T.T.BOY

Scatta il fluido erotico...

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Tafazi
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#1 Messaggio da Tafazi »

FA USO DI FARMACI? E' MALATO DI PRIAPISMO? CE L'HA DI GOMMA?

Meshmellow
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#2 Messaggio da Meshmellow »

Papaverina iniettata nei corpi cavernosi...
E' un vasodilatatore che provoca una erezione immediata che dura circa 40 minuti.
Il viagra ha effetti meno eclatanti, agisce dulle PGE2 (Prostaglandina E2) provoca una erezione normale e diminuisce il tempo di latenza tra un rapporto e l'altro.
Sono meglio di Cecchi Paone eh?

Tafazi
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#3 Messaggio da Tafazi »

E PURE MEGLIO DI TARICONE! :lol:
SCHERZI A PARTE, QUESTO TIPO DI PERFORMER (AUTENTICI PALLONI GONFIATI) MI FANNO SOLO INCAZZARE.
SE FOSSI UN REGISTA CERCHEREI GENTE MENO POMPATA E PIU' NATURALE...

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Super Zeta
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#4 Messaggio da Super Zeta »

Al terzo con il cazzo moscio mi sa che cambieresti idea...

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Axel Braun
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#5 Messaggio da Axel Braun »

Bravo Fabri...avercene, come quello scimmione di T.T.Boy!!! Oltretutto il ragazzo (pur essendo cerebroleso) non e' poi cosi' stronzo, visto che girando 4 gonzi al mese si porta a casa abbastanza grano da mantenere il suo Mercedes S500, il Ferrari F40, il villone sulle colline di Hollywood e...le megadosi di papaverina!!!

Axel Braun

Natasha Kiss
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#6 Messaggio da Natasha Kiss »

In data 2001-06-21 02:59, Axel Braun scrive:
Bravo Fabri...avercene, come quello scimmione di T.T.Boy!!! Oltretutto il ragazzo (pur essendo cerebroleso) non e' poi cosi' stronzo, visto che girando 4 gonzi al mese si porta a casa abbastanza grano da mantenere il suo Mercedes S500, il Ferrari F40, il villone sulle colline di Hollywood e...le megadosi di papaverina!!!

Axel Braun

Ciao Axel, so che sei tornato in America.

Fatto buon viaggio?
Mi auguro di si.
KISS KISS Italiani

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Axel Braun
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#7 Messaggio da Axel Braun »

Ebbene si', sono tornato (finalmente) a casa...quando volete venire a trovarmi tu e Sergio siete i benvenuti, ok?

Axel Braun

Natasha Kiss
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#8 Messaggio da Natasha Kiss »

In data 2001-06-22 22:05, Axel Braun scrive:
Ebbene si', sono tornato (finalmente) a casa...quando volete venire a trovarmi tu e Sergio siete i benvenuti, ok?

Axel Braun
Ti ringrazio, anzi, ti ringraziamo :smile:
Se ne capiterà  l'occasione, contaci :wink:

Tafazi
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#9 Messaggio da Tafazi »

In data 2001-06-21 02:59, Axel Braun scrive:
Bravo Fabri...avercene, come quello scimmione di T.T.Boy!!! Oltretutto il ragazzo (pur essendo cerebroleso) non e' poi cosi' stronzo, visto che girando 4 gonzi al mese si porta a casa abbastanza grano da mantenere il suo Mercedes S500, il Ferrari F40, il villone sulle colline di Hollywood e...le megadosi di papaverina!!!

Axel Braun
Fare lo spacciatore, a quanto dici, paga molto bene. :roll:

Tafazi
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#10 Messaggio da Tafazi »

In data 2001-06-21 01:53, Fabrizio Zanoni scrive:
Al terzo con il cazzo moscio mi sa che cambieresti idea...
NON HO CAMBIATO IDEA!
IO CREDO CHE IL PORNO ATTORE NON SIA UN MESTIERE PER CHIUNQUE, MA, EVIDENTEMENTE, CERCARE I PERFORMER ADATTI E' PIUTTOSTO ARDUO PER MOLTI REGISTI E PRODUTTORI: BASTA PRENDERE UNO CHE CE L'HA GROSSO E IMBOTTIRLO DI FARMACI. MA COSA VUOI CHE GLI IMPORTI A QUELLI LI SE IL TIZIO VIENE A "PRESSIONE ZERO" E SE HA SEMPRE LA STESSA EREZIONE DAL PRIMO ALL'ULTIMO MINUTO?
MA NON AVETE MAI VISTO TOM BYRON, PETER NORTH, O ROCCO?

