[O.T.] La sovra-socializzazione della sinistra (Kaczinsky)

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[O.T.] La sovra-socializzazione della sinistra (Kaczinsky)

#1 Messaggio da Barabino »

cimmeno ha scritto:
Ortheus ha scritto:A me i Senegalesi stanno molto simpatici ma in questo caso stanno pisciando fuori dal vaso...
a dire la verità sono gli unici che ammiro in questa situazione. uniti , fieri, decisi. un pò perchè percepiscono firenze come una città loro (in centro in effetti ci sono loro, i turisti e i commercianti, la firenze popolana ormai inizia da campi in poi, di notte poi certe parti di firenze sembrano dakar)un pò perchè quando capitano queste cose sanno trovare un'unità che tra gli italiani non è mai esistita. manifestazioni simili successero anche quando ci fu la strage di castelvolturno.
Ne parlavano degli immigrati dell'est che conosco... :lol:

sentirsi in dovere di essere sempre solidali e amici degli altri del proprio paese anche in italia, e' un sintomo di debolezza dell'individuo singolo... per es. perche' non sa la lingua oppure e' discriminato...

una persona non dico forte ma almeno autonoma e' amico di chi gli sta simpatico

e puo' permettersi di trascurare gli altri,

non ha bisogno di trovare alleati solo fra i suoi compaesani :lol: puo' trovarne dappertutto!

a questo proposito, Unabomber/Kaczinsky dice nel suo saggio libertario la societa' industriale e il suo futuro:

La psicologia della sinistra moderna

6. Quasi tutti saranno d'accordo sul fatto che noi viviamo in una società profondamente turbata. Una delle più diffuse manifesta- zioni della pazzia e la sinistra. :lol: Perciò, una discussione sulla psicologia della sinistra può servire come introduzione alla disami- na dei problemi della società moderna in generale.

7. Ma cos'è la sinistra? Durante la prima meta del XX secolo la sinistra poteva essere identificata effettivamente con il socialismo. Oggi il movimento e frammentato e non e chiaro chi possa esse- re chiamato precisamente una persona di sinistra. Quando par- liamo di gente di sinistra noi abbiamo in mente principalmente i socialisti, i collettivisti, i caratteri "politicamente corretti", gli attivisti per i diritti delle femministe, dei gay, dei disabili e degli animali e simili. Ma non tutti quelli che sono associati con uno di questi movimenti sono persone di sinistra. Quello che noi vor- remmo discutere non e tanto un movimento o una ideologia, quanto un modello psicologico o piuttosto una collezione di caratteri correlati. Così quello che noi consideriamo sinistra emergerà più chiaramente nel corso della nostra discussione sul- la psicologia della sinistra (vedi anche i paragrafi 227-230).

8. Persino così la nostra concezione della sinistra rimarrà molto meno chiara di quello che avremmo desiderato, ma sembra che non vi sia alcuna possibilità di rimedio a ciò. Tutto quello che cerchiamo di fare e indicare, in modo rozzo e approssimato, le due tendenze psicologiche che noi crediamo siano le principali forze che guidano la sinistra moderna. Noi non pretendiamo di dire l'intera verità sulla psicologia della sinistra. Inoltre la nostra discussione intende limitarsi solo alla sinistra moderna. Lascia- mo aperta la questione se la nostra discussione possa essere appli- cata o no alla sinistra del XIX secolo e dei primi del Novecento.

9. Le due tendenze psicologiche che costituiscono il fondamento della sinistra moderna vengono da noi definite come "complessi di inferiorità" e "sovrasocializzazione". I complessi di inferiorità sono caratteristici dell'intera sinistra moderna, mentre la sovrasocializzazione e una caratteristica solo di un determinato segmento della sinistra moderna; ma questo segmento e di gran lunga uno dei più influenti.

Complessi di inferiorità

10. Con "complessi di inferiorità" non ci riferiamo solo a quei complessi nel senso più stretto ma a uno spettro completo di tratti caratteristici correlati: bassa autostima, sensazioni di impotenza, tendenze depressive, disfattismo, sentimenti di colpa, odio di sé. Noi sosteniamo che le persone di sinistra tendono ad avere questi complessi (di solito più o meno repressi) e che questi sono decisivi nel determinare la direzione della sinistra moderna.

