GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

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wolf.55
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#106 Messaggio da wolf.55 »

Mi dispiace di non avere molte altre info. Il mio ultimo "avvistamento" è avvenuto una sera di fine luglio del 1989 a Roma. La ragazza era in via XX settembre / L.go Santa Susanna, una zona tra il Volturno e via Veneto che nelle sere di estate (allora) era un tantino equivoca. La notizia della sua (presunta) morte l'ho avuta da uno degli spettatori abituali del Volturno anni dopo, nel 1993/94.

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Alec Empire
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#107 Messaggio da Alec Empire »

wolf.55 ha scritto:Mi dispiace di non avere molte altre info. Il mio ultimo "avvistamento" è avvenuto una sera di fine luglio del 1989 a Roma. La ragazza era in via XX settembre / L.go Santa Susanna, una zona tra il Volturno e via Veneto che nelle sere di estate (allora) era un tantino equivoca. La notizia della sua (presunta) morte l'ho avuta da uno degli spettatori abituali del Volturno anni dopo, nel 1993/94.
Sono già indicazioni molto interessanti, se si valuta che parliamo di una persona di cui si sa ben poco. E' possibile secondo te che le sue frequentazioni 'notturne' abbiano fatto notizia nei quotidiani? Che il suo nome sia finito, per qualche motivo 'non cinematogafico', sui giornali? Se non sbaglio, ma non ci giurerei, mi pareva d'aver letto così in un vecchio post...

Per tornare nel frattempo a Karin Schubert, diversi articoli interessanti de 'La Stampa', 'Il Corriere della Sera' e altri descrivono bene al sua situazione al 1994. Anno in cui Enzo Biagi la ospitò in una delle puntate delle sue 'Inchieste'. Si legge su https://it.paperblog.com/karin-schubert ... o-1366097/:

'(...) A fine carriera si dedica al telefono erotico. La motivazione che costrinse Karin a scegliere il porno fu di strettamente natura economica, legata alla volontà di procurarsi denaro per aiutare il figlio (che la picchiava) ad uscire dal tunnel della droga. In una puntata del Maurizio Costanzo Show, la Schubert denunciò la i ricatti a cui aveva dovuto sottostare per ottenere parti cinematografiche nelle pellicole porno. In una intervista al Fatto di Enzo Biagi (sempre 1994) dichiara: "Mio padre mi ha violentato per due anni (...) Oggi faccio le sex line, prendo solo 60 lire al minuto, i produttori 4 mila. Il 1 settembre 1994, oppressa dalla solitudine e dalla povertà, ha tentato il suicidio ingerendo barbiturici e mezza bottiglia di vodka, ma è stata soccorsa in tempo dai vicini di casa. Lo sfruttamento non e' solo nella prostituzione". In una intervista al Corriere della Sera sempre del 94, a firma Margherita De Bac, dichiara: "Io sono semplicemente il prodotto della nostra societa'. Ho fatto la fortuna degli altri, mai di me stessa. Sono un fallimento e non lo sopporto. Ecco perche' volevo ammazzarmi. Non ho piu' nulla per cui valga la pena di vivere. Quando ho riaperto gli occhi mi sono sentita contenta di non essere morta. Alla fine scopri che la vita e' bella, perfino la mia. Perche' ci ho provato? Non ho famiglia ne' amici ne' soldi ne' futuro. Per la gente sono una puttana. Povera oltretutto. La dimostrazione del mio fallimento siete anche voi. Venite a cercarmi per accontentare la morbosita' dei lettori. Faccio notizia: signori e signore, guardate come e' caduta in basso la star Karin Schubert. Volevo diventare attrice. Nessuno mi ha mai perdonato i film porno. Mi affidavano le parti piu' abiette e io le accettavo perche' volevo andare avanti e pensavo che era gavetta. E arrivata la crisi del cinema e sono fuggita in Spagna. Avevo 42 anni quando dall' Italia ho ricevuto proposte di servizi fotografici porno. Accettai. Non avevo scelta. E poi li facevano tutte. Io, rispetto alle altre, ho avuto fortuna, se cosi' si puo' chiamare. In cinque anni di sesso ho guadagnato piu' che in 20 anni di film. Dopo due anni ho cominciato con le videocassette hard. Prima di prendere i barbiturici ho pensato ai cani indicando su un foglio dove avrei voluto che fossero custoditi. Assomiglio a loro. Una gran sentimentalona. Una stupida tedesca sentimentalona". Di nuovo il 20 maggio 1996 prova a togliersi la vita, questa volta mediante intossicazione col monossido di carbonio dell'auto. Prontamente soccorsa anche in tale occasione, si salva con una prognosi di poche settimane.'
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#108 Messaggio da maximox7 »

