[O.T.] LA CIVILTA' CINESE

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THE ANSWER
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[O.T.] LA CIVILTA' CINESE

#1 Messaggio da THE ANSWER »

vengo a sapere che in CINA si viene condannati a morte per :

--- concussione
--- corruzione
--- riciclaggio di ricevute di partita iva
--- essere un casiraghi

qui in italia adesso la popolazione sarebbe di 30 mln........non +60........che ne dite ?????

c3
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#2 Messaggio da c3 »

Concordo ed avremmo il numero dei parlamentari ridotto ai minimi termini.
Sul governo questa volta passo la mano! :lol:

maniaco34
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#3 Messaggio da maniaco34 »

solo la mano???
io ci passerei sopra anche con altro!!!

alessandro

P.S.:la cosa vale anche x i governi precedenti, e se le cose non migliorano anche x i futuri!!!

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Super Zeta
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#4 Messaggio da Super Zeta »

In Cina la pena di morte è usata tipo l'aspirina ma i signori politici fanno finta di dimenticarsene perchè il mercato cinese fa gola a molti (66 ore lavorative settimanali e paga giornaliera inferiore ad un dollaro)

La pena di morte per i Casiraghi peró non è male! :lol:

THE ANSWER
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#5 Messaggio da THE ANSWER »

ci sono ben 68 reati che conducono alla pena di morte..........qualcuno farebbe sicuramente sorridere in ITALIA,,,,,,,,,,,,li certo ridono poco.

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nik978
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#6 Messaggio da nik978 »

uuaiauauau

topicone da buttarsi a bomba dentro........
del 2002!!!!!!!!!!!!!!!!!

non possiamo usare metri di valutazione europei (ed italiani) x comprendere una realta' come quella cinese..
ma diciamo che i punti chiave sono due

1)culturalmente il "favore", l'amicizia, ecc hanno un peso enorme in cina.diciamo che e' una cultura basata sulla corruzione ad OGNI livello..(non in senso dispregiativo..e' proprio un loro modo di essere..) indi x cui e' normale che su certe cose uno stato di regime che tende a uniformare il tutto(e spesso va contro vecchie tradizioni culturali) usando la mano pesante.

2) in cina l'espianto organi dai detenuti uccisi e' 1 prassi..secondo indagini non ufficiali si narra che non verra' mai eliminata la pena di morte perche' ci sarebbe un crollo di donazioni di organi incredibile ed ingestibile x la sanita' cinese...
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#7 Messaggio da Squirto »

nik978 ha scritto:non possiamo usare metri di valutazione europei (ed italiani) x comprendere una realta' come quella cinese..
che facciamo, allora, niente più politica internazionale? niente più diritti umani? ma sì, robaccia...

(immagino che non potremo usare metri di valutazione europei neanche per comprendere l'infibulazione, la jihad, etc...)
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#8 Messaggio da nik978 »

in un paese dove la corruzione e' la regola e' ovvio che un governo di regime monopartitico vada giu' pesante...(piu' per motivi di facciata che per un reale intento risolutore dle problema..7000 anni non si cancellano con 60 anni di governo.)

e x regola intendo qualcosa di molto diverso dalla realta' italiana....;)

il succo del discorso era questo....volevo rispondere a chi pensa di portare modelli applicati in altri paesi anche in italia.pensando che funzionino...:D

di tutto il resto non mi interessava un granche'....
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#9 Messaggio da Squirto »

nik978 ha scritto:....volevo rispondere a chi pensa di portare modelli applicati in altri paesi anche in italia.pensando che funzionino...:D
in effetti in questo paese altri modelli non funzioneranno mai

mafia, clientele, inefficienze, la corruzione come norma, corporazioni, etc...

aaahhhhh, il sistema italia :DDD
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#10 Messaggio da nik978 »

Squirto ha scritto:
nik978 ha scritto:....volevo rispondere a chi pensa di portare modelli applicati in altri paesi anche in italia.pensando che funzionino...:D
in effetti in questo paese altri modelli non funzioneranno mai

mafia, clientele, inefficienze, la corruzione come norma, corporazioni, etc...

aaahhhhh, il sistema italia :DDD
piu' e' severa la legge, piu' paraculi si trovano x non farla rispettare..(soprattuto quando si parla di corruzione e simili.;))

questo ovunque.... :DDD
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#11 Messaggio da nik978 »

THE ANSWER ha scritto:ci sono ben 68 reati che conducono alla pena di morte..........qualcuno farebbe sicuramente sorridere in ITALIA,,,,,,,,,,,,li certo ridono poco.
direi di si..



