il mauri ha scritto:Antonchik ha scritto:L'Ossezia del Nord è una regione del territorio Russo.
Il tornaconto personale c'è, e non vedo perchè uno Stato non debba difenderlo, legittimamente.
si ma cazzo parliamo dopo che ci informiamo, non spariamo cazzate a vanvera.... l'invasione georgiana è in ossezia del sud, regione che reclama l'autonomia dalla georgia appunto...
al massimo è la georgia che deve difendere la propria integrità , e poi i russi parlano di azioni criminali, loro?????
cazzo ci vuole una bella faccia tosta...
Ovvio, ma la situazione è talmente complessa in Caucaso a livello di Etnie che l'azione Georgiana in Ossezia del Sud è strettamente legata agli avvenimenti in Ossezia del Nord.
anyway, per migliori chiarimenti, sia per me che per tutti gli utenti di superzeta of course, posto un'altro piccolo articolo risalente al 4 luglio
Aria di guerra tra Georgia e Ossezia
Prima di raccontare i combattimenti dell'agosto 2008 in Ossezia del Sud è doveroso ricordare che:
- Gli Osseti sono un popolo con cultura e lingua proprie, diverse da quelle georgiane.
- L'Ossezia fu separata dopo la Rivoluzione Russa tra la regione amministrativa settentrionale in Russia e quella meridionale in Georgia, per contrastare le spinte nazionaliste. Essa godeva tuttavia di uno statuto autonomo in epoca sovietica che permetteva l'uso della lingua osseta.
- Osseti e Georgiani vissero in pace fino al 1988, quando i nazionalisti cominciarono a chiedere l'unificazione tra le due regioni ossete. Il 10 novembre 1989il Soviet Sopremo dell'Ossezia del Sud approvó la decisione di unire l'Ossezia del Sud con la repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord, appartenente alla Russia. Il giorno dopo, il parlamento georgiano revocó la decisione ed abolì l'autonomia dell'Ossezia del Sud.
- Dopo l'indipendenza della Georgia nel 1991, il governo Georgiano dichiaró la lingua georgiana come l'unico idioma amministrativo permesso nel paese. I leaders osseti chiesero che la lingua osseta diventasse l'idioma del loro stato.
- Seguì una guerra durante la quale la minoranza osseta, supportata dalla Russia, ebbe la meglio sulla maggioranza georgiana. Circa 1.000 persone persero la vita e tra i 60.000 e i 100.000 profughi lasciarono la regione, rifugiandosi lungo il confine con l'Ossezia del Nord e nel resto della Georgia.
- Nel 1992 fu stabilito un cessate-il-fuoco. Il governo georgiano e i separatisti dell'Ossezia del Sud raggiunsero un accordo per evitare l'uso della forza tra di loro, e la Georgia scelse di non applicare sanzioni contro la regione. Fu istituita una forza di peacekeeping costituita da Osseti, Russi e Georgiani e vigilata dall'OSCE. Da allora fino alla metà del 2004, l'Ossezia del Sud è stato un territorio sostanzialmente pacifico e de facto indipendente.
- Mikheil SaakaÅ¡vili è presidente della Georgia dalla vittoria delle elezioni del 4 gennaio 2004, dopo i fatti della rivoluzione delle rose. SaakaÅ¡vili ha fatto della riconquista dell'Ossezia del Sud (e delle altre due regioni secessioniste dell'Abkhazia e dell'Ajaria) un punto politico fondamentale. Questo ha riacceso il conflitto tra le due etnie a metà del 2004.
- L'ONU, l'Unione Europea, l'OSCE, il Consiglio dell'Unione Europea, gli Stati Uniti e la NATO riconoscono l'Ossezia del Sud come parte integrale dello stato Georgiano. Tuttavia, il governo indipendente de facto, governato dall'esecutivo secessionista ha tenuto un secondo referendum di indipendenza il 12 novembre 2006, dopo che un primo referendum del 1992 non era stato riconosciuto valido dalla comunità internazionale. Come previsto, l'indipendenza dalla Georgia nel referendum ha ottenuto la maggioranza. Tuttavia, esso non è stato riconosciuto internazionalmente dall'Unione Europea, dall'OSCE, dalla Nato e dalla Federazione Russa, a causa della mancanza di partecipazione della popolazione di etnia georgiana.
- La quasi totalità della popolazione osseta ha oggi un passaporto russo.
- Nell'ultimo anno la Georgia ha acquistato bombardieri militari SU-25 dalla Repubblica di Macedonia e dalla Bulgaria e elicotteri Mi-8 dall'Ucraina. Queste armi sono state acquisite con l'aiuto degli Stati Uniti.
