[O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

Scatta il fluido erotico...

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dostum
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Re: Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#31 Messaggio da dostum »

Salieri D'Amato ha scritto:
13/02/2021, 16:03
Dostum ha tempestato tutti i topic per anni con la saga di Smaug, che ormai tutti sappiamo nutrire un profondo odio per i nani ... e ora, appena insediatosi che fa, ne nomina uno alla propria corte! :flash:
Ecco
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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#32 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Lo scempio e l'abominio
Mi chiamo Draghi, risolvo problemi
Perché il governo Draghi servirà al paese e ai partiti, dando a questi ultimi un timeout che servirà per tornare in pista a produrre esiti disfunzionali
di Vitalba Azzollini


Mattarella ha parlato di un Governo di alto profilo, estraneo a logiche politiche. L’intento del Presidente della Repubblica è stato quello di chiedere ai partiti di fare un passo indietro, a favore del “whatever it takes” per mettere in sicurezza il Paese, indirizzando verso un esecutivo che voli alto, come si suol dire. Un esecutivo che – al di là degli interessi partitici, cioè “di parte” – faccia ciò che serve, cioè porti fuori il Paese dalla pandemia e lo avvii alla crescita.
Sotto quest’ultimo profilo, non occorre inventare obiettivi. Basta individuarne alcuni tra quelli elencati nelle Raccomandazioni specifiche per l’Italia adottate, su proposta delle Commissione, dal Consiglio dell’UE nel luglio 2019 e 2020; nella Relazione per paese relativa all’Italia (Country Report), presentata dalla Commissione UE a febbraio 2020; nelle linee guida della Commissione UE entro le quali devono muoversi gli Stati membri nella stesura dei piani nazionali all’interno del programma Next Generation Eu: https://eur-lex.europa.eu/legal-content ... 12&from=EN
Gli esponenti dei partiti, invece, sembrano andare alle consultazioni con la più ampia apertura verso Draghi, ma senza rinunciare proprio a quegli interessi “di parte” che stavolta, volendo usare un gioco di parole, dovevano mettere da parte. Interessi di mera politica, cioè di propaganda. “Politica” è stata una parola ricorrente nelle dichiarazioni ufficiali all’uscita dalle consultazioni, e forse quella più ricorrente anche nel discorso davanti al banchetto fatto da Conte, vale a dire colui il quale aveva voluto centinaia di “tecnici” in task force quando era al Governo. Insomma i leader, mentre a parole affermano di non porre condizioni, già alla prima tornata di consultazioni manifestano al Presidente incaricato i temi della propria agenda, le proprie “battaglie identitarie”, che nella sostanza altro non sono che condizioni: quelle che poi saranno vantate presso gli elettori. Per non parlare di quanto qualcuno di essi forse non ha ancora detto a Draghi: l’insofferenza, che può diventare vero e proprio veto, a governare con questo o quel partito. Va dato atto a Italia Viva di non aver messo alcun paletto, dichiarando il proprio appoggio incondizionato a Mario Draghi. Non può non notarsi come i temi a causa dei quali erano avvenute le dimissioni di ministre e sottosegretario – il MES in primis – siano spariti dal discorso di chi li aveva posti come imperativi. Non era questione di nomi – avevano detto – ma di quei temi: evidentemente, è bastato un nome per superarli. Chi scrive reputa che Draghi abbia già chiaro cosa serva fare e non necessiti dei suggerimenti che emergono dalle consultazioni, come invece chi va da lui sembra (o finge di) ritenere. L’abilità è far sì che in singoli punti del “programma” del nuovo Governo i leader dei partiti riconoscano alcuni dei propri punti, e su quelli vi sia convergenza. A ciascuno il suo. Ed è ciò che pare stia accadendo.
Il Governo “prendere o lasciare”: l’uscita di Salvini dalle consultazioni lo ha reso palese. Il leghista ha espresso piena sintonia con Draghi su esigenze di crescita, sviluppo, taglio alla burocrazia e similari. Come se su queste istanze vi fosse qualcuno in Italia e nel mondo che dissente. Temi quali flat tax, immigrazione, pugni sul tavolo in Europa non sono emersi. Riemergeranno poi, alla bisogna, a seconda della convenienza. Al momento, tuttavia, per formare il Governo a Draghi basta trovare punti di incontro. Solo in questo modo gli è possibile addensare i consensi di soggetti politici che sono su posizioni opposte. Se poi i leader si intesteranno quei punti come propria vittoria, cioè come marchio del partito, non sarà importante. L’importante è portare a casa il risultato. Draghi