IO, ACCUSATO DI PEDOFILIA.
Inviato: 14/12/2002, 16:38
Alle 06:00 del mattino i carabinieri hanno perquisito la mia abitazione, mi hanno sequestrato il pc, videocassette, cd e floppy, mi hanno consegnato un mandato di perquisizione ove erano scritte le seguenti parole:
“Poichè è emerso che l’indagato si è procurato, per via telematica, mediante le seguenti transazioni in lire:
Codice Carta DtSpesa Importo Esercente
../06/00 31189 WCA71*WEB CHARGE
../07/00 30849 WCA71*WEB CHARGE
../08/00 32467 WCA71*WEB CHARGE
…..
mediante la carta di credito a lui intestata , materiale pornografico costituito anche da immagini fotografiche e filmati di rapporti sessuali, prodotto mediante lo sfruttamento dei minori degli anni 18 eprepuberi;
…..”
Sono indagato per pedofilia.
Sono indagato per pedofilia con tutto quello che ne consegue, accusa infamante, lede la mia dignità , il mio orgoglio, mi sento osservato, sporco, un incubo.
Ma io NON sono un pedofilo nè mi sono mai procurato, nè mai ho visto, neppure per errore o per caso, materiale di quel genere, anzi, le mie idee sulla questione sono alquanto severe ed i miei gusti sessuali sono opposti a quelli per i quali vengo accusato, la mia unica colpa, ed è questo il motivo per cui ho deciso di rivolgermi a voi, è quella di essere un consumatore di materiale per adulti, materiale COMMERCIALE e LEGALE.
Le transazioni a cui si fa riferimento nel decreto sono relative all’acquisto di tre abbonamenti mensili al sito www.porncaps.com, esistente, tra l’altro, ancor oggi (credo abbia peró cambiato intermediario finanziario), un sito web per adulti, certo, ma vi assicuro che di materiale pedofilo non ne ho proprio visto, me ne ricorderei, disgustato avrei sicuramente segnalato il fatto, non avrei certamente rinnovato l’abbonamento. Ho acquistato in seguito altre “memberships”, per altri siti web, sempre legali, potenzialmente potrei essere indagato ancora, ancora subire una perquisizione, ancora vedermi sequestrato tutto il materiale informatico, ma WEB CHARGE è un riferimento generico, credo un intermediario al quale fanno capo decine se non centinaia di società che gestiscono siti web, il metodo d’indagine è dunque sommario. Mi è stato detto di considerare il mio un “contributo alla giustizia”, pare che io sia vittima di una strategia utilizzata da un paio d’anni, gli inquirenti dovendo decidere se agire tramite le rogatorie internazionali o un tramite un metodo d’indagine “grossolano” hanno preferito quest’ultimo in quanto più pratico e diretto, dunque si preferisce indagare un certo numero di utenti di servizi per adulti (qualche centinaio, per ora, a livello nazionale) per fare poi una “scrematura” e tentare di incastrare i veri colpevoli. Non giudico il metodo, accetto tutto, la perquisizione, l’onta, il fatto che mi sono dovuto rivolgere ad un legale per la prima volta nella mia vita, gli svariati euro che dovró pagare per dimostrare la mia totale innocenza, accetto tutto, mi sacrifico per la nobile causa, ma ESIGO che la giustizia faccia il suo corso in tempi rapidi. Chiedo solo questo.
Voglio essere interrogato in tempi brevi, voglio che il mio pc (che sto ancora pagando a rate) venga ispezionato e mi venga reso, insieme con tutto il materiale che mi è stato sequestrato, in pochi giorni, NON HO NULLA DA NASCONDERE.
ESIGO che mi venga resa la mia dignità .
ESIGO che mi venga resa la mia vita.
ESIGO che mi venga reso il mio sorriso.
Ma non ho voce in capitolo, mi è stato detto che “la giustizia ha i suoi tempi”, sei, forse sette, otto mesi. QUESTO E’ IL VERO DRAMMA.
Pare dunque che pornografia faccia rima con pedofilia, siamo tutti avvisati, io affronteró questo dramma con la forza di un giovane uomo che sa di essere innocente, con l’aiuto dei miei familiari e della mia ragazza, degli amici, ma vi faccio una domanda: se capitasse in un piccolo centro abitato, o magari ad un marito, ad un padre…?
