Ma si, Mediolanum e' tra l'altro una private Bank
Dico due e non 5 perché appena mi fanno girare i coglioni dirotto tutto sull'altra o appena sento scricchiolii. Chiaro che se hai un fido e' piu' difficile cambiare.
Comunque in Italia sono penose, gli impiegati hanno potere discrezionale zero, almeno non danno fidi a cazzo di cane. Ma se tu chiedi " si può fare questa cosa ?" loro non lo sanno mai con certezza, perché chi comanda e' il software e non loro, se all'ultimo passaggio il software da disco rosso si rimangiano tutto. Piu' i una volta mi e' capitato che una carta di credito la devono spedire tre volte, se gli dici di mandarla ad un indirizzo diverso va tutto in tilt e non ti arriva. Se hai problemi con il
sito in agenzia non sanno niente e all'assistenza del sito ti rimpallano in agenzia. Quando mi telefonano per dirmi se mi interessano i loro prodotti gli rispondo che li prenderò non appena saranno in grado
di farmi arrivare una carta di credito in una settimana anziché in quattro mesi

GeishaBalls ha scritto:

australiano ha scritto:Io se avessi 500k li dividere i in cinque. Visto che il fondo di garanzia copre fino a 100k

I conti correnti danno interessi negativi, sicuramente sotto l’inflazione. Investirli proprio no?

Parmalat?

GeishaBalls ha scritto:

australiano ha scritto:Io se avessi 500k li dividere i in cinque. Visto che il fondo di garanzia copre fino a 100k

I conti correnti danno interessi negativi, sicuramente sotto l’inflazione. Investirli proprio no?

io se li investo li investo nel mattone.

Parakarro ha scritto:

GeishaBalls ha scritto:

australiano ha scritto:Io se avessi 500k li dividere i in cinque. Visto che il fondo di garanzia copre fino a 100k

I conti correnti danno interessi negativi, sicuramente sotto l’inflazione. Investirli proprio no?

Parmalat?

Bot? Bund tedeschi? Un chiosco di piadine romagnole? Libretto alle poste? Casa da affittare agli studenti?

in realtà il governo c'entra perché in tutti questi mesi i tre liquidatori Viola, Ferrario e Di Cecco non hanno chiesto il sequestro cautelativo dei beni dei 32 amministratori di Vicenza già citati per mala gestione; e il governo e il ministero dell'Economia, che li hanno nominati, hanno fatto finta di nulla.

Popolare di Vicenza, le donazioni di Zonin e gli altri ex per occultare i beni
Rogiti di immobili e quote di fondi: così gli ex vertici della Popolare di Vicenza dopo lo scoppio delle inchieste giudiziarie hanno provato a mettere al sicuro i propri beni, dall’ex presidente Gianni Zonin a Marino Breganze, ad Andrea Monorchio

Il ruolo dei liquidatori

Nell’atto di cessione delle parti industrialmente sane di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza a Intesa Sanpaolo firmato il 26 giugno scorso nello studio notarile Marchetti a Milano, c’è un paragrafo che non lascia dubbi. Si specifica che restano esclusi dalla cessione a Intesa «i diritti e le azioni di responsabilità e risarcitorie promosse dagli organi sociali di BpVi e VB prima della loro messa in liquidazione o promosse dagli organi della procedura di liquidazione». Significa che tocca ai liquidatori della Vicenza, lo stesso Viola, Claudio Ferrario e Giustino Di Cecco, chiedere il sequestro cautelativo dei beni dei 32 amministratori di Vicenza già citati per mala gestione. Al di sopra di loro tre, tocca però al governo: è il ministero dell’Economia che ha nominato i tre liquidatori, quindi finanziato il loro intervento ed è ai contribuenti italiani che spettano gli eventuali proventi di ogni azione risarcitoria su chi ha guidato la Vicenza al tracollo. Quando rappresentava il fondo Atlante, Viola si era già mosso con una richiesta per oltre un miliardo. Adesso che rappresenta lo Stato italiano non ha però ancora chiesto i sequestri cautelativi che sventino i tentativi dei vertici della Vicenza di sottrarre i loro beni con varie operazioni. Tanta riluttanza ad aggredire quei patrimoni non sarebbe inevitabile: in casi minori, per esempio la Banca di credito cooperative del Veneziano commissariata dalla Banca d’Italia, i nuovi amministratori hanno chiesto (e ottenuto) il sequestro cautelativo dei beni dei vecchi. Nel caso di Vicenza no, anche se in gioco c’è molto di più.

http://www.corriere.it/economia/17_nove ... 9ba1.shtml

ottimo articolo

http://www.lettera43.it/it/articoli/eco ... ue/215721/

per Carige sembra ci sia il via libera alla ricapitalizzazione

http://carlofesta.blog.ilsole24ore.com/ ... llaumento/

son belle cose...

L'usura dopo la crisi

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AEoXgfFD

dboon ha scritto:L'usura dopo la crisi

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AEoXgfFD

Nel 2008 il tasso era il 20% e nel 2010 il 35,8%.

beh, nel 2014 ho chiesto un prestito (poi concesso) alla Carige e il tasso era del 10,6%

Capitanvideo ha scritto:

dboon ha scritto:L'usura dopo la crisi

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AEoXgfFD

Nel 2008 il tasso era il 20% e nel 2010 il 35,8%.

beh, nel 2014 ho chiesto un prestito (poi concesso) alla Carige e il tasso era del 10,6%

Meno di un terzo, in effetti

E anche il ventuplo dell'Euribor del 2014.

Per forza, non dichiara niente, fa un sacco di black, è un miracolo che glielo abbiano concesso

Blif ha scritto:E anche il ventuplo dell'Euribor del 2014.

Che è il costo del denaro, poi ci sono i rischi sui crediti, in questo caso non garantiti.

Gli NPL complessivi sono un bel po’, e senza dare i dettagli si capisce perché le banche devono farsi correttamente remunerare il rischio. E da quante ne sono fallite comunque pare non ci siano riuscite

Se lo stato garantisse meglio i creditori, ci sarebbero milioni di cittadini disposti a dare prestiti al 5% a chi fa impresa.
Così invece il mercato del credito è ridotto alle banche e alla mafia.