non è in competizione con loro. E se, invece, il Presidente del Consiglio incaricato non riuscirà a superare le condizioni fissate dai politici, che emergeranno in maniera più consistente nella seconda tornata delle consultazioni, quanto meno in termini di “poltrone”, o addirittura di veti, come detto? Cioè se egli non otterrà un’adesione quanto più ampia, come richiesto da Mattarella? È probabile che Draghi metta sul tavolo un Governo “prendere o lasciare”. Mentre tutti gli avranno posto vincoli di vario tipo, lui porrà solo questo. Oggi così come nel prosieguo del Governo, ove si formasse. Draghi non è interessato a “salire in politica” (cit. Mario Monti), e non solo perché sa che dopo Palazzo Chigi c’è il Quirinale. Draghi è stato chiamato a traghettare l’Italia fuori dalla crisi sanitaria ed economica, sa che avrà a disposizione solo un anno e probabilmente ha accettato questo incarico-ponte solo perché la situazione è davvero grave. L’ex banchiere centrale oggi ha un compito preciso, e non avrà intenzione di lavorare con politici capricciosi, pronti a fare gli usuali teatrini: non potrebbe svolgere con efficacia il mandato di Mattarella. Draghi non ha bisogno di mediazioni a ogni costo. “Prendere o lasciare”: questa è la condizione che metterà a chi mette condizioni a lui. E quale sarà la reazione dei politici a un eventuale Governo “prendere o lasciare”? Sono tre i profili da sottolineare per ipotizzare la risposta. Il Governo Draghi oggi conviene a tutti, nessuno escluso. Innanzitutto, Draghi lascerà un Paese in condizioni migliori, su ogni piano, e i politici lo sanno, al di là della loro stucchevole propaganda. Come detto, Draghi governerà al massimo per un anno, perché il suo destino è il Quirinale. E a quel punto i vari leader potranno riprendere le usuali sceneggiate, trovandosi un Paese che qualcuno ha avviato alla guarigione. Ci penseranno poi loro a causarne la ricaduta nella malattia, facile prevederlo. In secondo luogo, nessuno vuole correre il rischio di passare per il soggetto che ostacola colui il quale è al momento indicato come salvatore della patria. E i cittadini vogliono essere salvati, dicono i sondaggi. Chi oggi mettesse i bastoni fra le ruote all’opera di Draghi potrebbe pagarne il prezzo in termini di consensi. Apporre il proprio marchio sul Governo della salvezza, anche solo non mettendosi di traverso, è interesse di tutti.
Infine, chi vorrebbe restare al di fuori del tavolo di un Governo ove si porranno le basi per l’investimento di un’ingente mole di soldi, quelli del Next Generation UE? Ma qui va fatta una precisazione. I politici stentano a capire che quei denari non servono loro a banchettare, ma devono essere usati in progetti valutabili ex ante e tali da produrre risultati verificabili in itinere ed ex post, altrimenti i rubinetti europei si chiuderanno. Questo è un tema che pare sfuggire a molti.
Perché i soldi arrivino non basta che Draghi scriva un bel programma: serve attuarlo, rispettando le tappe previste, per ricevere i fondi previsti a ogni scadenza. E quel programma andrà per lo più attuato quando Draghi non sarà più al Governo. Cioè dai politici di cui sopra, il cui punto di forza non è né la valutazione di impatto né il rispetto degli impegni, com’è ormai noto. Una domanda, in conclusione. Il sollievo per l’incarico a Draghi è enorme. Ma come potrà mai imparare qualche lezione un Paese ove arriva sempre un uomo della provvidenza a evitare il precipizio? Un governo Draghi segna l’ennesimo timeout di ricostruzione nella vita di un paese incapace di governarsi (questo è), e che periodicamente necessita dell’azione di un “salvatore” esterno, nel senso di non eletto, che consente al sistema decomposto dei partiti (associazioni di privati cittadini che periodicamente danno la scalata allo Stato, estraendo da esso benefici e privilegi) di rifiatare, allontanarsi dal ciglio del burrone, anche per non essere oggetto di contestazione anche violenta da parte della popolazione, e poi tornare a prendere la “guida” del paese, che poi pare una sorta di pilota automatico verso il dissesto. Quindi, i partiti faranno nascere il governo Draghi, lo lasceranno lavorare e ricostituire capitale economico e credibilità, sin quando lo accompagneranno al Quirinale e torneranno padroni del campo. Sarà in quel momento che i partiti riprenderanno la loro individualità, cercheranno di prendere accortamente le distanze dall’operato di Draghi, con varie giustificazioni che saranno la più trasparente delle foglia di fico, e la giostra italiana ripartirà per il giro successivo. Quindi sì, un governo Draghi converrà a tutti: a chi ne costituirà la maggioranza e a chi ne resterà fuori.

