[O.T.] Quando ti uccide lo Stato

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gi.kappa.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#1996 Messaggio da gi.kappa. »

GeishaBalls ha scritto:Non hai figli Gì.Kappa, vero?

Poi tutto vero, hai ragione, ma ho come l'impressione parli in teoria.
No ma ho tradizione familiare a riguardo. A casa di mia nonna su una porta c'è ancora il segno di quando arrivò la lettera della scuola, dove c'era scritto che mio zio aveva un mese di assenze.
La povera ha dovuto chiamare i vigili per dividere mio nonno dallo zio. E stiamo parlando di cose infinitamente più banali.

Guardati l.intervista di Chi l'ha visto ai genitori del tipo e capirai di cosa parlo, al posto di fare polemiche a cazzo.
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GeishaBalls
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#1997 Messaggio da GeishaBalls »

No, non volevo fare polemica. Era solo per testimoniare che la soluzione "più lo picchio più capisce" è di provata inefficacia. Funziona meglio controllare tutti i giorni se il ragazzo va a scuola che picchiarlo a sangue un mese dopo.

Se volevi dire che la famiglia ha le sue responsabilità, concordo. Se aggiungi che i genitori tendono a scansare le responsabilità, concordo bis

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gi.kappa.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#1998 Messaggio da gi.kappa. »

Sì è vero colpa dei nonni che, uscendo presumo alle sei di mattina per andare a lavorare e tornando il pomeriggio, non controllavano dall.app della scuola le presenze di mio zio. Era comprensibile però 40 anni fa non avere molta dimestichezza con gli smartphone e aspettare i mezzi di informazione di una scuola, che tra l'altro si trovava a 30km da casa.

Detto questo, cazzate a parte: ti arriva una notifica dalla procura, e consapevole di avere un figlio palesemente violento inveisci contro chi ti denuncia?
Ma di cosa parliamo?
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#1999 Messaggio da GeishaBalls »

gi.kappa. ha scritto:Sì è vero colpa dei nonni che, uscendo presumo alle sei di mattina per andare a lavorare e tornando il pomeriggio, non controllavano dall.app della scuola le presenze di mio zio. Era comprensibile però 40 anni fa non avere molta dimestichezza con gli smartphone e aspettare i mezzi di informazione di una scuola, che tra l'altro si trovava a 30km da casa.

Detto questo, cazzate a parte: ti arriva una notifica dalla procura, e consapevole di avere un figlio palesemente violento inveisci contro chi ti denuncia?
Ma di cosa parliamo?
Esatto di cosa parli? Pensi sia qui per sapere le regole di educazione dei figli dei tuoi nonni o se avevano buone scuse? Dopo che hanno picchiato a sangue lo zio, lui ha imparato le regole delle civile convivenza ed ha iniziato a frequentare la scuola studiando per il gusto di sapere ed eccellere? Ha qualche master, lo zio? Evviva

Difendere i figli a prescindere oppure picchiarli a sangue non sono metodi di educazione, sono reazioni ad eventi. Prima e dopo cosa fai?

Ho già detto abbastanza che mi disgusta là reazioni dei genitori dei ragazzi stupratori.

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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2000 Messaggio da gi.kappa. »

Ricapitoliamo perché altrimenti non ci capiamo più.

La mia tesi era semplicemente questa: in questi casi è colpa delle famiglie (oltre che del sistema attuale, considerate le denunce a vuoto della madre).

Argomentazione: un genitore degno del nome davanti ad una denuncia al figlio palesemente violento non resta impassibile o peggio offende chi denuncia ma -se non lo avesse già fatto prima- prende dei provvedimenti (chiede consiglio a degli psicologi, lo ricovera in strutture riabilitative, lo allontana dal comune per un po' e lo manda a scharirsi le idee dagli zii in America, ecc. ecc.)