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Axel Braun
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#11 Messaggio da Axel Braun »

Scusami, ma devo difendere un minimo la categoria a cui appartengo (no, non intendo i mitomani esaltati, ma i registi hard...): nessuno qui imbottisce di farmaci gli attori! Cio' non significa che mi scandalizzi (o che me ne fotta qualcosa) se uno si fa spade di sterogeni nelle chiappe o flebo di papaverina a colazione, ma da qui a rovinargli la salute per avere una scena venuta bene ce ne corre, no?

Axel Braun

Ospite

#12 Messaggio da Ospite »

versione corta rocco trainer (non il vero cazzo di rocco ma una versione ridotta)

spacciatori di papaverina? ma quando mai? I vantaggi dell'utilizzo della papaverina
........il prezzo contenuto

Papaverina

La papaverina è un inibitore non specifico della fosfodiesterasi che aumenta i livelli di cAMP e di cGMP nei tessuti erettili del pene. La dose consigliata oscilla tra i 15 ed i 60 mg ed il farmaco è molto efficace nei casi di disfunzione erettile neurogena o psicogena, meno nei casi dovuti a patologie vascolari. I vantaggi dell'utilizzo della papaverina sono la sua stabilità  alla temperatura ambiente ed il prezzo contenuto, mentre tra gli effetti collaterali vanno citati il priapismo ed i possibili aumenti transitori della concentrazione sierica di aminotransferasi.

versione rocco in tutto il suo splendore!
La disfunzione erettile indica l'incapacità  di ottenere o di mantenere uno stato d'erezione del pene tale da permettere un rapporto sessuale soddisfacente. Solo negli Stati Uniti le persone affette da questa patologia sono state stimate intorno ai 20-30 milioni su 260 milioni circa di abitanti. La disfunzione erettile puó essere dovuta a disordini di tipo neurologico, psicologico, ormonale, del distretto arterioso o di quello cavernoso, oppure ad una combinazione di due o più di questi fattori.

La fisiologia dell'erezione del pene

L'erezione è un fenomeno neurovascolare estremamente complesso che dipende da una serie di fattori sia ormonali sia psicologici. Al momento dello stimolo sessuale l'impulso nervoso determina la liberazione di alcuni neurotrasmettitori da parte delle terminazioni nervose presenti a livello dei corpi cavernosi e di fattori rilassanti la muscolatura liscia a livello del distretto arterioso ed arteriolare deputato all'irrorazione del tessuto erettile. Da ció consegue un incremento del flusso sanguigno del pene. Contemporaneamente il rilasciamento della muscolatura liscia trabecolare aumenta la capacità  dei sinusoidi, facilitando il riempimento e l'espansione del sistema sinusoidale. Anche il compartimento venoso contribuisce al raggiungimento ed al mantenimento dell'erezione: la compressione del plesso venoso presente sotto la tunica da parte delle trabecole e della stessa tunica albuginea, determina un pressochè completo ostacolo al deflusso venoso con conseguente ''intrappolamento'' di sangue all'interno del pene. Questo ristagno di sangue a livello del distretto penieno è dimostrato dal passaggio del pene dalla posizione rilassata a quella eretta, con un aumento della pressione all'interno dei vasi cavernosi che raggiunge un valore pari a circa 100 mmHg al momento della piena erezione. Durante la masturbazione o il rapporto sessuale, entrambi capaci di determinare il riflesso bulbocavernoso, il muscolo ischiocavernoso esercita una compressione sulla base del corpo cavernoso ripieno di sangue con il risultato di determinare un ulteriore indurimento del pene, con la pressione intracavernosa che raggiunge dei valori di qualche centinaia di mmHg (fase dell'erezione rigida). Durante questa fase il flusso ed il deflusso sanguigno del distretto penieno si arrestano. La detumescenza puó essere il risultato della cessazione della liberazione dei neurotrasmettitori, dell'interruzione della produzione di secondi messaggeri ad opera della fosfodiesterasi, o della scarica simpatica contemporanea all'eiaculazione. La contrazione dei muscoli lisci trabecolari riapre i canali venosi con la conseguente espulsione del sangue intrappolato a livello penieno ed il ritorno alla flaccidità .