11. Quando qualcuno interpreta come degradante quasi tutto quello che si dice su di lui (o sui gruppi con cui si identifica), noi deduciamo che soffre di sentimenti di inferiorità o di bassa autostima. Questa tendenza e marcata tra coloro che sostengono i diritti delle minoranze, appartengano o no ai gruppi minoritari che difendono. Essi sono ipersuscettibili alle parole usate per designare le minoranze. I termini negro, orientale, handicappato, o gallina per un africano, un asiatico, un disabile o una donna, non hanno in origine alcuna connotazione degradante. I termini "sguaiata" e "gallina" erano semplicemente gli equivalenti femminili di ragazzo, damerino, o compagno. Le connotazioni negative sono state associate a questi termini dagli stessi attivisti. Alcuni sostenitori dei diritti degli animali sono andati così oltre da rigettare la parola "pet" e insistere nel rimpiazzarla con "compagno animale". Gli antropologi di sinistra, per lo stesso motivo, evitano di dire, sui popoli primitivi, cose che possano essere interpretate come negative. Vogliono cambiare la parola primitivo con illetterato. Sembrano del tutto paranoici riguardo a qualsiasi cosa che potrebbe far pensare che la cultura primitiva sia inferiore alla nostra. (Non vogliamo dire che le culture primitive sono inferiori alla nostra. Semplicemente evidenziamo l'ipersuscettibilità degli antropologi di sinistra.)

12. I più suscettibili all'uso di una terminologia "politicamente scorretta" non sono gli abitanti comuni di un ghetto nero, l'immigrante asiatico, le donne violentate o le persone disabili, ma una minoranza di attivisti, molti dei quali non appartengono ad alcun gruppo "oppresso" ma provengono dalle classi privilegiate della società. La correttezza politica ha la sua roccaforte tra i professori universitari, persone cioè con un impiego sicuro, buone retribuzioni e, per la maggior parte, eterosessuali, maschi bianchi e provenienti da famiglie di classe media.

13. Molti uomini di sinistra si identificano profondamente con i problemi dei gruppi che hanno un'immagine debole (donne), o di vinti (gli indiani americani), repellenti (omosessuali) e inferiori. Gli stessi uomini di sinistra percepiscono che questi gruppi sono inferiori. Non ammetterebbero questi sentimenti neanche con sé stessi, ma il vero motivo e che essi vedono questi gruppi come inferiori e li identificano con i loro problemi. (Non vogliamo dire che le donne, gli indiani, ecc. sono inferiori; noi stiamo solo puntualizzando la psicologia della sinistra.)

14. Le femministe sono disperatamente ansiose di provare che le donne sono forti e capaci quanto gli uomini. Chiaramente esse sono dominate dalla paura che le donne non possono essere forti e capaci come gli uomini.

15 Le persone di sinistra tendono a odiare qualsiasi cosa abbia un immagine forte, positiva e di successo. Le ragioni per le quali dichiarano di odiare la civiltà occidentale, sono, senza ombra di dubbio, false. Essi dicono di odiare l'Occidente perché è guerrafondaio, imperialista, sessista, etnocentrico e così via, ma quando le stesse colpe. appaiono nei paesi socialisti o nelle culture primitive accampano scuse o, al più, ammettono pa i denti che esistono; mentre invece sottolineano entusiasticumente (e spesso esagerano) queste colpe quando appaiono nella civiltà occidentale. E ovvio, perciò, che queste colpe non sono il vero motivo per cui odiano l'Occidente e l'America. La persona di sinistra odia l'America e l'Occidente perché sono forti e hanno successo.

16. Parole come "fiducia in sé", "sicurezza di sé", "iniziativa", "impresa", "ottimismo", ecc. giocano un ruolo marginale nel vocabolario liberale e della sinistra. L'uomo di sinistra e antindividualista, pro-collettivista. Egli vuole che la società risolva qualsiasi suo bisogno, prendendosene cura. Egli non possiede un innato senso di fiducia nella propria capacita di risolvere i suoi problemi e soddisfare i suoi bisogni. L'uomo di sinistra è contro il concetto di competizione perché, dentro di sé, si sente un perdente.

17. Le forme di arte che attraggono gli intellettuali moderni di sinistra tendono a concentrarsi sullo squallore, la sconfitta e la disperazione, oppure assumono un tono orgiastico, abbandonando il controllo razionale, come se non ci fosse alcuna speranza di risolvere ogni cosa attraverso la razionalità e tutto quello che rimane è l'immersione nelle sensazioni del momento.

