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[O.T.] Careers in Italy
Inviato: 25/06/2007, 18:46
da Helmut
Sono appena rientrato da una trasferta di lavoro in alcune città d'Europa (Mosca, Goteborg, Anversa) e sto riflettendo:
all'estero in genere trovo:
- sempre più spesso persone giovani (under 35) in posti di lavoro di responsabilità ben retribuiti e con carriere rapide, mentre in Italia abbiamo ancora al comando (maggiormente nel settore pubblico ma anche nell'industria privata) vecchi babbioni over 60-65...e giovani di talento sottoutilizzati e con possibilità di carriera e guadagno dopo i 50;
- maggiore numero di donne anche in impieghi prettamente tecnici (ingegneria, produzione, progettazione, programmazione), mentre da noi sono relegate a mansioni contabili o segreteria;
- maggiore competitività e maggiori rischi (che si traducono in maggiore professionalità ), ma anche grandi opportunità di carriera e guadagno;
- piccole e medie aziende padronali e familiste in numero e con peso politico notevolmente minore.
E' un discorso già fatto su questo forum, ma mi sto chiedendo: per cambiare questa situazione è sufficiente la politica (ovvero votare

) oppure è il caso di spaccare veramente il culo a tutta la classe dirigente italiana...???

Inviato: 25/06/2007, 18:51
da coaduramaipaura
il culo e di brutto.
Inviato: 25/06/2007, 18:53
da Mavco Pizellonio
non so se è solo un fatto di classe politica. Per quanto riguarda l'ambiente universitario posso dirti che fuori dall'Italia ci si laurea molto prima, si accede prima a dottorati molto meglio retribuiti, e si trovano con grande tranquillità docenti anche giovanissimi. E non è che noi Italiani siamo dei deficenti, anzi, all'estero facciamo la nostra porca figura, e abbiamo anche un'università per molti versi più dura (d'accordo, faccio un discorso molto in generale). Che ci si laurei a 27 anni in media e che si inizi il dottorato a 30, per arrivare ad essere, quando va bene, ricercatori quarantenni pieni di belle speranze è una cosa che a molti stranieri pare inverosimile.
Inviato: 25/06/2007, 19:00
da Helmut
Parlo del mio settore...industria...
...laureati con percorsi di studi più che brillanti relegati a mansioni di second'ordine...
...in Svizzera e Germania è normalissimo trovare capisettore o capidipartimento (mansioni dirigenziali) a 35 anni...
...in Russia (ma è un altro discorso, il Paese è uscito dalla bufala del comunismo e si sono liberate energia straordinarie) imprenditori a 25 anni con competenza e professionalità da fare invidia...
...non credo sia una questione che da noi ci laurea tardi...
...credo sia proprio una mentalità diffusa di non investire sui giovani...
...siamo un Paese conservatore, pochi cazzi...

Inviato: 25/06/2007, 19:21
da Xisco
Ti faccio solo notare che uno come Andreotti, altrimenti detto Highlander, ha ancora voce in capitolo....
La risposta al tuo quesito penso sia di facile deduzione

Inviato: 25/06/2007, 19:24
da Helmut
Xisco ha scritto:Ti faccio solo notare che uno come Andreotti, altrimenti detto Highlander, ha ancora voce in capitolo....
La risposta al tuo quesito penso sia di facile deduzione

Fosse solo lui...

Inviato: 25/06/2007, 19:26
da Xisco
Helmut ha scritto:Xisco ha scritto:Ti faccio solo notare che uno come Andreotti, altrimenti detto Highlander, ha ancora voce in capitolo....
La risposta al tuo quesito penso sia di facile deduzione

Fosse solo lui...