PECHINO - Ma Weihua, 29 anni, l'hanno arrestata alla stazione ferroviaria di Lanzhou con l'eroina nascosta sotto la sua gonna gialla. Il possesso di droga è uno dei 69 reati per cui scatta la condanna a morte in Cina. Il suo era un caso speciale, peró. Al momento dell'arresto Ma Weihua era incinta e il codice penale esclude dalla sentenza capitale le donne in stato di gravidanza. La polizia di Lanzhou non si è fermata per così poco.

La squadra narcotici ha trasferito Ma dal carcere all'ospedale Kangati dove un medico le ha praticato subito l'aborto. Sotto anestesia forzata "perchè la paziente si rifiutava di cooperare". Un dirigente della Pubblica sicurezza di Lanzhou ha dichiarato alla stampa locale che "il codice non deve diventare un'arma in mano agli spacciatori per sottrarsi alla punizione".

Il caso di Ma rilancia il dibattito sulla pena di morte in Cina. Qui ogni anno la giustizia fa fucilare o sopprime per iniezione letale almeno diecimila persone: cinque volte più delle condanne a morte eseguite in tutto il resto del mondo, America compresa.

Nonostante il disagio degli intellettuali e dei dirigenti più illuminati, la pena di morte ha ancora un solido avvenire in questo paese. Pochi giorni fa a Changsha, capitale della provincia dello Hunan, centinaia di scolari sono stati guidati dai loro maestri in una singolare gita premio. Dentro il palazzetto dello sport di Changsha, insieme con altri 2.500 spettatori, i ragazzini delle classi elementari e medie hanno potuto assistere di persona e in diretta all'esecuzione di sei condannati.

Lo spettacolo è stato immortalato su un sito Internet: gli scolari in uniforme (dai sei ai sedici anni) ascoltano dagli altoparlanti la proclamazione dei reati commessi, poi il plotone di esecuzione apre il fuoco. Queste cerimonie pubbliche si moltiplicano in occasione delle festività  nazionali. Di recente la provincia dello Yunnan ha acquistato diciotto "celle mobili" equipaggiate per l'iniezione letale, al fine di "migliorare l'efficienza e l'economicità " delle esecuzioni.

A Pechino il governo centrale sembra meno entusiasta di tanta pubblicità . Questo puó spiegare il divario consistente che c'è tra le esecuzioni dichiarate e quelle reali. Nel 2003, per esempio, Amnesty International ha censito 1.639 condanne a morte ufficiali in Cina di cui 726 già  eseguite. La stessa Amnesty International nel suo rapporto annuo avverte che "le cifre vere purtroppo sono molto più alte".

La stima di diecimila esecuzioni avanzata dal giurista Chen Zhonglin è considerata attendibile. Una simile strage non viene giustificata con gravi motivi di ordine pubblico. La Cina non è descritta dalle sue autorità  come un paese tormentato da alti livelli di criminalità , non c'è un clima di allarme sociale per la violenza. E' il sistema giudiziario ad avere il grilletto facile.

Il professor Xiao Zhonghua dell'Accademia delle Scienze sociali invita a "vigilare contro l'abuso della pena di morte". Il giurista Liu Renwen dichiara alla rivista Huanqiu: "Nel 1910 sotto l'ultimo regime imperiale, la dinastia Qing, c'era la pena capitale per venti capi d'imputazione. Un secolo più tardi, il nostro nuovo codice penale ha triplicato i casi in cui si applica". Sono inclusi delitti non cruenti come il contrabbando, lo sfruttamento della prostituzione, la profanazione delle tombe, la falsificazione di banconote.

