Drogato_ di_porno ha scritto:e pensare che prima dell'ascesa dei 5 stelle erano Vendola e Di Pietro i candidati a "moralizzare" il neoliberista PD
Anche questa frase di ddp è emblematica nel racchiudere in un rigo tutto il masochismo morale della Sinistra.
Ne abbiamo fatte di cazzate, ma non è che gli altri, che ne fanno di più, stanno sempre lì ad autoflagellarsi.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) -fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) -...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
perchè la destra è di bocca buona, mentre per (giusto per fare un esempio) drugat Renzi e il PD sono al massimo uguali a lega e 5stelle, ma mai migliori.
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Il PD è un progetto nato morto, mettere insieme ex democristiani ed ex comunisti è stato un suicidio, si sapeva che i primi avrebbero fagocitato i secondi. quel poco che rimaneva della sinistra è morta con la nascita del PD
comunque niente paura, la sinistra è rinata sotto le insegne dei 5 stelle, "eredi di berlinguer"
pan ha scritto:Anche questa frase di ddp è emblematica nel racchiudere in un rigo tutto il masochismo morale della Sinistra.
Ne abbiamo fatte di cazzate, ma non è che gli altri, che ne fanno di più, stanno sempre lì ad autoflagellarsi.
La mia non era autoflagellazione nè una riflessione sulla sinistra, era pura analisi del Di Pietrismo e Vendolismo, prosciugati dal grillismo. Poco prima dell'esplosione grillesca il ruolo di "fustigatori " del PDS-DS confluito nel PD era appannaggio di Nichi e Tonino. Nei primi mesi del 2011 (ai tempi del referendum sul nucleare proposto dall'Italia dei Valori e delle elezioni dei sindaci delle grandi città) i sondaggi davano Vendola all'8,5%. De Magistris diventava sindaco di Napoli (poi De Magistris si è sganciato da Di Pietro). Ma era un'illusione ottica, la crisi economica doveva ancora far sentire i suoi effetti (da agosto 2011 in poi). Da settembre 2011 (fine governo di Silvio) i grillino avrebbero spazzato via Di Pietro e Vendola. Il tentativo di Ingroia (per un certo periodo idolo di Travaglio e 5 stelle) alle elezioni 2013 e 2018 risulta addirittura grottesco.
Non "salvo" nè condanno nessuno, mi limito ad analizzare. Pan ha frainteso il mio post su Vendola e Di Pietro. Vendola non è credibile. Ai tempi di Rifondazione votò insieme a Bertinotti per far cadere il primo governo Prodi. La motivazione di quel voto era che il PDS-DS fosse "solo un po' meno neo-liberista di Berlusconi". In realtà Bertinotti fece cadere il governo per accontentare i malumori della sua base (esattamente come fece Bossi con Berlusconi nel 1994 dopo le proposte sulle pensioni che fecero incazzare la base leghista). Si adducono sempre motivi "ideali" ma quel che conta è l'umore della base elettorale.
Poi Vendola furoreggia in Puglia. Stravince le primarie del 16 gennaio 2005, come candidato della coalizione "L'Unione" alla presidenza della Regione Puglia, in aperta opposizione al progetto di D'Alema di alleanza con l'UDC (propedeutico ad un'alleanza nazionale l'anno successivo). UDC (Casini) che nel frattempo (tra il 2006 e il 2008) si stava staccando da Berlusconi. La vittoria alle suddette primarie fu salutata con entusiasmo da Marco Travaglio e celebrata da Blob con una puntata dal titolo "Che Svendola!", tutta contro D'Alema ecc.
A quel punto Vendola forte dei ripetuti (più o meno presunti) successi in Puglia pareva lanciatissimo. Sembrava il nuovo faro ideologico attorno a cui coagulare la rinascita di una "vera sinistra", a differenza del PDS-DS che secondo molti stava virando sempre più al centro. Dopo le elezioni 2008, con la scomparsa dal parlamento della "sinistra radicale" (Rifondazione, Verdi ecc.), Vendola si stacca da Rifondazione, rea di aver assecondato il neonato PD nella sua deriva centrista o neoliberista o il cazzo che volete. Bertinotti si era lasciato "comprare" dallo scranno di presidente della Camera (secondo governo Prodi) e ormai faceva le feste come Jep Gambardella. Vendola fonda SEL e apre "il cantiere della sinistra" (tipo il cantiere della Salerno-Reggio Calabria). Sempre più lanciato durante le prime difficoltà elettorali dell'ultimo governo Berlusconi (prima metà del 2011, sconfitta referendum sul nucleare, sconfitta a Milano della Moratti, scandali bunga-bunga, rottura con Fini, primi effetti della crisi economica) Vendola raggiunge nei sondaggi l'8,5%. E' lui la "vera sinistra", la sinistra degli ultimi, quegli ultimi dimenticati dalla sinistra salottiera e petroliera del velista D'Alema. spesso appare protagonista nei talk-show con il suo impagabile lessico pasoliniano. Grillo esisteva già ma nessuno se lo inculava. Infatti a Napoli vince de Magistris e a Milano Pisapia. Il nuovo che avanza non è ancora Grillo. è fase di transizione.