Ho preso il primo nome che mi veniva in mente...
Comunque è vero, siamo un popolo di conservatori che non ha il coraggio di rischiare.
Ed è molto triste...
Inviato: 25/06/2007, 21:02
da nik978
m secondo voi perche' scalpito a sto modo??
ho solo avuto occasione di lavorare e conoscere aziende tedesche..UN ABISSO..
gente che a 35 anni predne il posto di megadirigenti asurdi dopo un po di affiancamento (e vi parlo di un PERITO INDUSTRIALE italiano che sta facendo sta cosa)
senza contare l'eta' media bassa (molto) di tutti i miei interlocutori tedeschim, rispetto agli equivaenti italiani.
(un fattore 10 anni....tranquillamente..)
Inviato: 25/06/2007, 21:14
da balkan wolf
perchè siamo un paese di vecchi egoisti e di giovani cazzoni ovv.
andiamo l'individualismo sfrenato è il vero trademark ( e non è un male sia chiaro ) dell'itaGlianità e voi vi aspettate coordinazione e cooperazione intergenerazionale o questa sorta di mistica comunione per il bene della collettività ???
annamo bene direbbe il mexxone
il vec con tutti i suoi difetti di aderenza al cadreghino e arretratezza in itaGlia è ormai l'unico che viene da una generazione di gente coi maroni e con la testa vedendo quel pirla di suo figlio cresciuto nel mito del carrierismo da telefilm ( non so fare un cazzo ma sono molto motivato ) col cazzo che gli molla il potere...
il giovinastro semplicemente non capisce un cazzo e da la colpa al sistema senza tirare fuori i maroni ( o spesso senza avere le capacità ) per cambiarlo
ogniuno pensa a se stesso e si salvi chi puó
non conosco abbastanza bene altre realtà nazionali per fare confronti seri ma conoscendo l'itaglia la chiave di lettura di tutta la fazenda è l'individualismo imho
Inviato: 25/06/2007, 21:18
da cimmeno
sono varie questioni sociali storiche e culturali
1) ci si laurea tardi.motivo ?
poca motivazione. l'italia avrebbe bisogno in realtà di un decimo dei laureati che escono dalle università italiane. il grosso delle mansioni che vengono svolte in banche aziende e etc potrebbero tranquillamente essere svolte da diplomati, ho visto piccole aziende cercare laureati in economia e commercio per il loro economato, ed ho visto call center zeppi di persone che in altri paesi avrebbero la fila davanti alla porta.
posso citare tre casi di successo
a) amico di mio fratello. durante il primo anno di ingegneria dlele telecomunicazioni inizia a lavorare in una ditta di progettazione software di un suo amico. si è laureato da 8 anni, ha 35 anni, lavora sempre nella stessa ditta, guadagna 1700 euro al mese
b) mia cugina. laureata in economia e commercio, massimo dei voti, laurea vecchio ordinamento presa in corso. insomma una rarità . appena laureata va 6 mesi a londra per imparare per bene l'inglese. nonostante queste credenziali, nonostante si presenti abbastanza bene (genere melanzana gnocca tettona abbastanza in forma ) è da due anni a milano, prima lavorava per un'azienda di revisione dei conti per 900 euro al mese , ora in banca con contratto di apprendistato per 850.a 27 anni vive in una casa dove ha affitato un posto letto in una casa in condivisione.ah dimenticavo, coltiva l'insensata aspirazione di mettere su famiglia.
c)mio cuggino, fratello di quella sopra. 33 anni, laurea in ingegneria elettrica, lavora come progettista pe runa ditta che realizza impianti elettrici, fa parte del glorioso popolo dei 1000 euro al mese.
non c'è un vero motivo per cui lo studente di lettere/giurisprudenza/scienze delle comunicazioni si metta a fare le corse per laurearsi presto.
2) si fa carriera lentamente . la colpa è del modello tipico dell'azienda italiana, che soffre di nanismo e conduzione familiare.le posizioni da scalare sono poche, e si finisce per scalarle solo rapporto personale con il proprietario, che mediamente ha 60 anni e farà amicizia con un sessantenne, certo non con un 20 enne.
3) imprenditori giovani. beh in italia i business all'avanguardia arrivano tardi, quando c'è poco da rischiare ma i margini sono risicati, siamo un popolo conservatore e conformista, che in realtà punisce gli innovatori.abbiamo banchieri impresentabili e cagasotto, che prestano soldi agli amici e non a chi ah le idee valide. così i chiariglione vanno a lavorare in corea, gli olivetti vengono azzopati e fatti chiudere (se l'ingegner adriano fosse stato più furbo e si fosse spostato in inghilterra come marconi, la olivetti starebbe a contendersi la palpa delle vendite di pc con dell hp e lenovo). storie come quella dei fondatori di google da noi sarebbero fantascienza.
occhio che i nostri imprenditori sono vecchi, un giovane non si mette a fare piastrelle, e sa che non potrà , che ne so, fabbricare apparecchi per la domotica o chip a basso consumo energetico.
Inviato: 25/06/2007, 22:41
da dostum
Nun ve state ad angustià mo co Pippo Chennedi ciaspetta nuova età dell'oro