Di recente i reati che si pagano con la vita sono stati ancora aumentati. L'anno scorso sono stati aggiunti alla lunga lista il crimine di "diffusione deliberata della Sars", e quello di "produzione di materie prime tossiche". Anche la prevenzione sanitaria e la lotta all'inquinamento si regolano così, in un paese dove secondo Amnesty International "non esiste la presunzione d'innocenza, le confessioni ottenute attraverso la tortura valgono come prove in tribunale, gli avvocati difensori non sono tenuti ad essere presenti negli interrogatori di polizia, e il potere politico interferisce nel sistema giudiziario". Si aggiunge il sospetto che la pena di morte sia somministrata con particolare facilità  ai membri di minoranze etniche non appena scatta contro di loro il sospetto di attività  terroristiche (è il caso del tibetano Lobsang Dhondup fucilato a gennaio, e di diversi musulmani Uiguri in carcere).

Nelle ultime settimane qualcosa sembra muoversi. Una delle massime autorità  giudiziarie del paese, il vicepresidente della Corte Suprema del Popolo Huang Songyou, annuncia che i condannati a morte dovrebbero avere diritto di appello presso la sua giurisdizione, cioè il tribunale costituzionale. Sarebbe già  un progresso enorme: oggi i giudici che esaminano i ricorsi sono gli stessi che hanno inflitto la pena capitale. Il quotidiano Notizie di Pechino pubblica un appello firmato dai più celebri giuristi del paese, si intitola "Per l'abolizione della pena di morte sui reati economici". Liu Ri, vicepresidente dell'università  Hebei, conferma che questo sarebbe il primo passo più ragionevole: "Eliminare la condanna capitale per i reati finanziari, poi per tutti i delitti che non comportano spargimento di sangue".

Questi esperti e magistrati hanno fatto i conti senza l'opinione pubblica. La Cina non ha libere elezioni o referendum per consultarla, ma almeno ha le rubriche di lettere ai giornali, i forum su Internet e i weblog. La loro reazione a queste proposte non si fa attendere. Sui siti Sohu. com e Sina. com piomba una valanga di proteste: 5.000 interventi contro la clemenza - o la civiltà  - invocata dagli esperti. "E' irragionevole - scrive un giovane su Sohu. com - abrogare la pena di morte per i dirigenti politici che prendono le tangenti. Queste proposte ignorano il sentimento dei cittadini ordinari, offesi e danneggiati dal dilagare della corruzione".

Alcuni lettori indignati confidano ai giornali il timore che i giudici garantisti siano d'accordo con gli amministratori disonesti. Verso i corrotti nessuno è disposto a usare indulgenza. Per loro neanche l'ergastolo sembra bastare. Il giurista Li Kejie ammette che "molti cittadini sono a favore della legge del taglione, occhio per occhio dente per dente, soprattutto oggi che le riforme economiche creano conflitti e instabilità  sociale. L'effetto deterrente e la punizione esemplare della pena capitale diventano ancora più importanti, sembrano dare sicurezza".

In realtà  le statistiche rivelano che solo di rado chi ha intascato tangenti finisca davanti al plotone d'esecuzione. Anche quando succede, si tratta di figure di medio calibro, dirigenti provinciali gettati in pasto all'opinione pubblica per dare l'impressione che la corruzione viene combattuta senza pietà . Negli ultimi anni il più alto in grado ad aver pagato con la vita è un vice-governatore provinciale dello Jianxi, Hu Changqing, fucilato l'8 marzo del 2000 per aver preso 658.000 dollari di mazzette. Quest'anno si segnala un solo caso di pena capitale per un alto funzionario accusato di ruberie: è Wang Huaizhong, ex vice-governatore dello Anhui, la cui condanna è stata eseguita il 12 febbraio.

Sulla massa dei condannati a morte i colletti bianchi sono già  oggi una minuscola eccezione. Inoltre, spiega ancora Liu Renwen, "il potere deterrente della pena capitale contro la corruzione ha dei limiti evidenti. Conosciamo dei casi in cui dopo la condanna a morte di un amministratore locale per tangenti, il suo successore si è macchiato poco tempo dopo dello stesso delitto. Questo deve metterci in allarme. La soluzione per prevenire questo genere di delitti sta nel cambiare il sistema". La migliore cura contro il giustizialismo dei cittadini, sostiene il giurista impegnato contro le condanne a morte, "è rendere pubbliche le informazioni sui numerosi errori giudiziari, illustrare la scarsa utilità  pratica della pena capitale".

