[O.T.] Crisi economica

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markome
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11701 Messaggio da markome »

cicciuzzo ha scritto:5 milioni è un italiano o un residente su 12

Che dite, qualche dubbio ce lo poniamo? Attorno a voi avete la sensazioni di essere circondati da poveri? Non dico Milano o Roma, va bene anche Catanzaro o Molfetta.....
Io mi sento cisrcondato da persone più ricche di me :roll:

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11702 Messaggio da cicciuzzo »

E fai il medico pensa te
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markome
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11703 Messaggio da markome »

Ci sono molti modi dai fare il medico :roll:

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}}Tristan
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11704 Messaggio da }}Tristan »

VENGHINO, SIGNORI, VENGHINO, LO SPREAD È SERVITO: SI APRE LA STAGIONE DEI SALDI PER LE BANCHE ITALIANE. CON 70 MILIARDI CI SI COMPRA TUTTI I PRIMI 5 ISTITUTI DEL BELPASE. E CON SOLI 8 MILIARDI TI PORTI A CASA UBI; BANCOBPM E MPS INSIEME. ECCO L’EFFETTO DELLE PERDITE IN BORSA CAUSATE DALLA CRISI DELLO SPREAD. DA MAGGIO CAPITALIZZAZIONI TAGLIATE DI OLTRE IL 30%. LE BANCHE INDEBOLITE RIDURRANNO DI NUOVO IL CREDITO E SCARICHERANNO SUI CLIENTI I COSTI IN PIÙ DELLA RACCOLTA BANCARIA

Fabio Pavesi per Dagospia
Un assegno di 70 miliardi di euro e spiccioli et voilà ci si porta a casa le prime 5 banche italiane per attivo di bilancio. Che se non fosse ancora chiaro vuol dire comprarsi il 70% dell’intera industria bancaria del Bel Paese. Detta così, quei miliardi che possono apparire un sacco di soldi, sono poca cosa per diventare i padroni del sistema bancario della terza economia della zona euro. Quei 70 miliardi erano infatti fino a venerdì sera il valore cumulato di Borsa dei primi 5 istituti nostrani.

Dai due colossi Intesa e UniCredit che valgono insieme poco meno di 62 miliardi di euro di valore di mercato, fino a Ubi banca, il BancoBpm e la sempre claudicante Monte dei Paschi di Siena.

Per le tre banche dietro agli unici due campioni nazionali bastano davvero gli spiccioli. Con soli 8 miliardi fai shopping di tutte e tre. Con 3,34 miliardi ci si compra l’intera Ubi banca. Ne servono ancora meno per il BancoBpm (2,73 miliadi il valore di Borsa a venerdì). E con meno di 2 miliardi sostituisci lo Stato alla guida di Mps.

Tanto per dare una fotografia suggestiva, le prime 5 banche italiane valgono poco più del solo Santander spagnolo. La sola Bnp Paribas vale quanto Intesa e UniCredit messe insieme. E la inglese Hsbc vale due volte le nostre 5 banche tutte insieme. Persino la National Bank of Greece vale oggi il 20% in più di Mps.

Forse visti così questi numeri danno al volo l’idea della crisi sconfinata che sta languendo di nuovo le banche italiane, dopo la tempesta del 2011-2012. E l’imputato principe questa volta è il tanto evocato spread. Più sale il differenziale di rendimento tra i titoli italiani e quelli tedeschi più le banche devono mettere in conto perdite su quei 363 miliardi di buoni del Tesoro che hanno tuttora in pancia.

Più il Paese agli occhi degli investitori perde affidabilità creditizia, più il rischio sovrano si trasmette in automatico al debito pubblico in portafoglio ai nostri istituti. Il riflesso è quasi pavloviano. Su lo spread, giù le banche in borsa. Un copione che tra alti e bassi (più alti però) si ripropone quotidianamente sul mercato di Borsa.

E del resto basta vedere quanto hanno perso in sincrono le banche dai primi di maggio a oggi. Sembra che i mercati lavorino con il pilota automatico nello scaricare tutto ciò che si chiama banca sui listini. Intesa e UniCredit hanno perso entrambe il 35% del loro valore. Ubi il 30%; BancoBpm e Mps il 41% entrambe. Le banche più piccole non sono da meno.

