(O.T) Italia, europeismo e sovranità

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dboon
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

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dostum
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#167 Messaggio da dostum »

di Domenico Moro | da laboratorio-21.it

Relazione al Convegno UE: riforma o uscita, Udine 30 marzo 2019

Per capire se la Ue sia riformabile o meno è necessario capirne la natura, cioè quale ne sia la funzione e la ragione d’essere storica. Per rispondere a questa domanda, è necessario fare quello che raccomandava Arrighi, uno dei maggiori sociologi italiani del XX secolo. Marx scriveva che, per capire il capitalismo, bisognava scendere di un livello al di sotto del mercato, seguendo il capitalista nel “laboratorio segreto” dove entra in contatto con il detentore forza lavoro allo scopo di produrre il profitto. Allo studio di questo laboratorio, la fabbrica, Marx dedica capitoli importanti de Il capitale.

Arrighi, parafrasando Marx, dice che per capire pienamente il capitalismo è necessario penetrare in un altro “laboratorio segreto”, situato però al piano superiore rispetto al mercato, lì dove il possessore di denaro, ossia il capitalista, incontra un altro attore, il possessore del potere politico[1].

Il piano inferiore al mercato è quello che il marxismo chiama struttura, vale a dire i rapporti di produzione, mentre quello superiore è la sovrastruttura, ossia i rapporti giuridici e politici, in una parola lo Stato. Senza quest’ultimo, il mercato non potrebbe neanche esistere. Se, quindi, vogliamo capire la Ue, anche noi dobbiamo guardare sia al di sotto sia al di sopra del mercato unico, cioè ai rapporti tra struttura e sovrastruttura. La Ue e l’euro non eliminano lo Stato, ma lo rimodulano in base alle trasformazioni della struttura dei rapporti di produzione.

Sul piano della struttura la fase attuale è caratterizzata dalla tendenza alla caduta del saggio di profitto. Contro tale tendenza il capitale mette in atto delle “cause antagonistiche”, come le chiama Marx: la riduzione del salario, l’aumento dello sfruttamento, l’esercito industriale di riserva, la finanziarizzazione e, soprattutto, l’esportazione di merci e capitali. La centralizzazione proprietaria e il mercato mondiale sono il prodotto del processo dialettico in cui la caduta del saggio di profitto si intreccia alle cause antagonistiche[2]. Che c’entrano la Ue e l’euro? C’entrano perché esse facilitano o permettono l’attivazione delle “cause antagonistiche”, rimuovendo le misure di difesa del lavoro, i limiti alla circolazione delle merci e del capitale, le politiche espansive di bilancio, ecc.

Tutto ciò non si sarebbe potuto perseguire senza ribaltare i rapporti di forza politici tra capitale e forza lavoro che, tra la fine della Seconda guerra mondiale e la fine degli anni ’70, si erano modificati a favore delle classi subalterne. In sostanza, la riorganizzazione a livello di sovrastruttura, cioè al livello del funzionamento dello Stato, è il presupposto per la riorganizzazione a livello di struttura. L’obiettivo strategico è annullare la capacità delle classi subalterne, e in particolare del lavoro salariato, di incidere sul processo decisionale per quanto riguarda il bilancio pubblico e le politiche economiche e sociali. In una parola, la riduzione e finanche l’annullamento della sovranità democratica. Ciò avviene mediante l’alienazione di alcune funzioni dello Stato agli organismi europei in modo da realizzare la “governabilità”, cioè l’aggiramento dei parlamenti e il rafforzamento degli esecutivi, cioè dei governi.

Infatti, la natura della Ue è quella, duplice, di un organismo intergovernativo e di mercato. A dominare è, però, contrariamente all’apparenza, il primo aspetto. L’organismo centrale dell’Europa è il Consiglio europeo, composto dai capi di governo e di Stato, che, oltre a delineare gli orientamenti generali e di politica estera, nomina ed elegge i membri della Commissione europea e della Bce. Se la natura della Ue non fosse fondamentalmente intergovernativa, Francia e Germania non avrebbero potuto firmare il recente Trattato di Aquisgrana né il manifesto franco-tedesco per una politica industriale europea[3], che rappresentano accordi a due, che, da una parte, sovradeterminano il processo decisionale europeo e, dall’altra, realizzano una “duplice intesa” tra due Stati nazionali sul piano militare e di politica estera.

