(OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

Scatta il fluido erotico...

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manigliasferica
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#361 Messaggio da manigliasferica »

GeishaBalls ha scritto:
Magari si potrebbero tenere tempi lunghi e modi meno stringenti per i recepimenti delle direttive, e comunque a Maniglia ed ai Brexiters potranno dire di essere uscitio

Cioè "il popolo è caprone" cit
pensi di aver ragione "adesso" ma a lungo termine "perderai".
questa della brexit è una "scommessa" a lungo termine non oggi non quest'anno ma vedrai che la brexit si farà e tanti muri e divisioni torneranno in Europa e non solo. ci si chiuderà per poi riaprirsi per poi richiudersi etc etc

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Blif
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#362 Messaggio da Blif »

Io pensavo che ci si aprisse sempre di più, fino a diventare una cosa sola con l'infinito.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

manigliasferica
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#363 Messaggio da manigliasferica »

Bliff quelli erano gli anni 60.
poi arrivò la politica con la violenza e l'eroina

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cicciuzzo
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#364 Messaggio da cicciuzzo »

soprattutto l'eroina
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Blif
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#365 Messaggio da Blif »

E' un po' come se la storia non avesse una direzione.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

manigliasferica
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#366 Messaggio da manigliasferica »

è un pò come la moda. tutto torna. le zampe d'elefante, i capelli lunghi, poi quelli corti etc

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Drogato_ di_porno
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#367 Messaggio da Drogato_ di_porno »

E veniamo alla Gran Bretagna, altra faccia del mondo anglofono (il mondo degli "uomini liberi" 8) ), antica madrepatria della terra governata dal tedesco Donald Drumpf.

A Davos la May ha fatto un discorso fumoso dicendo che la GB tornerà ad essere una potenza mondiale salvo (il diavolo si nasconde nei dettagli) cianciare di un non meglio precisato "accordo doganale" con l'UE da farsi "gradualmente punto per punto".

In realtà il discorso non era tanto rivolto all'Europa quanto a Trump. Come già la Thatcher con Reagan e Blair con Bush, quando un nuovo presidente americano si insedia gli inglesi mandano un messaggio. Gli scambi commerciali della GB con l'area euro valgono 227 mld e da qualche parte devono saltar fuori 8)

solo che Trump è in piena furia "protezionista" e la GB è proprio uno di quei paesi che sono in attivo con gli USA :lol:
I dolori della non più giovane Theresa

Oggi la premier britannica Theresa May incontrerà il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Ieri a Philadelphia, in un discorso tenuto alla delegazione Repubblicana al Congresso, May ha menato disperati colpi al cerchio ed alla botte. Come conciliare la nuova proiezione liberoscambista del Regno Unito che si accinge alla Brexit con una presidenza Usa che (almeno a parole) misura amici e nemici sulla base del saldo commerciale bilaterale, l’indicatore più inutile che esista in economia? Come restare “alfieri del mondo libero” in un contesto di nazionalismi montanti, primi fra tutti i propri? Ah, saperlo. Ed in effetti, May non lo sa.
Per cominciare, May ha archiviato (ove mai ve ne fosse ulteriore bisogno) l’internazionalismo interventista ed il nation building in punta di armi del suo predecessore, Tony Blair. Stati Uniti e Regno Unito «[…] non dovrebbero più intervenire in paesi sovrani per ricostruirli a nostra immagine»

E sin qui, tutto bene. Unico problema è che Trump ha già detto, con brutale realismo, che si interverrà laddove l’interesse nazionale degli Usa sarà in gioco. Ottima idea, Monsieur De La Palisse. Solo che, a volte, per difendere l’interesse nazionale, serve un mix di strumenti, non ultimo il soft power (ove mai ne fosse rimasto) ed anche il commercio internazionale. In questo senso, chiamarsi fuori dal TPP non appare la mossa più intelligente possibile. Ma non divaghiamo. Riuscirà Theresa May a comprendere che l’interesse nazionale americano non è quello britannico? Lo scopriremo presto. Nel frattempo, la premier ha deciso di riesumare tutto l’armamentario retorico della special relationship USA-UK, inclusi Reagan e Thatcher. “Siamo speciali, torniamo a guidare il mondo assieme”, è il senso dell’approccio di May. Non troppo realistico, a dirla tutta.

Visto che siamo così speciali non isoliamoci, please, è la supplica dell’inquilina del 10 di Downing Street. Siamo intervenuti nelle due guerre mondiali, guidato il Mondo Libero durante la Guerra Fredda, creato istituzioni multilaterali come Onu, Nato e FMI che ancora oggi hanno un ruolo nella pace nel mondo, pur se bisognose di qualche remake. Poi, May aderisce all’Agenda Trump nei punti relativi alla lotta al terrorismo islamista ed alla necessità di non appaltare la sicurezza del mondo libero ai soli Stati Uniti, ribadendo che il Regno Unito è l’unico paese del G20, a parte gli Usa, a destinare il 2% del Pil alla Difesa.

