[O.T.] Ma della Georgia non se ne parla?

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Urbano Cairo
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[O.T.] Ma della Georgia non se ne parla?

#1 Messaggio da Urbano Cairo »

Mi sembra strano che dopo 1 giorno di pura "guerra" non se ne sia parlato qui (o almeno sono orbo se non ho visto il topic adatto)


Esistono guerre di serie A e di serie B? Nel caso USA-Iraq si facevano 5-6 ore di diretta...


Oppure per via delle Olimpiadi...?

udp1073
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#2 Messaggio da udp1073 »

Ciao Urbano

Guarda, non è solo una questione "interna" a Super Zeta, anche in giro di informazioni sulla situazione se ne trovano poche.
Credo proprio che ci siano guerre (e vittime) di serie A e di serie B.

Tieni presente che, per le dirette della prima e della seconda guerra del golfo c'era, da parte dei comandi USA, una precisa informazione (tendenziosa perchè proveniente da una sola parte) coordinata dagli addetti stampa del comando CENTCOM, dalla Casa Bianca e dai PR delle forze armate. I media (i giornali in particolare) sono sempre stati considerati i cani da guardia del potere politico in USA (basta pensare a quanti giornali stanno addosso a quel pirla di Bush).

I media e quindi le informazioni che possono filtrare verso di noi da parte Russa, Georgiana e vone limitrofe sono di diversa portata. Vorrei ricordarti che la Russia non ha ancora veramente completato il tragitto verso la democrazia. Inoltre i giornalisti troppo contrari al potere.. beh... il caso della Politkovskaya dovrebbe ricordarci qualche cosa.

Ovviamente Putin ed il suo pupillo Medvedev hanno anche approfittato di un bel diversivo quale le olimpiadi per muoversi.
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#3 Messaggio da Antonchik »

udp1073 ha scritto:Ciao Urbano

Guarda, non è solo una questione "interna" a Super Zeta, anche in giro di informazioni sulla situazione se ne trovano poche.
Credo proprio che ci siano guerre (e vittime) di serie A e di serie B.

Tieni presente che, per le dirette della prima e della seconda guerra del golfo c'era, da parte dei comandi USA, una precisa informazione (tendenziosa perchè proveniente da una sola parte) coordinata dagli addetti stampa del comando CENTCOM, dalla Casa Bianca e dai PR delle forze armate. I media (i giornali in particolare) sono sempre stati considerati i cani da guardia del potere politico in USA (basta pensare a quanti giornali stanno addosso a quel pirla di Bush).

I media e quindi le informazioni che possono filtrare verso di noi da parte Russa, Georgiana e vone limitrofe sono di diversa portata. Vorrei ricordarti che la Russia non ha ancora veramente completato il tragitto verso la democrazia. Inoltre i giornalisti troppo contrari al potere.. beh... il caso della Politkovskaya dovrebbe ricordarci qualche cosa.

Ovviamente Putin ed il suo pupillo Medvedev hanno anche approfittato di un bel diversivo quale le olimpiadi per muoversi.
La Russia non è governabile come una democrazia.

aggiungo l'opinione di Putin sulla guerra in corso:

Vladikavkaz, 18:28
GEORGIA: PUTIN, INTERVENTO RUSSO LEGITTIMO E NECESSARIO

Secondo il primo ministro ed ex presidente russo Vladimir Putin, l'intervento militare di Mosca in Georgia e' "fondato, legittimo e persino necessario", di fronte all'aggressione lanciata contro l'Ossezia del Sud da quella che ha definito la dirigenza "criminale" di Tbilisi. Putin poco prima era giunto a sorpresa nella zona di conflitto nel Caucaso atterrando a Vladikavkaz, capitale dell'Ossezia del Nord: si tratta di una Repubblica autonoma nella Russia meridionale situata al confine con la Georgia e in particolare con l'Ossezia del Sud, la provincia autonoma georgiana in lotta per la secessione. Il premier russo era arrivato direttamente da Pechino, dove ieri aveva assistito alla cerimonia d'inaugurazione dei Giochi Olimpici; stravolta la sua agenda, che in origine prevedeva una visita in Siberia.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

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#4 Messaggio da Antonchik »

Georgia in stato di guerra Bombe russe sulla capitale Tbilisi
Putin in Ossezia: «Azioni criminali»

Si allarga il conflitto tra Georgia e Russia. All'alba di sabato 9 agosto i caccia di Mosca hanno bombardato la capitale georgiana Tbilisi. Il Parlamento e altri edifici governativi sono stati evacuati. I bombardamenti russi hanno distrutto le infrastrutture di Poti, il più grande porto della Georgia sul Mar Nero. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Tbilisi. L'ambasciatore russo presso la Nato, Dmitri Rogozin, ha detto che prima di avviare un negoziato con la Georgia le truppe di Tbilisi si devono ritirare dall'Ossezia del sud. «La prima cosa da fare è che i georgiani tornino alle loro posizioni e allo statu quo ante», ha detto il diplomatico in un incontro con la stampa a Bruxelles. Senza questa pre-condizione, «non ci potranno essere consultazioni», ha aggiunto. Intanto il premier russo Vladimir Putin, ha lasciato Pechino dopo l'inaugurazione dei Giochi olimpici, ed è arrivato a sorpresa nella capitale dell'Ossezia del Nord di Vladikavkatz, a pochi chilometri dalla frontiera con l'Ossezia del Sud.