scusate,qualcuno,sa qualcosa su una attrice hard di nome "marina kiss"

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Alec Empire
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#109 Messaggio da Alec Empire »

Come ho scritto qualche post fa, Marina Kiss appare in 'Karin moglie vogliosa' (1987, Giorgio Grand) e, sempre al fianco di Karin Schubert, in 'Orgia libera' (stesso anno) alle prese con JP Armand. Non contenta, sempre nell'87 la troviamo in 'Teneri ma duri' col solito cast Siddi-Armand-Malone, senza la Schubert.
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#110 Messaggio da Len801 »

E' arrivata la crisi del cinema e sono fuggita in Spagna. Avevo 42 anni quando dall' Italia ho ricevuto proposte di servizi fotografici porno. Accettai. Non avevo scelta. E poi li facevano tutte. Io, rispetto alle altre, ho avuto fortuna, se cosi' si puo' chiamare. In cinque anni di sesso ho guadagnato piu' che in 20 anni di film.
Analizziamo questi poveri commenti:
(1) "crisi del cinema" - non so di quale crisi Karin fa riferimento, ma se c'era c'era per tutti...per altri(e). E gli altri
come hanno sopravissuto quella "crisi"? Hanno tutti fatto porno? Hanno scelto la via criminale? Si sono adattate in qualche modo?
(2) "sono fuggita in Spagna" - per quale ragione(i)? Chi e cosa c'era li che la risparmiava/salvava di quella "crisi"?
(3) "ho ricevuto proposte di servizi fotografici porno. Accettai. Non avevo scelta" - Ma veramente? Proprio nessuna altra(e) scelta(e)? Non era capace di fare nessuno mestiere "onesto"? Lavorare in un azienda, in un negozio, pasticceria, fare la cassiera, segretaria, proprio NULLA? O puo' darsi non era habituata a guadagnare 10-12 Euro l'ora e fare una vita "regolare" come migliaia e milioni di donne in Spagna, Italia, o nel mondo?
(4) "li facevano tutte". Cavolo...tutte le attrici tradizionali come lei si erano date TUTTE al porno (perche' come lei non avevano scelta)?
(5) "In cinque anni di sesso ho guadagnato piu' che in 20 anni di film". Ed eccoci alla conclusione delle sue avveture porno.
Ci ha guadagnato meglio del cinema tradizionale..e in un quarto di tempo. Se l'avessero pagata alle stesse rate di un film tradizionale, oppure un poco meno, Karin avrebbe girato film porno? Dai suoi commenti -- direi di no. Dunqe di scelte c'erano, le ha certo considerate, ma i soldi porno erano buoni.... Se poi li dava a suo figlio per le minaccie ed altro che doveva subire da lui, questo e' la colpa dei produttori porno o dei consumatori porno? Cedo che fatto molto chioarezza per la sua carriera. Era nella quarantina e non la scritturava piu nessuno. Ma di questo se ne' accorta solo alla sogla della quarantina? Lo scpecchio lo usava, il conto di banca era sempre ben fornito fino a quel momento? Le attrici tradizionali hanno sempre successo fino a 80-90 anni , la loro carriera non tramonta mai?

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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#111 Messaggio da Gargarozzo »

Len, scusami ma non esistono solo difficoltá materiali, ma anche interiori e psicologiche.
Alla luce di questo, è molto difficile misurare le difficoltá delle persone. Ognuno vive le cose secondo la percezione soggettiva dei fatti. E stiamo parlando di una persona che ha subito ripetute violenze.
La tua analisi verso le parole di una persona disperata mi sembrano brutali. È davvero piú importante misurare la veridicitá delle parole che provare uno straccio di pietá umana?
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.