Neurofisiologia dell'erezione

L'innervazione del pene è sia di tipo autonomo che somatico. A livello della pelvi il sistema simpatico e quello parasimpatico si uniscono per formare i nervi cavernosi, che penetrano all'interno del corpo cavernoso, del corpo spongioso e del glande per regolare il flusso sanguigno durante l'erezione e la detumescenza. La componente somatica, rappresentata dal nervo pudendo, è responsabile della componente sensitiva del pene ed inoltre controlla lo stato di contrazione e di rilasciamento della muscolatura striata, quindi i muscoli ischio- e bulbo-cavernosi.

La flaccidità  del pene

Il mantenimento della muscolatura liscia presente all'interno del pene in uno stato di semicontrazione dipende da tre fattori: attività  miogena intrinseca, trasmissione adrenergica, e fattori derivanti dall'endotelio come ad esempio prostaglandina F2a ed endotelina.

Erezione

Il principale mediatore chimico che provoca l'erezione, rilasciato dall'endotelio durante la trasmissione dell'impulso nervoso non-adrenergico e non-colinergico, è probabilmente l'ossido nitrico (NO). Questo composto determina l'attivazione all'interno del muscolo di una guanil-ciclasi solubile, la quale aumenta la concentrazione intracellulare del cGMP; questo ha la capacità  di attivare delle protein-chinasi che, agendo su specifiche proteine e canali ionici, provocano l'apertura dei canali del potassio e l'iperpolarizzazione della membrana delle cellule muscolari, con il contemporaneo arresto del flusso del calcio all'interno della cellula e l'inattivazione dei canali del calcio. Il risultato finale di questa ''cascata'' biochimica è la diminuzione della concentrazione del calcio all'interno della cellula e il rilasciamento della muscolatura liscia. Durante il ritorno allo stato di flaccidità , una specifica proteina, la fosfodiesterasi di tipo 5, trasforma il cGMP nella sua forma idrolizzata inattiva, il GMP.

Patofisiologia della disfunzione erettile

Come già  accennato la disfunzione erettile puó essere classificata in psicogena ed organica (neurogena, ormonale, arteriosa, cavernosa o iatrogena) oppure puó derivare dalla combinazione di entrambe queste due forme. àˆ quest'ultima la situazione più frequente.

Disfunzione erettile psicogena

Le cause più comuni di disfunzione erettile psicogena includono l'ansia da prestazione, una situazione di tensione con il partner, la mancanza d'eccitamento sessuale ed inoltre problemi d'ordine psichiatrico come depressione e schizofrenia.

Disfunzione erettile neurogena

Le più frequenti cause neurologiche di disfunzione erettile sono rappresentate dal morbo d'Alzheimer, dal morbo di Parkinson, da altre patologie come ad esempio l'infarto cerebrale oppure da esiti di traumi cerebrali. Tutte queste condizioni determinano lo stato di disfunzione erettile diminuendo la libido del paziente oppure ostacolando l'inizio dell'erezione. Negli uomini con lesioni vertebrali il grado di funzionalità  erettile dipende dalla natura, dalla sede e dall'estensione della lesione.

Disfunzione erettile ormonale

Una diminuzione della concentrazione d'androgeni, diminuisce il numero delle erezioni notturne e la libido. Comunque i soggetti affetti da ipogonadismo sono in grado di raggiungere uno stato d'erezione dopo una stimolazione visiva, fatto che dimostra il ruolo non essenziale degli androgeni in questo meccanismo. Anche l'iperprolattinemia, determinando un'inibizione dell'attività  dopaminergica centrale e quindi il rilascio di GnRH, puó portare alla disfunzione erettile.

