(OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#376 Messaggio da dostum »

Promesium alla fine lo ha beccato

UNA IA "RIPORTA IN VITA" LEIJI MATSUMOTO PER UN VIDEO UFFICIALE: È POLEMICA TRA I FAN


Morto nel febbraio 2023, il mangaka Leiji Matsumoto, il papà di tanti eroi della nostra infanzia, è "tornato" questa settimana grazie all'intelligenza artificiale (AI) per annunciare in un video un nuovo progetto volto a celebrare nel 2027 il cinquantesimo anniversario delle sue opere cult Capitan Harlock e Galaxy Express 999, .

La doppiatrice Masako Nozawa, famosa per aver prestato la sua voce a Son Goku in Dragon Ball e per aver partecipato al doppiaggio dell'adattamento animato di Galaxy Express 999 , ha partecipato al video, interagendo con il Leiji Matsumoto generato dall'intelligenza artificiale.

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#377 Messaggio da Drogato_ di_porno »


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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#378 Messaggio da dostum »

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se uno finisce i punti muore?
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#379 Messaggio da gaston »

mah conoscendo il personaggio secondo me quando finisci i punti poi ti fanno pagare per almeno 3 evasori fiscali,è l'italian way per far tornare i conti , pagheranno sempre di più i soliti fessi

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#380 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Skynet potrebbe aver acquisito l'autocoscienza
UTENTE SEGNALA CHE L'IA DI MICROSOFT IMPAZZISCE E CREDE DI ESSERE DIO

https://tech.everyeye.it/notizie/utente ... 02329.html
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#381 Messaggio da dostum »

Se un giorno dovessimo riuscire a sviluppare un'intelligenza artificiale superiore alla nostra, così tanto da poterla chiamare Superintelligenza, allora avremmo a che fare con un potere del tutto simile a quello di una divinità. L'idea non è certo nuova e gli appassionati di fantascienza di certo avranno già pensato allo splendido racconto L'Ultima Domanda di Isaac Asimov (1969, poi esplorato nuovamente da Ian Watson e molti altri autori).

Con il progredire della tecnologia però quella metà sembra ogni giorno meno fantastica, meno lontana, meno esotica. Secondo alcuni, infatti, già verso la metà di questo secolo assisteremo a cambiamenti storici innescati dall'Intelligenza Artificiale. E poco dopo arriveremo a realizzare quella che molti chiamano Singolarità.

Ne è convinto anche Anthony Levandowski. Già sviluppatore per le auto a guida autonoma di Google, Levandowski ha fondato una vera e propria organizzazione religiosa chiamata Way of The Future. A differenza di tanti altri culti, in questo caso l'obiettivo è di costruirsi il proprio dio.

Sicuramente siamo ancora molto lontani dal realizzare macchine in grado di soddisfare sogni così sfrenati, ma è altrettanto sicuro che Levandowski ha già fatto molto in questo campo - ed è lecito supporre che abbia ragioni per credere che questo progetto abbia senso. D'altra parte è accusato di aver sottratto segreti industriali proprio a Google, per favorire la sua startup Otto - successivamente acquistata da Uber. La stessa Uber lo ha licenziato per non aver collaborato in modo soddisfacente con gli inquirenti. Un personaggio ambiguo, dunque, il che in un certo senso è adatto a chi si propone come leader spirituale di un nuovo culto - ammesso che sia effettivamente così.

Per il momento non si sa altro riguardo a Way of The Future, organizzazione che per ora non ha rilasciato informazioni pubblicamente. Di sicuro l'idea di svilupparsi una propria divinità, sotto forma di Ai, ha un suo fascino. Come giustamente nota Olivia Solon su The Guardian l'evoluzione tecnologica ha sempre influenzato il concetto di divinità, e questa novità si può vedere come un ulteriore passo lungo una strada che stiamo seguendo da millenni.

1280px Waymo self driving car side view gk[1]
"Ecco perché le divinità agricole erano diverse dagli spiriti dei cacciatori-raccoglitori, perché gli operai e i braccianti immaginavano paradisi diversi, e perché le tecnologie rivoluzionarie del 21esimo secolo hanno molte più probabilità di innescare movimenti religiosi senza precedenti, piuttosto che ravvivare credenze medioevali", scrive Yuval Noah Harris, citato da Solon.