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Floppy Disk
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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#33 Messaggio da Floppy Disk »

I sovranisti europei potrebbero andare verso la spaccatura: un altro paradosso che svela il bluff pericoloso in cui consiste il sovranismo stesso.

https://www.ilpost.it/2021/02/14/sovran ... -lega-ppe/
I'm a humanist. Maybe the last humanist.

In the long run we are all dead.

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TeNz
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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#34 Messaggio da TeNz »

previsione su come agirà il governo draghi

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Ti ho detto la mia opinione, che onestamente vale quanto la tua se non di più, ma non ti voglio convincere, fai come cazzo vuoi. (cit.)

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#35 Messaggio da Drogato_ di_porno »

il sovranismo, quando non è un' "ipotesi accademica" (cit. Bombolo Rinaldi), è sostanzialmente questo:

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apache
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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#36 Messaggio da apache »

Già iniziate polemiche. Governo con poca gnocca = poche donne
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna

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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#37 Messaggio da federicoweb »

si ma Trez, almeno non il solito titUlo..governo, governicchio......
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )

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apache
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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#38 Messaggio da apache »

Esatto 3 topic tutti uguali??? Almeno il drago farlo diverso
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna

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dostum
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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#39 Messaggio da dostum »

Drogato_ di_porno ha scritto:
14/02/2021, 14:42
il sovranismo, quando non è un' "ipotesi accademica" (cit. Bombolo Rinaldi), è sostanzialmente questo:
Dai Drugat sai far di meglio

Draghi, ma che cacchio ci fai lì?
di comidad

Oggi, qualunque discorso si faccia, occorre premettere una sorta di professione di fede nei “valori” ufficiali, allontanando da sé il sospetto di far parte di qualche setta di eccentrici, quindi bisogna dichiarare preventivamente: io non sono no-vax, io non sono negazionista, io non sono complottista, io non sono terrapiattista. Si tratta di un approccio ingenuo e un po’ patetico alla comunicazione, come se vivessimo in un mondo di interlocutori alla pari, nel quale il problema fosse solo quello di capirsi a vicenda. Il mondo reale ovviamente non funziona così.

La gerarchia è un rapporto sociale squilibrato, il che comporta anche uno squilibrio comunicativo, perciò gli argomenti e i ruoli della comunicazione sono già predeterminati e non è previsto che si possa dire qualcosa di diverso. La comunicazione ufficiale, il mainstream, rivendica inoltre il privilegio di contraddirsi. Spostando l'attenzione sulla falsa minaccia no-vax, si distrae dai paradossi della campagna vaccinale, presentata come soluzione dell’emergenza Covid.

Secondo i dati del sito del governo, si considera un successo aver vaccinato circa un milione di persone in un mese. A questo ritmo, impegnando allo spasimo il personale sanitario, occorrerebbero quaranta mesi, più di tre anni, per vaccinare i due terzi della popolazione italiana. E nel frattempo che si fa?