Disfunzione erettile da cause vascolari

I fattori di rischio vascolari associati ad un'insufficienza dell'arteria peniena sono: diabete mellito, ipertensione arteriosa, fumo di sigaretta, iperlipidemia. Una stenosi focale dell'arteria peniena puó derivare da traumi subiti nella regione perineale. Da notare che l'ipertensione è legata alla disfunzione erettile più che per gli alti valori pressori per le lesioni stenotiche arteriose presenti nel soggetto iperteso. La disfunzione erettile di tipo veno-occlusivo puó essere dovuta alla mancata chiusura delle vene durante l'erezione. Questa alterazione puó essere dovuta alla formazione di larghi canali venosi capaci di drenare i corpi cavernosi, oppure puó scaturire da modificazioni in senso degenerativo della tonaca albuginea (malattia di Peyronie, età  avanzata, diabete), da alterazioni strutturali dell'endotelio o del muscolo liscio cavernoso, da un rilasciamento inadeguato del muscolo liscio trabecolare, oppure da shunts derivanti da precedenti interventi chirurgici (ad es. nella terapia del priapismo).

Disfunzione erettile iatrogena

Un gran numero di farmaci è in grado di modificare il meccanismo dell'erezione, ed in particolare tutti quei farmaci che interferiscono con i meccanismi di rilascio dei neurotrasmettitori, come ad esempio gli antipsicotici, gli antidepressivi ed i farmaci antiipertensivi che agiscono a livello centrale. I farmaci beta-bloccanti possono determinare disfunzione erettile in quanto capaci di diminuire l'attività  alfa-adrenergica a livello penieno. Anche i diuretici tiazidici sembrano essere responsabili di questa patologia, ma la causa è sconosciuta. Lo spironolattone provoca uno stato di disfunzione erettile e una diminuzione della libido. Il fumo di sigaretta puó determinare disfunzione erettile inducendo una vasocostrizione ed una perdita del tono venoso attraverso il suo meccanismo di contrazione del muscolo liscio cavernoso. L'alcol a basse dosi determina un aumento della libido e dell'erezione in quanto capace di indurre uno stato di vasodilatazione e di avere un affetto anti-ansioso; al contrario ad alte dosi determina uno stato di sedazione centrale, diminuzione della libido, ed una transitoria disfunzione erettile. Da ricordare che l'alcolismo cronico puó inoltre determinare uno stato d'ipogonadismo ed una polineuropatia, che puó alterare e modificare la funzionalità  dei nervi penieni. La cimetidina, un'antagonista del recettore H2 dell'istamina, attraverso la sua funzione anti-androgena ed iperprolattinemica, puó provocare la diminuzione della libido e della capacità  erettile.

Disfunzione erettile dovuta ad altre patologie sistemiche ed all'età 

La funzionalità  sessuale dell'uomo diminuisce con l'avanzare dell'età . Questa affermazione è sostenuta da alcune osservazioni come l'allungamento del tempo di latenza tra stimolazione sessuale ed erezione, proporzionale all'età , la minore turgidità  dell'erezione, la diminuzione del volume dell'eiaculato, la diminuita sensibilità  al tatto del pene, la diminuzione della concentrazione sierica del testosterone, ed un aumento del tono dei muscoli cavernosi. Per quanto riguarda le patologie sistemiche, i dati in nostro possesso indicano che il 50% dei maschi affetti da diabete mellito soffre di disfunzioni erettili. Il diabete infatti, oltre ad alterare i vasi di piccolo calibro, potrebbe colpire anche i nervi cavernosi terminali e le cellule endoteliali, con il risultato di bloccare la sintesi dei neurotrasmettitori necessari al raggiungimento di uno stato d'erezione. Anche l'insufficienza renale, attraverso presumibilmente un meccanismo multifattoriale che coinvolge il compartimento vasale, ormonale, nervoso ed anche psicologico, è in grado di provocare un'alterazione nel meccanismo dell'erezione, cui si aggiunge una diminuzione della libido ed infertilità . Tra le patologie sistemiche in grado di dare problemi a livello di funzionalità  erettile non bisogna dimenticare l'angina pectoris e l'infarto del miocardio.