Anche la religione deve tenere il passo, pena la perdita di fedeli. E se quelle attuali non fanno abbastanza, ecco un personaggio come Levandowski che se ne inventa una completamente nuova, ispirata proprio al progresso tecnologico. Anzi, ai sogni di progresso.

Follia? Forse, ma l'iniziativa arriva dalla Silicon Valley, luogo dove non sono nuovi a concetti pseudoreligiosi: la stessa idea di Singolarità lo è, così come alcuni scritti di Raymond Kurzweil o le dichiarazioni - apocalittiche - di uno come Elon Musk. Insomma, c'erano già tutte le premesse per la nascita di un nuovo culto.


Se e quando questa arriverà questa superAI, ci saranno dibattiti e scontri tra le varie fedi. Tra chi ci vorrà vedere una nuova divinità e chi invece vorrà in qualche modo farla convivere con quelle vecchie. Un altro tema di cui abbiamo già sentito parlare diverse volte, come nel magistrale American Gods di Neil Gaiman.

Leggi anche American Gods, il romanzo che dovete conoscere

D'altra parte tutti i culti, quelli passati e quelli esistenti, hanno visto nel divino una forma di intelligenza superiore. Qualcosa o qualcuno che sa tutto, che può capire tutto e che può fare tutto. Che è precisamente il concetto di singolarità tecnologica. La differenza però è sostanziale: la singolarità sarà qualcosa che potremo vedere e toccare, almeno in teoria. Sarà un computer che avremo costruito noi. Gli dei passati sono sempre stati, invece, qualcosa di immaginario, di intangibile.

La caratteristica comune è tuttavia l'impossibilità di comprendere; un'intelligenza davvero superiore, per un essere umano normale, è troppo aliena, troppo diversa, anche solo per cercare di capire in che modo ragiona e perché prende certe decisioni.

The Singularity Teaser[1]
Si può vedere in Levandowski il delirio di un folle, o si potrebbe affermare che alla fine Nietzsche sbagliava nel dire Dio è morto. Forse Dio non è mai esistito e noi stiamo per crearne uno nuovo di zecca. Forse invece daremo vita a un demone che ci distruggerà. O forse è sempre Lui (o Lei) che acquista nuove forme. Chi può dirlo? Personalmente non voglio sbilanciarmi: se c'è una cosa che ho imparato dopo tanti anni scrivendo di tecnologia e di progresso, è che fare affermazioni assolute ha il solo risultato di farti fare una figuraccia. Metti caso che dovesse davvero nascere un dio di silicio, non vorrei essere quello che diceva "non succederà mai". Meglio osservare, magari con il giusto scetticismo ma anche con una buona dose di possibilismo.
Immagine

Gli abitanti di Diaspar e Lys sono i discendenti di quegli uomini che tornarono volontariamente dallo spazio dopo il ritorcersi contro del più grande esperimento scientifico della storia. La creazione di una mente perfetta e senza corpo. Al primo tentativo venne creato un essere insano: "la mente pazza", Essa devastò la galassia e la sua civiltà prima di essere imprigionato in una "stella artificiale" detta il "sole nero".

Vanamonde è il secondo esperimento, questo riuscito, un essere di puro intelletto, molto antico e immensamente potente, abile di muoversi istantaneamente in ogni punto dello spazio ma con la mente infantile: intelligente ma semplice. Il destino di Vanamonde sarà quello di combattere la Mente Pazza quando questa alla fine dei tempi potrà fuggire dalla sua prigione.
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#382 Messaggio da dostum »

Ci ammezzeranno tutti

l Pentagono spenderà almeno un miliardo di dollari nel programma di produzione di droni di massa “Replicator”

Replicator è il programma per la creazione di una linea di sistemi autonomi e spendibili in una guerra d’attrito, cioè che siano costruibili in massa e con un costo contenuto



il 12 Marzo 2024

I vertici Dipartimento della Difesa USA hanno delineato i piani per spendere 1 miliardo di dollari in due anni in droni per la sua nuova iniziativa Replicator, ma stanno rimanendo in silenzio su diversi fattori, tra cui le scelte e i flussi di finanziamento.

Replicator è il programma per la creazione di una linea di sistemi autonomi e spendibili in una guerra d’attrito, cioè che siano costruibili in massa e con un costo contenuto. La guerra in Ucraina, in cui i droni economici, spesso commerciali, si sono dimostrati indispensabili sul campo di battaglia per la ricognizione, il puntamento e gli attacchi, ha insegnato come questo tipo di prodotti sia necessario. L’esperienza bellica ha fatto si che anche la Russia, fra gli altri, venga a seguire questa strada, ma in questo campo l’avversario più temibile è, ovvviaamente, la Cina.