Variante personale: oltre ad adottare i suddetti provvedimenti se un mio eventuale figlio dovesse iniziare a manifestare la passione di alzare le mani sulla gente, non essendo io un estimatore del metodo Montessori, lo squaternerei di mazzate fino a fargli cambiare nazionalità.
Giusto? Sbagliato? Ai "poster" l'ardua sentenza.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2001 Messaggio da Drogato_ di_porno »

un anno fa la madre della ragazza aveva denunciato il fidanzato violento di Noemi alla procura per minori ma non è mai stato preso alcun provvedimento. il tizio era già in cura al Sert per uso di droghe leggere, aveva subito tre trattamenti sanitari obbligatori in un anno e aveva qualche guaio con la giustizia

c'è anche un suo filmato mentre distrugge la macchina di un tipo con cui aveva litigato

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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2002 Messaggio da Rand Al'Thor »

gi.kappa. ha scritto: Argomentazione: un genitore degno del nome davanti ad una denuncia al figlio palesemente violento non resta impassibile o peggio offende chi denuncia ma -se non lo avesse già fatto prima- prende dei provvedimenti (chiede consiglio a degli psicologi, lo ricovera in strutture riabilitative, lo allontana dal comune per un po' e lo manda a scharirsi le idee dagli zii in America, ecc. ecc.)

Variante personale: oltre ad adottare i suddetti provvedimenti se un mio eventuale figlio dovesse iniziare a manifestare la passione di alzare le mani sulla gente, non essendo io un estimatore del metodo Montessori, lo squaternerei di mazzate fino a fargli cambiare nazionalità.
Giusto? Sbagliato? Ai "poster" l'ardua sentenza.

Direi che si tratta di estremi dannosi entrambi. Due categorie distanti di dannosità, ma lo stesso non accettabili come modelli normali di genitorialità.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2003 Messaggio da Drogato_ di_porno »

quando è uscito ha salutato la folla che voleva linciarlo

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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2004 Messaggio da BARNEY »

Drogato_ di_porno ha scritto:quando è uscito ha salutato la folla che voleva linciarlo

Ho visto stamattina il video, semplicemente agghiacciante.

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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2005 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 86061.html



Roma, uccise una donna con un pugno, dopo 4 anni è libero
A poco più di quattro anni di distanza dall'omicidio della donna, a Burtone sono stati revocati anche gli arresti domiciliari

Alessio Burtone è statto condannato a 9 anni di reclusione, eppure, dopo soli 4 anni, è libero di uscire, andare in palestra e svolgere una vita normale.


Un assassino si può "rieducare" in quattro anni. Accade ad Alessio Burtone che, ormai, ha chiuso i conti con il carcere.


Il giovane che uccise l’infermiera romena Maricica Hahaianu, colpendola con un pugno al volto nella stazione metro Anagnina l’8 ottobre del 2010, due giorni fa sarebbe stato affidato ai servizi sociali. Come spiega Il Messaggero, a Burtone sono state applicate piccole restrizioni ("niente serate fuori, rientro a casa entro le otto, divieto di frequentare teste calde"). Ma la sostanza non cambia molto: a poco più di 4 anni di distanza dall'omicidio della donna, a Burtone sono stati revocati anche gli arresti domiciliari (che gli erano stati concessi nel 2013).

La storia
Tutto inizia l’8 ottobre 2010 nella stazione Anagnina, capolinea della metro A, dopo una lite per la fila alla cassa del bar. Una lite finita in tragedia. Maricica Hahaianu, infermiera romena, mamma trentaduenne di un bambino, viene colpita al volto da un pugno sferrato da Alessio Burtone, un giovane romano. La donna, tramortita, cade a terra e muore alcuni giorni dopo al Policlinico Casilino. A mostrare le fasi dell’aggressione le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della stazione metropolitana. Il video immediatamente fa il giro del web. Dall’autopsia eseguita sul corpo della giovane donna emerge che a provocare la morte di Maricica Hahaianu e’ stato un profondo trauma cranico provocato dal colpo che a donna aveva ricevuto in faccia tanto da cadere pesantemente a terra. Dopo gli arresti domiciliari Burtone il 18 ottobre 2010 viene portato in carcere. Il legale del giovane, Fabrizio Gallo, piu’ volte chiede la scarcerazione che viene sempre negata: prima dal tribunale del Riesame e poi dalla quinta sezione penale della Cassazione che conferma la decisione.

