Roma - Non puó essere condannato per "interferenze illecite nella vita privata" chi filma in casa propria i rapporti intimi con la convivente, registrandoli in una videocassetta mai diffusa ad altre persone. Lo stabilisce una sentenza della Cassazione, che ha annullato senza rinvio "perchè il fatto non sussiste" una condanna a quattro mesi di reclusione inflitta a un uomo dalla corte d'appello di Roma.
L'imputato era stato accusato di essersi procurato "indebitamente immagini della vita intima e privata" della propria compagna, "mediante strumenti di ripresa visiva". Alla fine della relazione sentimentale l'uomo aveva poi consegnato alla propria ex una cassetta con questi filmati, con un biglietto di addio. La donna lo aveva trascinato in tribunale lamentando il fatto che, pur sapendo della ripresa delle immagini che erano state proiettate in tempo reale con una apparecchiatura predisposta su una parete, non fosse stata informata della registrazione di queste. Contro la decisione dei giudici del merito, l'imputato aveva presentato ricorso in Cassazione affermando che "non possono essere considerate interferenze illecite le attività svolte consensualmente e scientemente da due soggetti, come nel caso di specie, anche se registrate da uno dei due con l'ausilio di una videocamera, perchè rimangono comunque nel ristretto ambito degli stessi partecipanti alle attività riprese".
Dello stesso avviso, la quinta sezione penale della Suprema Corte. Il codice penale tutela, infatti, la riservatezza della vita individuale contro le interferenze illecite nella vita privata di ognuno, ma sempre che tali interferenze provengano da terzi, "rimasti estranei alla conversazione oggetto di registrazione". Il concetto di "vita privata", spiegano ancora gli ermellini, si riferisce a "qualsiasi atto o vicenda della persona in luogo riservato". E dunque è vita privata sorseggiare un caffè in compagnia in casa propria come avere rapporti sessuali.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=234022
Filmini hard con la partner?
Non è reato se non li diffondi
http://qn.quotidiano.net/cronaca/2008/0 ... tner.shtmlNon viola la privacy, e dunque non commette reato, il convivente che registra su delle videocassette i suoi rapporti sessuali con la partner, senza avere chiesto il suo consenso. L'importante è che il nastro rimanga fra le mura domestiche e che non venga mostrato ad altri.
E' quanto stabilito dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza 1766 di oggi, ha assolto "perchè il fatto non sussiste" un 49enne romano che non solo aveva ripreso le sue serate piccanti con la convivente, ma le aveva anche registrate. Peró aveva avuto il buon gusto di non diffonderle e di non mostrarle ad altri. Le aveva incartate e regalate alla ex compagna quando si erano lasciati: "E' il mio ultimo pensiero per te", aveva scritto sul biglietto di addio.
Insomma, la V Sezione penale ha annullato la condanna a quattro mesi di reclusione inflitta dalla Corte d'Appello capitolina perchè, si legge in sentenza, i giudici di merito hanno ricostruito il fatto "che le vicende sono state registrate all'epoca in cui l'imputato che ha operato le riprese e la persona coinvolta convivevano, e che le immagini di cui la prima disponeva non risultano diffuse, ma solo rimesse all'altra, non si ravvisano quindi estremi di reato".
da notare l'autorevolezza di entrambe le fonti...