Il premier giustifdica l'intervento militare della Russia in Ossezia del Sud «del tutto fondato e legittimo, ma è anche necessario» per il ripristino della pace nella regione. E accusa le autorità  georgiane di «azioni criminali» annunciando lo stanziamento di 500 milioni di rubli aggiuntivi per aiutare l'Ossezia del Sud, dove
è in corso «una catastrofe umanitaria». Durante una riunione con i responsabili militari e gli addetti dei vari ministeri che coordinano dall'Ossezia settentrionale le operazioni russe, trasmessa dal canale televisivo Vesti, Putin ha lanciato un duro attacco alle autorità  georgiane. «Le azioni georgiane in Ossezia del Sud sono un crimine - ha affermato - e innanzitutto un crimine contro il proprio popolo». Putin ha voluto sottolineare che «malgrado le azioni criminali delle attuali autorità  georgiane, la Russia ha sempre considerato con grande rispetto il popolo georgiano, l'ha sempre visto come un popolo fratello e sarà  così, sono sicuro, anche in futuro».

Dal canto suo suo la Georgia «si trova in stato di guerra», ha dichiarato il presidente georgiano Mikhail Saakashvili, convocando una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza, «per discutere dell'aggressione russa alla Georgia». E ha chiesto al Parlamento di introdurre la legge marziale nella repubblica caucasica. La decisione è stata annunciata nel corso di una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale mentre si intensificano i combattimenti con le forze russe che difendono la repubblica separatista dell'Ossezia del sud. «Ho firmato il decreto sullo stato di guerra e ho chiesto al Parlamento di approvare la legge marziale», ha annunciato Saakashvili in un discorso trasmesso in diretta tv, «la Georgia è in uno stato di totale aggressione militare». Saakashvili ha poi definito «menzogne plateali» le notizie secondo cui negli scontri nell'Ossezia del Sud ci sarebbero state 1.500 vittime, come denunciato da fonti di Mosca e di Tskhinvali. «Praticamente non ci sono stati civili uccisi». Infine il presidente ha chiesto una tregua immediata e l'avvio della smilitarizzazione in Ossezia del Sud. «Proponiamo di cessare immediatamente il fuoco e di avviare il ritiro delle truppe dalla linea di conflitto», ha dichiarato il capo di stato durante una conferenza stampa a Tbilisi.

Secondo il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov invece gli scontri di venerdì avrebbero provocato 1.500 morti negli scontri di venerdì a Tskhinvali, in Ossezia del sud, che ha organizzato una conferenza stampa telefonica. Anche coloro che «hanno venduto le armi alla Georgia» devono essere ritenuti parzialmente responsabili degli avvenimenti in Ossezia del sud, in una chiara allusione agli Stati Uniti.

Inoltre secondo testimoni citati dall'agenzia Interfax, dei camion senza targhe e con a bordo un presunto carico di armi della Nato sarebbero partiti da Batumi, nei pressi del confine con la Turchia, in direzione dell'Ossezia del sud. Sempre secondo i testimoni, la Turchia, paese membro della Nato, avrebbe inviato unità  navali sul Mar Nero in prossimità  della zona di crisi.

La Russia intanto conferma l'abbattimento di due suoi aerei militari da combattimento in Ossezia del Sud e precisa che sono 12 i soldati russi uccisi e 150 i feriti nel corso degli scontri con le forze georgiane. A ufficializzare i dati sulle perdite russe è lo Stato maggiore delle Forze armate russe, che precisa: «non siamo in guerra con la Georgia». Gli aerei precipitati sono un Su-25 e un Tu-22, riferisce l'agenzia stampa Ria Novosti. Ma secondo Tbilisi, sarebbero 10 gli aerei russi abbattuti.

Inoltre aerei militari russi avrebbero bombardato la gola di Kodori, al confine amministrativo con l'Abkhazia, dove si trovano le forze georgiane e dove i veterani abkhazi insistono sul concreto rischio di un attacco da parte georgiana e chiamano alla mobilitazione generale. L'Abkhazia è l'altra repubblica georgiana ribelle che ha dichiarato unilateralmente l'indipendenza nei primi anni '90, dopo una guerra di secessione contro TbilisiShamba.

Oltre 30.000 persone sono fuggite dall'Ossezia del Sud, dove si intensificano le operazioni militari georgiane e dove stanno arrivando in gran forza unità  dell'esercito russo. «Dal 2-3 agosto 20.000 persone si sono rivolte ai servizi immigrazione russi dall'Ossezia del Sud e durante le ultime 36 ore oltre 30.000 persone hanno varcato il confine con la Russia», ha riferito il capo dell'apparato governativo russo Sergei Sobianin al presidente Dmitri Medvedev.