Tra le premesse del discorso diventate d'obbligo, ora c’è anche quella di non aver mai criticato Mario Draghi, il presunto salvatore dell'Europa, giunto adesso a salvare l'Italia. Il problema è che è proprio Draghi a porsi in posizioni un po’ critiche. Il “Salvatore” di professione fa parte del famoso Gruppo dei Trenta, considerato da alcuni una delle sedi dei complotti mondiali. n un loro documento i Trenta ci fanno sapere che esistono moltissime imprese che ormai vivono di soli aiuti, per cui queste andrebbero lasciate morire per aiutare invece quelle più competitive. Se si tratta però di aiutare delle imprese piuttosto che delle altre, vuol dire che tutte le imprese sono assistite, per cui non si capisce il criterio per cui si fanno figli e figliastri. Ci voleva il “complotto”, o il trust dei cervelli, per dire che si aiutano solo gli amici e gli amici degli amici? Ma non è quello che si è sempre fatto?

Sul Draghi “creativo” e salvatore dell'Europa, c’è anche da rilevare che il Quantitative Easing era stato lanciato dalla Federal Reserve, la banca centrale statunitense, sin dal 2009, perciò il grande Mario non ha fatto altro che adeguarsi al vento che soffiava da oltre Atlantico. L’europeismo è un intrico di affarismo, di lobbying, di velleità colonialiste ed autocolonialiste; ma l'elemento decisivo a cui l’Unione Europea e l'euro devono la loro esistenza e la loro sopravvivenza, è quello degli interessi della NATO.

La narrativa sul Draghi che avrebbe sgominato le resistenze tedesche, non tiene poi in alcun conto i meccanismi comunicativi della gerarchia, per cui il superiore spaccia la difesa dei propri interessi come concessione agli interessi degli inferiori. Il Quantitative Easing ha fatto comodo soprattutto alla Germania, ma il vittimismo del potente lo ha fatto passare come qualcosa che gli era stato estorto dai parassiti del Sud.

Che Draghi possieda notevoli abilità comunicative e relazionali, non c’è dubbio; ma, quanto alle scelte, Draghi è stato solo una rotella dell'ingranaggio. Le incongruenze del mito di Draghi non finiscono qui. Proprio lui ha detto nel 2013 che l'avvicendarsi dei governi è irrilevante, perché tanto è stato inserito il “pilota automatico”. Ma se c’è il “pilota automatico”, non bastava come Presidente del Consiglio un Conte qualsiasi?

Tra l'altro, in Italia i poteri effettivi di un Presidente del Consiglio sono quelli di un passacarte. La nostra Costituzione, la “più bella del mondo”, considerava il sistema dei partiti un dato scontato, come l'aria che si respira. Il sistema dei partiti invece si è dissolto nel 1992; perciò con Napolitano, ed ora con Mattarella, abbiamo scoperto che l'Italia, senza più i partiti padroni dell’economia e delle banche, è, a norma di Costituzione, una repubblica presidenziale, dove il Capo dello Stato fa il bello e il cattivo tempo. Draghi avrebbe dovuto essere il prossimo Presidente della Repubblica; ma uno o due anni di brutte figure al governo non rischiano di bruciarne la candidatura? Non è che sia proprio questo l'intento di Mattarella, o di chi lo ha imbeccato?

Ci si dice poi che Draghi sarebbe calato dal suo Olimpo per scrivere quel Recovery Plan che il governo precedente non era stato capace di fare. Ma proprio uno dei profeti del Draghi “premier”, Carlo Calenda, ci aveva fatto sapere che i sussidi effettivi del Recovery Fund ammonterebbero a venticinque miliardi, per di più dilazionati negli anni. Persino i prestiti agevolati del Recovery Fund sarebbero condizionati da innumerevoli condizionalità vessatorie.