La Bper ha fatto -27% negli ultimi sei mesi; stessa caduta per il Creval e vicina a lei l’altra valtellinese la Popolare di Sondrio con un -24%. Di fatto bruciati tagliati più di un terzo dei prezzi dopo che in primavera del 2018 le banche avevano ritoccato i loro massimi dell’anno. Poi il buio e il capitombolo come nella lunga crisi post 2011.

Oggi è ancora peggio perché quei valori così compressi espressi oggi dal mercato, che coprono a malapena meno della metà del reale valore patrimoniale degli istituti non si vedevano dai tempi della crisi del debito sovrano.

Ma all’epoca le banche non solo erano piene oggi come allora di titoli di Stato (si raggiunse il picco di oltre 400 miliardi di Btp nei portafogli), ma erano zavorrate da una montagna di sofferenze e incagli che pesavano per oltre 300 miliardi sui bilanci. Oggi quelle sofferenze non sono più lo spauracchio principe.

Tra cessioni ed effetto rientro dalla recessione dell’economia italiana, il loro peso è fortemente diminuito e non produce più quella marea di perdite che ha caratterizzato il periodo 2012-2016 quando il conto totale del rosso di bilancio ha totalizzato oltre 50 miliardi, figli delle continue svalutazioni dei crediti avariati.

Tanto che le banche nel 2017 sono tornate a produrre utili. Ora quella via d’uscita dalla lunga crisi che sembrava acquisita è di nuovo compromessa. Troppo e troppo stringente il rapporto tra il nostro debito pubblico e quella quota pari al 15% dell’ammontare detenuta direttamente dal sistema creditizio. Le perdite sui titoli finiscono a erodere il capitale, quel capitale che le banche avevano faticosamente ricostruito con gli aumenti di capitale chiesti ai soci.

Se il capitale va sotto pressione, il circolo vizioso già conosciuto torna in campo. Si riducono i prestiti e in ogni caso aumentando il costo della raccolta i nuovi costi si scaricheranno su conti correnti e servizi bancari. Non bastano quindi le perdite di portafoglio delle centinaia di migliaia di italiani che investono in azioni bancarie; si aggiungeranno nuovi costi ai clienti, dato che le banche trasleranno proprio alle clientela i nuovi costi.

Per non parlare dei crediti. La stretta creditizia non è mai finita: mancano all’appello tuttora circa 70 miliardi di impieghi rispetto allo stock di crediti a imprese e famiglie negli anni della crisi.

Vista così certa retorica populista anti-bancaria si copre solo di ridicolo. Le banche saranno anche brutte, sporche e cattive ma se le affossi, distruggi un pezzo di economia reale e danneggi i risparmiatori e gli investitori. Un boomerang incosciente e irresponsabile.
"Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno" - Sir Winston Churchill

marziano
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11705 Messaggio da marziano »

quante vaccate che si leggono ormai pure sto topic.
ma credete a tutto?
5 milioni di poveri? sì di poveri stronzi che ancora lavorano e pagano le tasse.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11706 Messaggio da cicciuzzo »

a parte che secondo "le statistiche " sarebbero di più, la risposta è "non, col cazzo che ci credo". però sai come voto , ancro meglio, come non voto.
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Stickman
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11707 Messaggio da Stickman »

Qua iniziano a svendere: 3 piò e mezzo con 600 ulivi a 50k euri. Nipoti rincoglioniti, fosse vivo il vecchio li avrebbe già impallinati. :DDD

marziano
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11708 Messaggio da marziano »

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Il 16 gennaio 1937, Herbert Hoover arringava i repubblicani del Nebraska contro il New Deal rooseveltiano: “Beati i giovani perché essi erediteranno il debito pubblico”.
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marziano
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11709 Messaggio da marziano »