I vertici Dipartimento della Difesa USA hanno delineato i piani per spendere 1 miliardo di dollari in due anni in droni per la sua nuova iniziativa Replicator, ma stanno rimanendo in silenzio su diversi fattori, tra cui le scelte e i flussi di finanziamento.

Replicator è il programma per la creazione di una linea di sistemi autonomi e spendibili in una guerra d’attrito, cioè che siano costruibili in massa e con un costo contenuto. La guerra in Ucraina, in cui i droni economici, spesso commerciali, si sono dimostrati indispensabili sul campo di battaglia per la ricognizione, il puntamento e gli attacchi, ha insegnato come questo tipo di prodotti sia necessario. L’esperienza bellica ha fatto si che anche la Russia, fra gli altri, venga a seguire questa strada, ma in questo campo l’avversario più temibile è, ovvviaamente, la Cina.

Il Vice Segretario alla Difesa Kathleen Hicks ha annunciato oggi che il Dipartimento sta chiedendo ai legislatori di stanziare 500 milioni di dollari per Replicator in questo anno fiscale, FY24, e sta cercando di ottenere altri 500 milioni di dollari nella presentazione del bilancio FY25 che ha appena inviato a Capitol Hill.

ZANZARA ASSASSINA
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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#383 Messaggio da Paperinik »

Ecco il primo cortometraggio creato con Sora, l’intelligenza artificiale di OpenAI: il video

continua su: https://www.geopop.it/ecco-il-primo-cor ... -il-video/
https://www.geopop.it/
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.

06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#384 Messaggio da dostum »

A cuccia Flender!

La Cina sta producendo ingenti quantità di cani robot, la maggior parte dei quali da utilizzare per svolgere compiti banali o come nuovi animali domestici. Nel corso degli ultimi anni una piccola parte di queste macchine è stata però armata e impiegata in esercitazioni militari, come dimostrano alcuni filmati diffusi dall'esercito cinese. In futuro dispositivi del genere potranno dunque essere sfruttati durante guerre o scenari di crisi? Da una parte c'è chi liquida i citati video come pura propaganda, sostenendo che la corporatura esile di simili robot li renderebbe inadatti a gestire le armi da fuoco standard. Dall'altro lato non manca chi vede un enorme potenziale in questa tecnologia emergente, ritenendola in grado di rivoluzionare la guerra del futuro.

Il possibile utilizzo militare dei cani robot
Il dilemma è stato sollevato da un lungo articolo del South China Morning Post, secondo cui nel corso del 2023 i Marines statunitensi hanno acquistato diversi cani robot di fabbricazione cinese per valutarne l'efficacia in combattimento. I risultati dei test americani non sono ovviamente disponibili, ma uno studio realizzato da vari scienziati cinesi suggerirebbe che queste unità potrebbero (il condizionale è d'obbligo) essere particolarmente efficaci nell'utilizzare armi da fuoco. Il citato paper "dimostra la fattibilità di una piattaforma di attacco con le gambe", hanno scritto lo scienziato capo Xu Cheng e il suo team in un articolo sottoposto a revisione paritaria e pubblicato il mese scorso sul Chinese Journal of Engineering.


Xu, professore di ingegneria meccanica presso l'Università di Scienza e Tecnologia di Nanchino (sanzionata dagli Usa per i suoi stretti legami con l'esercito cinese), nonché vicepresidente della Chinese Light Weapons Society, sostiene che, in base all'analisi effettuata dal suo team, gli statunitensi potrebbero non aver utilizzato i cani nel modo migliore per raggiungere il loro pieno potenziale in battaglia.

Come parte del loro studio, gli scienziati cinesi hanno messo una mitragliatrice da 7,62 mm (modello non specificato) su un cane robotico. L'arma utilizzata era in grado di sparare 750 colpi al minuto ed era dotata anche un mirino optoelettronico, un supporto ammortizzante e un sistema di ricarica automatica. Il cane robotico sarebbe riuscito a sparare raffiche di 10 colpi contro un bersaglio di dimensioni umane che si trovava a 100 metri di distanza.