Quindi, anche se alcune funzioni statali (moneta e bilancio) vengono delegate a organismi sovrastatali, altre funzioni (politica estera e militare) vengono rafforzate in capo ai singoli Stati. Qual è il nesso che tiene insieme una tale contraddizione? Il nesso è l’interesse di classe del settore apicale del capitale, quello più internazionalizzato, che richiede politiche diverse per lo stesso obiettivo: realizzare profitto su scala mondiale. All’interno, il capitale richiede la contrazione del salario diretto, differito (pensioni) e indiretto (welfare), che può essere perseguita soltanto grazie ai vincoli esterni imposti dalla Ue e dall’euro. All’esterno, invece, il capitale richiede il sostegno diretto dello Stato nazionale, a livello economico, diplomatico, e militare. Il tracollo del mercato interno nei Paesi europei a causa dell’austerity e il conseguente aumento della concorrenza globale tra imprese hanno spinto verso un rinnovato intervento dello Stato a favore della “propria” frazione di capitale. La Francia è, in tal senso, un esempio da manuale: contrazione all’interno e espansione all’esterno. Durante la fase peggiore della crisi (2009-2015), le imprese francesi hanno aumentato il fatturato all’estero del 5,6 per cento medio annuo, all’interno dell’1,7 per cento[4]; inoltre, gli addetti all’estero sono aumentati del 2,7 per cento medio annuo mentre all’interno sono diminuiti dello 0,6 per cento[5]. A sostegno del “suo” capitale, lo Stato francese ha intensificato negli ultimi anni sia gli interventi militari in Africa, sua area d’espansione storica, sia la sua presenza nel capitale delle multinazionali strategiche. Tutto ciò avviene contro gli interessi di altri Stati, sia pure appartenenti alla Ue e all’euro, come nel caso dell’attacco alla Libia, una sorta di protettorato economico italiano, e come nel caso di Airfrance ai danni della partner KLM, partecipata dallo Stato olandese[6].

Come abbiamo visto, non solo una vera Europa, per lo meno come la intendono alcuni, non esiste, ma soprattutto non esistono le condizioni per riformarla in senso democratico. In primo luogo, perché la Ue è strutturata come organismo non democratico, essendo una organizzazione intergovernativa, nel quale il Parlamento non conta. Del resto, anche se contasse, il peso demografico dei due Paesi maggiori, Germania e Francia, sarebbe determinante nella creazione delle maggioranze. In secondo luogo, il Trattato di funzionamento della Ue all’articolo 48 prevede che le modifiche ai trattati debbano essere ratificate da tutti gli stati membri. Nel caso in cui anche uno solo degli Stati membri non le ratifichi, la questione è demandata al Consiglio europeo, il quale decide all’unanimità. Basterebbe, quindi, che il Lussemburgo fosse contrario affinché l’eventuale modifica non sia adottata. Nel caso, invece, in cui un governo cercasse di forzare la mano al Consiglio o cercasse di disobbedire ai vincoli di bilancio, entrerebbe in gioco il vincolo rappresentato dall’euro, che forza al rispetto dei trattati. Senza la possibilità di manovrare sui tassi di cambio e di interesse e senza la possibilità di emettere moneta, il tentativo sarebbe destinato al fallimento. Ne sono esempi sia il caso della Grecia, che fu costretta ad accettare l’accordo con i creditori a dispetto dell’esito contrario del referendum popolare, sia quello dell’Italia, che ha visto lo spread impennarsi al momento in cui pareva che il governo stesse per adottare misure lievemente espansive.