Quindi, riepilogando: il Nuovo Ordine Mondiale post Guerra Fredda non si è realizzato, non c’è stato il dividendo della pace, USA e UK devono guidare il Mondo Libero senza ripiegarsi in sé stessi ma senza “esportare la democrazia”, perché anche regimi autoritari, al crescere della loro ricchezza, possono aprirsi alla libertà. E se non lo facessero, noi due, gli alfieri del Mondo Libero, dobbiamo restare assertivi sui nostri valori. Tutto ed il contrario di tutto ma si sa, la politica è l’arte dell’ipocrisia, oltre che del possibile.

Quindi, attenzione alla Russia: citando Reagan, “fidarsi ma verificare”. E proteggere i paesi baltici e dell’Est Europa, perché Putin deve capire che quello non è il cortile di casa sua né la sua “sfera di influenza”. Che dirà Trump, che forse già meditava su una nuova Yalta? May enfatizza l’esigenza di contenimento della “maligna influenza” dell’Iran in Medio Oriente ma al contempo elogia il pluriennale lavoro diplomatico che ha portato Tehran a dismettere il suo uranio arricchito e le sue centrifughe. Perché dobbiamo stare dalla parte “dei nostri alleati del Golfo”, anche se quelli di democratico hanno assai poco e si sono rivelati l’incubatrice del terrorismo islamista. Che dici mai, May? E sulla Cina? Come riuscirà la povera premier a conciliare la furia anticinese di Trump con i 40 milioni di sterline versati da Londra per partecipare alla banca multilaterale asiatica promossa da Pechino ed i suoi pellegrinaggi da commessa viaggiatrice (il prossimo a breve) per creare una nuova “special relationship” mercantile con il paese del partito unico?

Il Regno Unito ha “ripreso il controllo” dice May, ed in questo ruolo “difenderà” la Ue ed il suo futuro. Tradotto: occhio, Donald, non fare male al mio naturale mercato di sbocco, per ovvi motivi geografici, altrimenti con le pecore neozelandesi il free trade non sarà la stessa cosa, sembra suggerire May. Anche perché noi britannici siamo partner commerciale privilegiato degli Usa, e potrà andar solo meglio. A patto che Donald non si accorga che il Regno Unito ha un avanzo commerciale bilaterale con gli Stati Uniti, e non chieda compensazioni.

In breve, un disperato punta-tacco con unghie danneggiate a graffiare vetri che evidenzia alcuni punti. In primo luogo che è un serio problema, quando vuoi diventare il faro del libero commercio, dopo aver abbandonato la “prigione” europea, che però ti ha dato il benessere ed un boom commerciale, se ti trovi davanti un personaggio che sembra uscito da un romanzo di Orwell mutatosi in una sitcom. Hai voglia ad usare Reagan, Thatcher e tutti i milioni di morti dell’ultimo secolo. Tutto lo speech di May pare il disperato tentativo di convincere un bimbo pestifero a non far cadere per terra quella preziosa porcellana di famiglia per il gusto di vedere l’effetto che fa. Anche così, oltre che con l’ipocrisia connaturata alle relazioni internazionali, si spiega questo cerchiobottismo compulsivo che vede l’Iran come Satana sulla terra ed al contempo punta a difendere le note riproduzioni in scala ridotta di Westminster che si trovano nel Golfo Persico Arabico. Serve pazienza, molta.

Alla fine, si riuscirà anche a capire che l’ultranazionalismo porta impoverimento e conflitto. Ed ostacola strutturalmente le alleanze, cosa che i populisti europei scopriranno se arriveranno al potere. Parevano concetti acquisiti da tempo ma evidentemente non è così. Non esiste più l’internazionalismo liberale, e forse è un bene. Ma provate con l’ossimorico internazionalismo nazionalista, e poi mi direte.
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#368 Messaggio da Drogato_ di_porno »

8)

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dostum
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#369 Messaggio da dostum »

Drugat sinchè ci sarai tu la UE non corre rischi
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#370 Messaggio da dostum »

Buffoni

L’OLANDA CONTA A MANO

Le autorità olandesi hanno deciso che lo spoglio dei voti alle elezioni legislative del 15 marzo verrà effettuato a mano, per timore che il software impiegato per il conteggio sia hackerabile.

Il ministro dell’Interno Ronald Plasterk ha motivato la scelta sostenendo di avere “indicazioni secondo cui i russi potrebbero essere interessati” ad alterare l’esito delle urne, in una riedizione europea delle intrusioni cibernetiche nelle elezioni presidenziali Usa.

Amsterdam teme evidentemente che il Cremlino intenda migliorare la performance elettorale del Pvv, il partito nazional-sovranista di destra guidato da Geert Wilders, eurofobo e nativista.