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Len801
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#112 Messaggio da Len801 »

Gargarozzo ha scritto:Len, scusami ma non esistono solo difficoltá materiali, ma anche interiori e psicologiche.
Alla luce di questo, è molto difficile misurare le difficoltá delle persone. Ognuno vive le cose secondo la percezione soggettiva dei fatti. E stiamo parlando di una persona che ha subito ripetute violenze.
La tua analisi verso le parole di una persona disperata mi sembrano brutali. È davvero piú importante misurare la veridicitá delle parole che provare uno straccio di pietá umana?
Sono le SUE parole e non so se la persona che l'aveva intervistata ha chiesto dei chiarimenti.
Non ho altro da analizzare che i SUOI sentimenti (se li ha espresso in modo lucidi e onesti).
Inoltre Karin stava facendo un percorso analitico della sua vita e carriera e le ragioni delle sue scelte.
Karin girava film tradizionali in quali spesso appariva nuda. Non ho letto nulla in quello spezzone di intervista
in che modo giustifica quello, ma non sembra essere delusa per quello cha fatto in quei film.
Le sue amarezze e delusioni sembrano nell'accettare "proposte" per posare in foto servizi spinti e film hard.
Per questo ha indicato due ragioni: dice che era stata aggredita e minacciata da suo figlio (perche non denunciarlo, perche non dargli una diecina di calci ai coglioni?), e il fatto che i produttori di film tradizionali non la scritturavano piu.
Come ho detto, mica era un mistero per Karin che a quarant'anni la carriera di una attrice del tipo di carriera che si era fatta, poteva andare sempre avanti cosi a gonfie vele.
I porno soldi erano veramente la sola soluzione ai suoi problemi personali e economici?
Ma dimmi Gargarozzo, la tua vita e quella dei tuoi genitori, parenti e' stata sempre bella? Ci saranno stato dei brutti momenti, ma nella vita ci sono sempre scelte. Se uno ti offre un salario del piu di 5 volte di quello che guadagni ora, e sai che si tratta di un lavoro "sporco", tu la fai? E se lo fai, dopo ti lamenti che la gente ti considera una persona indegna. E se leggi bene, KArin lancia frecce ad ALTRI e non per le scelte che lei ha fatto di propria volonta: Per la gente sono una puttana. Povera oltretutto. La dimostrazione del mio fallimento siete anche voi. Venite a cercarmi per accontentare la morbosita' dei lettori. Faccio notizia: signori e signore, guardate come e' caduta in basso la star Karin Schubert. Volevo diventare attrice. Nessuno mi ha mai perdonato i film porno.
Io non ho mai riso di lei, non ho mai scoppiato di risate vederla in una scena porno, non penso meno di lei perche ha girato BARBABLU o un film porno. Mi rattrista che si lamenta delle opinioni di certa gente.
Pochi giorni fa e' morto Robert Kernan (R. Bolla nel porno). Faceva il tassista e venditori di gelati all'inizio. Ha avuto una certa carriera nel teatro. Ha avuto anche qualche piccolo ruolo in film tradizionali. Ma tutto questo non aiutava la sua situazione economica. Dopo la morte della madre, decise di girare porno. A un certo momento fu scritturato per film trash/exploitation italiani e voleva continuare. Ma quando i produttori italiani scorprirono che aveva girato film porno, gli annullarono il visa di soggiorno e lavoro e lui ritorno nel USA sperando di fare carriera nel cinema tradizionale. Quando la sua agente scopri anche che guiro porno, le porte si sono chiuse, e lui ha sofferto di diabete da anni ed e' morto di complicazioni. In varie interviste rimpiageva la sua decisione di fare porno. Nessuno lo ha forzato. Desiderava fare teatro e cinema, non e' stato possibile (sia con o senza porno). Non puo' dire che il porno gli ha rovinato la vita. Le proposte per film trash italiani soo arrivati dopo il cinema porno. La vita e' fatta di scelte, non si puo sempre dare colpa ad altri per le nostre scelte...
Mi dici che sono brutale. Karin dice che voleva fare l'attrice. Ma l'hai letta sua sua filmografia? Che film Karin ha girato di livello artistico, oppure commerciale, per cui e' molto fiera? Se fossi stato il asuo agente, le avrei suggerito di fare un "cut and run".
Il cinema tradizionale non era fatto per lei....Doveva cercare altri orizzonti...
Non tutte le carriere nel cinema tradizionale sono finite bene. Se ti posso suiggerire un libbro "brutale" ti suggerisco:
FALLEN ANGELS di Kirk Crivello (1988) pubblicato su "softcover" da Berkley.
https://www.amazon.com/Fallen-Angels-Ki ... 0425119688
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#113 Messaggio da Alec Empire »

