l'argomento è vasto e quasi quasi apro un topic specificatamente sul fumetto (questo era soprattutto sulle vignette da striscia),
mi limito a scrivere qualche cosa perché andrei avanti per ore (è uno dei miei argomenti preferito, anche mia moglie l'ho conosciuta così):
1)in "killing joker", come in molti altri casi si mostra il gusto di Alan Moore per la trama (anche graficamente) circolare. Si inizia e si finisce con le stesse vignette, simmetricamente. Lo stesso accade in Watchmen, anche all'interno dei capitoli. Alan Moore è uno "oltre", e tizi così mi hanno sempre attirato di più di quelli sistematici , convincenti o cool (pur apprezzandoli, ma in modo diverso). E' un po' la stessa follia che mi ha attirato ad esempio in Jodorowsky (soprattutto nei suoi fumetti, su tutti la saga "La casta dei Metabaroni", ma anche nei suoi film) o, filmograficamente, in Lynch. Il vero surrealismo: una questione qualitativa, che non solo descrive ma apre squarci e mette in discussione la percezione normale. Ad esempio, film come "Elephant man" o "Freaks" di Browning non si limitano a descrivere accuratamente come farebbe un neorealista o, in ambito pittorico, un impressionista: lasciano invece intravedere qualcosa di più profondo, affascinante ma anche inquietante (come tutte le cose al di là della percezione comune).
Nella fattispecie, l'altra genialata di Killing Joker (spettacolare il principio jokeriano:"basta una giornata storta per portare alla follia chiunque", perfino l'irreprensibile Jim Gordon) è mostrare come, alla fine, lo stesso Batman è un folle, e non semplicemente l'individuo fascistoide-vendicativo-giustizialista che di solito traspare.
2)Purtroppo quel fumetto non lo possiedo più, come spesso accade il mio "piacere della condivisione" mi porta a prestare roba con poca discriminazione. Lo prestai ad una tizia con la quale c'era attrazione reciproca, ma io sposato, realista e difensore delle priorità in alcune cose, benché sognatore, le feci capire che la nostra sarebbe stata un'amicizia fantastica. Lei sembrò capire ma invece non capì e sparì dalla circolazione con Killing Joker (che tanto ritroverò da qualche parte a 20 euri, come ho fatto con altra roba), 300 e forse qualcos'altro di underground anni'80.
3)Alan Moore secondo me ha anche scritto le migliori storie di Superman. Non che fosse impossibile (anche fisiologicamente, è un personaggio secondo me un po' noioso e che ha sempre attirato sceneggiature risibili), ma lui fornì il soggetto per il bellissimo (anche graficamente) Kingdom Come (anche se non gli fu riconosciuto), e scrisse alla luce del sole la sceneggiatura di "Per l'uomo che ha tutto", da cui traggo questa pagina:
spiegazione: Superman è nella sua fortezza ed è sotto l'ipnosi di un nemico. Prigioniero di un sogno, vive una realtà alternativa in cui Krypton non è esploso e Kal El ha avuto famiglia ed è felice. Eppure, in quel sogno apparentemente sublime, lo percorre uno strano eppur chiaro presentimento, ed abbracciando quel figlio che esiste solo oniricamente gli dice abbracciandolo:
"Io so che questo non ha senso, ma... tu sei mio figlio. Io ero lì, alla tua nascita. Ti amerò sempre. SEMPRE. Ma... Ma, Van, io... non penso che tu sia reale."
Questo pezzo penso sia un altro di una poesia e di una bellezza senza tempo
sì è lui.
La storia non è particolarmente lunga, e non mi pare (ma non posso esserne certo, non avendolo più sottomano) che sia divisa in capitoli.
Propenderei per dirti che è completa, sarebbe senza senso il contrario