Diagnosi di disfunzione erettile

Per quanto concerne la diagnosi di disfunzione erettile va ricordato che occasionalmente questa puó rappresentare solo uno dei molteplici aspetti di una malattia sistemica, come ad esempio il diabete mellito, l'ipertensione arteriosa, l'iperlipidemia etc. E' evidente quindi che il primo passo verso una corretta diagnosi eziologica di disfunzione erettile deve essere un'accurata anamnesi, che deve prendere in esame gli aspetti medici, sessuali e psicologici del soggetto. All'approccio anamnestico, deve essere aggiunto poi un appropriato esame fisico, comprendente l'analisi dei testicoli, del pene, delle mammelle, della distribuzione dei peli e l'esecuzione di test di laboratorio appropriati. Tra questi ultimi sono raccomandati l'analisi delle urine, del sangue ed il rilevamento delle concentrazioni ematiche del glucosio, della creatinina, del colesterolo, dei trigliceridi e del testosterone. Importante è che sia l'uomo che la partner siano adeguatamente informati dei risultati e delle possibili terapie. Ci sono delle condizioni, come disordini gonadici complessi, un deficit neurologico selettivo, una patologia a livello del midollo spinale, problemi d'ordine psicologico o psichiatrico, patologie vascolari, disfunzioni erettili di tipo post-traumatico che richiedono le prestazioni di uno specialista.

Terapia farmacologica della disfunzione erettile

Androgeni

Fino a qualche anno fa la terapia con androgeni rappresentava l'unica possibile soluzione per la cura della disfunzione erettile. Oggi sono disponibili molti altri composti e l'utilizzo del testosterone dovrebbe essere sconsigliato in quelle persone in cui la disfunzione erettile non è associata ad uno stato d'ipogonadismo. In questo caso si è visto che il testosterone in preparazione orale è meno efficace delle preparazioni intramuscolari e transdermiche ed inoltre puó risultare epatotossico. Normalmente viene utilizzato il testosterone cipionato oppure emantato; il dosaggio abituale è di 200mg da somministrare intramuscolo ogni 3-4 settimane. Questo composto ha la caratteristica d'essere molto efficace durante la prima settimana ma di perdere gran parte della sua efficacia nelle settimane successive. Oltre al preparato intramuscolare è oggi disponibile anche la forma transdermica, la cui applicazione giornaliera consente di raggiungere una concentrazione adeguata di testosterone plasmatico nel 90% dei soggetti che si sottopongono a questo tipo di terapia. I principali effetti collaterali sono rappresentati dall'irritazione cutanea e dalla dermatite. Da segnalare che il testosterone, per la sua azione stimolante la crescita prostatica, deve essere evitato nei soggetti con iperplasia o carcinoma prostatico.

Sidenafil

Il sidenafil è un inibitore selettivo della fosfodiesterasi tipo 5, che inattiva il cGMP. Da quando è stato messo in commercio, nel marzo del 1998, questo farmaco è diventato il composto di scelta nella terapia della disfunzione erettile. Il sidenafil, proprio per la sua azione sul mantenimento di alti livelli di cGMP che aumenta durante la stimolazione sessuale, non ha alcun effetto sul pene in assenza di una stimolazione sessuale, quando le concentrazioni di NO e di cGMP sono basse. L'efficacia del sidenafil è stata confermata dall'analisi condotta su un gruppo di più di 3000 maschi facenti parte di più di 21 trials clinici ed in 10 studi clinici aperti. I risultati sono stati ottenuti dal resoconto fornito dagli uomini che si sono sottoposti alla terapia e dai punteggi del International Index of Erectil Function, ottenuti sottoponendo il paziente ad un questionario di 5 domande riguardanti la soddisfazione del rapporto, la funzionalità  erettile, l'orgasmo, il desiderio sessuale e la soddisfazione sessuale in generale. Questi studi hanno dimostrato che il sidenafil migliora il numero di erezioni, la rigidità , l'orgasmo e la funzione sessuale in generale, pur non avendo alcun effetto sulla libido. Gli effetti collaterali riscontrati sono stati modesti: alle concentrazioni di 25-100 mg sono stati osservati, in ordine decrescente di frequenza, cefalea, flushing, dispepsia, congestione nasale e disordini della vista. La frequenza di questi effetti collaterali raddoppia a concentrazioni superiori o uguali ai 100 mg mentre si dimezza a dosi inferiori ai 25 mg. Per quanto riguarda le alterazioni oculari, queste sembrano dipendere dall'inibizione della fosfodiesterasi 6 presente nella retina. La mancanza di studi a lungo termine impedisce di stabilire se queste modificazioni a carico dell'apparato visivo siano persistenti e quindi è difficile stabilire il livello di sicurezza del farmaco a lungo termine. La frequenza di accidenti cardiovascolari importanti nel gruppo dei pazienti in terapia con sidenafil è risultata essere bassa (ad esempio la frequenza di episodi di angina o di disordini coronarici è stata pari al 4.1%/anno), anche se va considerato che la maggior parte degli studi escludevano i soggetti in terapia con nitrati o con preesistenti patologie mediche. E' quindi lecito pensare che la frequenza degli accidenti cardiovascolari possa risultare maggiore se si prende in considerazione la popolazione generale. L'utilizzo di nitrato rappresenta una controindicazione assoluta alla terapia con sidenafil, data l'alta frequenza di severi episodi ipotensivi nei pazienti che avevano combinato i due farmaci. Il sidenafi raggiunge la massima concentrazione plasmatica 30-120 minuti dopo la somministrazione, è eliminato prevalentemente a livello epatico e la sua emivita è di circa 4 ore. La dose iniziale raccomandata è di 50 mg presa un'ora prima dell'attività  sessuale al massimo una volta/die. Antagonisti dei recettori adrenergici