Il discorso fatto da Karin Schubert in sede d'intervista è controverso, contraddittorio, può essere giudicato in varie maniere secondo me. Merita un'analisi che provo a fare di seguito, fermo restando che si tratta di opinione personale. Vediamo alcuni passi

Io sono semplicemente il prodotto della nostra societa

Non mi piace questa frase, è molto qualunquista e semplicistica. Se ci pensate, è la stessa scusa con cui i delinquenti tentano di giustificare i loro crimini, cercando di scaricare le proprie responsabilità in nome di un concetto astratto di 'comunità'.

La dimostrazione del mio fallimento siete anche voi. Venite a cercarmi per accontentare la morbosita' dei lettori. Faccio notizia: signori e signore, guardate come e' caduta in basso la star Karin Schubert

Per come la vedo io, se si ha intenzione di essere dimenticati in un certo contesto con cui non si vuol più avere niente a che fare non resta che allontanarsene. Allora, perchè apparire in tv? Perchè continuare ad accettare interviste? Non è che, così facendo, si voglia al contrario attirare l'attenzione verso di se, scatenando anche un certo pietismo per la propria persona?
E' un tentativo che hanno fatto molti attori caduti in miseria quello di apparire in tv dicendo 'et voilà, ecco come son ridotto' per poi invocare la legge Bacchelli di sostentamento per gli artisti...questo 'venite a cercarmi' non implica l'obbligo di partecipazione ad un dossier sulla protituzione (qual'era quello di Biagi), nessuno credo abbia obbligato Karin ad 'esserci'. Se lei, in tutta libertà, ha deciso di rigirare il coltello nella (sua) piaga raccontando un'esperienza negativa non può poi, a mio avviso, dare dei 'morbosi' a coloro che, pagando noleggi e biglietti al cinema, hanno contribuito in varia misura a farla campare. Non lo trovo corretto.

Volevo diventare attrice. Nessuno mi ha mai perdonato i film porno. Mi affidavano le parti piu' abiette e io le accettavo perche' volevo andare avanti e pensavo che era gavetta

Qui sono confuso. A quello che risulta, la sua propensione all'erotismo spinto nel suo primo periodo di carriera non solo non ha rallentato la sua ascesa ccinematografica, anzi: direi che nell'Italia viziosetta e provinciale degli anni 70 una bionda-calda-teutonica capace di abbandonarsi ad un autoerotismo molto hot come quello visibile in una scena de 'il pavone nero' abbai trovato la chiave giusta per far fronte alla concorrenza. Questo considerando che, all'epoca, nel cinema 'popolare' per i ruoli femminili si preferivano belle donne a belle attrici...
Le cronache dicono che durante la 'dolce vita' del cinema sexy italiano, la Schubert arrivasse sul set con la benedizione del marito, che l'accompagnava...tutto alla luce del sole dunque.
Se ci riferiamo al porno che avrebbe fatto prima della calata in terra tricolore, sia esso fotografico o filmato, mi viene da dire che questo sia stato un ottimo biglietto da visita per registi e produttori, prova ne è che la carriera di attrice di Karin Schubert è prontamente decollata nel nostro paese.
Però io resto confuso. Si, perchè secondo me nella frase sopra riportata Karin fa una gran confusione temporale, mescolando l'hard degli esordi con quello della deriva della metà degli anni 80. Che senso ha allora dire 'accettavo le parti più abiette perchè pensavo fossero gavetta'? Di certo non si fa gavetta a 42 anni, tanti ne aveva la Schubert in occasione di 'Cora', il suo primo hard 'ufficiale'. E non è altrettanto vero che proprio per evitare 'abiezioni' quali l'anal la nostra avrebbe smesso, ultracinquantenne, di fare porno?

