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Miss Spring
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#61 Messaggio da Miss Spring »

Volpe, ho visto gli OT di notevolissimi e illustrissimi forumisti e mi sono lasciata andare... :awww:
Hello cowgirl in the sand. Is this place at your command? Can I stay here for a while? Can I see your sweet sweet smile?
"La Miss sembra un attimo fuggente" (Drugo, 11-06-2013).

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VolpeGrigia
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#62 Messaggio da VolpeGrigia »

Non voleva mica essere un rimprovero ci mancherebbe... era tipo per dire "le poesie forse vanno meglio lì"... anche se dando uno sguardo al topic su di esse vedo che lo conosci bene ergo... :-D
VolpeGrigia é un uomo che odora di muschio e cuoio, fuma la pipa e arrotola funi nei piccoli moli...
Insomma, é un uomo che sa vedere e guardare, guardare e capire le storie del mare...un uomo che sa capire il momento, godere la vita, giocare col vento... (Steiner)

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Bardamu
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#63 Messaggio da Bardamu »

Difficile estrapolare delle pagine da un libro senza che queste perdano di significato.
Avevo in mente alcune pagine tratte da "Al Dio sconosciuto" di Steinbeck, ma mi son reso conto che ci sarebbe stato bisogno di introdurre i personaggi, raccontare il contesto. Ci sarebbe stato bisogno di leggere il libro.

Questo è un brano da "Il Signore delle mosche" di Golding, che da bambino mi colpì molto perchè di colpo capii cos'era la Bestia e capii che io ero Simone.
Ci rimasi male, ma iniziai ad avere molto rispetto per i bambini grassottelli.
Piggy :(

«Tu sei uno sciocco,» diceva il Signore delle Mosche, «nient'altro che uno sciocco, un ignorante.»
Simone mosse la lingua, ch'era tutta gonfia, ma non disse nulla.
«Non ti pare?» disse il Signore delle Mosche «non sei uno sciocco e basta?»
Simone gli rispose con la stessa voce senza suono.
«E allora,» disse il Signore delle Mosche, «faresti meglio a correr via e a giocare con gli altri. Credono che tu sia un po' tocco. Tu non vuoi mica che Ralph creda che tu sia un po' tocco, no? Ti è simpatico Ralph, no? E anche Piggy, anche Jack, no?»
La testa di Simone era alzata un po' in su. I suoi occhi non si potevano staccare dal Signore delle Mosche sospeso nel vuoto davanti a lui.
«Che cosa stai a fare qui tutto solo? Non ti faccio paura?» Simone ebbe un sussulto.
«Non c'è nessuno che ti possa dare aiuto. Solo io. E io sono la Bestia.»
La bocca di Simone si aprì a fatica e vennero fuori delle parole comprensibili:
«Una testa di maiale su un palo.»
«Che idea, pensare che la Bestia fosse qualcosa che si potesse cacciare e uccidere!» disse la testa di maiale.
Per un po' la foresta e tutti gli altri posti che si potevano appena vedere risuonarono della parodia di una risata.
«Lo sapevi, no?... che io sono una parte di te? Vieni vicino, vicino, vicino! Che io sono la ragione per cui non c'è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno?»
La risata echeggiò di nuovo.
«Su,» disse il Signore delle Mosche, «torna dagli altri, e dimenticheremo tutto quanto.»
La testa di Simone girava, scoppiava. I suoi occhi erano semichiusi, come se imitassero quella cosa oscena sul palo. Egli sapeva che stava per venirgli uno dei suoi accessi. Il Signore delle Mosche si gonfiava come un pallone.
«Questo è ridicolo. Tu sai benissimo che non mi incontrerai altro che lì... dunque non cercar di fuggire!»
Il corpo di Simone era inarcato e rigido. Il Signore delle Mosche parlava con la voce d'un maestro di scuola.
«Questo scherzo è durato abbastanza, davvero. Mio povero bambino traviato, credi di saperne più di me?»
Ci fu una pausa.
«Ti metto in guardia. Sto per perdere la pazienza. Non vedi? Non c'è posto, per te. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Dunque non provarci nemmeno, mio povero ragazzo traviato, altrimenti...»
Simone si accorse che stava guardando dentro una gran bocca. Dentro c'era buio, un buio che dilagava.
«... Altrimenti,» disse il Signore delle Mosche, «ti faremo fuori. Capisci? Jack e Ruggero e Maurizio e Roberto e Guglielmo e Piggy e Ralph. Ti faremo fuori. Capisci?»
Simone era dentro la bocca. Cadde e perse coscienza.