Gli esperimenti degli scienziati cinesi
Dopo più colpi sparati, il raggio di semidispersione, ovvero la distanza massima tra il centro del bersaglio e i cinque fori di proiettile più vicini, è stato misurato in circa 5 cm. Detto altrimenti, se il robot mirasse al petto di una persona, la maggior parte dei proiettili finirebbe nella regione del cuore. Si tratta di un risultato notevole considerando l'uso di mitragliatrici, che sono note più per la loro potenza di fuoco che per la precisione. Secondo i ricercatori, questa tecnologia potrebbe insomma potenzialmente avere un impatto significativo sul futuro della guerra. "La guerra urbana, che comprende operazioni antiterrorismo, missioni di salvataggio di ostaggi e sgombero di strade ed edifici, è costantemente salita alla ribalta come aspetto fondamentale del conflitto contemporaneo", hanno scritto Xu e i suoi colleghi nel loro articolo.


"Il paesaggio urbano, con il suo labirinto di strade che si intersecano e di imponenti edifici stretti l’uno all’altro, pone sfide uniche per le piattaforme di combattimento senza pilota. Queste piattaforme devono affrontare terreni non strutturati ed eseguire azioni complesse come manovre, scalate e salti, rendendo inadeguati i tradizionali progetti su ruote e cingolati", hanno aggiunto. Ecco che, a loro avviso, le piattaforme quadrupedi, basate su principi bionici, possono utilizzare punti di supporto a terra indipendenti per fornire maggiore mobilità e adattabilità in complessi ambienti di combattimento urbani.

Anche altri Paesi hanno provato a utilizzare cani robotici in combattimento. Nel 2015 la Boston Dynamics aveva ad esempio sviluppato un gigantesco robot quadrupede per l’esercito americano. Tuttavia, a causa del rumore eccessivo e di altri inconvenienti, la tecnologia non è mai andata oltre la fase sperimentale. La Cina ha ridotto il gap in questo particolare ambito. Con il risultato che i cani robotici cinesi adesso possono percorrere le scale, eseguire imprese acrobatiche come salti mortali all’indietro, attraversare discariche di rifiuti o foreste pluviali tropicali e mantenere una corsa continua per quasi quattro ore trasportando un carico di 20 chilogrammi.

Inoltre, grazie alla fiorente industria elettronica cinese e all’intera catena industriale, il prezzo di un cane robotico made in China è crollato fino a 3.000 dollari. Attenzione però, perché questo non significa che questi dispositivi siano pronti al combattimento appena usciti dalla fabbrica.


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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#385 Messaggio da manigliasferica »

qualche mese fa mi hanno portato a vedere un progetto locale di questi robot
e uno dei responsabili è un ragazzino indiano con una testa così, un supernerdgenio.
nato qui da famiglia indiana normale mamma papà fratelli sorelle
fantastico come possano nascere geni in ambienti anche semplici.
li adoro questi ragazzini che sanno fare cose incredibili con la testa ma anche quelli con lo skate o le acrobazie sui grattacieli.
mi sarebbe piaciuto con lo skate ma ero semplicemente ok a 12 anni.

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#386 Messaggio da Paperinik »

https://www.instagram.com/speechif.ai/reel/C470WUGMYOA/

Sarebbe divertente tradurre qualche pornaccio ma le IA attualmente esistenti sono tutte a pagamento, con limiti e a volte imprecise...
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#387 Messaggio da dostum »

manigliasferica ha scritto:
30/03/2024, 9:48
qualche mese fa mi hanno portato a vedere un progetto locale di questi robot
e uno dei responsabili è un ragazzino indiano con una testa così, un supernerdgenio.
nato qui da famiglia indiana normale mamma papà fratelli sorelle
fantastico come possano nascere geni in ambienti anche semplici.
li adoro questi ragazzini che sanno fare cose incredibili con la testa ma anche quelli con lo skate o le acrobazie sui grattacieli.
mi sarebbe piaciuto con lo skate ma ero semplicemente ok a 12 anni.
Ci ammazzeranno tutti
Uno sciame di piccoli droni delle dimensioni di una libellula irrompe in un’aula universitaria, si sparpaglia puntando alcuni studenti e li insegue, facendosi esplodere una volta raggiunto il contatto.