Avevo 42 anni quando dall' Italia ho ricevuto proposte di servizi fotografici porno. Accettai. Non avevo scelta. E poi li facevano tutte

Anche qui, calma. I servizi di nudo li facevano tutte. Invece, considerando le attrici della stessa generazione di Karin, i servizi hard li han fatti solo in tre: lei, Paola Senatore e Lilli Carati. Tutte e tre per varie vicende hanno una cosa in comune, in quel periodo: l'aver accettato di fare porno per droga. Soldi veloci, dunque, da consumare (o farsi consumare, quello è da vedere) altrettanto velocemente. Sul non avere scelta io non sarei d'accordo...agli albori della 'crisi del cinema' per le attrici della sexy commedia cosa hanno fatto le altre?
- Gloria Guida ha smesso addirittura di spogliarsi, fiutando l'aria che girava e ritirandosi di buon grado
- la Fenech e la Bouchet hanno proseguito a far cinema a discreti livelli, senza concedere nulla di più di quanto avevano già fatto vedere
- altre hanno provato con altri film, per poi scomparire dalla circolazione senza lasciar tracce evidenti e riciclandosi, con gli anni, nel teatro ad esempio
Dunque non c'era davvero scelta? Certo, se parliamo di cifre, forse quella del porno era, nell'immediato, la scelta più remunerativa: pensiamo che alla Carati, per soli 3 film, furono offerti più di 200 milioni di lire...ma allora perchè la maggior parte delle altre ha scelto altre strade?

In cinque anni di sesso ho guadagnato piu' che in 20 anni di film

E questo si ricollega a quanto ho scritto sopra. Dunque tu guadagni molto, non dico i 200 milioni per 3 pellicole, ma comunque bei soldi...se poi consideri che di film porno ne hai fatti un discreto numero, accumuli una piccola fortuna - così capiamo dalla frase. Com'è che, nel giro di dieci anni, ti ritrovi nalla bancarotta più totale? Brutte storie col figlio, l'abbiamo capito. Nessun marito causa divorzio, ok...una casa di campagna fuori Roma, in affitto, e va bene...resta comunque la domanda, a mio avviso.

In sostanza, Karin Schubert è una donna a cui la vita ha smesso, ad un certo punto, di sorridere, va bene. Merita rispetto perchè certe situazioni drammatiche in cui si è trovata, lei come altre (Laura Antonelli, ad esempio) l'avranno senz'altro messa a dura prova, facendole compiere anche degli errori di valutazione sulla gente a cui dare fiducia.
In tutto questo comunque non ci si può esimere dal ricordare che buona parte di ciò che queste attrici sono diventate sia il risultato di una gestione discutibile di loro stesse, in termini professionali e, per quanto ci è dato di capire, anche personali. Scelte sbagliate, perchè di scelte ne hanno avute. E a nulla serve vedere gli altri come morbosi quando si è stati i primi a nutrire quel 'morbo' che, a suo tempo, ci ha fatto molto comodo.
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#114 Messaggio da Len801 »