Il Pvv non è classificabile come filorusso: nessuna formazione olandese può presentarsi sul mercato elettorale come tale, viste le relazioni complicate dall’abbattimento nel 2014 del volo Mh-17 in Ucraina (vi morirono 193 cittadini del Regno), di cui sono stati accusati i ribelli russofili.

Il calcolo strategico che potrebbe indurre alla simpatia – tutta da dimostrare – del Cremlino per il Pvv risiede nella capacità di quest’ultimo di accelerare il processo di frammentazione dell’Ue. Già nel 2016, il partito di Wilders fece attivamente campagna per respingere l’accordo di associazione con Kiev promosso dall’Unione Europea, poi bocciato al referendum del 6 aprile scorso.
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#371 Messaggio da manigliasferica »

Countdown to Brexit: A timeline

http://www.straitstimes.com/world/europ ... -to-brexit

domani pare comincino le procedure

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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#372 Messaggio da SoTTO di nove »

Stasera in Tv si parlava anche della Brexit.
Da una parte un servizio sulla Scozia e la sua voglia di un nuovo referendum per staccarsi dalla GB. Imho la vittoria del Remain in Scozia è stata condizionata anche dall'avversione all'Inghilterra. Vittoria poi con un 60/40, ampio ma non così tanto da farli passare da europeisti convinti.
Questo voler procedere con un immediato referendum per staccarsi dall'Inghilterra ne è una prova. Si vuole sommare a quella parte di popolazione che aveva votato per staccarsi l'altra volta quella parte di scozzesi che ora vogliono rimanere in europa. (ma che l'altra volta avevano votato per rimanere nella GB).
Fa sorridere il cortocircuito di chi probabilmente era d'accordo sia con l'uscita dalla Ue sia con lo staccarsi dall'Inghilterra. Credo che un nuovo referendum porterà questi ultimi a votare per lasciare la GB. (anche con il rischio di non lasciare poi la UE come invece volevano)
Simpatico poi come il 100% degli intervistati nel servizio si sia dichiarato contrario alla Brexit. (e quel 40% dove è finito?).

La corrispondente da Londra poi ha risposto alla classica domanda retorica fatta da studio. "Gli inglesi si sono pentiti di aver votato Brexit?"
Risposta che ha un po' spiazzato un po' gli ospiti in studio.
Per lei gli inglesi che hanno votato per la Brexit sono consapevoli di rischiare qualcosa (economicamente) ma essendo inglesi sono per definizione sovranisti e chi ha deciso di votare Brexit non ha cambiato idea.
è un po' quello che ho sempre sostenuto io, tutti guardano al lato economico ma molti hanno votato coscientemente di pancia. Loro sono loro e noi non siamo un cazzo. Ecco quello che hanno pensato quando hanno votato per la Brexit, non se ci rimetteranno qualche sterlina.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#373 Messaggio da dostum »

SoTTO di nove ha scritto:La corrispondente da Londra poi ha risposto alla classica domanda retorica fatta da studio. "Gli inglesi si sono pentiti di aver votato Brexit?"
Risposta che ha un po' spiazzato un po' gli ospiti in studio.
Per lei gli inglesi che hanno votato per la Brexit sono consapevoli di rischiare qualcosa (economicamente) ma essendo inglesi sono per definizione sovranisti e chi ha deciso di votare Brexit non ha cambiato idea.
è un po' quello che ho sempre sostenuto io, tutti guardano al lato economico ma molti hanno votato coscientemente di pancia. Loro sono loro e noi non siamo un cazzo. Ecco quello che hanno pensato quando hanno votato per la Brexit, non se ci rimetteranno qualche sterlina.
Perché a noi non chiedono MAI se ci siamo pentiti di farne parte?
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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#374 Messaggio da Drogato_ di_porno »

La Sturgeon non ha così fretta di fare il referendum, prima vuole stare a vedere se ci sono contraccolpi negativi con la Brexit da poter cavalcare.

Chiaro che in questa vicenda si sono sovrapposti/scontrati due opposti populismi: quello degli scozzesi che volevano l'indipendenza dall'Inghilterra mantenendo la sterlina, la BBC e le Poste Inglesi; quello degli inglesi che volevano fare la Brexit mantenendo i privilegi economici e limitando solo gli extra-comunitari.

Entrambi i referendum erano demagogia alla massima potenza e la Brexit è diventata la nemesi dell'indipendenza scozzese. Chi di demagogia ferisce (Scozia) di demagogia perisce (Brexit).

Comunque la "cozza di ferro" Theresa May non mi dispiace come politico, deve gestire una porcheria non facile. Vediamo come se la cava. Certo ha un gusto di merda nel vestire

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Re: (OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu

#375 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Demagoga pure lei con questi completini scozzesi

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