Leggi gli ultimi aggiornamenti del 9 agosto 2008
Guerra tra Russia e Georgia per il controllo dell'Ossezia del Sud
Aria di guerra tra Georgia e Ossezia.
articolo postato il 4 luglio 2008
E' salita improvvisamente la tensione nel Caucaso, tra la Georgia e la repubblica separatista dell'Ossezia, appoggiata da Mosca. L'artiglieria georgiana ha aperto il fuoco contro la principale città della regione, Tskhinvali e i villaggi vicini. Almeno tre persone sono state uccise e una decina sono rimaste ferite.
Il governo osseto, autoproclamato, ha dichiarato la mobilitazione generale e si preparerebbe a rispondere a quello che viene considerato un attacco deliberato della Georgia. Il governo di Tiblisi, invece, dice di avere reagito a un attacco delle milizie ossete contro un check point dell'esercito georgiano. (continua a leggere)
L'Ossezia, assieme all'Abkhazia, nel nord, è una delle due regioni separatiste della Georgia, appoggiate da Mosca, che mantiene un contingente militare tanto nell'una quanto nell'altra. Il Cremlino ha condannato il bombardamento georgiano e ha ricordato al governo di Tiblisi che la Georgia ha firmato un trattato di non-aggressione verso le due repubbliche separatiste.
La storia del conflitto in Ossezia del Sud
L'Ossezia è stata la prima regione del Caucaso occupata dalla Russia, nel 1774, ed è stata quasi completamente cristianizzata, benchè nell'Ossezia del Nord sia sempre rimasta una minoranza islamica. A sud dell'Ossezia c'è la Georgia cristiana, a est l'Inguscezia e la Cecenia musulmane.
Le relazioni fra Ossezia e Inguscezia sono sempre state tese per ragioni religiose, e quelle fra Ossezia e Georgia per ragioni etniche (osseti e georgiani parlano lingue diverse).
Con la Rivoluzione bolscevica gli Osseti, ortodossi e fedeli alla tradizione della Santa Russia, si schierano in grande maggioranza contro la Rivoluzione e con l'Armata Bianca; gli Ingusci - sedotti, come i Ceceni, dalle promesse di Lenin di un'ampia autonomia per le regioni musulmane - combattono a fianco dei comunisti. La vittoria dell'Armata Rossa porta a sanguinosi massacri di Osseti da parte di truppe ingusce.
Con la Seconda guerra mondiale la situazione si rovescia. Un certo numero di musulmani del Caucaso si lascia sedurre dai proclami filo-islamici di Hitler e collabora con i Tedeschi. Gli Osseti ascoltano il richiamo di Stalin, che rispolvera la retorica della Santa Russia, e partecipano allo sforzo bellico sovietico. Ne seguono, dopo la guerra, massacri di Ingusci a opera di Osseti, la deportazione in Siberia di decine di migliaia di Ingusci, e la cessione dall'Inguscia all'Ossezia del distretto autonomo di Prigorodny, i cui abitanti ingusci deportati sono sostituiti da Osseti.
Con la riabilitazione dei popoli deportati da parte di Kruschev, gli Ingusci ritornano alle loro terre di origine, ma il distretto di Prigorodny rimane parte dell'Ossezia. Gli scontri continuano.
Nel 1989 l'Ossezia del Sud diventa una regione della Georgia, mentre l'Ossezia del Nord rimane nella Federazione Russa. L'Inguscezia si dota nel 1991 di un governo provvisorio non riconosciuto da Mosca, e nell'ottobre 1992, decisa a riprendersi con la forza il distretto di Prigorodny, attacca l'Ossezia del Nord. Dopo un mese di massacri, le truppe russe intervengono per ristabilire i confini (che lasciano Prigorodny all'Ossezia del Nord), ma i musulmani ingusci le accusano di solidarizzare con gli Osseti e di lasciar continuare le stragi. Nel frattempo l'Ossezia del Sud si dichiara indipendente dalla Georgia, con il risultato che oltre cinquantamila profughi fuggono nell'Ossezia del Nord, stabilendosi in gran parte proprio nel distretto di Prigorodny, a maggior danno degli Ingusci.
La tensione nella regione aumentó insieme all'incremento dei nazionalismi tra i Georgiani e gli Osseti nel 1989. Prima di allora, le due comunità avevano vissuto in pace con l'unica eccezione del conflitto del 1920. Entrambi i gruppi etnici avevano un alto livello di interazione ed un alto tasso di matrimoni interetnici. Nello stesso anno, l'influente Fronte Popolare dell'Ossezia del Sud (Ademon Nykhas) richiese l'unificazione con l'Ossezia del Nord come un mezzo per difendere l'autonomia Osseta.