Ecco, questo libro ho fatto bene a leggerlo da bambino. Da adulto non lo avrei apprezzato.

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Fatina
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#64 Messaggio da Fatina »

Ai tempi della scuola superiore io e Elena ci innamorammo di questi versi:

Torna l'ira nei cori e li trasporta
Benche deboli, in guerra. A fiera pugna!
U'l'arte in bando, u'già la forza e morta.
ove, invece, d'entrambi il furor pugna!
O che sanguigna e spaziosa porta
fa l'una e l'altra spada, ovunque giugna
nell'armi e nelle carni! e se la vita
non esce, sdegno tienla al petto unita.
Ma ecco homai, l'hora fatal è giunta
che'l viver di Clorinda al suo fin deve.
Spinge egli il ferro net bel sen di punta
che vi s'immerge e'l sangue avido beve;
e la veste, che d'or vago trapunta
le mammelle stringea tenera e lieve,
l'empie d'un caldo fiume. Elle già sente
morirsi, e'l piè le manca egro e languente.
Segue egli la vittoria, e la trafitta
vergine minacciando in calza e preme.
Ella mentre cadea, la voce afflitta
movendo, disse le parole estreme:
parole, ch'a lei novo spirio addita,
spirto di fè, di carità, di speme:
virtù che Dio l'infonde, e se rubella
in vita fu, la vuol in morte ancella.

[...]

La vide e la conobbe: e restò senza
e voce e moto. Ahi vista! Ahi conoscenza!
Non morì già, che sue virtuti accolse
tutte in quel punto e in guardia al cor le mise,
e premendo il suo affanno a darsi volse
vita con l'acqua chi col ferro uccise.
Mentre egli il suon de 'sacri derti sciolse.
colei di gioia trasmutossi, e rise


http://www.italianopera.org/lieder/l232408.htm
Il grande nemico della verità molto spesso non è la menzogna: deliberata, creata ad arte e disonesta; quanto il mito: persistente, persuasivo ed irrealistico.

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#65 Messaggio da ricap006 »

Simon (è brutto tradurre i nomi dei libri) non direbbe mai di essere Simon.
Simon - anche se sa di esserlo - passa la vita a cercare di far credere
a qualcun altro di essere Simon.

Immagine

...io sono la ragione per cui non c'è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno...

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Bardamu
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#66 Messaggio da Bardamu »

Simone (nella versione che ho letto il nome era tradotto e per me sarà sempre Simone) non sa di essere Simone, ma se avesse letto il libro lo avrebbe capito.
Un ragazzo che capisce come stanno le cose parlando con una testa di maiale infilzata su un palo immagina cosa sarebbe in grado di capire leggendo un libro.

Comunque volevo dire che a quel punto della storia ho iniziato a immedesimarmi in lui e sapevo che avremmo fatto una brutta fine.

Simone gli parlava quasi nell'orecchio. Ralph si rese conto di trovarsi aggrappato con tutte e due le mani alla roccia, penosamente, col corpo inarcato, i muscoli del collo tesi, la bocca spalancata.
«Tu tornerai dove stavi prima.»
Simone fece un cenno di assenso col capo.
Stava inginocchiato, con un ginocchio su una roccia, più in alto di Ralph. Si teneva con tutte e due le mani e guardava in giù, lasciando penzolare l'altra gamba fino all'altezza di Ralph.
Questi non capiva, ed esplorò la faccia di Simone per indovinare.
«Voglio dire che è così grande.»
Simone annuì.
«Non importa: tornerai lo stesso. Almeno così credo.»
Il corpo di Ralph era un po' meno teso. Egli diede un'occhiata al mare, poi sorrise amaramente a Simone.
«Hai una nave in tasca?»
Simone sorrise e scosse il capo.
«Come fai a saperlo, allora?»
Prima che Simone potesse rispondere, Ralph disse sgarbatamente: «Sei un po' tocco».
Simone scosse il capo con violenza, facendo oscillare avanti e indietro il ciuffo di capelli neri che gli scendevano sul volto.
«No che non lo sono. Solo "credo che tu tornerai sano e salvo".»
Per un momento non dissero altro. Poi improvvisamente si sorrisero.