Sia nella mia analisi che quella piu elaborata di Alec non e' stato menzionato che Karin non e' caduta nell'hard nel 1985, per le proposte luride che i produttori Italiani le facevano.
Gia abbiamo analizzato la sua carriera porno prima del 1985.
C'e un servizio lesbo (sesso orale, ecc) che Private pubblico nel 1969. Forzata anche nel 1968-69?
Tra quella data e il 1974 sono apparse foto esplicite in cui Karin fa sesso con maschi (uno, due non sono sicuro).
A quel momento era ancora giovane e la sua carriera cinematografica tradizionale (se si puo anche dire internazionale) era piu o meno al suo sommo.
Nel 1974 poteva prendere due direzioni: continuare con la carriera tradizionale o quella porno. Decise con quella tradizionale con risultati piu o meno negativi, film erotici/soft/trash che all'infuori di qualche paese euro nessuno era a conoscenza.
Eppoi si sveglia un buon mattino nel 1985 e riceve proposte per film hard, dove viene pagata profumamente.
E da li ora getta ricriminazioni ai consumatori e produttori che lo hanno spinta a quel punto di "no return".
Mi dicono che sono brutale nella mia analisi, ma come Alec ha anche indicato le (brutte) scelte le ha fatto lei, e di scelte credo che c'erano (di buone e di brutte). Se non gli garbava a apparrire in TV e in intreviste dove doveva "vuotare" il sacco, poteva fare di meno e starsi a casa, nessuno problema li. Senatore ha girato UN solo film porno (di bruttas qualita). Carati avra girato 3 o 4 a mia conoscenza. Karin molti di piu'. Perche dire che tutte le facevano? Infatti erano pochssime quelle che si erano date al porno. I rimorsi per le brutte decisoni e scelte ne abbiamo tutti, ma un certo momento bisogna accettare le scelte volontarie che abbiamo prese, e non incolpare altri.

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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#115 Messaggio da maximox7 »

e qui arriviamo alla mia conclusione di qualche post fa.Sara stata anche costretta (problemi vari) ma seconda me gli piaceva eccome!

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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#116 Messaggio da Scorpio »

Richard Bolla,

grazie a Len per avermelo ricordato.

In effetti, quando lo vidi nei trash itaGliani mi domandai se fosse lui o fosse un sosia.

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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#117 Messaggio da Alec Empire »

maximox7 ha scritto:e qui arriviamo alla mia conclusione di qualche post fa.Sara stata anche costretta (problemi vari) ma seconda me gli piaceva eccome!
Più che di piacere io parlerei di convenienza. Come scritto sopra, le cifre che a metà degli anni'80 vennero offerte ad ex star del cinema sexy per 'convertirsi' al porno erano altissime ed i contratti vantaggiosi. Io penso che l'accettare di far porno per un fiume di soldi non sia scelta scontata comunque, devi esserci 'dentro', mentalmente e fisicamente. Ora, mentre la Senatore e la Carati non c'erano - e si vede - la Schubert evidentemente un po' di più si, vuoi perchè non era nuova a questa cosa, vuoi perchè, chissà, magari c'aveva pure predisposizione.
Sul fatto che le piaceva io potrei risponderti con un'altra domanda: secondo te, a Moana piaceva fare porno? Per nulla. Però lo faceva perchè era la via diretta per arrivare in certi ambienti e ottenere delle attenzioni mediatiche, nonchè dei compensi, che altrimenti le sarebbero stati del tutto preclusi.
Eppure nell'immaginario erotico di molti Moana rimane 'icona del sesso', nelle vecchie vhs ci sono titoli come 'Moana ingorda', 'Mona scandalosa' e via dicendo.
Sto cercando di dire che il porno ha un duplice modo di essere visto: c'è il punto di vista di chi lo fa, con problematiche varie, e quello finale, di come lo spettatore percepisce il film. Parliamo di un hard doppiato, in questo caso, e non c'è peggior cosa nel porno che il doppiaggio, perchè non ti fa oggettivamente capire il reale stato emotivo di chi in quel momento fa sesso. Essendo l'audio nascosto da frasi cretine e continui 'ah ah dai', come si fa a dire se una tipa sta provando piacere o, al contrario, conta le pecore?
Può aiutarti il volto, ok: allora diciamo che una Carati o una Senatore in quei momenti lì erano talmete rintontite da non rendersi conto di cosa accadeva loro davanti (o dietro). Io personalmente ti dico che, guardando Karin, ogni tanto mi pare di vederla taalmente stanca che dubito si divertisse. Però non abbiamo i 'live audio', per cui non possiamo esserne certi.
Di una cosa sono sicuro, però: i porno delle tre attrici di cui sopra - anzi, delle quattro attrici, includendoci anche Moana - sono porno 'alimentari' avrebbe detto Joe D'Amato, ovvero film fatti per-i-soldi. Col risultato di essere dei mediocri film di sesso (salvo alcuni di Karin, va detto, ed i primi due di Moana).
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#118 Messaggio da maximox7 »

sono d'accordo specialmente sull'ultima tua frase..