L'assoluta maggioranza degli abitanti dell'Ossezia meridionale hanno ottenuto passaporto russo dopo il conflitto di inizio anni novanta. Il ministero delle Situazioni di Emergenza, l'equivalente della Protezione Civile, sta allestendo nelle immediate vicinanze del confine con l'Ossezia meridionale campi profughi e punti di prima accoglienza, verso i quali continuano ad affluire gli sfollati

Quanto alla capitale Tskhinvali non è chiaro chi ne abbia il controllo. Venerdì era stata occupata dalle truppe russe ma Saakashvili in serata ha detto che le sue forze la controllano totalmente. Poco dopo, la portavoce del governo ribelle, Irina Gogloieva, ha tuttavia sostenuto l'esatto contrario. Dopo una giornata di scontri, i dirigenti sudosseti parlano di una devastazione quasi totale della città .

Immagini televisive hanno mostrato carri armati georgiani in fiamme, molti palazzi in rovina, una postazione delle forze di pace della Comunità  di stati indipendenti (Csi, l'organismo nato sulle ceneri dell'Urss) distrutta dal fuoco degli assalitori.

Sono stati i reparti della 58.ma armata russa di stanza nel Caucaso del nord ad entrare in Ossezia del sud - formalmente territorio georgiano - iniziando ad occupare la capitale. Hanno aperto il fuoco sulle postazioni nemiche, in quello che è il primo scontro diretto fra i due eserciti.

Le accuse che fioccano da Mosca nei confronti di Saakashvili vanno dal genocidio alla pulizia etnica, tesi quest'ultima sostenuta dal ministro degli esteri russo Serghei Lavrov.

Saakashvili per parte sua ha rivolto un appello televisivo per la mobilitazione totale e ha annunciato che intende richiamare in patria metà  del contingente di circa 2.000 uomini inviato in Iraq. Per questo ha chiesto anzi l'aiuto degli americani. Chiede inoltre alla comunità  internazionale di prendere posizione sulla violazione del suo territorio da parte delle forze armate russe. Ma la vicenda è diplomaticamente complessa: circa il 90% dei cittadini sudosseti ha cittadinanza russa.


Al momento è difficile valutare le conseguenze della crisi. Mosca aveva più volte avvertito Saakashvili che un ricorso alla forza avrebbe spinto la Russia ad azioni militari, e non è affatto chiara la logica sia bellica che politica del gesto georgiano. Gli Stati Uniti comunque non hanno voltato le spalle a un alleato rivelatosi negli ultimi mesi sempre più scomodo (nel novembre scorso Saakashvili aveva reagito a manifestazioni di protesta con brutali repressioni e l'introduzione dello stato di emergenza, e nelle elezioni presidenziali di gennaio il sospetto di brogli è stato alto). Il segretario di stato Condoleezza Rice ha detto che Mosca deve fermare gli attacchi e richiamare le proprie forze.
Intanto una delegazione congiunta di rappresentanti dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e della Nato parte questa sera per la Georgia per cercare di raggiungere una mediazione sul cessate il fuoco nel conflitto in corso nella repubblica separatista dell'Ossezia del Sud. Lo ha detto il segretario alla difesa britannico Des Browne. «Sabato sera una delegazione di rappresentanti di Usa, Ue, Osce e Nato si reca i Georgia nel tentativo di mediare per il raggiungimento del cessate il fuoco».

fonte: L'Unità 

p.s. c'è una guerra con dei morti in corso, non cagate il cazzo criticandomi sulla fonte dalla quale ho tratto questo testo, se volete postatene uno da una fonte opposta. :blankstare:
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#5 Messaggio da Antonchik »

BUSH - Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush si è detto «profondamente preoccupato» per la crisi in corso tra Russia e Georgia sull'Ossezia del Sud ed ha invitato le parti a «fermare l'escalation». In un comunicato, Bush ha sottolineato che la questione «puó essere risolta pacificamente» e ha rinnovato l'invito a «rispettare l'integrità¡ territoriale della Georgia, che è uno stato sovrano». Il presidente ha poi chiesto a Mosca e Tblisi di tornare «allo status quo del 6 agosto», giorno in cui sono esplosi i combattimenti e ha invitato le parti «a riprendere i colloqui diretti».
Bush ha detto da Pechino di aver telefonato oggi al presidente russo Dmitri Medvedev e georgiano Mikhail Saakhasvili per ribadire la posizione Usa sulla crisi scoppiata in Ossezia del sud.
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#6 Messaggio da Antonchik »

GEORGIA DICHIARA LO STATO DI GUERRA - Il governo georgiano ha dichiarato lo stato di guerra. Agli abitanti di alcuni quartieri di Tbilisi è stato raccomandato di scendere nella metropolitana. Dalla zona dell'aeroporto, vicino Kutaisi, sono stati evacuati donne e bambini. L'aeroporto internazionale ha interrotto i collegamenti, tranne che con la Turchia e l'Ucraina.Il presidente georgiano Saakashvili ha introdotto la legge marziale e ha chiesto un immediato cessate il fuoco ai russi.

