Mi associo in pieno al papero-pensiero.Paperinik ha scritto:Morto gianni bomcompagni, padre del vecchio "non è la rai" anticipatore del figame mediatico
[O.T.]Topic necrologio
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Boncompagni ne battezzò diverse di ragazzette.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Allan Holdsworth
Non fra i miei preferiti ma comunque pur sempre un grandissimo dal fraseggio superveloce e particolare.
RIP
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è sempre amore!
Re: [O.T.]Topic necrologio
Se Jeff Beck (che andrebbe beatificato) ha fatto solamente incetta di lustrini e critiche positive da parte degli esperti del settore, probabilmente Allan lo batte in curva.
Grandissimo chitarrista, in un genere che certamente non si presta facilmente ad un pubblico musicalmente poco informato; di lui ho apprezzato molto l'utilizzo delle scale dissonanti, con legati e glissati veloci e puliti, per non parlare della costante ricercatezza del suono e della capacità invidiabile dell'improvvisazione. Fin dagli anni '70 era anni luce avanti a tutti, ma i chitarristi di derivazione blues erano empaticamente più accattivanti.
Di lui ho un dolce ricordo legato alla mia fanciullezza, quando mia madre passava le serate ascoltando un paio dei suoi album, specialmente i.o.u, ai tempi ero fin troppo acerbo per apprezzare i suoi lavori, col tempo ho sviluppato enorme rispetto verso una persona tanto talentuosa quanto umile.
Grandissimo chitarrista, in un genere che certamente non si presta facilmente ad un pubblico musicalmente poco informato; di lui ho apprezzato molto l'utilizzo delle scale dissonanti, con legati e glissati veloci e puliti, per non parlare della costante ricercatezza del suono e della capacità invidiabile dell'improvvisazione. Fin dagli anni '70 era anni luce avanti a tutti, ma i chitarristi di derivazione blues erano empaticamente più accattivanti.
Di lui ho un dolce ricordo legato alla mia fanciullezza, quando mia madre passava le serate ascoltando un paio dei suoi album, specialmente i.o.u, ai tempi ero fin troppo acerbo per apprezzare i suoi lavori, col tempo ho sviluppato enorme rispetto verso una persona tanto talentuosa quanto umile.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
"Questo è quasi peggio del sottoscritto" - [Paperinik]
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Re: [O.T.]Topic necrologio
pan ha scritto:Mi associo in pieno al papero-pensiero.Paperinik ha scritto:Morto gianni bomcompagni, padre del vecchio "non è la rai" anticipatore del figame mediatico
"Kindly separated by nature and a wide ocean from the exterminating havoc of one quarter of the globe" (Thomas Jefferson)
“Per nostra fortuna la natura ed un vasto oceano ci separano dalle devastazioni sterminatrici di un quarto del globo” (Thomas Jefferson)
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Non è la RAI. Ha dato un grosso contributo al rincoglionimento degli italici forse solo funari era peggio
DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GIORGIA
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Domenica, Mediaset Extra ha celebrato «Non è la Rai», il primo programma di intrattenimento quotidiano delle allora reti Fininvest. Correva l' anno 1991 (9 settembre) e la trasmissione ideata da Gianni Boncompagni e Irene Ghergo andò in onda per quattro stagioni, suscitando non poche polemiche. La prima stagione fu condotta da Enrica Bonaccorti, la seconda da Paolo Bonolis e le ultime da Ambra Angiolini.
Dal Centro Safa Palatino di Roma hanno spiccato il volo Claudia Gerini, Romina Mondello, Sabrina Impacciatore, Lucia Ocone, Nicole Grimaudo, Antonella Mosetti, Alessia Mancini, Alessia Merz, Miriana Trevisan, Laura Freddi, Yvonne Sciò, Antonella Elia e tante altre. Oggi, a distanza d' anni, è facile sposare le teoria di Boncompagni, il suo ludico cinismo.
Una trasmissione come «Non è la Rai» non aveva nessun contenuto se non un' innocua vena estetica del tipo «All' Ambra delle fanciulle in fiore». Una tendenza un po' voyeuristica, certo, ma innocente. Una televisione del vuoto pneumatico, del nulla. Anche se per rappresentare il vuoto ci vuole fantasia, creatività… Diceva Bonco: «La televisione, tranne casi specialissimi, è tutta spazzatura.