Dunque, attaccare l’integrazione europea significa attaccare il nodo centrale della riorganizzazione su scala europea dei rapporti economici e politici a favore delle élites capitalistiche. L’integrazione europea è per il capitale sia un punto di forza, perché grazie ad essa gode di un vantaggio strategico sulle classi subalterne, sia un punto di debolezza, perché indebolisce la presa egemonica del capitale sulle masse, irrigidendo il sistema di mediazione politica e rendendo l’economia più vulnerabile agli shock economici mondiali. L’uscita dall’euro e dalla Ue non è la soluzione salvifica a tutti i problemi dei lavoratori salariati, ma è certo che, all’interno di Ue e euro, non si possono neanche porre le basi per risolverli. Infatti, il tema posto dalla Ue e dall’euro, prima ancora che economico, è politico: è quello della democrazia o, detto in altri termini, il tema di dove risiede la sovranità. Ciò che l’Europa mette in discussione non è la sovranità nazionale, bensì quella democratica e popolare. Il punto è che la sovranità è delegata a organismi che esprimono in modo diretto e senza intermediazione gli interessi del grande capitale multinazionale. In questa fase storica e in Europa non si può concepire un anticapitalismo e neanche una lotta per il lavoro, il welfare, il salario e per uno sviluppo equilibrato se non collegata al superamento dell’integrazione economica e monetaria.

[1] Giovanni Arrighi, Il lungo XX secolo, il Saggiatore, Milano 1994.

[2] Karl Marx, Il capitale, Libro III, Cap. XIII, XIV e XV, Editori riuniti, Roma 1980.

[3]http://www.laboratorio-21.it/il-trattat ... -politica/

[4] La variazione si riferisce al fatturato a prezzi correnti. Quindi, tenendo conto dell’inflazione, non si è registrata quasi alcuna variazione del fatturato delle imprese residenti in Francia nel periodo di riferimento.

[5] Domenico Moro, “Le imprese multinazionali: caratteri strutturali e rapporti con l’estero”, in Istat, Rapporto sulla competitività dei settori produttivi, 2019, pp. 40-43.

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cicciuzzo
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#168 Messaggio da cicciuzzo »

Se sei andato mi dici quanta gente c'era?
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dboon
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#169 Messaggio da dboon »

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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#170 Messaggio da dboon »

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dostum
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#171 Messaggio da dostum »

Questo è per quello che mi riguarda:
https://www.tpi.it/2019/05/09/europee-2 ... comunista/

Per il rafforzamento della lotta operaia e popolare, contro lo sfruttamento capitalistico e l’Unione europea

Per un’Europa dei popoli, del socialismo!

Lavoratori, lavoratori autonomi nelle città e nelle campagne, donne, giovani, pensionati, persone con disabilità,

Noi, partiti comunisti e operai che sottoscrivono questa Dichiarazione, vi rivolgiamo un appello in occasione delle elezioni europee del 2019.

L’UE, che opera come centro imperialista europeo, è stata e continua a essere uno strumento per il grande capitale europeo per aumentare i suoi profitti e garantirne il dominio; non serve, né potrà mai servire ai bisogni dei lavoratori.

Le aspettative che l’UE possa essere riformata in una direzione “filo-popolare” si sono dimostrate vane. Le aspettative coltivate riguardo a un cambiamento verso l’interesse dei popoli attraverso la sua presunta “democratizzazione” sono infondate.

I lavoratori europei, gli strati popolari possono rovesciare con la loro lotta oggi il negativo rapporto di forze e attuare le condizioni preliminari per aprire la strada a un’Europa del socialismo, che garantisca il diritto al lavoro, ai diritti sociali, alla sicurezza sociale e al reddito, al futuro dei lavoratori.

I nostri partiti difendono gli interessi della classe operaia, dei popoli, i diritti dei giovani e delle donne dagli strati popolari.

Ogni giorno lottiamo contro le misure antipopolari imposte dai governi borghesi e dall’UE, contro la riduzione dei salari e delle pensioni, contro l’abolizione dei diritti del lavoro, dei diritti sociali e della sicurezza sociale, contro il ricatto della povertà e della disoccupazione, contro la mercificazione dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione, contro la distruzione dell’ambiente, contro l’abolizione dei diritti e delle libertà democratiche. Esigiamo misure contro la disoccupazione. Lottiamo insieme contro l’UE, che manipola i popoli per la speculazione dei capitalisti. Condanniamo l’anticomunismo, la repressione, la limitazione dei diritti sovrani.