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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2006 Messaggio da Lanfry83 »

OSCAR VENEZIA ha scritto:http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 86061.html



Roma, uccise una donna con un pugno, dopo 4 anni è libero
A poco più di quattro anni di distanza dall'omicidio della donna, a Burtone sono stati revocati anche gli arresti domiciliari

Alessio Burtone è statto condannato a 9 anni di reclusione, eppure, dopo soli 4 anni, è libero di uscire, andare in palestra e svolgere una vita normale.


Un assassino si può "rieducare" in quattro anni. Accade ad Alessio Burtone che, ormai, ha chiuso i conti con il carcere.


Il giovane che uccise l’infermiera romena Maricica Hahaianu, colpendola con un pugno al volto nella stazione metro Anagnina l’8 ottobre del 2010, due giorni fa sarebbe stato affidato ai servizi sociali. Come spiega Il Messaggero, a Burtone sono state applicate piccole restrizioni ("niente serate fuori, rientro a casa entro le otto, divieto di frequentare teste calde"). Ma la sostanza non cambia molto: a poco più di 4 anni di distanza dall'omicidio della donna, a Burtone sono stati revocati anche gli arresti domiciliari (che gli erano stati concessi nel 2013).

La storia
Tutto inizia l’8 ottobre 2010 nella stazione Anagnina, capolinea della metro A, dopo una lite per la fila alla cassa del bar. Una lite finita in tragedia. Maricica Hahaianu, infermiera romena, mamma trentaduenne di un bambino, viene colpita al volto da un pugno sferrato da Alessio Burtone, un giovane romano. La donna, tramortita, cade a terra e muore alcuni giorni dopo al Policlinico Casilino. A mostrare le fasi dell’aggressione le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della stazione metropolitana. Il video immediatamente fa il giro del web. Dall’autopsia eseguita sul corpo della giovane donna emerge che a provocare la morte di Maricica Hahaianu e’ stato un profondo trauma cranico provocato dal colpo che a donna aveva ricevuto in faccia tanto da cadere pesantemente a terra. Dopo gli arresti domiciliari Burtone il 18 ottobre 2010 viene portato in carcere. Il legale del giovane, Fabrizio Gallo, piu’ volte chiede la scarcerazione che viene sempre negata: prima dal tribunale del Riesame e poi dalla quinta sezione penale della Cassazione che conferma la decisione.
Ho visto il video...Orrendo:(

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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2007 Messaggio da Linegoco »

Con i benefici di legge è assolutamente normale che un condannato a 9 anni di reclusione esca dopo 4. A me sembra incredibile l'ignoranza dei giornalisti: dovrebbero informare i cittadini e ne sanno meno di tutti gli altri messi insieme...
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El Diablo
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2008 Messaggio da El Diablo »

Salieri D'Amato ha scritto: Questo è un altro discorso, cioè che una divisa infonde maggior fiducia sul prossimo
Molto, molto tempo fa.

Salieri D'Amato ha scritto: Purtroppo, come da sempre sappiamo, le mele marce esistono in qualsiasi contesto lavorativo, forze dell'ordine comprese. Sicuramente in numero minore, in quanto vi è una maggior selezione in entrata
Molto, molto tempo fa.
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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2009 Messaggio da Salieri D'Amato »

El Diablo ha scritto:
Salieri D'Amato ha scritto: Questo è un altro discorso, cioè che una divisa infonde maggior fiducia sul prossimo
Molto, molto tempo fa.

Salieri D'Amato ha scritto: Purtroppo, come da sempre sappiamo, le mele marce esistono in qualsiasi contesto lavorativo, forze dell'ordine comprese. Sicuramente in numero minore, in quanto vi è una maggior selezione in entrata
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La vedi così nera la realtà d'oggi? Parli solo per la Polizia o pure per i Carabinieri?
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato

#2010 Messaggio da El Diablo »

Solo per noi, non conosco la realtà dei colleghi carabinieri.
Il problema è che oggi in tanti lo fanno solo per lo stipendio fisso, credono poco nella divisa che indossano e di conseguenza spesso fan danni.
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