Questo governo durerà: tatticamente perché è nell'interesse diretto dei suoi leader e strategicamente perché ha dietro un progetto politico di regime ed una cultura condivisa.
Questa cultura è la "cultura politica degli italiani", quella che si è venuta formando da quando le elite italiane, seguendo l'invito di D'Azeglio, si misero all'opera per inventarsi il popolo italiano, che allora non esisteva proprio. Non è arrivata dal cielo questa visione del mondo condivisa dall'80-90% dei cittadini italiani. Essa è il frutto, certamente, della situazione esistente attorno al 1860-70 ma anche e soprattutto delle scelte politiche, economiche e culturali che le elite italiane, da allora sino all'altro giorno, hanno compiuto.
Nazionalismo ideologico + Socialismo economico + Populismo politico + Moralismo cattolico sono le sue quattro colonne portanti, collegate tra loro dal mito che gli italiani siano il "popolo erede", al contempo, del mondo Classico e del Rinascimento.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11710 Messaggio da cicciuzzo »

si diceva che durava Berlusconi, che durava Renzi, che durava stocazzo persino. gli italiani mi sembrano molto abili nel salire sul carro del vincitore, ma ancor più abili a scendere.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11711 Messaggio da markome »

cicciuzzo ha scritto:si diceva che durava Berlusconi, che durava Renzi, che durava stocazzo persino. gli italiani mi sembrano molto abili nel salire sul carro del vincitore, ma ancor più abili a scendere.
I governi in Italia son sempre caduti e sempre cadranno, basta aspettare :wink:

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Re: [O.T.] Crisi economica

#11712 Messaggio da cicciuzzo »

https://www.corriere.it/economia/18_ott ... 6497.shtml

purtroppo questa è una sensazione che ho lavorando e andando in giro. chi lavora con l'estero tiene ancora, ma chi ha a che fare con l'Italia se per qualche mese/anno è tornato a respirare oggi soffre di nuovo. le ragioni sono molteplici, sia chiaro. io però credo che ci sia anche una responsabilità enorme dei capi azienda. o meglio, nelle aziende mi sembra di poter dire (raccolgo anche testimonianze) che siano tornate a comandare le cricche e i cerchi magici. cosa che di solito non premia il merito.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11713 Messaggio da nik978 »

Io sono via da tanto e le uniche 3 aziende in cui ho lavorato sono "anomale".
La prima e' cresciuta nel 2008 (ed era un ufficio di progettazione prima).....per poi andare avanti a modo suo in un mercato di supernicchia che sta un po' fuori dalle dinamiche generali.
La seconda e' risorta dal fallimento di propieta' americana, (ri)comprata dagli italiani e' salita sempre, facendo pero' a mio parere un errore strategico sull'investimento che hanno fatto in Asia (infatti han chiuso quello stabilimento). E' conmunque la classica azienda semipatronale nata nel dopoguerra
La terza e' la classicissima azienda veneta dove e' tutto un movimento di gruppi locali, ma che nonostante non fosse innovativa come la mia prima azienda, ha fatto del processo e dell'attenzione al prodotto, il cavallo di battaglia. Hanno gestito "alla veneta" l'investimento in cina e potevano espandersi molto di piu', ma a livello di "peso" commericale sono sempre stati il top.... MA.. Ma son stati comprati da un mega gruppo giapponese 4 mesi dopo che me ne ero andato.

In tutti i casi erano aziende molto impostate sul classico "piccolo e' bello" italico.....
Io credo che questo modello sia oramai in crisi totale e i problemi nascono anche da li
Avendo visto aziende MOSTRO cinesi posso dire che la differenza e' abissale

in Italia a parte forse FCA, Danieli etc, non esiste formazione interna.
Tu impari a far tutto ma alla fine non maneggi potentemente nessuno strumento di GESTIONE.
Mi ricordo quando andammo da ABB come i maestri tecnici e qualita' SUL PRODOTTO, fossero in enorme difficolta' di fronte a neolareati under 30 che sapevano maneggiare alla pefezioni tuti gli strumenti di gestione/quailta'/processo che gli avevano insegnato universita' prima e formazione interna poi.

Il mondo di oggi e' questo. Puo'; non piacere ma una azienda media italiana non ha speranze a meno di fare un prodotto cosi tanto di eccellenza e cosi poco "conveniente" da industrializzare su grandi numeri Altrimenti o non reggi il mercato o ti comprano

La mia ex azienda comprata dai giapponsi, ha fatto intascare ai 3 soci circa 170milioni di euro.... e chi non vende a quele cifre...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11714 Messaggio da cicciuzzo »

Peccato che nelle aziende grandi ognuno si faccia i cazzi propri
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Re: [O.T.] Crisi economica

#11715 Messaggio da nik978 »

Questo si.. anche se io in italia fino a 300/400 persone non ho mai avvertito la cosa.
Su dimensioni piu' grandi non ho dubbi sia un problema diffuso.....
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