Yohimbina

La yohimbina è un antagonista dei recettori alfa2-adrenergici; probabilmente agisce a livello dei recettori adrenergici presenti a livello centrale deputati al controllo dell'erezione e della libido. Gli studi effettuati sul trattamento della disfunzione erettile con yohimbina hanno mostrato che questo farmaco è particolarmente efficace nel trattamento dei casi di disfunzione erettile non organica, ed i suoi effetti collaterali più comuni sono palpitazioni, tremori, aumento della pressione sanguigna ed ansia.

Fentolamina

Alcuni studi dimostrano che la fentolamina è efficace nella terapia della disfunzione erettile e che il suo effetto è direttamente proporzionale alla dose somministrata, risultando in un miglioramento dell'erezione nel 37% (dati relativi ad uno studio condotto su un gruppo di 459 uomini) dei soggetti alla dose di 40 mg e del 45% alla dose di 80mg. Gli effetti collaterali comprendono cefalea, flushing e congestione nasale.

Apomorfina

L'apomorfina è un potente emetico che agisce a livello dei recettori dopaminergici del SNC. L'iniezione subcutanea di questo farmaco si è dimostrata non praticabile perchè gravata da fastidiosi effetti collaterali; per questo sono in fase di sperimentazione dei preparati sublinguali di apomorfina, ed i primi risultati indicano che il farmaco consente di migliorare la sintomatologia anche se spesso è necessaria la contemporanea somministrazione di un antiemetico. L'apomorfina sublinguale per il momento non ha ottenuto l'approvazione dell'FDA (Food and Drug Administration).

Trazodone

Il trazodone è un antagonista ed un inibitore selettivo del reuptake della serotonina. Il suo effetto sull'erezione sembra dipendere dalla sua attività  serotoninergica alfa-adrenolitica. Recenti studi indicano comunque che l'efficacia del farmaco è piuttosto modesta e quindi ne sconsigliano l'utilizzo.

Terapia transuretrale

La prostaglandina E1 è un acido grasso insaturo a 20 atomi di carbonio derivato dall'acido arachidonico e l'alprostadil è una sua forma sintetica più stabile. L'utilizzo dell'alprostadil, analizzato in due trials condotti negli Stati Uniti, è efficace nella terapia della disfunzionalità  erettile organica nel 43% dei soggetti. I più frequenti effetti collaterali sono stati dolore al pene, bruciore e dolore ureterale. I vantaggi della somministrazione ureterale dei farmaci, come avviene per l'alprostadil, consistono nella minima presenza di effetti collaterali e nella bassa frequenza di interazioni con altri farmaci. Gli effetti collaterali della terapia transureterale sono il dolore penieno e possibili episodi di mancata risposta alla terapia. La prima applicazione dei farmaci transuretrali dovrebbe essere effettuata allo studio del medico a causa dei possibili effetti collaterali come sanguinamento uretrale, riflessi vasovagali, ipotensione e priapismo. A seconda della risposta alla terapia il paziente puó essere istruito sulla dose che si deve somministrare.

Terapia intracavernosa

La terapia intracavernosa più usata negli Stati Uniti è composta dall'alprostadil oppure da una combinazione di papaverina, fentolamina ed alprostadil (trimix).