18. I filosofi della sinistra moderna tendono a licenziare la ragione, la scienza, la realtà obiettiva e a insistere che qualsiasi cosa è culturalmente relativa. E' vero che ci si possono porre domande serie sulle basi della conoscenza scientifica e su come, se è possibile, si possa definire il concetto di realtà oggettiva. Ma è ovvio che i filosofi della sinistra moderna non sono semplicemente logici imperturbabili che analizzano sistematicamente le basi della conoscenza. Essi sono profondamente coinvolti nel loro attacco alla verità e alla realtà. Attaccano questi concetti a causa dei propri bisogni psicologici. Per prima cosa, il loro attacco è un modo di sfogare l'ostilità, e, se esso è ben riuscito, soddisfa l'impulso al potere. Più importante, le persone di sinistra odiano la scienza e la razionalità perché classificano certi credo come veri (per esempio ben riusciti, superiori) e altri credo come falsi (per esempio falliti, inferiori). I sentimenti di inferiorità della persona di sinistra sono così profondi da non tollerare questa classificazione. Questo inoltre è alla base del rigetto che molti uomini di sinistra hanno del concetto di malattia mentale e dell'utilità della prova per stabilire il quoziente di intelligenza. Gli uomini di sinistra non ammettono che capacità umane o comportamenti possano essere spiegati geneticamente poiché in questo modo alcuna persone apparirebbero inferiori o superiori ad altre. Gli uomini di sinistra preferiscono attribuire alla società il merito o il demerito delle capacità o delle carenze di un individuo. Così se una persona è "inferiore" non è colpa sua ma della società, perché egli non è stato educato adeguatamente.

19. L'uomo di sinistra non è di solito tipo di persona che il senso di inferiorità rende spaccone, bullo, egocentrico, affrarista, concorrente spietato. Questo tipo di persona non ha ancora totalmente perso la fiducia in sé. Il suo senso di potere e la stima di sé sono deficitari, ma può ancora pensare di avere la capacità di essere forte, e i suoi sforzi in questo senso producono comportamenti spiacevoli di cui sopra. Ma l'uomo di sinistra è andato ancora più in là. I suoi sentimenti di inferiorità sono così connaturati che egli non può concepire sé stesso come individualmente forte e considerato. Da qui quindi il collettivismo della sinistra. Egli si può sentire forte solo come membro di una ampia organizzazione o movimento di massa, con il quale si identifica.

20. Nota la tendenza masochistica delle tattiche di sinistra. La gente di sinistra protesta mettendosi di fronte ai veicoli, provocando intenzionalmente la polizia o i razzisti ad abusare di loro, ecc. Queste tattiche possono essere efficaci, ma molti nella sinistra le usano non in quanto mezzi per raggiungere un fine ma perché preferiscono tattiche masochiste. L'odio di sé è una caratteristica della sinistra.

21. La gente di sinistra può rivendicare di essere spinta ad agire dalla compassione o da un principio morale, e quest'ultimo gioca un ruolo per l'uomo di sinistra del tipo sovrasocializzato. Ma la compassione e il principio morale non possono essere i motivi principali dell'attivismo di sinistra. L'ostilità ne è una componente fondamentale, così come la spinta per il potere. Inoltre, per la gran parte, il modo d'agire della persona di sinistra non è razionalmente calcolato per essere di beneficio a coloro che gli uomini di sinistra dichiarano di aiutare. Per esempio, se si crede che l'azione affermativa sia positiva per la gente nera, che senso ha comandare una azione affermativa in termini dogmatici o stili? Ovviamente sarebbe più produttivo intraprendere un approccio diplomatico o conciliante, che permetterebbe al limite concessioni verbali e simboliche alle persone bianche che pensano che l'azione affermativa li discrimini. Ma gli attivisti di sinistra non utilizzano tale approccio perché non soddisferebbe i loro bisogni emozionali. Il loro reale interesse non è aiutare la gente nera. Il problema della razza, invece, serve come pretesto per esprimere la loro ostilità e il bisogno frustrato di potere. Nel fare ciò feri- scono realmente la gente nera perché l'atteggiamento ostile degli attivisti verso la maggioranza bianca tende a intensificare l'odio fra le razze.

22. Se la nostra società non avesse alcun problema sociale, la gen- te di sinistra li inventerebbe, così da procurarsi un motivo per pro- testare.

23. Specifichiamo che quanto detto finora non pretende di esse- re una accurata descrizione di qualunque persona che possa esse- re considerata di sinistra. Essa è solo una esposizione sommaria della tendenza generale della sinistra.

