Drogato_ di_porno ha scritto:Silvana De Mari (chirurgo, endoscopista, psicoterapeuta) a La Zanzara su Radio 24: “L’omosessualità non è una condizione normale. Sono 40 anni che curo le persone omosessuali, e le amo. Moltissimo. In realtà l’omosessualità non esiste. La sessualità è il modo della biologia per creare le generazioni successive attraverso l’incontro tra gameti femminili e maschili. A Madre Natura non interessa nulla del piacere personale, a Madre Natura interessano solo i piccoli, le generazioni successive. Dove non c’è incontro di gameti non c’è sessualità. Se io mi masturbo è autoerotismo non sesso. Dunque queste persone, i gay, sono asessuate e omoerotiche. La sessualità è solo tra maschi e femmine, mettere il pene in una donna è sesso”.
“La condizione dell’omosessualità è una condizione drammatica per la condizione anorettale, dell’ano. L’ano fa parte del tubo digerente. L’apparato riproduttore è altra cosa. La vagina è stata creata per essere penetrata, per questo ha una mucosa incredibile. Avete presente Aragorn del Signore degli Anelli? Una roba di questo tipo, ci sono tanti strati, ghiandole che producono molto lubrificante, c’è una sottomucosa, una miriade di vasi linfatici che la proteggono da batteri, virus, micosi e tante schifezze. La cavità anale è stata creata perché passino le feci, dall’interno all’esterno. E basta. Non è prevista la penetrazione del pene, Madre natura non lo ha previsto. Il buco non è stato creato per quella cosa lì, si ammala. Conosco tanti gay che hanno danni inenarrabili, fanno disastri. Anche tra eterosessuali”.
“Nell’ano la mucosa è sottilissima. La mucosa è sottilissima, si può lacerare facilmente. Sotto ci sono i vasi emorroidali molto fragili, se poi li sottopone a traumi aumentano le emorroidi e non solo. Ecco i danni: fistole, ascesso perianale, ragadi, incontinenza anale. Tutte le patologie vengono moltiplicate. In nome di Dio, mettetevi quel maledetto preservativo. Come medico ho il dovere di avvertire le persone perché tutte le volte che il pene entra nell’ano si provocano lacerazioni gravi. Tant’è che esiste l’espressione quando si minaccia qualcuno: ti faccio un c…così. Non è un caso. E’ un gesto di violenza, di sottomissione. E’ un gesto che viene sempre fatto nelle iniziazioni sataniche. Non sono quattro sfessati, ma è presente nei piani alti. Nelle pratiche di iniziazione del satanismo esiste il sesso anale, ne ha fatto uno anche Angelina Jolie. E aggiungo: nell’ano non c’è nemmeno l’organo dell’orgasmo”.
“Una cosa come l’unione gay che porta all’incontinenza anale, all’ascesso anale può essere considerata una cosa positiva?”. “Le lesbiche hanno meno danni e mi inquietano meno. Anche se ci sono casi di aumento del cancro alla faringe”. “Il tasso di suicidio tra i gay è superiore rispetto agli altri”. “La castità è una roba straordinaria. Se un uomo ama un altro uomo dovrebbe trasformare questo amore in castità. Ma io sono legalmente sposata e non sono casta”.
“La cosa importante è ‘The gay bowel syndrome’ cioè l’insieme delle patologie anali che arrivano a causa della penetrazione. Nessuno ne parla. C’è una censura incredibile”.

Gargarozzo ha scritto:mamma mia, che trafila di stronzate!

Su tutte, la mia curiosità è su che cazzo volesse dire qui, parole senza una minima attinenza:

Drogato_ di_porno ha scritto:La vagina è stata creata per essere penetrata, per questo ha una mucosa incredibile. Avete presente Aragorn del Signore degli Anelli? Una roba di questo tipo, ci sono tanti strati, ghiandole che producono molto lubrificante, c’è una sottomucosa, [...]

marziano ha scritto:quello che dice è scientificamente esatto

OSCAR VENEZIA ha scritto:Sempre la cattolicissima Silvana De Mari

"A proposito di pornografia, lo sapevate che dà dipendenza? Una vera e propri dipendenza biochimica, basata sul crollo della produzione endogena di endorfine, eppure è lecita e spessa anche gratuita"

Parakarro ha scritto:
ci vedrei uno speciale di "quinta colonna"

Dottoressa di Torino contro i gay: "sono i nuovi eretici"

La casertana ora residente a Torino di Silvana De Mari, 63 anni, è una psicoterapeuta che ha avuto successo anche come scrittrice fantasy. In questi giorni – nonostante esterni le proprie idee da tempo – ha avuto un picco di notorietà per una frase che ha lasciato sgomenti in molti: “I gay sono i nuovi ariani“, intendendo che le persone omosessuali siano blasfeme e eretiche tanto quanto i seguaci di Ario.

La dottrina di Ario, ricordiamo, sosteneva che Dio fosse unico, e che quindi Gesù, in quanto “generato”, non poteva essere considerato Dio allo stesso modo del Padre, ma piuttosto come un semidio. La Chiesa condannò Ario per eresia. Il termine fu poi accostato ad alcuni popoli “barbari” o più propriamente germanici (Goti, Vandali e Longobardi) che lo adottarono per distinguersi dai romani cattolici. La religione è un punto importante per la psicoterapeuta: “San Paolo dice che essere omosessuali è una cosa sbagliata. Ma per i nuovi ariani, leggere San Paolo è un sacrilegio”

La De Mari potrebbe essere radiata dall’ordine dei medici per le sue dichiarazioni omofobe. Sul quotidiano La Stampa ha confermato le sue idee riguardo l’omosessualità. “Vietato parlare male di loro, vietato criticarli, vietato esprimere un’opinione nei loro confronti. Vogliono sempre di più: i matrimoni prima, le adozioni ora. È un contagio“.
La psicoterapeuta cerca di spiegare il suo pensiero, paragonando i gay a chi è bulimico: “Se in una classe c’è una ragazza bulimica, per contagio psicologico poi in poco tempo ce ne saranno altre cinque o sei. Con i gay è la stessa cosa“. La De Mari è convinta che senza definire l’identità sessuale ci sia confusione, e che bisognerebbe chiarire fin da subito – cioè quando si è bambini. Non è un obiettivo, ma la De Mari vorrebbe vedere a pezzi il movimento LGBT, sostenendo che con lei ci sono migliaia di persone. A quanto dice la “lobby gay” avrebbe tentato di convincere il suo editore a non pubblicare più i suoi libri.

L’ordine dei medici sembra orientato verso la radiazione, anche se ci sono opinioni contrastanti. Ad esempio quella di Silvio Viale, medico ed esponente dei radicali, che sostiene che la radiazione debba essere motivata solo da motivi professionali – come la promozione di terapie non scientifiche – piuttosto che per “opinioni, anche se demenziali“.