Il 10 novembre1989, il Soviet Sopremo dell'Ossezia del Sud approvó la decisione di unire l'Ossezia del Sud con la repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord, appartenente alla Russia. Il giorno dopo, il parlamento georgiano revocó la decisione ed abolì l'autonomia dell'Ossezia del Sud. Oltretutto, il parlamento autorizzó la soppressione dei quotidiani e delle dimostrazioni.
Dopo l'indipendenza della Georgia nel 1991, grazie al leader nazionalista Zviad Gamsakhurdia, il governo Georgiano dichiaró la lingua georgiana come l'unico idioma amministrativo permesso nel paese. Durante l'era sovietica invece, come lingua ufficiale della Repubblica socialista sovietica Georgiana vi erano il georgiano ed il russo, come assicurato dalle due costituzioni della URSS nel 1936 e nel 1979. La decisione del 1991 causó un forte sconcerto nell'Ossezia del Sud, i cui leaders chiesero che la lingua osseta diventasse l'idioma del loro stato.
La minoranza Osseta continuó a godere di un alto livello di autonomia, ma dovette confrontarsi con il crescente sentimento nazionalista della maggioranza Georgiana. Violenti scontri animarono la fine del 1991, durante i quali molti villaggi sudosseti furono attaccati e dati alle fiamme, così come subirono attacchi case e scuole georgiane a Tskhinvali, capoluogo dell'Ossezia del Sud. In conseguenza di questi scontri, circa 1.000 persone persero la vita e tra i 60.000 e i 100.000 profughi lasciarono la regione, rifugiandosi lungo il confine con l'Ossezia del Nord e nel resto della Georgia. Molti profughi furono accolti nelle aree disabitate dell'Ossezia del Nord, dalle quali Stalin attuó l'espulsione degli Ingusci nel 1944, a risoluzione del conflutto tra Osseti ed Ingusci. Solo il 15% della popolazione Osseta vive oggi nell'Ossezia del Sud'
Nel 1992, la Georgia è stata costretta ad accettare un "cessate il fuoco" per evitare uno scontro a larga scala con la Russia. Il governo georgiano e i separatisti dell'Ossezia del Sud raggiunsero un accordo per evitare l'uso della forza tra di loro, e la Georgia scelse di non applicare sanzioni contro la regione. Fu istituita una forza di peacekeeping costituita da Osseti, Russi e Georgiani. Il 6 novembre1992 l'OSCE organizzó una missione in Georgia per monitorare le operazioni di peacekeeping.
Dal cessate il fuoco del 1993 a oggi, sia in Abkazia che in Ossezia del Sud non sono mai cessati sporadici scontri tra militari georgiani e milizie separatiste. In Abkazia queste violenze hanno provocato almeno 1.500 morti; in Ossezia del Sud oltre un centinaio, concentrati nell'estate del 2004, che ha visto una forte escalation del conflitto.
Nel giugno 2004, è riesplosa la tensione quando le autorità georgiane hanno aumentato gli sforzi per combattere il contrabbando nella regione. Prese di ostaggi, sparatorie e occasionali bombardamenti hanno lasciato decine di morti e feriti. Un cessate il fuoco fu raggiunto il 13 agosto, ma è stato ripetutamente violato.
Oggi l'Ossezia del Sud è di fatto uno Stato indipendente, non riconosciuto dalle Nazioni Unite ma dove le truppe georgiane non riescono a penetrare, grazie anche al sostegno che gli Osseti del Sud ricevono dalla Russia. Se si considera che per la zona passa uno dei maggiori oleodotti del mondo, che porta il petrolio dell'Azerbaijan verso la Georgia e la Russia, si comprendono le pressioni americane per portare al tavolo delle trattative Russi, Georgiani e osseti del Sud. Ma è difficile che il problema dell'Ossezia del Sud si risolva senza la pace in Ossezia del Nord.
Nell'ultimo anno la Georgia ha acquistato i bombardieri militari SU-25 dalla Repubblica di Macedonia e dalla Bulgaria e gli elicotteri Mi-8 dall'Ucraina. Queste armi sono state trasportate con l'aiuto dei marines statunitensi. Il governo georgiano protesta contro la continua crescita economica della Russia e la sua presenza politica nella regione, così come pure con la presenza incontrollata di militari nell'Ossezia del Sud.