I nostri partiti esigono:
◾sostanziali aumenti di stipendi e pensioni
◾assistenza sanitaria e Istruzione pubblico e gratuite
◾sostegno alla lotta dei lavoratori e dei disoccupati per lavori a tempo pieno e stabili
◾diritti democratici nei luoghi di lavoro, diritti del lavoro e sociali, sicurezza sociale
◾diritti dei lavoratori immigrati e la lotta contro le cause che costringono i popoli ad abbandonare i loro paesi
◾sostegno ai piccoli e medi agricoltori
◾basilare protezione dell’ambiente che viene sacrificata per i profitti del grande capitale

– Condanniamo le guerre e gli interventi imperialisti. Lottiamo a favore della pace, per l’eliminazione di tutte le basi USA-NATO, contro la NATO, contro il “Partenariato per la pace” e l’esercito europeo, contro il PESCO [La Cooperazione strutturata permanente dell’Unione europea nell’ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune volta all’integrazione strutturale delle forze armate, ndt] e la partecipazione alle guerre e agli interventi imperialisti.

– Lottiamo contro l’attacco frontale contro i lavoratori che si svolge sia in condizioni di crisi capitalista che in condizioni di “sviluppo” capitalista.

– Ci schieriamo con le famiglie dei lavoratori e popolari che sperimentano le drammatiche conseguenze del modo di produzione capitalista che sta peggiorando profondamente la situazione della classe operaia e degli strati popolari.

Facciamo appello alla classe operaia, ai popoli:
◾Per moltiplicare le loro lotte contro l’Unione europea, contro questa unione di capitali, che colpisce i diritti dei popoli.
◾Per rafforzare la loro resistenza all’attacco del capitale, agli attacchi dei partiti che servono gli interessi del capitale, per rafforzare la loro lotta per ogni necessità popolare.
◾Sostenere in modo adeguato i partiti comunisti e operai che condannano l’UE nella battaglia delle elezioni europee nel maggio 2019, per indebolire i partiti che sostengono l’UE e le sue politiche che difendono la “strada a senso unico dell’Unione europea” del capitale e della presunta “democratizzazione” dell’UE.

Questa posizione rafforzerà la lotta popolare in tutta Europa, i lavoratori lotteranno da posizioni migliori.

L’UE non serve il popolo, l’UE serve la classe capitalista, gli interessi dei monopoli, la concentrazione e la centralizzazione del capitale. L’UE rafforza le sue caratteristiche come blocco imperialista economico, politico e militare contrario agli interessi della classe operaia, degli strati popolari.

I popoli hanno tutto l’interesse ad opporsi all’operazione di manipolazione che l’UE, i suoi meccanismi, i suoi governi e i partiti che sostengono questa unione imperialista stanno organizzando.

Promettono che l’UE può garantire il diritto al lavoro, i nostri diritti lavorativi e di sicurezza sociale. Mirano a convincere le persone che possono garantire standard di vita migliori. È una grande bugia.

Ricordiamo i fatti: nell’UE ci sono 16,6 milioni di disoccupati; la sottoccupazione continua ad espandersi raggiungendo il 21% del totale, cioè 43 milioni di persone; quelli che vivono sulla soglia di povertà o sotto sono più di 110 milioni; il futuro della gioventù è compromesso.

I diritti fondamentali della classe operaia e degli strati popolari vengono aboliti. I licenziamenti di massa sono aumentati, il diritto allo sciopero si sta riducendo, i limiti di età per le pensioni vengono aumentati e le pensioni vengono ridotte, la sicurezza sociale privata viene rafforzata. I contadini poveri vengono distrutti con l’attuazione della Politica Agricola Comune, i lavoratori autonomi vengono strangolati dalla concorrenza dei grandi monopoli, le disuguaglianze e le discriminazioni a scapito delle donne diventano sempre più intense. I migranti sono perseguitati mentre la politica che li costringe ad abbandonare i loro paesi d’origine si rafforza.