Inviato: 25/06/2007, 22:50
da Il Fede
Come ho già detto in altre sedi, ci vorrebbe un calcio nel culo a tutti i vecchi che ancora vogliono comandare. La prima regola da cambiare: l'orario di lavoro. La maggior parte della gente deve alzarsi prestissimo la mattina per cominciare a lavorare ( anche i bambini a scuola, a 6 anni già cominciano a rompergli i coglioni e a buttarli giù dal letto ). Questo cattivo costume, della produttività fin dalle prime luci dell'alba, viene da una mentalità senile che ancora resiste per rompere i coglioni alla gente che onestamente deve portare il pane a casa per la famiglia. Se l'orario di lavoro fosse, per esempio nelle fabbriche, dalle 10 del mattino fino alle 18 con mezz'ora di pausa pagata, come fanno i turnisti, che ci sarebbe di strano? Mi spiegate per quale cazzo di motivo la gente deve alzarsi alle 7 del mattino?
Inviato: 25/06/2007, 23:25
da PhilippeMexes5
balkan wolf ha scritto:perchè siamo un paese di vecchi egoisti e di giovani cazzoni ovv.
andiamo l'individualismo sfrenato è il vero trademark ( e non è un male sia chiaro ) dell'itaGlianità e voi vi aspettate coordinazione e cooperazione intergenerazionale o questa sorta di mistica comunione per il bene della collettività ???
annamo bene direbbe il mexxone
il vec con tutti i suoi difetti di aderenza al cadreghino e arretratezza in itaGlia è ormai l'unico che viene da una generazione di gente coi maroni e con la testa vedendo quel pirla di suo figlio cresciuto nel mito del carrierismo da telefilm ( non so fare un cazzo ma sono molto motivato ) col cazzo che gli molla il potere...
il giovinastro semplicemente non capisce un cazzo e da la colpa al sistema senza tirare fuori i maroni ( o spesso senza avere le capacità ) per cambiarlo
ogniuno pensa a se stesso e si salvi chi puó
non conosco abbastanza bene altre realtà nazionali per fare confronti seri ma conoscendo l'itaglia la chiave di lettura di tutta la fazenda è l'individualismo imho
E infatti annamo bene...
Purtroppo bisogna rendersi conto che in questo paese si lavora a forza di raccomandazioni,pompe sottobanco,spinte,bustarelle,e via dicendo.
Per lavoro ho visto delle enormi multinazionali rappresentate in Italia da dirigenti che al massimo avevano 35 anni:una volta ero nella stanza della segretaria,ed entra st'americano che avrà avuto sì e no 30 anni.
Guardo la segretaria e le faccio:"ma è lui il suo responsabile?".
Lei mi dice:"Veramente lui è l'amministratore delegato...".
Io la guardo con faccia esterrefatta e dentro di me esclamo:"Minchia!"
Purtroppo in Italia elementi validi ce ne sono in abbondanza,ma se non gli si da modo di esprimersi...

Inviato: 25/06/2007, 23:27
da bellavista
Il Fede ha scritto:Come ho già detto in altre sedi, ci vorrebbe un calcio nel culo a tutti i vecchi che ancora vogliono comandare. La prima regola da cambiare: l'orario di lavoro. La maggior parte della gente deve alzarsi prestissimo la mattina per cominciare a lavorare ( anche i bambini a scuola, a 6 anni già cominciano a rompergli i coglioni e a buttarli giù dal letto ). Questo cattivo costume, della produttività fin dalle prime luci dell'alba, viene da una mentalità senile che ancora resiste per rompere i coglioni alla gente che onestamente deve portare il pane a casa per la famiglia. Se l'orario di lavoro fosse, per esempio nelle fabbriche, dalle 10 del mattino fino alle 18 con mezz'ora di pausa pagata, come fanno i turnisti, che ci sarebbe di strano? Mi spiegate per quale cazzo di motivo la gente deve alzarsi alle 7 del mattino?
Perfettamente ragione, io sono anni che mi alzo all'1 del pomeriggio e vado al lavoro alle 3

Inviato: 25/06/2007, 23:30
da cicciuzzo
vado un pó in controtendenza Helmut, e non perchè ho raggiunto i 40 e forse mi sarebbe piaciuto essere già amministratore delegato dell'ENEL.....nella mia azienda hanno da non molto (giustamente) cacciato l'AD, di due anni più giovane di me. In un anno e mezzo ha fatto cagate pazzesche per non parlare di tutte le torte che presumibilmente ha fatto a dx e sx. In quanto a competenze, meglio lasciare perdere. Attenzione, sto parlando di una SpA quotata, mica di un'azienda familiare. Aveva saputo vendersi bene, anche e soprattutto grazie alle tendenze innovative portate avanti. Risultato: una vera merda ! Credo che in certi business il capello bianco sia rassicurante e che l'esperienza sia fattore critico di successo. E mi sembra che anche negli States si stia tornando indietro, privilegiando solidità e professionalità ai cavalieri giovani della new ed old economy.