BUONE MANIERE

[Giorgio Bortoluzzi]

E' passato qualche giorno, c'è finalmente stato un po' di silenzio da parte dei più accesi fra coloro che hanno preso parte al feuilleton "proto-pappone" e posso dunque dire la mia su quella e altre questioni che da qualche tempo (già troppo) mi massacrano i coglioni.
Mettetevi comodi, non sarò breve.

Una necessaria premessa: sono un neofita di discussioni telematiche e odio la polemica gratuita, la discussione basata su chi è più arrogante ed il litigio non definitivo. Non avendo esperienza né avendo mai sentito il bisogno di chat e forum sono abituato a conversare e discutere pacatamente con amici e collaboratori che condividono i miei interessi (pur se non magari le mie convinzioni): rimango quindi sbalordito di fronte alla violenza con la quale vengono utilizzati i pessimi strumenti citati nella premessa per affermare le proprie idee. Dirò di più, anche le richieste di informazioni più normali (es. "come mai V.I. non ha ancora parlato della tale attrice?") spesso vengono poste in maniera estremamente aggressiva, magari condite di insinuazioni che non mi fanno certo pensare a lettori affezionati del nostro giornale: se così fosse sareste persuasi del fatto che ogni domanda ha una sua onesta spiegazione e che noi non ci siamo mai sognati di nasconderla. Sapreste anche (e questo è il motivo di alcune nostre mancanze, o meglio, limiti, da voi segnalati) che nessuno si arricchisce lavorando per V.I. (nemmeno l'editore)e potreste addirittura immaginare quella che è la situazione economica reale: io per il Sito di V.I. non porto a casa una lira e Zanoni, che si fa un mazzo tanto, pochi spiccioli. Forse, nel futuro; per ora e per chissà quanto, così é. Non dico questo per chiamare l'applauso, visto che sono sicuro di avere un lavoro meno pesante e più divertente di quello di molti di voi; lo dico per farvi capire che una cosa è lavorare per far crescere il sito, aumentare la diffusione della testata e, se non prosperare, almeno sopravvivere (se non credete che la situazione sia questa, fate una visita al cimitero delle riviste italiane "di informazione hard"), altro è essere attaccati pretestuosamente sul Forum, dover rispondere agli insulti e dover litigare per questioni di etica così banali da non sembrare degne di commento. Potremmo semplicemente romperci i coglioni e decidere che, visto il livello dialettico già descritto, non vale la pena di andare al di là della rispostina "scolastica" e che forse non meritate approfondimenti sulle tante questioni sulle quali potremmo illuminarvi e delle quali non sapete nulla. Avevo preparato una lunga lista di frasi estratte da differenti post, a mò di esempio, ma non voglio nemmeno rileggerle per evitare di incazzarmi ed essere portato a replicare singolarmente alla gran mole di idiozie, perdendo il mio tempo e dando probabilmente nuovo impulso ai tanti saputelli imbecilli che infestano la Rete (se ne volete conoscere altri, il sito http://www.nocturnocinema.it ne è ricco). Ho invece individuato alcuni semplici concetti che mi sembrano racchiudano il 99% delle mie contestazioni.
IGNORANZA: il settore hard, e quello italiano in particolare, è un mondo chiuso del quale è difficile avere informazioni reali ed attendibili; è un mondo, nel suo complesso, di cui spesso sanno poco anche i singoli operatori, del quale i giornalisti "esterni" preferiscono parlare per frasi fatte e stereotipi, del quale voi (pur conoscendo magari intere filmografie di attrici o, nel dettaglio, tutti i video del tal regista, scena per scena) non sapete un cazzo. Non esagerate, dunque; obiettate, domandate, fate notare, criticate, se vi sembra il caso. Ma con rispetto, educazione e, nel caso magari diciate di seguirci ed apprezzarci da anni, con quel minimo di stima che pensiamo di esserci meritati.
INCAPACITA' DI DISTINGUERE FRA FATTI, INDISCREZIONI & ILLAZIONI: tanti discorsi si intrecciano in questa argomentazione. Quello fondamentale è relativo alla responsabilità della quale noi, io e Fabrizio, come curatori di V.I. e come persone conosciute nel settore ci facciamo carico. Non si possono dare notizie tendenziose, non si può dar peso alle voci, non si possono confondere pareri personali e verità certe, non si possono spacciare illazioni per fatti documentati. Si può discutere di ogni cosa ma non si devono mischiare i dati: l'hard è già così vulnerabile, perché farci del male parlando di fantomatiche "cose che non si possono dire", di riciclo di denaro sporco o di presunte sieropositività . Ci sono cose che non si possono dire e sono quelle basate sul nulla, sulle insinuazioni maligne e sul "mi ha detto mio cuggino...". Non le diremo mai perché anche, e sopra tutto, nel porno dev'esserci senso di responsabilità .
Esempio limite, nel bene e nel male, l'intricata vicenda del "Il proto-pappone" che vi invito ad andare a leggere nell'apposito Topic.

[Ospite]

O MAMMA