Direi di partire dal titolo del Topic. L’essere (o appartenere al…) Comunisti, Nazisti o Fascisti è propriamente uno stato d’animo o una ideologia?
Si è già partiti nel Topic summenzionato, qualcuno ritiene sia inutile fare leva su “pensieri” simili, ed anzi lo ritiene un alibi su cui sfogare le proprie frustrazioni, altri ritengono sia comprensibile rispondere a certe provocazioni, come sta succedendo proprio in questi giorni, ma così facendo si da ragione a coloro che ritengono come la guerra civile (ideologica in questo caso) in Italia, non sia mai finita.
Personalmente ritengo che quando si tenti la presa del potere, si debba con tutti i mezzi propagandare la propria idea di società/nazione, cosa faresti per il bene del tuo paese, quali saranno i primi atti, ma soprattutto devi poter coinvolgere il maggior numero di persone a stare dalla tua parte, fare in modo che la tua “idea” entri nella loro testa, ecco, vista da questa prospettiva siamo a che fare con una Ideologia.
Una volta che quel REGIME, sorto da una idea, cade insieme ai suoi protagonisti, coloro che, anche a distanza di anni, si richiamano ai loro principi fondamentali, qui siamo a che fare, probabilmente, con Stati d’animo.
La vostra opinione in merito qual è, ritenete che possano esservi ulteriori sfumature che caratterizzino queste dottrine, teorie, correnti di pensiero, o come volete chiamarle?
Capitolo Priebke
Qui non si tratta di poche persone che sfogano la propria rabbia repressa su un cadavere, ma semplicemente del rispetto di una sentenza del Tribunale della Repubblica (fino al 3°) che ha stabilito come il Sig. Priebke fosse uno dei responsabili per il famoso massacro delle Fosse Ardeatine. Se aggiungiamo l’atteggiamento assolutamente vergognoso e di sfida del suo Avvocato, l'Avv. Giachini (anche in occasione del suo 100° compleanno), nonché di quel Prete don Floriano Abrahamowicz che si è permesso di dire le seguenti parole:
Allora, altro che Vilipendio di cadavere, mi sembra il minimo la reazione della gente che viene toccata da frasi così deliranti."Priebke era un amico e lo considero un cristiano cattolico, un soldato fedele, unico caso di innocente dietro le sbarre. E non era nazista ma semplicemente un poliziotto della sua epoca".
Per non parlare di coloro che ritengono che siamo tutti uguali di fronte alla morte, dal primo dei Serial Killer all’ultimo degli innocenti, cazzate. Uno è pezzo di merda da morto come lo era da vivo, non raccontiamoci le balle della dignità che si deve ad ogni defunto.
Qui l'art.