Ma è appunto un'illusione. Lo spread che aveva iniziato a salire nei primi mesi del 2011 deflagra da agosto in poi e il resto è storia, anzi cronaca, dato che dura tuttora. M5S esplode (complice lo scandalo Belsito) prosciugando il pozzo di Nichi e Tonino. Per Nichi sono anni tristi, viene gettato dai grillini nel calderone della "casta" e dei privilegiati. Di Pietro finisce nello scandalo di Report, Vendola diventa un parolaio che predica bene ma razzola male. Dice di aver tagliato i vitalizi ai consiglieri regionali della Puglia salvaguardando però il suo (e della sua giunta). Viene maltrattato da Grillo in tv
Vendola e Di Pietro tentano disperatamente di difendersi dall'offensiva grillina ma è tutto inutile. Vendola riesce a farsi eleggere nel 2013 (anche se rinuncia al seggio alla Camera per tornare alla guida della Puglia) ma è prima indagato e poi assolto per abuso d'ufficio e di nuovo indagato sull'ILVA. Con la nascita di Tobia da utero in affitto diventa oggetto di scherno e insulti. Si schiera nel referendum sulle trivelle ma poca roba. Ormai il ras è Michele Emiliano. E' la fine. Nel 2016 SEL si scioglie e confluisce in "Sinistra e Libertà" (ennesimo partitino di sinistra sconosciuto ai più).
Nichi partito moralizzatore finito moralizzato. Per questo mi fa incazzare vederlo nei talk-show con aria triste e dimessa. Per me può dire il cazzo che vuole ma non è credibile. Politicamente è finito, bruciato.
poi diciamoci la verità, ha passato troppo tempo a leggere Pasolini. Quando parla non si capisce nulla. La massaia ha bisogno di Salvini non di Pasolini.
Ultima modifica di Drogato_ di_porno il 05/01/2019, 15:00, modificato 1 volta in totale.
Drogato_ di_porno ha scritto:.... poi diciamoci la verità, ha passato troppo tempo a leggere Pasolini. Quando parla non si capisce nulla. La massaia ha bisogno di Salvini non di Pasolini.
vado a memoria ma sbaglio o aveva cercato di rilanciarsi con la lista tsipras alle europee o una cosa del genere?
Ti ho detto la mia opinione, che onestamente vale quanto la tua se non di più, ma non ti voglio convincere, fai come cazzo vuoi. (cit.)
Dentro c'era di tutto: No TAV, No Muos, Scanzi, Freccero, Bertinotti e chi più ne ha più ne metta. Dai populisti grillini ai sinistri più o meno radicali. La vicenda di Barbara Spinelli riassume bene la confusione ideologica e l'amore per lo stipendio in euro di un parlamentare europeo:
Al momento della formalizzazione delle candidature aveva dichiarato che avrebbe rinunciato al seggio[7]e invece, il 7 giugno, ne annuncia l'accettazione a seguito di varie pressioni contrastanti[8][9][10], optando per la sola circoscrizione centrale e lasciando quindi fuori Marco Furfaro, dirigente nazionale di SEL[11][12] permettendo invece l'elezione di Eleonora Forenza.[13] L'11 maggio del 2015 abbandona la lista, dichiarandola un «progetto fallito», e rimanendo pertanto come membro indipendente all'interno del gruppo Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde Nordica.[14][15]
In quella magggica estate 2015 a festeggiare Tsipras ad Atene c'erano sia Grillo che D'Alema. Si bevve, si mangiò, si festeggiò, si cantò. Al mattino la sorpresina. Ma i Nostri non erano tipi da farsi impressionare da questo genere di cose.
Dentro c'era di tutto: No TAV, No Muos, Scanzi, Freccero, Bertinotti e chi più ne ha più ne metta. Dai populisti grillini ai sinistri più o meno radicali. La vicenda di Barbara Spinelli riassume bene la confusione ideologica e l'amore per lo stipendio in euro di un parlamentare europeo:
Al momento della formalizzazione delle candidature aveva dichiarato che avrebbe rinunciato al seggio[7]e invece, il 7 giugno, ne annuncia l'accettazione a seguito di varie pressioni contrastanti[8][9][10], optando per la sola circoscrizione centrale e lasciando quindi fuori Marco Furfaro, dirigente nazionale di SEL[11][12] permettendo invece l'elezione di Eleonora Forenza.[13] L'11 maggio del 2015 abbandona la lista, dichiarandola un «progetto fallito», e rimanendo pertanto come membro indipendente all'interno del gruppo Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde Nordica.[14][15]
In quella magggica estate 2015 a festeggiare Tsipras ad Atene c'erano sia Grillo che D'Alema. Si bevve, si mangiò, si festeggiò, si cantò. Al mattino la sorpresina. Ma i Nostri non erano tipi da farsi impressionare da questo genere di cose.