ONU - Intanto per la seconda volta in 24 ore, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito a trovare un accordo per chiedere un cessate il fuoco immediato a Russia e Georgia. «Alcuni Paesi membri del Consiglio hanno chiesto più tempo - ha spiegato l'ambasciatore belga all'Onu, Jan Grauls, presidente di turno del Consiglio - questi negoziati non si sono interrotti stanotte e riprenderanno oggi». «Le aspettative della comunità¡ internazionale sono per un cessate il fuoco - ha detto dal canto suo l'ambasciatore americano al Palazzo di Vetro, Zalmay Khalilzad - per la fine degli attacchi aerei (russi), degli attacchi missilistici, dell'uso delle forze da combattimento. àˆ il momento di cessare questi attacchi». Secondo fonti diplomatiche, la bozza di dichiarazione messa a punto dal Belgio chiede alle parti di «mostrare moderazione e di astenersi da ogni ulteriori atto di violenza o di forza», espressioni che non bastano alla Russia, che pretende «il ripristino dello status quo ante» agli scontri delle ultime ore.

PROFUGHI - Più di 30mila profughi dell'Ossezia del sud sono riparati in Russia dall'inizio dell'offensiva georgiana nella repubblica separatista. Lo ha riferito il vicepremier russo Sergei Sobyanin, che ha denunciato «una catastrofe umanitaria».

ABKHAZIA - L'aviazione militare russa ha successivamente bombardato una zona della repubblica separatista dell'Abkhazia sotto il controllo georgiano: lo ha annunciato la televisione di Stato georgiana mentre proseguono le operazioni militari nell'Ossezia del Sud. «L'aviazione russa ha colpito i villaggi di Sakeni e Bas Kvaptchara» nelle gole di Kodori, ha annunciato l'emittente, mentre secondo fonti abkhaze Tbilisi ha rafforzato la propria presenza militare ai confini della provincia ribelle.
Successivamente peró i separatisti dell'Abkhazia hanno lanciato un'offensiva militare contro la Georgia per allontanare le truppe di Tbilisi dalla zona di Kodori. «Sono stati effettuati bombardamenti aerei e d'artiglieria su unità  georgiane», ha spiegato il ministro abkhazo degli Affari esteri Serguei Chamba. L'Abkhazia già  da tempo ai ferri corti con Tbilisi aveva annunciato che in cado di conflitto tra la Georgia e l'Ossezia del sud sarebbe intervenuta in aiuto dei «fratelli osseti».

POLONIA CHIEDE CONSIGLIO UE - La Polonia si è rivolta alla presidenza francese dell'Ue affinchè venga indetto un Consiglio straordinario dell'Ue per discutere della guerra in Georgia. «Il nostro appello è stato raccolto dalla presidenza francese», ha dichiarato ai giornalisti il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski. «Probabilmente la riunione d'urgenza sarà  indetta nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore», ha aggiunto.

GUERRA DI CIFRE - Accanto alla guerra sul campo c'è anche la battaglia della propaganda. Mentre il presidente georgiano nega che i morti siano 1.500 in quanto la cifra reale sarebbe molto inferiore, il presidente russo sostiene invece che Tbilisi sarebbe responsabile di aver provocato migliaia di morti nella regione. L'ambasciatore russo in Georgia, sostiene a sua volta che le vittime civile nella zona di Tskhinvali sarebbero almeno 2000.

CORRIDOIO UMANITARIO - Giornalisti russi e occidentali bloccati a Tskhinvali hanno chiesto di favorire l'apertura di un corridoio per permettere l'evacuazione di donne, bambini, anziani e degli stessi corrispondenti, uno dei quali, l'inviato di Komsomolskaia Pravda, è rimasto ferito da un proiettile. Lo riferisce l'agenzia Interfax. In una lettera diffusa a Tskhinvali, i giornalisti affermano che «è ormai il terzo giorno che Tskhinvali subisce un bombardamento di artiglieria. Ci sono combattimenti nella città , manca l'acqua, non c'è luce, l'ospedale è distrutto». «Noi, 50 giornalisti e più di 200 donne, bambini e anziani, ci troviamo in un nascondiglio poco sicuro e praticamente in situazione di ostaggi, perchè non ossiamo lasciare la città  a causa dei bombardamenti - prosegue il testo - chiediamo alla comunità  internazionale, ai capi di stato, ai diplomatici, di organizzare un corridoio per la nostra evacuazione sotto la garanzia dei governi e delle organizzazioni internazionali».
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#7 Messaggio da Antonchik »

Per ora vi ho postato i fatti, mi documento, ci rifletto attentamente, valuto e vi faccio sapere la mia sull'argomento.

