo Marino, che ha raccontato di aver raccolto le confidenze di Oseghale, quando ad Ascoli furono detenuti insieme per un breve periodo.


Un racconto dettagliato. «Sono andati a comprare una siringa e sono andati a casa, Oseghale, Desmond Lucky e la ragazza per consumare un rapporto a tre» perché «Desmond Lucky e Oseghale volevano stare con la ragazza». Oseghale «mi raccontò che la ragazza si era fatta di roba, Desmond si avvicinò per approcciarla e lei lo respinse, Desmond Lucky gli diede uno schiaffo e cadde a terra e svenne. Poi Desmond Lucky se ne andò», continua la testimonianza in aula.

«Desmond Lucky se ne andò, Oseghale tentò di rianimarla con acqua sulla faccia per farla riprendere, lei si riprese. Oseghale l'ha spogliata, era sveglia ma aveva gli occhi girati all'insù» e «hanno avuto un rapporto sessuale completo». Poi continua Marino la «ragazza voleva andare via, a casa, a Roma perché aveva il treno, disse che sennò l'avrebbe denunciato. I due ebbero una colluttazione, si sono spinti, poi Oseghale le diede una coltellata all'altezza del fegato e Pamela cadde a terra».

Pensando che dopo aver accoltellato Pamela Mastropietro, la ragazza fosse morta, Innocent Oseghale mi raccontò che andò ai giardini Diaz per chiedere, invano, l'aiuto a un connazionale poi «tornò a casa, convinto che la ragazza fosse morta e la squartò iniziando dal piede. La ragazza iniziò a muoversi e lamentarsi e allora lei diede una seconda coltellata». Alla domanda se Oseghale fece tutto da solo, il supertestimone risponde: «Il nigeriano non mi fece il nome di nessuno».

E ancora: «Mi raccontò che dopo averla fatta a pezzi l'aveva lavata con la varechina perché così non si sarebbe saputo se era morta di overdose o assassinata»; «disse che aveva un sacco in frigo dove mettere i pezzi, ma che non ci andavano e che l'ha dovuta tagliare e l'ha messa in due valigie». Quindi chiamò un taxi, ma mentre era in auto «la moglie lo chiamava ed è andato nel panico», ha proseguito il pentito aggiungendo che Oseghale gli confidò pure che «era referente della mafia nigeriana».

Marino ha raccontato anche il loro incontro e la lite iniziale spiegando che lui e Oseghale erano detenuti a circa quattro metri di distanza. «L'otto luglio uscii dalla mia cella e vidi Oseghale di fronte alla sua cella. Gli dissi - racconta il pentito - Cornuto, pezzo di m…., che facesti?». In carcere «lo chiamavano macellaio, gli ho lanciato una bottiglia». Poi, ha continuato il pentito, fummo divisi e secondo la sua ricostruzione fu stabilito per loro due il divieto di incontro, ma, nonostante ciò, continuarono a incontrarsi. Un altro detenuto, giorni dopo, «venne a dirmi che Oseghale voleva chiarirsi, che si voleva riappacificare», ha continuato il teste spiegando che il nigeriano «parlava italiano». «Mi chiamava zio», ha aggiunto spiegando che in carcere «zio è una persona che merita rispetto nei confronti di altri detenuti».
Un racconto ritenuto «inattendibile» dall'avvocato Simone Matraxia, uno dei legali di Oseghale ma «fondamentale» dal legale della famiglia e zio di Pamela, Marco Valerio Verni. Un racconto per altro smentito da un altro dei testimoni sentiti oggi, compagno di cella di Oseghale: «mi disse che aveva fatto a pezzi Pamela ma che non l'aveva uccisa». L'ex compagno di cella di Oseghale, Stefano Giardini, ha anche lui deposto in aula, parlando di un rapporto sessuale «consenziente» in cambio dell'aiuto a trovare una dose di eroina e la morte dopo l'iniezione di stupefacente «per overdose»: così avrebbe avrebbe raccontato Innocent Oseghale, imputato nel processo davanti alla Corte di assise di Macerata per la morte di Pamela Mastropietro, a Giardini. «Lui ha sempre negato le coltellate, lui ha detto che l'ha solo vivisezionata. Ha sempre negato di averla uccisa» e «disse che questa cosa l'ha fatta da solo», ha affermato il detenuto che divideva la cella con Oseghale ad Ascoli. «Inizialmente diede una versione che non considerammo molto veritiera», ha raccontato l'ex compagno di cella ricostruendo i primi rapporti tra gli altri detenuti e Oseghale. « Poi conoscendoci meglio si aprì e la modificò. Inizialmente disse che non aveva in nessun modo partecipato» al delitto, «attribuendo responsabilità ad altri nigeriani», ha continuato Giardini mentre poi Oseghale «disse che voleva dirci la verità».
Anche secondo questa seconda versione raccontata dall'ex compagno di cella, l'incontro tra Pamela e Oseghale avvenne ai giardini Diaz: mentre aspettava un cliente per vendergli marijuana, Oseghale «è stato avvicinato da questa ragazza, che non conosceva e gli ha chiesto di accendere una sigaretta; poi gli ha chiesto se poteva procurarle una dose di eroina», ha detto l'ex compagno di cella riferendo il racconto che gli avrebbe fatto Oseghale. Quest'ultimo, secondo la ricostruzione del detenuto, vendeva solo marijuana ma si propose di «aiutarla a trovare qualcuno» e in cambio di questo aiuto ci fu «un rapporto sessuale» con Pamela. «Oseghale fece un paio di telefonate, chiamò un suo amico che gli disse che era fuori zona e di rivolgersi a Lucky che si rese disponibile, confermò di avere la dose e si diedero appuntamento a un campo di calcio - ha riferito il teste in aula - A quel punto Oseghale e la ragazza si appartarono sotto un ponte ed ebbero un rapporto sessuale».
Successivamente, dopo l'incontro con Lucky e lo scambio di droga, ha riferito Giardini, Oseghale gli raccontò che fu Pamela a chiedergli di poter andare a casa sua in attesa dell'orario del treno per tornare a Roma e che si fermarono a un supermercato e poi a comprare una siringa. Nella casa di via Spalato poi, secondo quanto riferito dall'ex compagno di cella del nigeriano, Pamela si iniettò la dose di droga: «Oseghale disse che era abbastanza allegra all'inizio, poi sentì un tonfo: era caduta al suolo». La ragazza «respirava ma stava in una specie di catalessi, sembrava svenuta. Nel frattempo il nigeriano raccontò di aver ricevuto la chiamata di un cliente» di essere uscito e di essere rientrato a casa nel giro di «tre ore» trovando Pamela «apparentemente morta». A quel punto maturò la decisione di «sezionare il corpo».