C' è robaccia con molti ascoltatori e robaccia con pochi ascoltatori». Lo sviluppo futuro della tv generalista gli avrebbe dato ragione, ma come non ricordare le discussioni suscitate dal programma? Le madri che scrivevano disperate ai giornali perché le figlie passavano i pomeriggi incollate ai televisori a ripeter le mosse di «Ambra e le compagne».
Le folle infoiate davanti al Safa Palatino. I dibattiti sul «lolitismo» (che per una popolazione che non aveva letto Nabokov significava pornografia), sull' oltraggio alla pruderie, sull' auricolare di Ambra (prodromo di ben altre eterodirezioni e dipendenze). La tv spazzatura… Vista oggi, «Non è la Rai» sembra una parodia della tv delle ragazze, una chiassosa ricreazione estiva prima dell' inverno del nostro scontento.
Dal Centro Safa Palatino di Roma hanno spiccato il volo Claudia Gerini, Romina Mondello, Sabrina Impacciatore, Lucia Ocone, Nicole Grimaudo, Antonella Mosetti, Alessia Mancini, Alessia Merz, Miriana Trevisan, Laura Freddi, Yvonne Sciò, Antonella Elia e tante altre. Oggi, a distanza d' anni, è facile sposare le teoria di Boncompagni, il suo ludico cinismo.
Una trasmissione come «Non è la Rai» non aveva nessun contenuto se non un' innocua vena estetica del tipo «All' Ambra delle fanciulle in fiore». Una tendenza un po' voyeuristica, certo, ma innocente. Una televisione del vuoto pneumatico, del nulla. Anche se per rappresentare il vuoto ci vuole fantasia, creatività… Diceva Bonco: «La televisione, tranne casi specialissimi, è tutta spazzatura.
C' è robaccia con molti ascoltatori e robaccia con pochi ascoltatori». Lo sviluppo futuro della tv generalista gli avrebbe dato ragione, ma come non ricordare le discussioni suscitate dal programma? Le madri che scrivevano disperate ai giornali perché le figlie passavano i pomeriggi incollate ai televisori a ripeter le mosse di «Ambra e le compagne».
Le folle infoiate davanti al Safa Palatino. I dibattiti sul «lolitismo» (che per una popolazione che non aveva letto Nabokov significava pornografia), sull' oltraggio alla pruderie, sull' auricolare di Ambra (prodromo di ben altre eterodirezioni e dipendenze). La tv spazzatura… Vista oggi, «Non è la Rai» sembra una parodia della tv delle ragazze, una chiassosa ricreazione estiva prima dell' inverno del nostro scontento.
"Kindly separated by nature and a wide ocean from the exterminating havoc of one quarter of the globe" (Thomas Jefferson)
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Re: [O.T.]Topic necrologio
la sigla citava anche delusa di Vasco
"Kindly separated by nature and a wide ocean from the exterminating havoc of one quarter of the globe" (Thomas Jefferson)
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Alla notizia, Ambra è rimasta senza parole.Paperinik ha scritto:Morto gianni bomcompagni, padre del vecchio "non è la rai" anticipatore del figame mediatico
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
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Re: [O.T.]Topic necrologio
arrivo tardi, ma come non ricordare un chitarrista senza il quale uno dei più importanti chitarristi metal degli ultimi 25 anni non sarebbe forse esistito (o non avrebbe mai suonato così).Edonis ha scritto:Se Jeff Beck (che andrebbe beatificato) ha fatto solamente incetta di lustrini e critiche positive da parte degli esperti del settore, probabilmente Allan lo batte in curva.
Grandissimo chitarrista, in un genere che certamente non si presta facilmente ad un pubblico musicalmente poco informato; di lui ho apprezzato molto l'utilizzo delle scale dissonanti, con legati e glissati veloci e puliti, per non parlare della costante ricercatezza del suono e della capacità invidiabile dell'improvvisazione. Fin dagli anni '70 era anni luce avanti a tutti, ma i chitarristi di derivazione blues erano empaticamente più accattivanti.