Ovviamente: trattandosi di Caucaso la situazione è ESTREMAMENTE delicata.

:blankstare:
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#8 Messaggio da Scorpio »

da quelle parti, fare informazione è piuttosto difficile!

ne sa qualcosa Anna Politkovskja e Antonio Russo....

Di sicuro a Putin, ed alla manie di grandezza del potere russo, gira le palle non aver egemonia sulla Georgia ma soprattutto sull'Ucraina.

Ipocrita G.W.Scolabottiglie! Prima ha appoggiato l'ex komunista del KGB e adesso si sorprende ..

Una nota personale; c'era una possibilità  di andar in Georgia, ma sul Mar Nero, dal 13 ma se avevo dei dubbi, cè la certezza che non ci vada ...ma proprio per nulla..

Dimenticavo i motivi ma credo siano ovvi; la mania di grandezza e soprattutto le ricchezze naturali, non solo quelle idrocarbiriche.

Georgia e Ucraina sono stati il frutteto e granaio dell'ex URSS.
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.

Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).

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#9 Messaggio da udp1073 »

La Russia è una potenza nucleare.. sono alla ricerca di informazioni sull'eventuale deterrente Gerogiano.
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#10 Messaggio da il mauri »

la georgia è filo-USA con una richiesta di ingresso nella NATO, con un contingente in Iraq, uno stato sovrano ed indipendente...

tutto ció da tremendemendamente fastidio alla Russia, scudo spaziale e altre cazzate varie, hanno paura, si sentono oppressi ed invasi sul loro territorio..

la richiesta di autonomia da parte dell ossezia è un pretesto che i russi, che in quanto a gestione di situazioni simili ne sanno (vedi cecenia), ne approfittano e che fanno???????

bombardano la georgia, così imparano...

il fatto che sul territorio georgiano passino i tubi dei più importanti gasdotti diretti all'europa non è secondario ma l'atteggiamento dei russi è davvero vergognoso...
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#11 Messaggio da Antonchik »

il mauri ha scritto:la georgia è filo-USA con una richiesta di ingresso nella NATO, con un contingente in Iraq, uno stato sovrano ed indipendente...
Gli USA attuano una politica di finanziamento dei gruppi politici indipendentisti, non è una politica dissimile dall'instauramento del nuovo governo in Iraq.
il mauri ha scritto: tutto ció da tremendemendamente fastidio alla Russia, scudo spaziale e altre cazzate varie, hanno paura, si sentono oppressi ed invasi sul loro territorio..
Sbagli, non si tratta di oppressione nel proprio territorio.

Si tratta di mantenere l'integrità  dello Stato. Se si ribella uno si ribellano tutti, voglio vedere cosa succede negli USA se si ribellano le Hawaii. :lol:

Hai mai letto Machiavelli?
il mauri ha scritto: la richiesta di autonomia da parte dell ossezia è un pretesto che i russi, che in quanto a gestione di situazioni simili ne sanno (vedi cecenia), ne approfittano e che fanno???????

bombardano la georgia, così imparano...


Ne approfittano???

Sai quanto costa una guerra? :blankstare:
il mauri ha scritto: il fatto che sul territorio georgiano passino i tubi dei più importanti gasdotti diretti all'europa non è secondario ma l'atteggiamento dei russi è davvero vergognoso...


La guerra è sempre da evitare, perchè porta morte, ma uno Stato non puó fare a meno di evitare che i pezzi si stacchino.
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#12 Messaggio da il mauri »

Antonchik ha scritto:
il mauri ha scritto:la georgia è filo-USA con una richiesta di ingresso nella NATO, con un contingente in Iraq, uno stato sovrano ed indipendente...
Gli USA attuano una politica di finanziamento dei gruppi politici indipendentisti, non è una politica dissimile dall'instauramento del nuovo governo in Iraq.
il mauri ha scritto: tutto ció da tremendemendamente fastidio alla Russia, scudo spaziale e altre cazzate varie, hanno paura, si sentono oppressi ed invasi sul loro territorio..
Sbagli, non si tratta di oppressione nel proprio territorio.

Si tratta di mantenere l'integrità  dello Stato. Se si ribella uno si ribellano tutti, voglio vedere cosa succede negli USA se si ribellano le Hawaii. :lol:

Hai mai letto Machiavelli?
il mauri ha scritto: la richiesta di autonomia da parte dell ossezia è un pretesto che i russi, che in quanto a gestione di situazioni simili ne sanno (vedi cecenia), ne approfittano e che fanno???????

bombardano la georgia, così imparano...


Ne approfittano???

Sai quanto costa una guerra? :blankstare:
il mauri ha scritto: il fatto che sul territorio georgiano passino i tubi dei più importanti gasdotti diretti all'europa non è secondario ma l'atteggiamento dei russi è davvero vergognoso...