«Sembrava più preoccupato che la compagna venisse a conoscenza dell'atto sessuale» che del resto ha aggiunto Giardini. Dopo la morte di Pamela nella casa di via Spalato, ha riferito l'ex compagno di cella di Oseghale, il nigeriano «entrò nel panico perché l'indomani doveva tornare a casa della compagna, che era ospite di una comunità e non sapeva come cancellare le tracce di questo suo tradimento. Per lui il tradimento era il problema», ha continuato raccontando le presunte confidenze dell'imputato. «Io escluderei» ha precisato che abbia fatto confidenze al pentito Vincenzo Marino «e penso che se avesse dovuto fare una confidenza l'avrebbe fatta a me». L'ex compagno di cella è stato ascoltato anche in merito ai rapporti tra Oseghale e Marino, supertestimone dell'accusa. Giardini ha anche riferito di essersi fatto promotore di un «memoriale» di Oseghale dove si racconta la versione raccontata allo stesso teste secondo cui il nigeriano non avrebbe ucciso Pamela, che sarebbe invece morta per droga. L'ex compagno di cella ha spiegato di aver anche pensato a scrivere un libro sulla vicenda. Un libro nel quale avrebbe potuto usare i contenuti del memoriale, in inglese e italiano, di Oseghale.

Ad assistere ancora una volta a questo lungo film dell'orrore, con una maglietta con la foto di Pamela e una catenina al collo con il nome della figlia, Alessandra Verni, la mamma della 18enne romana fatta a pezzi a Macerata poco più di un anno fa. Le confidenze choc al pentito di 'ndrangheta Vincenzo Marino, quelle del compagno di cella. Occhi lucidi, accanto al fratello Marco Valerio, che è anche il suo legale, la mamma della 18enne ha ascoltato attentamente la testimonianza del collaboratore di giustizia. A pochi metri Innocent Oseghale, che sfugge lo sguardo della mamma della ragazza e, come già nella precedente udienza, guarda altrove per evitare di incrociare il suo sguardo.

E intanto presso la Procura della Repubblica di Macerata è pendente una querela contro i due automobilisti incontrati da Pamela Mastropietro dopo che si era allontanata dalla comunità Pars il 29 gennaio con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una persona in stato di incapacità mentale. Lo ha reso noto il pm Stefania Ciccioli durante l'udienza in Corte d'Assise del processo a carico di Innocent Oseghale, accusato di avere ucciso la ragazza e di averne fatto a pezzi il corpo. Il primo incontrò Pamela subito dopo l'uscita dalla comunità di Corridonia e l'accompagnò alla stazione ferroviaria di Piediripa, con il secondo la 18enne romana trascorse la notte e si fece lasciare la mattina del 30 gennaio alla stazione ferroviaria di Macerata. Secondo il legale della famiglia e zio della ragazza Marco Verni, il reato è comunque perseguibile d'ufficio.



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https://www.ilmessaggero.it/roma/news/p ... 43476.html
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Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)

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Re: [O.T.] DELITTI

#4496 Messaggio da dostum »

Son tutte belle le mamme del mondo

Per giocare alle slot machines costringeva la figlia di 22 anni a prostitursi nei night club del centro di Milano. La piccola, di 12, ai “lavori forzati” in casa. È una storia terribile di violenza tra le mura domestiche quella che viene dalla periferia sud di Milano. Scoperta quasi per caso dai carabinieri della stazione Vigentino che, su ordinanza di custodia cautelare hanno arrestato, con le accuse di sfruttamento della prostituzione e maltrattamenti in famiglia, una donna di 52 anni.

