Di che regione siete?
Vivete nella stessa regione dove siete nati/cresciuti?
Vi considerate "di una regione" o "di una zona" (sub-regionale, immagino tipo per i romagnoli rispetto agli emiliani , o in generale per regioni di grandezza medio-grande... oppure sovra-regionale, europei, italiani, ariani, sistemistici solari)?
Quando incontrate un altro tizio, in genere trovate corrispondenza tra la sua provenienza (e zona di crescita) e lo stereotipo?
Quanto ritenere che il "restare a lungo in una regione nel periodo di formazione" contribuisca a rendere qualcuno un felice e imperturbabile rappresentante degli usi e costumi di un luogo, delle relative certezze sociologiche con annesso antropocentrismo? https://it.wikipedia.org/wiki/Antropocentrismo
L'antropocentrismo (dal greco άνθρωπος, anthropos, "uomo, essere umano", κέντρον, kentron, "centro") è la tendenza - che può essere propria di una teoria, di una religione o di una semplice opinione - a considerare l'essere umano, e tutto ciò che gli è proprio, come centrale nell'Universo. Una centralità che può essere intesa secondo diversi accenti e sfumature: semplice superiorità rispetto al resto del mondo animale o preminenza ontologica su tutta la realtà, in quanto si intende l'uomo come espressione immanente dello spirito che è alla base dell'Universo.
Eccetera, sono solo esempi di domande e di spunti, da sviluppare nella direzione che si vuole, spero con una buona dose di autoironia e con buon senso.
Mamma mia il mio relativismo va in crash con questo genere di discussione.
Provo a rispondere punto, punto...
Campania
Si
Si, in effetti sono molto vizcentrico mi considero della parte dove abito, cioè tipo si va per prossimità, tipo zoom di Google Map, per città, quartiere, via, isolato, piano, interno.
Si, ma gli stereotipi variano come la risposta sopra, quindi bisogna avere una grande conoscenza di stereotipi
Poco, non credo dipenda dal periodo della vita, piuttosto dalla quantità e qualità del tempo trascorso, dal carattere più o meno permeabile, dal retroterra culturale.
nato a Torino
allevato da un mix Parma- Abruzzo e una Lucchese.
praticamente sempre residente in Romagna (e la carta della Romagna, incentrata sugli Tzèngan fa cagare)
Sono straniero ovunque, ma a casa ovunque
patria del cuore; Linea Gotica.
Non amo Roma, Napoli capitale
Gli stereotipi hanno caricaturalmente qualcosa di vero.
Ho in uguale antipatia il "terronismo" e il "polentonismo"
Mi ritengo fortunato ad essere Europeo, le alternative erano decisamente peggio.
Soffro di mal d'Africa.
Essere italiano è un onore e una responsabilità
Nato in Toscana, vivo a Milano ove sono venuto da bambino,. Riguardo agli stereotipi secondo la mia esperienza hanno una certa validità, ma solo con persone unidimensionali e stereotipate, chi ha un certo spessore va oltre il luogo di nascita e formazione.a che cosa appartengo? Nell'ordine alla razza umana, all'Italia , all'Europa. Del campanile non me ne è mai importato nulla, mi sento fuori posto un po' dappertutto.poiche' sono un po' fighetto preferisco i posti più tecnologicamente avanzati e moderni ah per quanto riguarda l'influenza del posto in cui si vive credo che dipenda dalle dialettiche relazionali che si sviluppano, se hai un buon rapporto con quel posto ne vieni arricchito p.s. garga l'autoironia è grandemente sopravvalutata, non la coglie nessuno
Quando becco una polenta sul telefono
La distruggo ancora con la fantasia ...
Come cantava de Gregori!
Andrei ovunque dal nord all’Africa
Basta che mi vogliano...
Mi adatto facilmente ma non
Voglio rotture di coglioni e regole e regolette
Nato e vissuto sempre in lombardia...genitori Lombardi...mai vissuto in città ma sempre in comuni al massimo di 10000 abitanti...