La guerra è sempre da evitare, perchè porta morte, ma uno Stato non puó fare a meno di evitare che i pezzi si stacchino.

le hawaii fanno parte degli USA, la Geogia non fa parte della Russia, che c'azzecca???

l'ossezia è una regione della Georgia la Russia interviene solo per tornaconto personale, altro che cazzi.....
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#13 Messaggio da Antonchik »

L'Ossezia del Nord è una regione del territorio Russo.

Il tornaconto personale c'è, e non vedo perchè uno Stato non debba difenderlo, legittimamente.
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#14 Messaggio da il mauri »

Antonchik ha scritto:L'Ossezia del Nord è una regione del territorio Russo.

Il tornaconto personale c'è, e non vedo perchè uno Stato non debba difenderlo, legittimamente.
si ma cazzo parliamo dopo che ci informiamo, non spariamo cazzate a vanvera.... l'invasione georgiana è in ossezia del sud, regione che reclama l'autonomia dalla georgia appunto...

al massimo è la georgia che deve difendere la propria integrità , e poi i russi parlano di azioni criminali, loro?????

cazzo ci vuole una bella faccia tosta...
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#15 Messaggio da Antonchik »

il mauri ha scritto:
Antonchik ha scritto:L'Ossezia del Nord è una regione del territorio Russo.

Il tornaconto personale c'è, e non vedo perchè uno Stato non debba difenderlo, legittimamente.
si ma cazzo parliamo dopo che ci informiamo, non spariamo cazzate a vanvera.... l'invasione georgiana è in ossezia del sud, regione che reclama l'autonomia dalla georgia appunto...

al massimo è la georgia che deve difendere la propria integrità , e poi i russi parlano di azioni criminali, loro?????

cazzo ci vuole una bella faccia tosta...
Ovvio, ma la situazione è talmente complessa in Caucaso a livello di Etnie che l'azione Georgiana in Ossezia del Sud è strettamente legata agli avvenimenti in Ossezia del Nord.

anyway, per migliori chiarimenti, sia per me che per tutti gli utenti di superzeta of course, posto un'altro piccolo articolo risalente al 4 luglio

Aria di guerra tra Georgia e Ossezia

Prima di raccontare i combattimenti dell'agosto 2008 in Ossezia del Sud è doveroso ricordare che:

- Gli Osseti sono un popolo con cultura e lingua proprie, diverse da quelle georgiane.
- L'Ossezia fu separata dopo la Rivoluzione Russa tra la regione amministrativa settentrionale in Russia e quella meridionale in Georgia, per contrastare le spinte nazionaliste. Essa godeva tuttavia di uno statuto autonomo in epoca sovietica che permetteva l'uso della lingua osseta.
- Osseti e Georgiani vissero in pace fino al 1988, quando i nazionalisti cominciarono a chiedere l'unificazione tra le due regioni ossete. Il 10 novembre 1989il Soviet Sopremo dell'Ossezia del Sud approvó la decisione di unire l'Ossezia del Sud con la repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord, appartenente alla Russia. Il giorno dopo, il parlamento georgiano revocó la decisione ed abolì l'autonomia dell'Ossezia del Sud.
- Dopo l'indipendenza della Georgia nel 1991, il governo Georgiano dichiaró la lingua georgiana come l'unico idioma amministrativo permesso nel paese. I leaders osseti chiesero che la lingua osseta diventasse l'idioma del loro stato.
- Seguì una guerra durante la quale la minoranza osseta, supportata dalla Russia, ebbe la meglio sulla maggioranza georgiana. Circa 1.000 persone persero la vita e tra i 60.000 e i 100.000 profughi lasciarono la regione, rifugiandosi lungo il confine con l'Ossezia del Nord e nel resto della Georgia.
- Nel 1992 fu stabilito un cessate-il-fuoco. Il governo georgiano e i separatisti dell'Ossezia del Sud raggiunsero un accordo per evitare l'uso della forza tra di loro, e la Georgia scelse di non applicare sanzioni contro la regione. Fu istituita una forza di peacekeeping costituita da Osseti, Russi e Georgiani e vigilata dall'OSCE. Da allora fino alla metà  del 2004, l'Ossezia del Sud è stato un territorio sostanzialmente pacifico e de facto indipendente.
- Mikheil SaakaÅ¡vili è presidente della Georgia dalla vittoria delle elezioni del 4 gennaio 2004, dopo i fatti della rivoluzione delle rose. SaakaÅ¡vili ha fatto della riconquista dell'Ossezia del Sud (e delle altre due regioni secessioniste dell'Abkhazia e dell'Ajaria) un punto politico fondamentale. Questo ha riacceso il conflitto tra le due etnie a metà  del 2004.
- L'ONU, l'Unione Europea, l'OSCE, il Consiglio dell'Unione Europea, gli Stati Uniti e la NATO riconoscono l'Ossezia del Sud come parte integrale dello stato Georgiano. Tuttavia, il governo indipendente de facto, governato dall'esecutivo secessionista ha tenuto un secondo referendum di indipendenza il 12 novembre 2006, dopo che un primo referendum del 1992 non era stato riconosciuto valido dalla comunità  internazionale. Come previsto, l'indipendenza dalla Georgia nel referendum ha ottenuto la maggioranza. Tuttavia, esso non è stato riconosciuto internazionalmente dall'Unione Europea, dall'OSCE, dalla Nato e dalla Federazione Russa, a causa della mancanza di partecipazione della popolazione di etnia georgiana.
- La quasi totalità  della popolazione osseta ha oggi un passaporto russo.
- Nell'ultimo anno la Georgia ha acquistato bombardieri militari SU-25 dalla Repubblica di Macedonia e dalla Bulgaria e elicotteri Mi-8 dall'Ucraina. Queste armi sono state acquisite con l'aiuto degli Stati Uniti.