Forse Liu sopravvaluta la razionalità  dei suoi concittadini. O sottovaluta la tensione che cova dentro la società . Pochi giorni fa nella città  di Wanzhou un banale diverbio tra automobilisti è degenerato quando è intervenuta la polizia: diecimila persone hanno attaccato le forze dell'ordine e incendiato i loro automezzi, apparentemente senza una ragione, finchè sono dovuti intervenire reparti anti sommossa per sedare la guerriglia. Le autorità  ora minimizzano questo incidente, come le tante esplosioni improvvise di conflittualità  sociale nelle campagne, fiammate di ribellione contadina contro i capi-partito che si impadroniscono delle terre comuni per venderle alle aziende o ai palazzinari. La voglia di forca probabilmente è un altro modo di dire le stesse cose. A fare le spese di questo risentimento popolare, purtroppo, non sarà  la nomenklatura corrotta. Sarà  Ma Weihua, che a 29 anni ha abortito su decisione di un poliziotto, perchè neanche il codice penale possa sottrarre la sua vita al potere assoluto del giudice.
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Il_Crociato
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#12 Messaggio da Il_Crociato »

Oddio, idiolatrare sta cina o dire che i loro parametri sono diversi, mi sembrano ragioni di lana caprina. E' una nazione con leggi del menga, in cui i diritti umani valgono meno di nulla. Dalla loro hanno solo le potenzialità  di un mercato immenso. Conseguentemente tutti a leccargli il deretano.

PS: il loro livello qualitativo è penoso. Basta vedere quando poco durano i pc da quando la produzione di schede ed accessori è fatta da loro.

Idem per i capi di abbigliamento.

Che si brucino. Industriali italiani che vanno laggiù idem. :bleh:

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nik978
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#13 Messaggio da nik978 »

quella di answer era chiarament euna provocazione..(e un pochetto pure la mia..:D)

il livello qualitativo e' penoso perche' si fanno le cose al risparmio.e una cosa che costa poco si rompe..ovunque si faccia...la mia esperienza ad esempio mi porta esattamente alla conclusione contraria..;)

io eviterie di bruciare..visto che i cinesi sono persone come noi.che lavorano e cercao di raggiungere un livello di ricchezza maggiore
.semplicmente hanno una storia diversa e una visione della vita abbastanza particolare (anche dell'italia..ogni giorno mi stupisco a sentire cosa pensano di noi..:D)...quindi alcuni aspetti della loro cultura sono parecchio "bizzarri"..(ma no tanto se si pensa a come era l';italia nelgi anni 50...credo si possa fare un confronto su molte cose..)

gli industriali italiani vanno li perche' costa meno......noi x primi possiamo essere l'azienda che siamo (4 sfigati e siamo a livello di megamultinazionali come credito nelle industrie..) solo perche' un po di produzione la facciamo giu'.
altrimenti saremo rimasti un piccolo studio di ingegneria.
..(e giu' lavorano la meta' di noi..altro mito da sfatare quello dei cinesi che fanno 10000mila ore al giorno..)

non ascoltate sempre e solo la tv. e/o i giornali.tendenzialmente non dicono bugie, ma dicono mezze verita' o dicono solo quella che fa comodo.

sui diritti umani e compagnia..partiamo dal presupposto che li l'illuminismo non c'e' stato
.solo col commercio e lo scambio umano (legato al commercio e la tecnologia) si potra' creare l'humus per avere dei cambiamentei....
la borghesia (che nei secoli in europa ha trainato TUTTE le grandi conqiste sociali) in cina NOn esiste...

ma le cose stanno cambiando..i figli dei colletti bianchi..dei nuovi manager..loro saranno al nuova borghesia.sta a loro decidere.e x me succedera' qualcosa di veramente grande tra un 10 anni(non so se positiva o negativa....io spero la prima pero'...)
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#14 Messaggio da Squirto »

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Un pescatore scende dalla sua imbarcazione su un inquinatissimo fiume a Hefei, nella provincia di Anhui, nell'est della Cina. Nel Paese asiatico sta diventando un enorme problema conciliare la rapida crescita economica con la tutela dell'ambiente (Reuters)
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#15 Messaggio da madball »

cazzo pensavo fosse ghiaccio!
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