Dagon ha scritto:Avrei detto "bizzarrie", non perversioni. Non c'è nulla di perverso nella natura, e ognuno ha la sua, di natura.
Comunque.
Mi è tornato in mente di una certa coppia, classica "insospettabile" e molto in vista. All'epoca dei fatti, 40 lei e 37 (mi pare) lui.
La signora è una bomba tirata a lucido da trucchi e palestra, una dottoressa, che non disdegna l'intervento estetico (brutte cicatrici sul seno, bisogna dirlo).
Nella fantasia che mettiamo su, i ruoli sono invertiti: io interpreto il marito, il marito l'amante.
Ammanettato e in poltrona, nudo, prima li guardo fottere, lo sguardo di lei fisso su di me, io la imploro di smettere e lei risponde col gesto di chi scaccia una mosca. Comincia a chiedermi se voglio che me lo tocchi, allungando la mano. Dico di si. Mi da dl segaiolo e si ritrae. Lui se ne viene, lei accende una sigaretta e mi soffia il fumo sul cazzo. Mi dice cose umilianti. Che sono inadeguato, che non l'ho mai soddisfatta, che "l'amante" invece è un vero uomo. La supplico di farmi venire (in effetti era una necessità fisica, la mia, che mi sentivo morire). Si passa la punta del mio cazzo sul clitoride, si massaggia la fessura bagnata. Mi dice se voglio scoparla nel culo, infilandosi la punta.
"Lo vuoi? Lo vuoi?"
"Si! Ti prego, si."
"E invece no."
Si ritrae.
Sono rosso di rabbia ed eccitazione. Mi tolgo le manette (c'era una clip: era una scena concordata) e la prendo da dietro. Nel culo. Pompo come una rotaia, non ero mai stato tanto eccitato in vita mia. Suo marito ci guarda, lei guarda me languida e accondiscendente.
Vengo come un idrante, la inondo. Ce l'ho ancora duro, quindi non smetto e vengo una seconda volta.
Rimasi a cena da loro. Dopo un po' di tempo conobbi la figlia di lei. L'ho portata fuori a cena e l'ho scopata. La madre era meglio.
Storia vera.
"pompare come una rotaia"... beh, si, è una perversione...