Non parlatemi, per favore, di libertà , democrazia, stato di diritto, non ci credo più.
p.s. se qualcuno è esperto di transazioni automatizzate on line mi contatti, se puó e per favore, voglio vederci chiaro in questa storia di WEB CHARGE.
“Poichè è emerso che l’indagato si è procurato, per via telematica, mediante le seguenti transazioni in lire:
Codice Carta DtSpesa Importo Esercente
../06/00 31189 WCA71*WEB CHARGE
../07/00 30849 WCA71*WEB CHARGE
../08/00 32467 WCA71*WEB CHARGE
…..
mediante la carta di credito a lui intestata , materiale pornografico costituito anche da immagini fotografiche e filmati di rapporti sessuali, prodotto mediante lo sfruttamento dei minori degli anni 18 eprepuberi;
…..”
Sono indagato per pedofilia.
Sono indagato per pedofilia con tutto quello che ne consegue, accusa infamante, lede la mia dignità , il mio orgoglio, mi sento osservato, sporco, un incubo.
Ma io NON sono un pedofilo nè mi sono mai procurato, nè mai ho visto, neppure per errore o per caso, materiale di quel genere, anzi, le mie idee sulla questione sono alquanto severe ed i miei gusti sessuali sono opposti a quelli per i quali vengo accusato, la mia unica colpa, ed è questo il motivo per cui ho deciso di rivolgermi a voi, è quella di essere un consumatore di materiale per adulti, materiale COMMERCIALE e LEGALE.
Le transazioni a cui si fa riferimento nel decreto sono relative all’acquisto di tre abbonamenti mensili al sito www.porncaps.com, esistente, tra l’altro, ancor oggi (credo abbia peró cambiato intermediario finanziario), un sito web per adulti, certo, ma vi assicuro che di materiale pedofilo non ne ho proprio visto, me ne ricorderei, disgustato avrei sicuramente segnalato il fatto, non avrei certamente rinnovato l’abbonamento. Ho acquistato in seguito altre “memberships”, per altri siti web, sempre legali, potenzialmente potrei essere indagato ancora, ancora subire una perquisizione, ancora vedermi sequestrato tutto il materiale informatico, ma WEB CHARGE è un riferimento generico, credo un intermediario al quale fanno capo decine se non centinaia di società che gestiscono siti web, il metodo d’indagine è dunque sommario. Mi è stato detto di considerare il mio un “contributo alla giustizia”, pare che io sia vittima di una strategia utilizzata da un paio d’anni, gli inquirenti dovendo decidere se agire tramite le rogatorie internazionali o un tramite un metodo d’indagine “grossolano” hanno preferito quest’ultimo in quanto più pratico e diretto, dunque si preferisce indagare un certo numero di utenti di servizi per adulti (qualche centinaio, per ora, a livello nazionale) per fare poi una “scrematura” e tentare di incastrare i veri colpevoli. Non giudico il metodo, accetto tutto, la perquisizione, l’onta, il fatto che mi sono dovuto rivolgere ad un legale per la prima volta nella mia vita, gli svariati euro che dovró pagare per dimostrare la mia totale innocenza, accetto tutto, mi sacrifico per la nobile causa, ma ESIGO che la giustizia faccia il suo corso in tempi rapidi. Chiedo solo questo.
Voglio essere interrogato in tempi brevi, voglio che il mio pc (che sto ancora pagando a rate) venga ispezionato e mi venga reso, insieme con tutto il materiale che mi è stato sequestrato, in pochi giorni, NON HO NULLA DA NASCONDERE.
ESIGO che mi venga resa la mia dignità .
ESIGO che mi venga resa la mia vita.
ESIGO che mi venga reso il mio sorriso.
Ma non ho voce in capitolo, mi è stato detto che “la giustizia ha i suoi tempi”, sei, forse sette, otto mesi. QUESTO E’ IL VERO DRAMMA.
Pare dunque che pornografia faccia rima con pedofilia, siamo tutti avvisati, io affronteró questo dramma con la forza di un giovane uomo che sa di essere innocente, con l’aiuto dei miei familiari e della mia ragazza, degli amici, ma vi faccio una domanda: se capitasse in un piccolo centro abitato, o magari ad un marito, ad un padre…?
Non parlatemi, per favore, di libertà , democrazia, stato di diritto, non ci credo più.
p.s. se qualcuno è esperto di transazioni automatizzate on line mi contatti, se puó e per favore, voglio vederci chiaro in questa storia di WEB CHARGE.