A dare il via agli accertamenti una segnalazione della scuola media frequentata dalla 12enne. Nei periodici incontri che il comandante della stazione fa col corpo docente, una insegnante ha detto che la ragazzina le aveva chiesto se fosse reato prostituirsi. Un campanello d’allarme per i militari dell’Arma che subito si sono messi a indagare sull’adolescente. Hanno scoperto la difficile situazione familiare in cui viveva. In una casa occupata, con la sorellastra maggiore e la madre disoccupata, che trascorreva giornate e notti intere a giocare alle macchinette nei bar e tabacchi della zona. Obbligata a tornare subito a casa da scuola per pulire e cucinare, ma anche per sbrigare in casa tutti i lavori pesanti. Picchiata quotidianamente e insultata dalla madre in ogni modo, con parole e accuse pesanti.


Nell’attività di osservazione e pedinamento, in un’occasione gli investigatori hanno assistito a un litigio in cui la madre diceva alla ragazzina: “Diventerai peggio di tua sorella”. Così hanno deciso di approfondire la situazione e hanno scoperto che da tempo la maggiore delle sorelle, di 22 anni, era costretta a prostituirsi nei migliori club del centro di Milano, dove la madre la obbligava a sedurre uomini ricchi e che non badassero a spese. Con quei soldi la ragazza si occupava di tutto. Di portare avanti la famiglia, e soprattutto di “finanziare” i vizi della mamma. Uno su tutti: il gioco d’azzardo. Era lei a dare alla donna il denaro e a pagare i debiti che seminava qua e là.

Il 3 marzo i carabinieri hanno arrestato la 57enne che è finita dritta al carcere di San Vittore. Le figlie, invece, sono state accompagnate in una comunità protetta, finalmente lontane da lei.
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Re: [O.T.] DELITTI

#4497 Messaggio da Rodomonte »

Oggi otto marzo....
Continuiamo a fare la "festa alle donne"...
Un paio ammazzate ancora causa "tempesta emotiva"....
Dimenticavo... qui dal forum siamo riuscite ad eliminarle tutte (Clarax a parte)senza colpo ferire.
Che bravi che siamo!
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Re: [O.T.] DELITTI

#4498 Messaggio da Souther082 »

messina, Alessandra Musarra e l’ultimo post su facebook: “le violenze sulle donne sono in mille modi”. Poi la follia killer del fidanzato
Ragazza uccisa a Messina, il fidanzato ha confessato: sulla pagina fb della giovane un post sulla violenza di genere


Non si conosce ancora il movente dell’omicidio di Alessandra Musarra, trovata morta stamattina nella sua casa di Santa Lucia sopra Contesse a Messina. Il corpo senza vita della giovane è stato trovato sul letto riverso in una pozza di sangue. Gli inquirenti giunti sul posto hanno proceduto a raccogliere le testimonianze di amici e parenti della vittima e i primi sospetti sono ricaduti sul fidanzato 26enne Cristian Ioppolo: l’uomo, che in questo momento si trova in Questura, ha già confessato di essere stato lui ad uccidere la sua fidanzata. L’indagine e’ coordinata dal Procuratore Maurizio De Lucia. Alessandra è morta e ad ucciderla è stato il suo ragazzo, ma potrebbero essere utili per le indagini le confessioni che la ragazza ha lasciato su fb. Esattamente ieri sera, commentando un video della fiction Rai “Un posto al Sole”, Alessandra scriveva: “Bravissimi gli attori, ogni anno in vista della festa della donna ci sono sempre nuovi temi di violenze sulle donne perché sono in mille modi… e un posto al sole li racconta tutti grandiosi…”. E il 4 marzo scorso scriveva inoltre: “L’essere umano è un fiore destinato a morire ancor prima di sbocciare…”. Tante nel profilo fb della ragazza le immagini che la ritraggono in compagnia del fidanzato Cristian Ioppolo, divenuto poi il suo carnefice.


http://www.strettoweb.com/foto/2019/03/ ... ia/812663/

https://www.ilmessaggero.it/italia/donn ... 46028.html
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)

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Re: [O.T.] DELITTI

#4499 Messaggio da Souther082 »

Femminicidio Napoli, marito confessa: uccisa con una stampella


https://tg24.sky.it/napoli/2019/03/08/f ... fessa.html
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Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)

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Re: [O.T.] DELITTI

#4500 Messaggio da Gargarozzo »

Rodomonte ha scritto:Oggi otto marzo....
Continuiamo a fare la "festa alle donne"...
Un paio ammazzate ancora causa "tempesta emotiva"....
Dimenticavo... qui dal forum siamo riuscite ad eliminarle tutte (Clarax a parte)senza colpo ferire.
Che bravi che siamo!
Accostamento di argomenti assai discutibile, d'altro canto considerare le donne ostaggio del comportamento altrui ("se ne vanno per colpa nostra"... manco fossero animali) non mi pare un grande attestato di stima né alla loro indipendenza né all'intelligenza.
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.

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