Di lui ho un dolce ricordo legato alla mia fanciullezza, quando mia madre passava le serate ascoltando un paio dei suoi album, specialmente i.o.u, ai tempi ero fin troppo acerbo per apprezzare i suoi lavori, col tempo ho sviluppato enorme rispetto verso una persona tanto talentuosa quanto umile.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Blif, ha regalato un altra perla,Blif ha scritto:Alla notizia, Ambra è rimasta senza parole.Paperinik ha scritto:Morto gianni bomcompagni, padre del vecchio "non è la rai" anticipatore del figame mediatico
Comunque, non è la rai ha fatto da "incubatrice " a un numero infinito di tope, solo per citare le mie preferite :
Alessia merz, cristina quaranta,
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Gianni Boncompagni sulle sue donne
Nei giorni scorsi abbiamo sentito i ricordi delle donne del regista Gianni Boncompagni. Tra i pomeriggi più piacevoli di un' estate romana di anni fa ci è capitato di ascoltare invece quello che lui pensava di loro.
Nel suo appartamento tutto bianco, con vista sul verde di Vigna Clara a Roma Nord, ci mostrava con orgoglio una Gioconda dalla linguaccia rossa che gli aveva regalato Roberto D' Agostino, mentre in tuta e ciabatte vantava la sua pigrizia: «Quando posso sto in casa, navigo su YouTube dove ci sono 700 pezzetti di Non è la Rai, suono il piano e la chitarra, riunisco gli amici per cena: l' ex direttore di Rai 2 Carlo Freccero, l' autrice Irene Ghergo qualche volta si uniscono Renzo Arbore, che però viaggia sempre, con Marisa Laurito e Gigi Proietti. Una mia ex che vedo ancora è Claudia Gerini, sa quattro lingue, porta la figlia Rosa qui nella piscina condominiale».
Isabella Ferrari? «Una storia dolce, ho visto che si è spogliata in Caos Calmo, ma in un film con Moretti lo avrei fatto pure io». Si capiva che le donne gli piacevano giovani e passeggere, sull' amore citava Agnelli: «Roba da cameriere». Non si sentiva bello, ma «piacevole tra tanti uomini noiosi, gelosi e che non ascoltano. Io tendo l' orecchio e le stordisco di chiacchiere».
Ambra Angiolini? «Simpatica, forte, intelligente, dalla carriera rapida. Un' altra brava uscita da Non è la Rai è Nicole Grimaudo: genitori siciliani modernissimi, una marcia in più, infatti ha sfondato nel cinema. Anche Alessia Merz, trentina, era diversa dalle altre, non a caso si è sposata.
Antonio Ricci non l' ho mai incontrato, sta a Milano e io appunto sono pigro, ma si è preso Miriana Trevisan, Laura Freddi e Cristina Quaranta per Striscia la notizia, dunque Non è la Rai lo guardava con attenzione».
Boncompagni era incuriosito dall' attrice Cristiana Capotondi e avrebbe voluto conoscerla, cosa che gli capitò con Beatrice Borromeo: «Ce ne sono poche come lei, che leggono il giornale. Dagli Anni '80 le ragazze si dividono in due: quelle che studiano, disinteressate alla tv, e le altre che non sanno nulla, ma vogliono solo apparire».
Com' è cambiata la figura della donna in tv? «Le veline ci sono e ci saranno sempre. Il ruolo da conduttrice a Non è la Rai nacque per caso. Berlusconi voleva che portassi Pronto Raffaella su Canale 5. La Carrà è stata la mia storia d' amore più lunga. Cantava anche la sigla, mentre un giovane Fabio Fazio faceva le imitazioni. Con lei andavamo alle feste comuniste. Da Berlusconi non mi ci vedevo, ma l' offerta fu da capogiro. Così la prima conduttrice, Enrica Bonaccorti, diceva: "Ma che bello qui, ma che ricco, però non è la Rai". Berlusconi rideva e davanti alle 150 ragazze faceva sempre la battuta: "Il paradiso terrestre dev' essere così". Infatti, non c' era neanche una scollatura».
Nei giorni scorsi abbiamo sentito i ricordi delle donne del regista Gianni Boncompagni. Tra i pomeriggi più piacevoli di un' estate romana di anni fa ci è capitato di ascoltare invece quello che lui pensava di loro.
