Inviato: 15/07/2002, 19:36
G8, Amnesty: "A Genova abusi eccezionali"
L'associazione prepara un nuovo rapporto sugli scontri dell'anno scorso con testimonianze di manifestanti di 15 paesi. Durissimo il giudizio: "Violazione dei diritti umani senza precedenti nella storia recente d'Europa".
LONDRA - "Durante il G8 di Genova si è verificata la più vasta e cruenta repressione di massa della storia europea recente". E ancora: "Una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa nella storia più recente". Frasi pesanti come piombo, contenute nel nuovo rapporto di Amnesty international che sarà presentato ad ottobre, ma il cui contenuto è stato anticipato al quotidiano La Repubblica da Nerys Lee, membro del segretariato internazionale dell'associazione che si batte contro le violazioni dei diritti umani in tutto il giorno. Già all'indomani dei tragici fatti di Genova Amnesty stilò un primo rapporto e scrisse a Silvio Berlusconi chiedendogli di attivare una commissione d'inchiesta, ma non ebbe mai risposta.
A un anno di distanza dagli scontri di piazza, dalla morte di Carlo Giuliani, dal blitz alla Diaz e il caso della caserma di Bolzaneto, l'associazione ha ricostruito ancora tanti episodi di violazioni di diritti: all'espressione, a non essere arbitrariamente detenuto, a non essere sottoposto a tortura, a riunirsi pacificamente. Il rapporto si basa sulla raccolta di testimonianze di manifestanti provenienti da quindici paesi diversi. E secondo Nerys Lee ne esce il quadro di una "parentesi della democrazia".
"Ci sarebbero stati - racconta il rapporto - attacchi indiscriminati ai pacifisti, compresi minori, a giornalisti, medici e infermieri". E il dossier si sofferma anche sull'uso delle armi che "non è avvenuto come ultima istanza: a Genova sono stati sparati almeno quindici colpi di pistola". Un elemento che unito a un uso della forza "spropositato alla minaccia", induce a parlare un fallimento nella preparazione delle forze dell'ordine: "Sappiamo che è difficile mantenere l'ordine nelle manifestazioni - aggiunge Lee - soprattutto se certe fazioni sono determinate a scatenare la violenza. Ma era un dovere delle autorità di garantire sia la sicurezza dei partecipanti al G8, sia dei manifestanti pacifici e dei residenti".
Il rapporto è completato anche da un capitolo dedicato all'attività di poliziotti in borghese o infiltrati tra i manifestanti, ma Nerys Lee evita le ipotesi di "strategie" volte a praticare la repressione e bolla la gestione dell'ordine pubblico a Genova con una sola parola: "Fallimento".
Fonte: il nuovo
L'associazione prepara un nuovo rapporto sugli scontri dell'anno scorso con testimonianze di manifestanti di 15 paesi. Durissimo il giudizio: "Violazione dei diritti umani senza precedenti nella storia recente d'Europa".
LONDRA - "Durante il G8 di Genova si è verificata la più vasta e cruenta repressione di massa della storia europea recente". E ancora: "Una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa nella storia più recente". Frasi pesanti come piombo, contenute nel nuovo rapporto di Amnesty international che sarà presentato ad ottobre, ma il cui contenuto è stato anticipato al quotidiano La Repubblica da Nerys Lee, membro del segretariato internazionale dell'associazione che si batte contro le violazioni dei diritti umani in tutto il giorno. Già all'indomani dei tragici fatti di Genova Amnesty stilò un primo rapporto e scrisse a Silvio Berlusconi chiedendogli di attivare una commissione d'inchiesta, ma non ebbe mai risposta.
A un anno di distanza dagli scontri di piazza, dalla morte di Carlo Giuliani, dal blitz alla Diaz e il caso della caserma di Bolzaneto, l'associazione ha ricostruito ancora tanti episodi di violazioni di diritti: all'espressione, a non essere arbitrariamente detenuto, a non essere sottoposto a tortura, a riunirsi pacificamente. Il rapporto si basa sulla raccolta di testimonianze di manifestanti provenienti da quindici paesi diversi. E secondo Nerys Lee ne esce il quadro di una "parentesi della democrazia".
"Ci sarebbero stati - racconta il rapporto - attacchi indiscriminati ai pacifisti, compresi minori, a giornalisti, medici e infermieri". E il dossier si sofferma anche sull'uso delle armi che "non è avvenuto come ultima istanza: a Genova sono stati sparati almeno quindici colpi di pistola". Un elemento che unito a un uso della forza "spropositato alla minaccia", induce a parlare un fallimento nella preparazione delle forze dell'ordine: "Sappiamo che è difficile mantenere l'ordine nelle manifestazioni - aggiunge Lee - soprattutto se certe fazioni sono determinate a scatenare la violenza. Ma era un dovere delle autorità di garantire sia la sicurezza dei partecipanti al G8, sia dei manifestanti pacifici e dei residenti".
Il rapporto è completato anche da un capitolo dedicato all'attività di poliziotti in borghese o infiltrati tra i manifestanti, ma Nerys Lee evita le ipotesi di "strategie" volte a praticare la repressione e bolla la gestione dell'ordine pubblico a Genova con una sola parola: "Fallimento".
Fonte: il nuovo