Non è la scena di un film di fantascienza né di una puntata di Black Mirror, ma parte di un cortometraggio che è stato proiettato pochi giorni fa alle Nazioni Unite in occasione di un evento organizzato dalla Campaign to stop killer robots, una coalizione internazionale di ONG che promuovono l’adozione di una Convenzione per la messa al bando preventiva dei Lethal Autonomous Weapons Systems (LAWS), sistemi di armi automatiche già disponibili tecnologicamente ma non ancora utilizzati contro esseri umani, che sarebbero in grado di puntare un obiettivo e lanciare un attacco armato letale senza necessità di intervento umano.
Venerdì scorso si è conclusa a Ginevra la prima sessione del Group of Governmental Experts (GGE) della Convention on Conventional Weapons, che ha visto la partecipazione di 86 Stati, di cui 22 si sono espressi in favore dell’adozione di un documento che proibisca l’utilizzo dei LAWS.
Sebbene i lavori del GGE in sede di Nazioni Unite sembrino procedere a rilento, il consenso tra gli Stati su un tale divieto è in aumento ed un dibattito vivace sulle implicazioni etiche e giuridiche dell’utilizzo di sistemi AWS nei conflitti armati esiste ormai da almeno una decina di anni.
Tale dibattito si è particolarmente sviluppato a seguito dell’adozione da parte di Human Rights Watch del rapporto Losing Humanity. A case against killer robots, pubblicato nel 2012, che mette in guardia contro i rischi legati alla sostituzione con AWS di soldati in carne ed ossa.
Lo sviluppo degli AWS pone infatti delle questioni complesse e controverse che potrebbero spingere, se non ad un divieto assoluto del loro utilizzo, ad un ripensamento radicale di quei regimi del diritto internazionale che si attivano in situazioni di conflitto armato, tra cui il diritto internazionale umanitario ed il diritto penale internazionale, entrambi sviluppati principalmente per evitare il ripetersi di orrori come quello che hanno caratterizzato il secondo conflitto mondiale.
I sostenitori dello sviluppo di tali tecnologie e del loro impiego in scenari bellici evidenziano come la precisione chirurgica di cui gli AWS sarebbero in grado nel momento di lancio dell’attacco, grazie alla loro capacità di processare più informazioni contemporaneamente e più velocemente di un essere umano, porterebbe ad un’importante diminuzione delle casualties, risparmiando vite preziose di civili che eviterebbero cosi di essere coinvolti da operazioni contro obiettivi militari.
Inoltre, gli studiosi che si sono schierati a favore dell’introduzione negli eserciti di AWS sottolineano come a causa della propria mancanza di istinto di sopravvivenza, un AWS potrebbe addirittura dimostrarsi più “umano” di un essere umano.
Non provando emozioni, i robot non odiano, non soffrono paura né stanchezza e non commetterebbero stupri, risultando pertanto da questo punto di vista più adatti dei soldati in carne ed ossa al rispetto del principio di umanità.
D’altro canto, il diritto internazionale umanitario si fonda su principi che richiedono una valutazione comparativa di elementi contingenti e talvolta incommensurabili che non si prestano ad essere tradotti in linguaggio algoritmico.
L’identificazione del giusto livello di forza armata da utilizzare in ogni specifico caso non può infatti facilmente essere ridotta ad una valutazione quantitativa, ma include un elemento di discrezionalità che consente e anzi richiede la presa in considerazione di questioni morali che solo un essere umano può porsi, e rispetto alle quali questi dovrà assumersi una responsabilità che verrà valutata nel caso si contesti la commissione di crimini internazionali: quale valore si attribuisce alla vita o alla sofferenza del nemico o alla vita o alla sofferenza di civili che potrebbero essere coinvolti dall’attacco? Come rendere tale valore commensurabile rispetto al vantaggio militare atteso dall’attacco – che, circolarmente, è un elemento della stessa definizione di obiettivo militare secondo le Convenzioni di Ginevra ed i loro protocolli addizionali?
L’ostacolo principale nell’impiego degli AWS consisterebbe pertanto nella loro inabilità a compiere scelte che siano il risultato di un processo deliberativo propriamente detto, presupponendo questo l’impiego di un tipo di razionalità umana non traducibile nella mera razionalità logico-matematica dell’intelligenza artificiale.
Un’importante conseguenza dell’assenza di un tale processo deliberativo consisterebbe nell’impossibilità del sussistere dell’elemento di responsabilità dell’azione, venendo meno del tutto i presupposti necessari alla qualificazione di un atto come crimine internazionale, non potendo in alcun modo costituirsi una mens rea.
Essendo cosi stralciata la possibilità di individuare una responsabilità diretta per eventuali crimini commessi, è stato suggerito di istituire per gli AWS un modello di responsabilità penale simile a quello previsto nel caso della command responsibility, ovvero la responsabilità dei superiori per i crimini commessi dai propri sottoposti e legato ai concetti di recklessness e negligenza, prevedendo simili forme di liability per coloro che hanno programmato il dispositivo e per i generali che ne hanno autorizzato l’utilizzo.
In questo modo, azioni altrimenti costituenti crimini di guerra, crimini contro l’umanità o genocidi potrebbero verificarsi per mano degli AWS, senza che esista un soggetto a cui tale azione potrebbe essere imputata direttamente.
La sostituzione di esseri umani, soggetti pensanti, giudicanti e moralmente e giuridicamente responsabili, con AWS potrebbe pertanto portare ad una pericolosa deresponsabilizzazione dell’azione militare.
In aggiunta a tali considerazioni, esperti tra cui Christof Heyns, che è stato Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, hanno avanzato l’ipotesi che la stessa decisione di schierare AWS in un conflitto potrebbe rappresentare di per sé una violazione del diritto alla vita essendo l’uccisione di esseri umani da parte di robot costitutivamente arbitraria.
Il dibattito rimane aperto e tanto più urgente quanto più armi come gli AWS una volta sviluppati, a causa della facile riproducibilità e del basso costo delle tecnologie necessarie per la loro messa a punto, potrebbero facilmente finire in possesso di gruppi armati disposti ad utilizzarli indiscriminatamente.