Leggi gli ultimi aggiornamenti del 9 agosto 2008
Guerra tra Russia e Georgia per il controllo dell'Ossezia del Sud


Aria di guerra tra Georgia e Ossezia.
articolo postato il 4 luglio 2008

E' salita improvvisamente la tensione nel Caucaso, tra la Georgia e la repubblica separatista dell'Ossezia, appoggiata da Mosca. L'artiglieria georgiana ha aperto il fuoco contro la principale città  della regione, Tskhinvali e i villaggi vicini. Almeno tre persone sono state uccise e una decina sono rimaste ferite.

Il governo osseto, autoproclamato, ha dichiarato la mobilitazione generale e si preparerebbe a rispondere a quello che viene considerato un attacco deliberato della Georgia. Il governo di Tiblisi, invece, dice di avere reagito a un attacco delle milizie ossete contro un check point dell'esercito georgiano. (continua a leggere)
L'Ossezia, assieme all'Abkhazia, nel nord, è una delle due regioni separatiste della Georgia, appoggiate da Mosca, che mantiene un contingente militare tanto nell'una quanto nell'altra. Il Cremlino ha condannato il bombardamento georgiano e ha ricordato al governo di Tiblisi che la Georgia ha firmato un trattato di non-aggressione verso le due repubbliche separatiste.

La storia del conflitto in Ossezia del Sud

L'Ossezia è stata la prima regione del Caucaso occupata dalla Russia, nel 1774, ed è stata quasi completamente cristianizzata, benchè nell'Ossezia del Nord sia sempre rimasta una minoranza islamica. A sud dell'Ossezia c'è la Georgia cristiana, a est l'Inguscezia e la Cecenia musulmane.
Le relazioni fra Ossezia e Inguscezia sono sempre state tese per ragioni religiose, e quelle fra Ossezia e Georgia per ragioni etniche (osseti e georgiani parlano lingue diverse).

Con la Rivoluzione bolscevica gli Osseti, ortodossi e fedeli alla tradizione della Santa Russia, si schierano in grande maggioranza contro la Rivoluzione e con l'Armata Bianca; gli Ingusci - sedotti, come i Ceceni, dalle promesse di Lenin di un'ampia autonomia per le regioni musulmane - combattono a fianco dei comunisti. La vittoria dell'Armata Rossa porta a sanguinosi massacri di Osseti da parte di truppe ingusce.

Con la Seconda guerra mondiale la situazione si rovescia. Un certo numero di musulmani del Caucaso si lascia sedurre dai proclami filo-islamici di Hitler e collabora con i Tedeschi. Gli Osseti ascoltano il richiamo di Stalin, che rispolvera la retorica della Santa Russia, e partecipano allo sforzo bellico sovietico. Ne seguono, dopo la guerra, massacri di Ingusci a opera di Osseti, la deportazione in Siberia di decine di migliaia di Ingusci, e la cessione dall'Inguscia all'Ossezia del distretto autonomo di Prigorodny, i cui abitanti ingusci deportati sono sostituiti da Osseti.

Con la riabilitazione dei popoli deportati da parte di Kruschev, gli Ingusci ritornano alle loro terre di origine, ma il distretto di Prigorodny rimane parte dell'Ossezia. Gli scontri continuano.
Nel 1989 l'Ossezia del Sud diventa una regione della Georgia, mentre l'Ossezia del Nord rimane nella Federazione Russa. L'Inguscezia si dota nel 1991 di un governo provvisorio non riconosciuto da Mosca, e nell'ottobre 1992, decisa a riprendersi con la forza il distretto di Prigorodny, attacca l'Ossezia del Nord. Dopo un mese di massacri, le truppe russe intervengono per ristabilire i confini (che lasciano Prigorodny all'Ossezia del Nord), ma i musulmani ingusci le accusano di solidarizzare con gli Osseti e di lasciar continuare le stragi. Nel frattempo l'Ossezia del Sud si dichiara indipendente dalla Georgia, con il risultato che oltre cinquantamila profughi fuggono nell'Ossezia del Nord, stabilendosi in gran parte proprio nel distretto di Prigorodny, a maggior danno degli Ingusci.