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#67 Messaggio da ricap006 »

Bardamu ha scritto:
[Scopri]Spoiler
Simone (nella versione che ho letto il nome era tradotto e per me sarà sempre Simone) non sa di essere Simone, ma se avesse letto il libro lo avrebbe capito.
Un ragazzo che capisce come stanno le cose parlando con una testa di maiale infilzata su un palo immagina cosa sarebbe in grado di capire leggendo un libro.

Comunque volevo dire che a quel punto della storia ho iniziato a immedesimarmi in lui e sapevo che avremmo fatto una brutta fine.

Simone gli parlava quasi nell'orecchio. Ralph si rese conto di trovarsi aggrappato con tutte e due le mani alla roccia, penosamente, col corpo inarcato, i muscoli del collo tesi, la bocca spalancata.
«Tu tornerai dove stavi prima.»
Simone fece un cenno di assenso col capo.
Stava inginocchiato, con un ginocchio su una roccia, più in alto di Ralph. Si teneva con tutte e due le mani e guardava in giù, lasciando penzolare l'altra gamba fino all'altezza di Ralph.
Questi non capiva, ed esplorò la faccia di Simone per indovinare.
«Voglio dire che è così grande.»
Simone annuì.
«Non importa: tornerai lo stesso. Almeno così credo.»
Il corpo di Ralph era un po' meno teso. Egli diede un'occhiata al mare, poi sorrise amaramente a Simone.
«Hai una nave in tasca?»
Simone sorrise e scosse il capo.
«Come fai a saperlo, allora?»
Prima che Simone potesse rispondere, Ralph disse sgarbatamente: «Sei un po' tocco».
Simone scosse il capo con violenza, facendo oscillare avanti e indietro il ciuffo di capelli neri che gli scendevano sul volto.
«No che non lo sono. Solo "credo che tu tornerai sano e salvo".»
Per un momento non dissero altro. Poi improvvisamente si sorrisero.


"Brutto tradurre i nomi" mi riferivo infatti ai traduttori di libri (delle volte ho visto tradotti finanche i cognomi Anne Boleyn aka Anna Bolena orribile).
... se tu ci sei rimasto male quando ti sei accorto di immedesimarti in Simon, pensa come ci sono rimasto io quando ho realizzato che mi stavo immedesimando nella testa maiale.
... comunque fila! Ho inteso meglio il senso.

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Ortheus
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#68 Messaggio da Ortheus »

Mio caro Marco,

Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemente rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia.
Bisognava che mi visitasse a digiuno ed eravamo d’accordo per incontrarci di primo mattino. Ho deposto mantello e tunica; mi sono adagiato sul letto.
Ti risparmio particolari che sarebbero altrettanto sgradevoli per te quanto lo sono per me, e la descrizione del corpo di un uomo che s’inoltra negli anni ed è vicino a morire di un’idropisia del cuore.
Diciamo solo che ho tossito, respirato, trattenuto il fiato, secondo le indicazioni di Ermogene, allarmato suo malgrado per la rapidità dei progressi del male, pronto ad attribuirne la colpa al giovane Giolla, che m’ha curato in sua assenza.
È difficile rimanere imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria essenza umana: l’occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori, povero amalgama di linfa e di sangue.



Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar


( uno dei miei livre de chevet)
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#69 Messaggio da scb »

Che grande cosa è quel libro, Ortheus, come cazzo è bello e come è scritto.