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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#119 Messaggio da Len801 »

Alec Empire ha scritto:
maximox7 ha scritto:e qui arriviamo alla mia conclusione di qualche post fa.Sara stata anche costretta (problemi vari) ma seconda me gli piaceva eccome!
Più che di piacere io parlerei di convenienza. Come scritto sopra, le cifre che a metà degli anni'80 vennero offerte ad ex star del cinema sexy per 'convertirsi' al porno erano altissime ed i contratti vantaggiosi. Io penso che l'accettare di far porno per un fiume di soldi non sia scelta scontata comunque, devi esserci 'dentro', mentalmente e fisicamente. Ora, mentre la Senatore e la Carati non c'erano - e si vede - la Schubert evidentemente un po' di più si, vuoi perchè non era nuova a questa cosa, vuoi perchè, chissà, magari c'aveva pure predisposizione.
Sul fatto che le piaceva io potrei risponderti con un'altra domanda: secondo te, a Moana piaceva fare porno? Per nulla. Però lo faceva perchè era la via diretta per arrivare in certi ambienti e ottenere delle attenzioni mediatiche, nonchè dei compensi, che altrimenti le sarebbero stati del tutto preclusi.
Eppure nell'immaginario erotico di molti Moana rimane 'icona del sesso', nelle vecchie vhs ci sono titoli come 'Moana ingorda', 'Mona scandalosa' e via dicendo.
Sto cercando di dire che il porno ha un duplice modo di essere visto: c'è il punto di vista di chi lo fa, con problematiche varie, e quello finale, di come lo spettatore percepisce il film. Parliamo di un hard doppiato, in questo caso, e non c'è peggior cosa nel porno che il doppiaggio, perchè non ti fa oggettivamente capire il reale stato emotivo di chi in quel momento fa sesso. Essendo l'audio nascosto da frasi cretine e continui 'ah ah dai', come si fa a dire se una tipa sta provando piacere o, al contrario, conta le pecore?
Può aiutarti il volto, ok: allora diciamo che una Carati o una Senatore in quei momenti lì erano talmete rintontite da non rendersi conto di cosa accadeva loro davanti (o dietro). Io personalmente ti dico che, guardando Karin, ogni tanto mi pare di vederla taalmente stanca che dubito si divertisse. Però non abbiamo i 'live audio', per cui non possiamo esserne certi.
Di una cosa sono sicuro, però: i porno delle tre attrici di cui sopra - anzi, delle quattro attrici, includendoci anche Moana - sono porno 'alimentari' avrebbe detto Joe D'Amato, ovvero film fatti per-i-soldi. Col risultato di essere dei mediocri film di sesso (salvo alcuni di Karin, va detto, ed i primi due di Moana).
Ottima analisi.
Ho sempre odiato film doppiati, sia porno o tradizionali. I film con trama (porno specialmente) sono facili a doppiare e venderli fuori dal paese che lo ha prodotto.
Ma non tanto in America. L'America ha sempre odiato film doppiati, porno e non. E per il porno questo spiega perche pochissimi film porno venivano importati nel USA negli anni 80, e pochissimi ancora negli anni 90 (qualcuno con Rocco Siffredi).
Private era una delle poche ditte porno che distribuivano film porno in multi-language (una mezza dozzina) e all'inzio (VHS, ecc) c'era una voce femminile che all'inizio della scena e altrove spiegava che cosa stava succedendo (per il pubblico inglese)....
A riguardo di Karin, per i pochissimi film che ho visto, non la vedo tanto entusiasta nelle scene di sesso (molto meno di Carati e Senatore). Piuttosto mi da l'impressione di indifferenza, di noia. Faceva quello che era necessario per finire un tale scena. Una porno "journeyman". E devo anche dire che molti dei suoi film erano orrendi in sceneggiatura, regia, locations, ed e' meglio non menzionare il cast maschile. Dunque non so come una anche abituata al porno poteve essere tanta entusiasta.
Almeno per Moana ha girato una manciata di film in America e si sentiva la sua voce (se la cavava abbastanza bene per quelle poche parole che doveva dire in inglese). Insomma Moana era abbastanza entusiasta in quelle scene. Miss Pomodoro invece era un vero pezzo di legno, en non diceva nemmeno un parola in inglese nei suoi (molti) film che ha girato in America.
Non credo che sentire Karin nella sua voce originale (ma chisa in che lingua li diceva visto il cast multinazionale nei vari film che ha girato) darebbe un evaluazione diversa per la questione di "entusiasmo".