La tensione nella regione aumentó insieme all'incremento dei nazionalismi tra i Georgiani e gli Osseti nel 1989. Prima di allora, le due comunità  avevano vissuto in pace con l'unica eccezione del conflitto del 1920. Entrambi i gruppi etnici avevano un alto livello di interazione ed un alto tasso di matrimoni interetnici. Nello stesso anno, l'influente Fronte Popolare dell'Ossezia del Sud (Ademon Nykhas) richiese l'unificazione con l'Ossezia del Nord come un mezzo per difendere l'autonomia Osseta.

Il 10 novembre1989, il Soviet Sopremo dell'Ossezia del Sud approvó la decisione di unire l'Ossezia del Sud con la repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord, appartenente alla Russia. Il giorno dopo, il parlamento georgiano revocó la decisione ed abolì l'autonomia dell'Ossezia del Sud. Oltretutto, il parlamento autorizzó la soppressione dei quotidiani e delle dimostrazioni.

Dopo l'indipendenza della Georgia nel 1991, grazie al leader nazionalista Zviad Gamsakhurdia, il governo Georgiano dichiaró la lingua georgiana come l'unico idioma amministrativo permesso nel paese. Durante l'era sovietica invece, come lingua ufficiale della Repubblica socialista sovietica Georgiana vi erano il georgiano ed il russo, come assicurato dalle due costituzioni della URSS nel 1936 e nel 1979. La decisione del 1991 causó un forte sconcerto nell'Ossezia del Sud, i cui leaders chiesero che la lingua osseta diventasse l'idioma del loro stato.

La minoranza Osseta continuó a godere di un alto livello di autonomia, ma dovette confrontarsi con il crescente sentimento nazionalista della maggioranza Georgiana. Violenti scontri animarono la fine del 1991, durante i quali molti villaggi sudosseti furono attaccati e dati alle fiamme, così come subirono attacchi case e scuole georgiane a Tskhinvali, capoluogo dell'Ossezia del Sud. In conseguenza di questi scontri, circa 1.000 persone persero la vita e tra i 60.000 e i 100.000 profughi lasciarono la regione, rifugiandosi lungo il confine con l'Ossezia del Nord e nel resto della Georgia. Molti profughi furono accolti nelle aree disabitate dell'Ossezia del Nord, dalle quali Stalin attuó l'espulsione degli Ingusci nel 1944, a risoluzione del conflutto tra Osseti ed Ingusci. Solo il 15% della popolazione Osseta vive oggi nell'Ossezia del Sud'

Nel 1992, la Georgia è stata costretta ad accettare un "cessate il fuoco" per evitare uno scontro a larga scala con la Russia. Il governo georgiano e i separatisti dell'Ossezia del Sud raggiunsero un accordo per evitare l'uso della forza tra di loro, e la Georgia scelse di non applicare sanzioni contro la regione. Fu istituita una forza di peacekeeping costituita da Osseti, Russi e Georgiani. Il 6 novembre1992 l'OSCE organizzó una missione in Georgia per monitorare le operazioni di peacekeeping.

Dal cessate il fuoco del 1993 a oggi, sia in Abkazia che in Ossezia del Sud non sono mai cessati sporadici scontri tra militari georgiani e milizie separatiste. In Abkazia queste violenze hanno provocato almeno 1.500 morti; in Ossezia del Sud oltre un centinaio, concentrati nell'estate del 2004, che ha visto una forte escalation del conflitto.

Nel giugno 2004, è riesplosa la tensione quando le autorità  georgiane hanno aumentato gli sforzi per combattere il contrabbando nella regione. Prese di ostaggi, sparatorie e occasionali bombardamenti hanno lasciato decine di morti e feriti. Un cessate il fuoco fu raggiunto il 13 agosto, ma è stato ripetutamente violato.

Oggi l'Ossezia del Sud è di fatto uno Stato indipendente, non riconosciuto dalle Nazioni Unite ma dove le truppe georgiane non riescono a penetrare, grazie anche al sostegno che gli Osseti del Sud ricevono dalla Russia. Se si considera che per la zona passa uno dei maggiori oleodotti del mondo, che porta il petrolio dell'Azerbaijan verso la Georgia e la Russia, si comprendono le pressioni americane per portare al tavolo delle trattative Russi, Georgiani e osseti del Sud. Ma è difficile che il problema dell'Ossezia del Sud si risolva senza la pace in Ossezia del Nord.

Nell'ultimo anno la Georgia ha acquistato i bombardieri militari SU-25 dalla Repubblica di Macedonia e dalla Bulgaria e gli elicotteri Mi-8 dall'Ucraina. Queste armi sono state trasportate con l'aiuto dei marines statunitensi. Il governo georgiano protesta contro la continua crescita economica della Russia e la sua presenza politica nella regione, così come pure con la presenza incontrollata di militari nell'Ossezia del Sud.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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