Rileggerne anche poche righe per me significa assistere ad uno sprazzo di perfezione.

Grazie mille
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
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#70 Messaggio da rufus t »

Ortheus ha scritto:Mio caro Marco,

Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemente rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia.
Bisognava che mi visitasse a digiuno ed eravamo d’accordo per incontrarci di primo mattino. Ho deposto mantello e tunica; mi sono adagiato sul letto.
Ti risparmio particolari che sarebbero altrettanto sgradevoli per te quanto lo sono per me, e la descrizione del corpo di un uomo che s’inoltra negli anni ed è vicino a morire di un’idropisia del cuore.
Diciamo solo che ho tossito, respirato, trattenuto il fiato, secondo le indicazioni di Ermogene, allarmato suo malgrado per la rapidità dei progressi del male, pronto ad attribuirne la colpa al giovane Giolla, che m’ha curato in sua assenza.
È difficile rimanere imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria essenza umana: l’occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori, povero amalgama di linfa e di sangue.



Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar


( uno dei miei livre de chevet)
il secondo libro che ho letto quando, a quindici anni, ho deciso che dovevo leggere tutti i libri...
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)

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#71 Messaggio da Ortheus »

scb ha scritto:Che grande cosa è quel libro, Ortheus, come cazzo è bello e come è scritto.

Rileggerne anche poche righe per me significa assistere ad uno sprazzo di perfezione.

Grazie mille

...non sai quante volte mi scendono le lacrime mentre lo leggo.

Non so da cosa derivi questa empatia ma sono felice di averla.


*rufus: io lo lessi più o meno a quella stessa età e fu subito amore,anche se molto di quello che leggevo, non lo capivo o lo travisavo. Ma fu uno di quei libri che aprì la mia mente alla letteratura e il mio cuore all'amore per la bellezza
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#72 Messaggio da rufus t »

Ortheus ha scritto:
scb ha scritto:Che grande cosa è quel libro, Ortheus, come cazzo è bello e come è scritto.

Rileggerne anche poche righe per me significa assistere ad uno sprazzo di perfezione.

Grazie mille

...non sai quante volte mi scendono le lacrime mentre lo leggo.

Non so da cosa derivi questa empatia ma sono felice di averla.


*rufus: io lo lessi più o meno a quella stessa età e fu subito amore,anche se molto di quello che leggevo, non lo capivo o lo travisavo. Ma fu uno di quei libri che aprì la mia mente alla letteratura e il mio cuore all'amore per la bellezza
e l'opera al nero?
E sorridi! (Earl J. Hickey)
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#73 Messaggio da Ortheus »

rufus t. firefly ha scritto:
Ortheus ha scritto:
scb ha scritto:Che grande cosa è quel libro, Ortheus, come cazzo è bello e come è scritto.

Rileggerne anche poche righe per me significa assistere ad uno sprazzo di perfezione.

Grazie mille

...non sai quante volte mi scendono le lacrime mentre lo leggo.

Non so da cosa derivi questa empatia ma sono felice di averla.


*rufus: io lo lessi più o meno a quella stessa età e fu subito amore,anche se molto di quello che leggevo, non lo capivo o lo travisavo. Ma fu uno di quei libri che aprì la mia mente alla letteratura e il mio cuore all'amore per la bellezza
e l'opera al nero?
Credo di aver letto tutto della Yourcenar , anche quell'indimenticabile Zenone.

Ricordi anche il Film con l'immenso Giammaria Volontè?
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#74 Messaggio da ricap006 »

Italo Calvino - La pantofola spaiata

Tra le pagine che mi hanno più colpito negli ultimi anni, nella loro semplicità.
Un informe mucchio di pantofole, nel quale però ogni pantofola ha una sua forma ben precisa; e ogni pantofola, se appaiata ad un' altra - oltre a una forma - assumerà anche un senso - ben preciso -.
Ma per far sì che il mucchio sia appaiato è necessario che ad alcuni clienti dell' antico bazar restino ai piedi delle pantofole spaiate... ma la magia è che il "vecchio venditore" troverà sempre, nel mucchio, anche a distanza di anni, una pantofola da appaiare ad un altra.

http://www.tumblr.com/tagged/racconto?before=1324467006

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#75 Messaggio da dada »

Una vecchia fissazione.