La repressione contro le lotte operaie e popolari è inasprita, vengono continuamente creati nuovi meccanismi di controllo.

La cooperazione politica, finanziaria e militare con lo stato di Israele, che sta massacrando il popolo palestinese, viene rafforzata.

Il “patto di stabilità”, la “governance economica rafforzata”, l’”Unione bancaria” e altri strumenti antipopolari utilizzati sono stati incorporati negli strumenti della UE, una nuova drammatica situazione è in fase di configurazione contro i popoli.

La cosiddetta “Strategia globale” dell’UE, la “Politica di sicurezza e di difesa comune” e la PESCO costituiscono mezzi pericolosi per guerre e interventi, al servizio dell’aggressività imperialista.

Il motore dell’unificazione capitalista è l’interesse dei monopoli europei; l’UE si sviluppa continuamente verso una direzione reazionaria contro i popoli.

Di conseguenza, è ovvio che né questa unione capitalista interstatale, né la Banca centrale europea, né il Parlamento europeo possono diventare favorevoli ai popoli, come affermano i partiti europei che sostengono la strategia dell’UE.

Inoltre, né l’UE può trasformarsi in un “formidabile avversario” della NATO e degli USA, come stanno dicendo tutti i vari sostenitori dell’UE.

L’UE collabora strettamente con la NATO e gli USA contro i popoli, mentre le competizioni interimperialistiche si manifestano sia all’interno dell’UE, sia con la formazione di gruppi di paesi e con ritiri, come la Brexit.

Si intensificano le rivalità con gli Stati Uniti, ma anche con Russia e Cina, per il controllo dei mercati.

I Partiti Comunisti e Operai che sottoscrivono questa dichiarazione:

– Sottolineano che l’offensiva del capitale è unitaria e riguarda tutti gli stati membri della UE, così come il resto degli stati che si trovano nel continente europeo e per questi motivi è necessario rafforzare la lotta comune dei PC e dei popoli, per sviluppare la solidarietà con la lotta dei lavoratori in tutta l’Europa e in tutto il mondo.

– Evidenziano che esiste un altro modo di sviluppo per i popoli. L’alternativa di un’Europa diversa emerge dalla lotta dei lavoratori; un’Europa della prosperità dei popoli, del progresso sociale, dei diritti democratici, dell’equa cooperazione, della pace, del socialismo.

– Credono nel diritto di ogni popolo di scegliere sovranamente il suo modo di sviluppo, incluso il diritto di svincolarsi dall’UE, dalla NATO e da ogni altra organizzazione imperialista, lottando per il percorso socialista di sviluppo.

Questa è la vera risposta contro lo sforzo organizzato di ingannare i popoli.

I popoli europei non hanno interesse a seguire le forze del cosmopolitismo del capitale che sono fanatici sostenitori dell’euro-atlantismo. Allo stesso modo, non hanno alcun interesse per le forze del nazionalismo, che servono anche altri interessi di classe e non quelli dei popoli, usando le misure di protezionismo e “euroscetticismo” come loro “veicolo”. Inoltre, i popoli non hanno nulla in comune con i partiti nazionalisti, nazi-fascisti che mirano a utilizzare i tormenti e i problemi della gente per rafforzare la loro forze come punta di lancia della dittatura dei monopoli.

Il sostegno dei partiti comunisti e operai è l’unica vera risposta filo-popolare, sia al cosmopolitismo che al cosiddetto euroscetticismo. Costituisce la risposta appropriata all’anticomunismo e all’identificazione reazionaria e antistorica del comunismo con il fascismo, che è la carne della carne del sistema capitalista.

Invitiamo la classe operaia, i popoli europei a rispondere positivamente a questo appello dei Partiti Comunisti e Operai.