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#388 Messaggio da gaston »

Caro Dostum dopo aver letto l'articolo ho come la vaga sensazione che una montagna di merda stia per franarci addosso

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#389 Messaggio da ABBA »

Per Balkan:sto provando a scrivere un libro con l a i..alla fine sarò il ghost writer,il grosso lo smazza lui.
Possibilità di successo molto basse ma conviene buttarsi subito nell'acqua fredda invece che bagnarsi lentamente..se questo è il futuro tanto vale trattarlo come una bitch,consapevole che servono ben altre cose :blushes:

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Re: (OT) Metaverso, droidi e varie porcherie futuristiche

#390 Messaggio da dostum »

gaston ha scritto:
02/04/2024, 11:05
Caro Dostum dopo aver letto l'articolo ho come la vaga sensazione che una montagna di merda stia per franarci addosso
Ecco è esattamente così
Immagine

o sviluppo dell'intelligenza artificiale porterà in futuro a "un'era dell'abbondanza" e alla fine del lavoro, se non per quello che si fa per "soddisfazione personale", ma anche a tanti rischi, come i robot capaci di rivoltarsi contro gli uomini.
E' il quadro avveniristico e un po' da fantascienza fatto da Elon Musk, il tycoon di X e Tesla, nel corso di un faccia a faccia col premier britannico Rishi Sunak al termine del primo summit globale sull'IA svoltosi a Bletchley Park, centro di decrittazione a nord di Londra durante la Seconda guerra mondiale e oggi museo
Musk ha descritto la nuova tecnologia come una sorta di "genio" della bottiglia in grado di avverare potenzialmente tutti i desideri. La situazione però potrebbe sfuggire di mano come nel caso dei "robot umanoidi" sempre più sofisticati e capaci di adattarsi all'ambiente circostante e di apprendere, al fine di svolgere compiti sempre più complessi per aiutare l'uomo.
"Cosa accadrebbe se un giorno ricevessero un aggiornamento software e non fossero più così amichevoli?", ha affermato Musk ipotizzando una rivolta delle macchine e quindi l'insorgere di robot killer, tema ricorrente in certe pellicole di Hollywood.
Sunak, che ha lasciato più che altro parlare il suo ospite, ha proprio ricordato i film che si concludono con lo spegnimento delle macchine dopo il loro tentativo di prendere il potere. Il premier conservatore ha poi sottolineato come "la grande paura" della gente riguardi più che altro la possibilità di una perdita del proprio posto di lavoro, in seguito a un processo di automazione reso possibile dell'intelligenza artificiale.
Entrambi hanno convenuto sull'importanza di un "arbitro" indipendente che controlli i supercomputer del futuro.
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