Sovrasocializzazione

24. Gli psicologi usano il termine "sovrasocializzazione" per designa- re il processo con il quale i bambini sono addestrati a pensare e agire come la società richiede. Si dice che una persona sia ben socializzata se crede e obbedisce al codice morale della sua società e se vi si inserisce bene come parte funzionante di essa. Non avre- be alcun senso dire che molte persone della sinistra sono sovra- socializzazione, visto che l'uomo di sinistra viene concepito come un ribelle. Nondimeno, la posizione può essere difesa. Molte perso- ne di sinistra non sono ribelli come sembrano.

25. Il codice morale della nostra società è così esigente che nes- suno può pensare, sentire e agire in una maniera completamen- te morale. Per esempio, non si presume che si possa odiare qual- cuno; tuttavia quasi tutti noi odiamo qualcuno in un momento o in un altro, sia che lo ammettiamo a noi stessi o no. Alcune per- sone sono così altamente socializzate che il tentativo di pensare, sentire e agire moralmente impone loro un pesante aggravio. Per evitare sensazioni di colpa devono continuamente illudersi sulle proprie motivazioni e trovare spiegazioni morali per sentimenti e azioni che in realtà non hanno una origine morale. Noi usiamo il termini "sovrasocializzato" per descrivere tali persone.

26. La sovrasociazzazione può portare a una bassa autostima, un senso di impotenza, disfattismo, senso di colpa, ecc. Uno dei più importanti mezzi con il quale la socializza i bambini è far sì che questi ultimi si vergognino di comportamenti e discor- si che sono contrari alle aspettative della società. Se questo pun- to viene esasperato, o se un bambino in particolare è piuttosto suscettibile a tali sentimenti, egli finisce per vergognarsi di sé stes so. Inoltre, il pensiero e il comportamento di una persona sovra- socializzata sono più ristretti, a causa delle aspettative della società, rispetto a quelli di una persona scarsamente socializzata. La maggior parte delle persone è occupata in una qualità signi- ficativa di comportamenti inutili. Mentono, commettono piccoli furti, non rispetto le regole del traffico, abbandonano il lavo- ro, odiamo qualcuno, dicono maldicenze o usano qualche trucco sotto banco per superare il loro vicino. La persona sovrasocializ- zata non può compiere queste cose, o se le compie queste gene- rano in lui un senso di vergogna e di odio di sé. La persona sovra- socializzata, addirittura, non può neanche provare, senza sentir- si in colpa,pensieri o sentimenti contrati alla moralità accettata; egli non può avere "cattivi" pensieri. E la socializzazione non é solo materia di moralità. Noi siamo sovrasocializzati per conformarci allemolte norme di comportamento che non cadono sotto il tito- lo della moralità. Così la persona sovrasocializzata è legata a un guinzalio psicologico e spende la sua vita percorrendo binari che la società ha costruito per lui. In molte persone sovrasocializzate il risultato è un senso di coercizione che può divenire una dura sofferenza. Noi sosteniamo che la crudeltà peggiore che gli esse- ri umani si infliggono l'un l'altro è la sovrasocializzazione.

27. Noi sosteniamo che un segmento molto importante e influente della sinistra moderna è sovrasocializzato e che questa sovrasocializzazione è di grande importanza nel determinare la direzione della sinistra moderna. La tendenza delle persone di sinistra del tipo sovrasocializzato è di appartenere alla classe media o al ceto intellettuale. Da notare che gli intellettuali universitari costituiscono il segmento più socializzato della nostra società e quello più rivolto a sinistra.

28. Le persone di sinistra del tipo sovrasocializzato cercano di liberarsi dal guinzaglio psicologico e asserire la loro autonomia attraverso la ribellione. Ma di solito non sono così forti da ribellarsi contro i valori più fondamentali della società. Parlando in generale, gli obiettivi degli uomini della sinistra non sono in conflitto con la moralità accettata. Al contrario, la sinistra prende un principio morale accettato, lo adotta per suoi comodi, e quindi accusa la maggioranza della società di violare quel principio. Esempi: l'eguaglianza razziale, l'eguaglianza dei sessi, l'aiutare la povera gente, la pace come opposta alla guerra, la non violenza in generale, la libertà di espressione, l'amore verso gli animali; più essenzialmente il compito dell'individuo di servire la società e il compito della società di prendersi curadell'individuo. Questi sono valori profondamente radicati della nostra società (o almeno della sua classe media e alta) da lungo tempo e che, esplicitamente o implicitamente costituiscono materia preminente per i principali mezzi di comunicazione e per il sistema educativo. Molti uomini di sinistra, specialmente quelli del tipo sovrasocializzato, di solito non si ribellano contro questi princìpi, ma giustificano la loro ostilità verso la società dichiarando (con qualche grado di verità) che essa non vive secondo quei princìpi.

