cicciuzzo ha scritto:Salieri D'Amato ha scritto:Però se mi dici che dai valore ai programmi, alle pianificazioni e ai risultati degli stessi, qualcosa non mi torna.
Perchè negli ultimi 20/25 anni non c'è stato un Governo (escludendo quelli tecnici di scopo, come quello Monti) che abbia rispettato i programmi elettorali o che abbia fatto una pianificazione a 360° sull'attività governativa. Son tutti andati avanti a slogan, riforme estemporanee e settoriali su priorità scelte al momento o contingenti, spesso più utili ai fini politici che sociali. E non mi fare l'obiezione che ci sono state anche leggi buone e giuste, che è vero ma non smentisce la precedente affermazione.
Io effettivamente ultimamente sto dando soprattutto importanza ai risultati netti, a quanto viene fatto, mettendo in secondo piano ideologie, slogan, programmi, promesse, inversioni di marcia e quant'altro, cerco di valutare, estrapolandolo dal contesto, solo il risultato, la bontà delle cose effettivamente messe in campo. Non mi bastano più neppure le leggi, che se non applicate o inapplicabili diventano pure fumo negli occhi (presa di culo in termine tecnico).
Ma tu mi sembra stia invece valutando proprio su un altro piano, molto più formale e ideologico.
il governo perfetto non esiste, esiste il governo che agisce e cerca di fare delle cose sul solco della propria tradizione e delle proprie idee. sotto questo profilo centrodestra e centrosinistra una parvenza di fedeltà programmatica l'hanno avuta, forse anche più di quanto non si creda. che poi abbiano sempre perso le elezioni dal 1996 ad oggi è forse più conseguenza di un atteggiamento degli italiani poco incline al medio periodo e più propenso ai risultati immediati. mi pare molto più sballata l'idea pentastellata di governare a prescindere (cosa di oggi perlatro, perchè ieri mica la pensavano così), come se lega e PD fossero la stessa cosa......
Il governo perfetto è chiaro che non solo non esiste, ma non può esistere, qualsiasi scelta politica implica conseguenze, buone per alcuni, meno per altri, e valutare a priori tutto stabilendo un interesse generale superiore, che poi troverà effettiva realizzazione, è quasi impossibile.
Che i governi abbiano cercato di fare cose nel solco della tradizione non mi trova tanto d'accordo, soprattutto perchè le formazioni hanno cambiato nomi, idee e programmi con tale velocità, che sfido a ritrovare una tradizione sostanziale (non a parole) in qualsiasi schieramento. E dato che anche i programmi sbandierati sono sostanzialmente simili e generalisti, tanto che si prendono come elementi distintivi semplici divergenze, come potrebbe essere il reddito di cittadinanza-reddito di inclusione-sussidio e cose simili, mi conferma in ciò. La parvenza di fedeltà programmatica, come dici tu stesso è solo parvenza.
Che i 5 stelle siano molto probabilmente incapaci a governare, cosa che pavento, o che possano fare peggio dei precedenti, non cambia quanto sopra. Si discuteva su una tua affermazione, non riandiamo sempre sui 5 stelle, non stavamo comparando.