Oltre alla zona in cui cresci conta molto anche l’ambiente familiare...
Un conto è vivere in campagna tra animali e verde...un conto in una casa o appartamento in città..
Ho parecchi conoscenti e qualche amico calabrese...mai avuto nessun problema...gli sfottò c’erano da piccoli e ci sono ancora adesso...
Pur avendo una conoscenza del mondo molto salgariana, mi reputo idealmente cittadino di esso. Ho tratti caratteristici tipicamenti personali, sono prima di tutto "Salieri", ma ovviamente forgiato nella cultura in cui ho vissuto: italiana, toscana, aretina, essenzialmente rurale.
Ne sono orgoglioso? Non particolarmente, non è stato ne una precisa scelta ne una volontà.
Sento appartenenza? Si, seppur il campanilismo non mi tange.
Lo stereotipo, nazionale, regionale o locale che sia, a mio avviso è raro in realtà. Credo sia appunto una figura retorica che prende le peculiarità e gli eccessi tipici di una comunità, esaltandoli fino a diventare quasi macchiettta. Naturalmente ci sono poi quelli che effettivamente si avvicinano molto allo stereotipo, i famosi personaggi tipici di un posto.
Sfottò sempre, difficilmente per denigrare la diversa appartenenza ma per il gusto dello sfottò stesso. Autoironia pure, lo sfottò è simpatico pure su se stessi e ci ricorda di non prenderci mai troppo sul serio. E sulla regionalità, argomento leggero, ancora di più!
Io sono nato e vissuto da sempre in Lombardia (sono Bergamasco da genitori e nonni/bisnonni bergamaschi). Vivo in un paesino di 3000 anime e non ho mai avuto il SUV, la carta di credito epica, né tantomeno faccio il manager! Sono operaio in fabbrica!!!
Sono di Modena, nato e ci vivo, mi sento modenese e sono molto legato alle tradizioni e ai simboli della città, in ambito enogastronomico in primis, ma anche artistico, architettonico, industriale e imprenditoriale, con la sola eccezione della Ferrari (da quando non c'è più il Drake, non è affar mio). Mi piace molto parlare il dialetto, anche in ambito lavorativo, pur frequentando spesso ambienti che non lo prevederebbero.
Sono fermamente convinto che il campanilismo rappresenti un punto di forza e mi piacciono molto le diversità che lo contraddistinguono.
Non ho grossa considerazione degli italiani, invece, e a volte delle persone in genere. Non mi considero esattamente misantropo, ma ci andiamo vicino.
Pur essendo innamorato della mia terra ne detesto il clima. Mi piace molto il mare, e vorrei finire la mia vita in una zona con ritmi più tranquilli e appunto visioni diverse dal grigio e dalla nebbia. Da qualche tempo sto visitando zone della Sicilia, del Molise e della Basilcata, proprio in questa ottica.
ho genitori siciliani, sono nato e vissuto a Torino fino ai 31 anni (ed ero convinto fino al giorno prima di accettare il trasferimento per motivi di lavoro di voler vivere lì per tutta la vita, pensando poi di non volervi più ritornare già un mese dopo), da allora vivo a Milano (quindi sono già 23 anni se ci penso.....). Non mi sono mai sentito qualcosa. Fino a qualche anno fa, figuriamoci, mi piaceva dichiararmi europeo, cosa che ha perso ed in modo significativo fascino negli ultimi tempi. Tutto questo per dire che non ho particolare senso di appartenenza. Mi piacerebbe, per dire, chiudere la mia esistenza al mare. Poi però mi passa perchè in tutti i posti di mare che conosco vedo tante cose che non mi piacciono. Di sicuro non ho il senso della patria, della nazione, robe di quel genere. Per contro la dimensione "piccola" mi pare orribile. vabbè, forse ho divagato, ma ho espresso pensieri in libertà