Ogni partito nel proprio paese organizza la lotta dei lavoratori. I Partiti Comunisti e Operai combattono contro l’UE, in modo completo contro le unioni imperialiste. Il loro rafforzamento in ogni battaglia politica contribuisce allo sviluppo delle lotte dei popoli:

Chiamiamo i popoli a indebolire le forze che sostengono l’UE e in qualsiasi modo coltivano le illusioni che l’UE possa essere corretta.

– NO all’Unione Europea dei monopoli, dei capitali e delle guerre!

– Per un’Europa della prosperità dei popoli, della pace, della giustizia sociale e dei diritti democratici, del socialismo!

Partiti firmatari:
1.Partito Comunista d’Albania
2.Partito del Lavoro d’Austria
3.Partito Comunista dell’Azerbaijan
4.Organizzazione repubblicana bielorussa – sezione del PCUS
5.Partito Comunista del Belgio
6.Nuovo Partito Comunista della Gran Bretagna
7.Unione dei Comunisti in Bulgaria
8.Partito dei Comunisti Bulgari
9.Partito Socialista dei Lavoratori della Croazia (SRP)
10.Partito Comunista in Danimarca
11.Partito Comunista d’Estonia
12.Partito Comunista dei Lavoratori – per la Pace e il Socialismo (Finlandia)
13.Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF)
14.Polo della Rinascita Comunista in Francia (PRCF)
15.Partito Comunista di Macedonia
16.Partito Comunista Unificato della Georgia
17.Partito Comunista di Grecia
18.Partito dei Lavoratori Ungherese
19.Partito dei Lavoratori d’Irlanda
20.Partito Comunista, Italia
21.Partito Socialista della Lettonia
22.Partito Socialista, Lituania
23.Partito Comunista di Malta
24.Resistenza Popolare Moldova
25.Partito Comunista di Norvegia
26.Partito Comunista di Polonia
27.Partito Comunista Rumeno
28.Partito Comunista Operaio Russo
29.Partito Comunista dell’Unione Sovietica
30.Nuovo Partito Comunista della Jugoslavia
31.Partito Comunista della Slovacchia
32.Partito Socialista di Slovenia
33.Partito Comunista dei Popoli di Spagna
34.Partito Comunista di Svezia
35.Partito Comunista di Turchia
36.Unione dei Comunisti d’Ucraina
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#172 Messaggio da Capitanvideo »

cicciuzzo ha scritto:Se sei andato mi dici quanta gente c'era?
Siamo a livello del convegno dei terrapiattisti, forse meno.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#173 Messaggio da dostum »

Capitanvideo ha scritto:
cicciuzzo ha scritto:Se sei andato mi dici quanta gente c'era?
Siamo a livello del convegno dei terrapiattisti, forse meno.
Meglio pochi ma buoni.
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#174 Messaggio da dboon »

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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#175 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

OSCAR VENEZIA ha scritto:Italiani il 4 Marzo evitate di votare PD.
Scegliete la Patria scegliete la modernità,scegliete il coraggio.
In cinque anni di governo il debito pubblico non solo non è diminuito, ma e' addirittura aumentato.
Le tasse , l'oppressione e la demenza burocratica sono aumentati.
L'economia segue i cicli mondiali ma quando il ciclo e' positivo cresce meno degli altri quando e' negativo perde piu' degli altri.
L'Italia attraversa una crisi finanziaria e di credibilità senza precedenti e non viene rispettata ne dalla cosiddetta Unione Europea ne dagli altri stati.
Il partito democratico sublima in se i difetti della democrazia cristiana e del partito comunista.
Con questi non si va da nessuna parte anzi si precipita nell'abisso.
Miei cari compatrioti spazzate via il partito democratico ,Paolo Gentiloni e quella vecchia rincoglionita di Emma Bonino al servizio, anch'essa di potenze ostili.Ricordatevi che siete i discendenti di Cesare e di Leonardo
Viva l'Italia , Viva la repubblica
Questo era il proclama/appello che lanciai poco prima delle ultime elezioni.
Anche questa volta mi appellerò direttamente agli italiani senza intermediazioni, un paio di giorni prima del voto

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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#176 Messaggio da dostum »

Non che condivida in blocco ma vi sono spunti interessanti
https://www.senso-comune.it/
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#177 Messaggio da GeishaBalls »