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Alec Empire
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Re: GLORIA PIEDIMONTE, TINA AUMONT e MARISA MELL

#120 Messaggio da Alec Empire »

Secondo me, il doppiaggio non fa l'interesse del cinema, tradizionale e non. E' una forzatura linguistica che spesso, traducendo ed adattando, distorce completamente il senso di un discorso. Guardando quasi tutti film sottotitolati, mi son reso conto di come un italiano che guarda un film pensato in francese, per esempio, NON guardi/ascolti il film originale.
Per tornare alla percezione dello spettatore porno, un esempio può essere dato proprio dallo sciagurato hard della Senatore che, essendo stato promosso come 'evento' erotico per via della 'hardizzazione' di un'attrice sexy, ha ingannato tutti coloro che all'epoca andarono a vederlo, trovandosi di fronte a brutte scene di sesso, fatte male e girate peggio. Ma è bastato il battage pubblicitario legato al nome dell'attrice per azzerare il senso critico dello spettatore: quello era 'il film da vedere', vuoi mettere la Senatore porno?
Con la Carati Giorgio Grand andò sul sicuro: il ragionamento fu 'io ci butto una fortuna, tanto tutto tornerà indietro, lira per lira' e così fu. Anche perchè i film in contratto erano tre, ma divennero poi 5 o 6 considerando i rimontaggi dati in pasto nelle sale e a noleggio. Anche in questo caso, si è del tutto sorvolato sulla mancanza di qualità delle scene porno per esaltare 'il grande passo' della divina Lilli nello spregiudicato mondo delle luci rosse...
Va detto che all'epoca la 'nostra' Italia non aveva una grande coscienza in fatto di pornografia, quindi il vedere delle 'attrici italiane normali' alle prese con cazzi veri ha mandato fuori di testa i maschi del tempo, al di là della bontà del sesso proposto.
Moana è stata una gran puledra all'inizio del suo porno. 'Valentina ragazza in calore' e 'Erotic flash' mostrano una ragazzona in carne, vogliosa, motivata, lontano dai ritocchi stucchevoli del periodo Schicchi che ne hanno sì raffinato la silhouette, azzerandone la carica erotica. Questo anche perchè, probabilmente, era già arrivata nelle camere di coloro a cui voleva arrivare...guidata dall'abile e furbissima mano di Riccardo e di Diva Futura, Moana è diventata mito prima ancora di essere una pornostar decente: togli anche 'Fantastica Moana', il resto è mediocre. Mediocre perchè lei va di mestiere, zero entusiasmo. E anche nelle esibizioni dal vivo le bastava la chioma bionda per far addrizzare...esiste un vhs che vidi anni fa, 'Curve deliziose', che ripropone per intero uno show live di Diva Futura con Moana, Cicciolina e Ramba. Tra un balletto approssimato della prima, una canzoncina in playback della seconda col celebre 'serpente', la tuta mimetica della terza in tenuta da Vietnam si ride, si ride parecchio, ma l'erotismo dov'è?
Tutto questo ha avuto successo solo perchè gli italiani si son trovati di fronte a qualche tetta fuori dal Parlamento, è stato un fenomeno di costume in cui il porno ha rappresentato un mezzo per andare altrove.
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