Sindrome D'Addario
Inviato: 05/12/2009, 16:23
Avvoi scoccerebbe essere intercettati o ripresi? (amatoriale?)
Sorisole - L'aguzzino teneva alcune prostitute segregate in casa e ne spiava i movimenti: i carabinieri lo hanno arrestato con l'accusa di riduzione in schiavitù.
Le costringeva a prostituirsi, tenendole segregate in casa e spiandole persino con delle microspie. I carabinieri della Compagnia di Bergamo e della stazione di Curno, hanno arrestato un aguzzino albanese di 22 anni, sospettato di gestire un giro di lucciole dell'Est Europa sulla Villa d'Almè-Dalmine. L'indagine, durata circa due mesi, ha ricostruito l'attività del presunto sfruttatore che, insieme a un complice tuttora ricercato, "importava" le ragazze in Italia con la prospettiva di un lavoro onesto e poi le costringeva a prostituirsi, privandole dei documenti e minacciandole di morte nel caso in cui si fossero ribellate.
Addosso alle ragazze i carabinieri hanno rinvenuto due microspie: le dovevano tenere anche durante i rapporti con i clienti. In questo modo gli sfruttatori potevano controllare ogni loro parola e movimento, impedendo di fatto che le giovani si confidassero con qualcuno. Di giorno, le vittime erano costrette in casa, a volte anche ammanettate per evitare possibili fughe. In cella è finito un albanese residente a Sorisole, in località Petosino, arrestato in via Broseta a Bergamo dopo un pedinamento, con addosso i documenti della prostituta che ha parlato con i carabinieri. Il complice, un connazionale di 36 anni, è riuscito a fuggire. Il presunto sfruttatore dovrà rispondere di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, rapina, estorsione e lesioni personali ai danni di almeno due ragazze.
Le microspie funzionavano come telefonini in continua ricezione tramite utilizzo di una normale sim card. A svelare il tutto è stata una lucciola rumena che si è confidata con i carabinieri. Dopo l'arresto anche un'altra donna sfruttata ha collaborato. Ora tutte e due sono in località protetta. L'indagine continua, non si esclude che gli aguzzini abbiano registrato conversazioni con i clienti per magari ricattarli.
P.S.
Ma dove le tengono quando sono nude?
Sorisole - L'aguzzino teneva alcune prostitute segregate in casa e ne spiava i movimenti: i carabinieri lo hanno arrestato con l'accusa di riduzione in schiavitù.
Le costringeva a prostituirsi, tenendole segregate in casa e spiandole persino con delle microspie. I carabinieri della Compagnia di Bergamo e della stazione di Curno, hanno arrestato un aguzzino albanese di 22 anni, sospettato di gestire un giro di lucciole dell'Est Europa sulla Villa d'Almè-Dalmine. L'indagine, durata circa due mesi, ha ricostruito l'attività del presunto sfruttatore che, insieme a un complice tuttora ricercato, "importava" le ragazze in Italia con la prospettiva di un lavoro onesto e poi le costringeva a prostituirsi, privandole dei documenti e minacciandole di morte nel caso in cui si fossero ribellate.
Addosso alle ragazze i carabinieri hanno rinvenuto due microspie: le dovevano tenere anche durante i rapporti con i clienti. In questo modo gli sfruttatori potevano controllare ogni loro parola e movimento, impedendo di fatto che le giovani si confidassero con qualcuno. Di giorno, le vittime erano costrette in casa, a volte anche ammanettate per evitare possibili fughe. In cella è finito un albanese residente a Sorisole, in località Petosino, arrestato in via Broseta a Bergamo dopo un pedinamento, con addosso i documenti della prostituta che ha parlato con i carabinieri. Il complice, un connazionale di 36 anni, è riuscito a fuggire. Il presunto sfruttatore dovrà rispondere di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, rapina, estorsione e lesioni personali ai danni di almeno due ragazze.
Le microspie funzionavano come telefonini in continua ricezione tramite utilizzo di una normale sim card. A svelare il tutto è stata una lucciola rumena che si è confidata con i carabinieri. Dopo l'arresto anche un'altra donna sfruttata ha collaborato. Ora tutte e due sono in località protetta. L'indagine continua, non si esclude che gli aguzzini abbiano registrato conversazioni con i clienti per magari ricattarli.
P.S.
Ma dove le tengono quando sono nude?