In pratica parlare di Recovery Fund è come parlare di nulla, o quasi. Fatta questa osservazione poi, con tipica schizofrenia comunicativa, Calenda se la prende con l'inefficienza e l'incompetenza dei nostri governanti. Ma l'inefficienza e l'incompetenza sono solo dati secondari rispetto al dato principale, e cioè che il Recovery Fund (o Recovery Fun?), è solo una delle tante fiabe della propaganda europeista.
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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#40 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Già finita la luna di miele? :lol:
Governo e Covid, la Lega chiede un cambio dei tecnici del Cts. E Salvini attacca Ricciardi: "Non se ne può più, prima di terrorizzare tutti parli con Draghi"
Il leader della Lega contro le parole del consigliere del ministro della Salute su un eventuale lockdown: "Non se ne può più di 'esperti' che seminano paura". E sulla riapertura degli impianti da sci attacca il Comitato: "Non si può dire il giorno prima che è modificato tutto". I neo ministri Giorgetti e Garavaglia: "Subito indennizzi per montagna"


https://www.repubblica.it/politica/2021 ... 287573081/

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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#41 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Comunione e Liberazione
Draghi al governo con Comunione e Liberazione

Comunione e Liberazione non è certo presente con il suo simbolo, ma sono diversi gli esponenti del governo che in qualche modo ne hanno fatto parte o hanno dimostrato grande vicinanza al movimento cattolico. Tra questi c’è Marta Cartabia, nuovo ministro della Giustizia ed ex presidente della Corte Costituzionale (la prima donna nella storia di quest’organo), che ha da sempre profonda vicinanza con il mondo cattolico di Comunione e Liberazione. La guardasigilli non è l’unica ad avere dei punti di contatto con il movimento di don Giussani. C’è anche la nuova ministra dell’Università, Cristina Maria Messa, accostata a Comunione e Liberazione nel periodo nel quale è stata eletta come rettrice della Bicocca. Ai loro raduni hanno poi preso spesso parte anche Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture, Maria Stella Gelmini, agli Affari generali e Autonomi, e Mara Carfagna nuovo ministro del Sud e della coesione. Il richiamo a Comunione e Liberazione torna poi anche se si guarda al passato di Mario Draghi e a quell’ormai famoso discorso al meeting di Rimini dove egli stesso parlò di debito buono e debito cattivo. Era il 18 agosto 2020, giornata inaugurale del raduno di Comunione e Liberazione. A commentarlo c’erano Patrizio Bianchi e Renato Brunetta, oggi entrambi ministri dell’Istruzione e della Pubblica Amministrazione.

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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#42 Messaggio da SoTTO di nove »

Drogato_ di_porno ha scritto:
15/02/2021, 6:57
Già finita la luna di miele? :lol:
Governo e Covid, la Lega chiede un cambio dei tecnici del Cts. E Salvini attacca Ricciardi: "Non se ne può più, prima di terrorizzare tutti parli con Draghi"
Il leader della Lega contro le parole del consigliere del ministro della Salute su un eventuale lockdown: "Non se ne può più di 'esperti' che seminano paura". E sulla riapertura degli impianti da sci attacca il Comitato: "Non si può dire il giorno prima che è modificato tutto". I neo ministri Giorgetti e Garavaglia: "Subito indennizzi per montagna"


https://www.repubblica.it/politica/2021 ... 287573081/
Sulla chiusura degli impianti Bonaccini ha detto le stesse cose. Anche il passaggio sul fatto di non parlare prima di conferire con il premier. (non è in questo articolo ma l'ha detto stamattina).
https://www.ilrestodelcarlino.it/cronac ... -1.6025022
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#43 Messaggio da Gargarozzo »

Bonaccini o bonaccioni?
A'bbona!!!
Amicus Plato,
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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#44 Messaggio da pan »

apache ha scritto:
14/02/2021, 19:10
Esatto 3 topic tutti uguali??? Almeno il drago farlo diverso
Lo dicevo che questo topic doveva aprirlo dostum...
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?

#45 Messaggio da gi.kappa. »

Ma infatti Trezzino si è comportato da usurpatore, il topic era di diritto di dostum
Sogna una carne sinteticanuovi attributi eunmicrochipemozionale
Sogna di un bisturi amico che faccia dileiqualcosafuoridalnormale

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