Papaverina

La papaverina è un inibitore non specifico della fosfodiesterasi che aumenta i livelli di cAMP e di cGMP nei tessuti erettili del pene. La dose consigliata oscilla tra i 15 ed i 60 mg ed il farmaco è molto efficace nei casi di disfunzione erettile neurogena o psicogena, meno nei casi dovuti a patologie vascolari. I vantaggi dell'utilizzo della papaverina sono la sua stabilità  alla temperatura ambiente ed il prezzo contenuto, mentre tra gli effetti collaterali vanno citati il priapismo ed i possibili aumenti transitori della concentrazione sierica di aminotransferasi.

Fentolamina

La fentolamina è un antagonista dei recettori alfa-adrenergici. Se usata da sola, la fentolamina non è in grado di dare un'erezione rigida, mentre le percentuali di successo sono molto alte quando è usata in associazione con papaverina. La maggior parte degli urologi prescrivono delle combinazioni di 30mg di papaverina e di 0.5-1 mg di fentolamina. Gli effetti collaterali comprendono ipotensione e tachicardia riflessa.

Alprostadil

L'alprostadil è il solo farmaco a somministrazione intracavernosa approvato negli Stati Uniti e la sua efficacia è superiore a quella della papaverina e alla combinazione di papaverina e fentolamina. Questo farmaco è associato inoltre ad una bassa incidenza di priapismo e di fibrosi. La dose abituale oscilla tra i 5 ed i venti microgrammi e gli effetti collaterali più frequenti sono erezioni dolorose, specialmente in soggetti con lesioni nervose come quelle da neuropatia diabetica.

Peptide intestinale vasoattivo

Il peptide intestinale vasoattivo è un potente miorilassante la muscolatura liscia isolato originariamente dal piccolo intestino. L'iniezione del composto isolato non determina un'erezione, ma quando viene somministrato in combinazione con la fentolamina si è dimostrato estremamente efficace. Gli effetti collaterali più comuni sono stati flushing facciale ed al tronco, dolore ed ematoma nel punto di iniezione.

Combinazione di farmaci

Le combinazioni di più farmaci come papaverina e alprostadil, ketanserina ed alprostadil, fentolamina ed alprostadil, si sono dimostrate molto più efficaci della terapia con alprostadil isolato. I farmaci che vengono usati più spesso in combinazione sono alprostadil, papaverina e fentolamina (trimix).

Altri aspetti della terapia intracavernosa

I pazienti devono effettuare un appropriato training prima di poter cominciare la terapia al proprio domicilio. L'obiettivo della terapia intracavernosa, come del resto quello di tutti gli altri tipi di terapia, è quello di raggiungere uno stato di erezione che duri non più di un'ora e che al contempo sia adeguata allo svolgimento dell'atto sessuale. I principali effetti collaterali di questo tipo di terapia sono la fibrosi ed il priapismo; per prevenire la fibrosi è necessario comprimere la sede dell'iniezione per un periodo di 5 minuti (10 se il paziente è sotto terapia con anticoagulanti orali) mentre per evitare il fenomeno del priapismo sono sufficienti degli aggiustamenti della dose. L'iniezione intracavernosa è sconsigliata nei soggetti affetti da schizofrenia, anemia a cellule falciformi, patologie a carica della componente venosa o disturbi psichiatrici. Nonostante i buoni risultati, la terapia intracavernosa viene abbandonata da un gran numero di pazienti che preferiscono utilizzare il sidenafil oppure l'alprostadil transuretrale, ritornando all'iniezione intracavernosa solo quando si senta il bisogno di un'erezione più duratura.

Medicazioni transdermiche

Nonostante gli sforzi fatti dai ricercatori nel tentativo di ottenere un composto, generalmente una crema, facile da usare ed allo stesso tempo efficace, a tutt'oggi la FDA non ha ancora concesso l'autorizzazione per prescrivere una terapia transdermica.

Conclusioni

La terapia della disfunzione erettile ha subito delle profonde modificazioni negli ultimi anni, si è passati infatti da una terapia essenzialmente psico-sessuale e chirurgica (protesi peniene), alla terapia basata sul principio della rivascolarizzazione, fino ad arrivare alla terapia transuretrale. La più recente scoperta nel campo della eziologia della disfunzione erettile è rappresentata dalla identificazione della cascata biochimica che porta alla formazione del cGMP e dallo sviluppo della molecola del sidenafil.

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mig21
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#13 Messaggio da mig21 »

maxxx manca la disfunzione erettile dovuta ai tuoi "cortissimi" post :smile:

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