29. Qui illustriamo il modo in cui gli uomini di sinistra sovraso- cializzati mostrano il loro reale attaccamento alle attitudini con- venzionali della nostra società, pretendendo allo stesso tempo di ribellarsi a essa. Molte persone sinistra spingono verso una azio- ne affermativa, perché i neri possano assumere incarichi di alto prestigio, per aumentare l'educazione nelle scuole nere e per con- cedere loro maggiori fondi. Il modo di vivere della "sottoclasse" nera viene visto come una disgrazia sociale. Vogliono integrare l'uomo nero nel sistema, farne un manager, un avvocato, uno scienziato così come la popolazione bianca della classe medio-alta. Gli uomini di sinistra replicheranno che l'ultima cosa che farebbe- ro sarebbe quella di rendere l'uomo nero una copia del bianco. Al contrario, vogliono preservare la cultura afro-americana. Ma in cosa consiste questa opera di conservazione? A stento si esplica in qualcosa di diverso dal mangiare, dall'ascoltare musica, dal vestir- si secondo lo stile dei neri, dal frequentare una moschea ouna chie- sa nera. In altre parole, può manifestarsi solo in materie superfi- ciali. In tutti i riferimenti essenziali la maggior parte degli uomini di sinistra del tipo sovrasocializzato vuole rendere il nero confor- me agliideali bianchi della classe medio-alta. Vuole far sì che studi materie tecniche, che divenga un dirigente o uno scienziato, che spenda la sua vita salendo la scala della condizione sociale al fine di provare che la gente nera è valida quanto quella bianca. Vogliono rendere i padri neri "responsabili", vogliono che le gang di neri diventino non violente, ecc. Ma questi sono precisamente i valori del sistema industriale-tecnologico. Al sistema non interessa che tipo di musica un uomo ascolti, che tipo di vestiti indossi o che religione pratichi fino a che egli studia in una scuola, ha un lavoro rispettabile, sale la scala sociale, è un genitore responsabile, è non violento e così via. In effetti, anche se cercherà di negarlo, l'uomo di sinistra sovrasocializzato vuole integrare l'uomo nero nel siste- ma e far sì che adotti i suoi valori.

30. Noi, chiaramente, non sosteniamo che gli uomini di sinistra, persino del tipo sovrasocializzato, non si ribellino mai contro i valori fondamentali della nostra società. Evidenmente qualche volto lo fanno. Alcuni uomini della sinistra sovrasocializzati si sono spinti così lontano da ribellarsi contro uno dei più impor- tanti princìpi della società moderna, adottando la vialenza fisica. Secondo il loro punto di vista, la violenza è una forma di "libe- razione". In altre parole, commettendo violenza essi rompono quelle restrizioni psicologiche che sono state loro imposte. Sic- come sono sovrasocializzati, queste rerstrizioni sono state limitanti più per loro che per altri; da qui il bisogno di abbatterle per libe- rarsene. Ma di solito giustificano la loro ribellione in termini di valori correnti. Se essi fanno uso della violenza sostengono di combattere contro il razzismo o cose simili.

31. Siamo consapevoli che si possa obiettare a questo schemati- co abbozzo della psicologia della sinistra. La situazione reale è complessa, e qualsiasi descrizione completa di essa avrebbe biso- gno di diversi volumi, persino se le informazioni necessarie fos- sero disponibili. Noi sosteniamo solo di aver sommariamente delineato le due più importanti tendenze della psicologia della sinistra moderna.

32. I problemi degli uomini di sinistra sono indicativi dei problemi della nostra società considerata nel suo complesso. Una bassa auto- stima, le tendenze depressive e il disfattismo non sono propri solo della sinistra. Sebbene specialmente evidenti nella sinistra, sono diffusi nella nostra società. E la società di oggi tende a socializzarsi in maniera maggiore che qualsiasi società precedente. Ci viene det- to dagli esperti persino come mangiare, come fare esercizio, come fare l'amore, come far crescere i nostri bambini e via dicendo.

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