Comunque come si può ben vedere da questa lista, ti fa capire come le femministe distorcono la realtà dei fatti e molti subiscono passivamente la loro propaganda, dovuta anche dai media.Salieri D'Amato ha scritto: E questi sono gli esempi di discriminazione contro gli uomini citati dal movimento mascolinista per i diritti degli uomini, in cui si ritrovano molte cose da te citate.
Il maggior numero di morti di morte violenta in guerra e sul campo di battaglia di genere maschile rispetto a quello di genere femminile (specie dove vige la coscrizione obbligatoria, con alcune eccezioni).[8]
Gli uomini fanno la maggioranza dei lavori comunemente considerati pericolosi, usuranti o che comunque sottopongono a intenso stress psicofisico rispetto alle donne. La stragrande maggioranza delle morti a causa di incidenti sul lavoro colpisce gli uomini.[8]
Discriminazione riguardo l'affidamento dei figli in caso di divorzio. Le corti decidono quasi sempre in favore delle donne.[8]
Gli uomini vengono descritti come violenti e spesso si ascrive esclusivamente a loro la responsabilità di nuove fattispecie di crimini ad hoc, come il femminicidio, negando le cause socio-psicologiche dei fenomeni e negando il corrispettivo di violenza femminile (omicidi di uomini e bambini da parte di donne); gli uomini vengono inoltre criminalizzati a livello culturale e morale (tanto da considerare talvolta una loro "estinzione", come un non-danno o un beneficio) in maniera eccessiva e con accanimento, a volte derisi in maniera gratuita sui mass media (cosiddetto "male bashing")[16]
Le donne possono andare in pensione prima degli uomini (ancora oggi in Italia).
Gli uomini muoiono, in media, 5 anni prima delle donne; tuttavia agli uomini non sono riconosciute né pubblicizzate campagne di prevenzione della salute maschile per malattie specifiche, a differenza di quanto avviene per le donne, ad esempio con la settimana di campagna contro il Tumore al seno .[17]
Gli stati impongono “quote rosa” di donne, ma solo ai vertici delle aziende e della politica, mai nei posti di lavoro comunemente ritenuti usuranti (miniere, acciaierie, cantieri).
Una madre può non riconoscere un figlio. Un padre non ha lo stesso diritto.
La maggioranza dei centri anti-violenza non assiste le vittime maschili di violenza domestica[18].
A parità di reato gli uomini ricevono pene 63% più severe e le donne hanno il doppio delle possibilità di non essere incarcerate se colpevoli.[19]
Gli uomini sono[20]:
il 93% dei morti sul lavoro
il 79% delle vittime di suicidio
il 79% delle vittime di omicidio
il 99.99% dei morti in servizio militare
il 50% delle vittime di violenza domestica[21][22][23][24][25][26][27][28][29][30]
il 50% delle vittime di stupro[31][32][33][34][35][36][37][38][39]
Come vedi sono delle cose ben distinte.
... e ora continuate pure la discussione, che mi diverte assai.
Prendiamo un esempio a caso, il femminicidio.
La cronaca nera riporta spesso casi di questo tipo facendo credere che c'è un allarmismo da non sottovalutare. Ma se guardiamo i veri dati, in Italia, sotto questo punto di vista, siamo un paese tranquillissimo e anzi nel corso dei decenni è un fenomeno in diminuzione, mentre da come ne parlano sembra sia in crescita.
Se andiamo a guardare le vittime di omicidi, i maschi ne subiscono il 79%, ben 4 volte in più di una donna, senza contare il 79% dei suicidi.
E si dice ancora che siamo un popolo che va contro le donne. Io credo il contrario, amiamo fin troppo le donne (giustamente anche).