Carmelo Bene
da Nostra Signora Dei Turchi


Ci sono cretini che hanno visto la Madonna e ci sono cretini che non hanno visto la Madonna.
Io sono un cretino che la Madonna non l’ha vista mai.
Tutto consiste in questo, vedere la Madonna o non vederla.
San Giuseppe da Copertino, guardiano di porci, si faceva le ali frequentando la propria maldestrezza e le notti, in preghiera, si guadagnava gli altari della Vergine, a bocca aperta, volando.
I cretini che vedono la Madonna hanno ali improvvise, sanno anche volare e riposare a terra come una piuma. I cretini che la Madonna non la vedono, non hanno le ali, negati al volo eppure volano lo stesso, e invece di posare ricadono come se un tale, avendo i piombi alle caviglie e volendo disfarsene, decide di tagliarsi i piedi e si trascina verso la salvezza, tra lo scherno dei guardiani, fidenti a ragione dell’emorragia imminente che lo fermerà. Ma quelli che vedono non vedono quello che vedono, quelli che volano sono essi stessi il volo. Chi vola non si sa.
Un siffatto miracolo li annienta: più che vedere la Madonna, sono loro la Madonna che vedono. È l’estasi questa paradossale identità demenziale che svuota l’orante del suo soggetto e in cambio lo illude nella oggettivazione di sé, dentro un altro oggetto.
Tutto quanto è diverso, è Dio.
Se vuoi stringere sei tu l’amplesso, quando baci la bocca sei tu.
Divina è l’illusione. Questo è un santo. Così è di tutti i santi, fondamentalmente impreparati, anzi negati. Gli altari muovono verso di loro, macchinati dall’ebetismo della loro psicosi o da forze telluriche equilibranti - ma questo è escluso. È così che un santo perde se stesso, tramite l’idiozia incontrollata. Un altare comincia dove finisce la misura. Essere santi è perdere il controllo, rinunciare al peso, e il peso è organizzare la propria dimensione. Dove è passata una strega passerà una fata.
Se a frate Asino avessero regalato una mela metà verde e metà rossa, per metà avvelenata, lui che aveva le mani di burro, l’avrebbe perduta di mano. Lui non poteva perdersi o salvarsi, perché senza intenzione, inetto.
Chi non ha mai pensato alla morte è forse immortale. È così che si vede la Madonna.
Ma i cretini che vedono la Madonna, non la vedono, come due occhi che fissano due occhi attraverso un muro: un miracolo è la trasparenza. Sacramento è questa demenza, perché una fede accecante li ha sbarrati, questi occhi, ha mutato gli strati - erano di pietra gli strati - li ha mutati in veli. E gli occhi hanno visto la vista. Uno sguardo. O l’uomo è così cieco, oppure Dio è oggettivo.
I cretini che vedono, vedono in una visione se stessi, con le varianti che la fede apporta: se vermi, si rivedono farfalle, se pozzanghere nuvole, se mare cielo. E davanti a questo alter ego si inginocchiano come davanti a Dio.
Si confessano a un secondo peccato. Divino è tutto quanto hanno inconsciamente imparato di sé. Hanno visto la Madonna. Santi.
I cretini che non hanno visto la madonna, hanno orrore di sé, cercano altrove, nel prossimo, nelle donne - in convenevoli del quotidiano fatti preghiere - e questo porta a miriadi di altari. Passionisti della comunicativa, non portano Dio agli altri per ricavare se stessi, ma se stessi agli altri per ricavare Dio. L’umiltà è conditio prima.
I nostri contemporanei sono stupidi, ma prostrarsi ai piedi dei più stupidi di essi significa pregare. Si prega così oggi. Come sempre. Frequentare i più dotati non vuol dire accostarsi all’assoluto comunque. Essere più gentile dei gentili. Essere finalmente il più cretino.
Religione è una parola antica.
Al momento chiamiamola educazione.

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