OSCAR VENEZIA ha scritto:
OSCAR VENEZIA ha scritto:Italiani il 4 Marzo evitate di votare PD.
Scegliete la Patria scegliete la modernità,scegliete il coraggio.
In cinque anni di governo il debito pubblico non solo non è diminuito, ma e' addirittura aumentato.
Le tasse , l'oppressione e la demenza burocratica sono aumentati.
L'economia segue i cicli mondiali ma quando il ciclo e' positivo cresce meno degli altri quando e' negativo perde piu' degli altri.
L'Italia attraversa una crisi finanziaria e di credibilità senza precedenti e non viene rispettata ne dalla cosiddetta Unione Europea ne dagli altri stati.
Il partito democratico sublima in se i difetti della democrazia cristiana e del partito comunista.
Con questi non si va da nessuna parte anzi si precipita nell'abisso.
Miei cari compatrioti spazzate via il partito democratico ,Paolo Gentiloni e quella vecchia rincoglionita di Emma Bonino al servizio, anch'essa di potenze ostili.Ricordatevi che siete i discendenti di Cesare e di Leonardo
Viva l'Italia , Viva la repubblica
Questo era il proclama/appello che lanciai poco prima delle ultime elezioni.
Anche questa volta mi appellerò direttamente agli italiani senza intermediazioni, un paio di giorni prima del voto
E funzionò, gli italiani hanno seguito le tue istruzioni. Visto come è andata nell’ultimo anno e punto per punto la situazione è oggettivamente e miserabilmente peggiorata hai fatto qualche esame di coscienza?
Qualche dato di esempio.

Debito pubblico: dal disavanzo oltre il 3% tutti gli anni si era ridotto di qualche decimo o mezzo punto. Oggi inversione di tendenza e dal calo si torna a crescere il disavanzo, e festeggiavano anche al balcone

Crescita da 1,7% già dimezzata e prevista azzerata

Credibilità internazionale: su questo non si sa cosa dire, lo spread misura quella economica ed è imbarazzante, altri indicatori positivi non se ne vedono.

Che il PD non fosse il peggior governo possibile è appurato, si è riusciti a fare molto ma molto peggio.

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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#178 Messaggio da pan »

Con la differenza che il PD governava praticamente da solo, mentre questi sono in due e stanno persino riuscendo a far credere che litigano sul serio scaricandosi vicendevolmente le responsabilità. In pratica ognuno recita la parte dell'oppositore dell'altro, mentre lo sostiene saldamente al Governo. Il dimaietto che strilla al Fascista è la scenetta più miserevole di tutta la recente storiella politica italiana.
Vedremo presto quanti italiani avranno capito il giochetto. A volte noi elettori ci dimostriamo più scaltri dell'immaginabile.
Chissà che non lascino il Governo senza dover retrocedere ai penultimi che rovinavano il Paese da soli?
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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GeishaBalls
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#179 Messaggio da GeishaBalls »

pan ha scritto:Con la differenza che il PD governava praticamente da solo, mentre questi sono in due e stanno persino riuscendo a far credere che litigano sul serio scaricandosi vicendevolmente le responsabilità. In pratica ognuno recita la parte dell'oppositore dell'altro, mentre lo sostiene saldamente al Governo. Il dimaietto che strilla al Fascista è la scenetta più miserevole di tutta la recente storiella politica italiana.
Vedremo presto quanti italiani avranno capito il giochetto. A volte noi elettori ci dimostriamo più scaltri dell'immaginabile.
Chissà che non lascino il Governo senza dover retrocedere ai penultimi che rovinavano il Paese da soli?
Praticamente da solo? Maggioranza alla camera e sopravvivenza che dipendeva da Forza Italia prima e da Alfano poi. No, il governo attuale non ha nessuna giustificazione in più

L’attuale manfrina dei grillini che fingono di essere diventati di sinistra poi è insopportabile

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cicciuzzo
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità

#180 Messaggio da cicciuzzo »

Venezia dice meglio evitato che comunista
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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