Nel suo appartamento tutto bianco, con vista sul verde di Vigna Clara a Roma Nord, ci mostrava con orgoglio una Gioconda dalla linguaccia rossa che gli aveva regalato Roberto D' Agostino, mentre in tuta e ciabatte vantava la sua pigrizia: «Quando posso sto in casa, navigo su YouTube dove ci sono 700 pezzetti di Non è la Rai, suono il piano e la chitarra, riunisco gli amici per cena: l' ex direttore di Rai 2 Carlo Freccero, l' autrice Irene Ghergo qualche volta si uniscono Renzo Arbore, che però viaggia sempre, con Marisa Laurito e Gigi Proietti. Una mia ex che vedo ancora è Claudia Gerini, sa quattro lingue, porta la figlia Rosa qui nella piscina condominiale».
Isabella Ferrari? «Una storia dolce, ho visto che si è spogliata in Caos Calmo, ma in un film con Moretti lo avrei fatto pure io». Si capiva che le donne gli piacevano giovani e passeggere, sull' amore citava Agnelli: «Roba da cameriere». Non si sentiva bello, ma «piacevole tra tanti uomini noiosi, gelosi e che non ascoltano. Io tendo l' orecchio e le stordisco di chiacchiere».
Ambra Angiolini? «Simpatica, forte, intelligente, dalla carriera rapida. Un' altra brava uscita da Non è la Rai è Nicole Grimaudo: genitori siciliani modernissimi, una marcia in più, infatti ha sfondato nel cinema. Anche Alessia Merz, trentina, era diversa dalle altre, non a caso si è sposata.
Antonio Ricci non l' ho mai incontrato, sta a Milano e io appunto sono pigro, ma si è preso Miriana Trevisan, Laura Freddi e Cristina Quaranta per Striscia la notizia, dunque Non è la Rai lo guardava con attenzione».
Boncompagni era incuriosito dall' attrice Cristiana Capotondi e avrebbe voluto conoscerla, cosa che gli capitò con Beatrice Borromeo: «Ce ne sono poche come lei, che leggono il giornale. Dagli Anni '80 le ragazze si dividono in due: quelle che studiano, disinteressate alla tv, e le altre che non sanno nulla, ma vogliono solo apparire».
Com' è cambiata la figura della donna in tv? «Le veline ci sono e ci saranno sempre. Il ruolo da conduttrice a Non è la Rai nacque per caso. Berlusconi voleva che portassi Pronto Raffaella su Canale 5. La Carrà è stata la mia storia d' amore più lunga. Cantava anche la sigla, mentre un giovane Fabio Fazio faceva le imitazioni. Con lei andavamo alle feste comuniste. Da Berlusconi non mi ci vedevo, ma l' offerta fu da capogiro. Così la prima conduttrice, Enrica Bonaccorti, diceva: "Ma che bello qui, ma che ricco, però non è la Rai". Berlusconi rideva e davanti alle 150 ragazze faceva sempre la battuta: "Il paradiso terrestre dev' essere così". Infatti, non c' era neanche una scollatura».
"Kindly separated by nature and a wide ocean from the exterminating havoc of one quarter of the globe" (Thomas Jefferson)
“Per nostra fortuna la natura ed un vasto oceano ci separano dalle devastazioni sterminatrici di un quarto del globo” (Thomas Jefferson)
“Per nostra fortuna la natura ed un vasto oceano ci separano dalle devastazioni sterminatrici di un quarto del globo” (Thomas Jefferson)
Re: [O.T.]Topic necrologio
Noo, non ho parole. Grandissima persona e atleta.
Nella vita c'è una sola regola...purtroppo l'ho dimenticata. The Crew.
- Parakarro
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- Iscritto il: 04/02/2008, 11:27
- Località: Mi sono perso da anni
Re: [O.T.]Topic necrologio
la merda del doping ha fatto si che non abbia potuto alzare il trofeo che aveva meritato e giustamente vinto.Defender ha scritto:Ci ha lasciato Michele Scarponi.
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/22-04-2 ... 1920.shtml
riposi in pace...