prostituzione

Scatta il fluido erotico...

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monteur
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Re: prostituzione

#1636 Messaggio da monteur »

zizzo ha scritto:
monteur ha scritto:
Gargarozzo ha scritto:avete mai fatto amicizia con una prostituta (per amicizia non intendo "di facebook"... è triste dover fare questa specificazione, ma questi sono i tempi), frequentandola anche, ma senza mai farci sesso, e senza neanche averne l'intenzione?

p.s.: senza neanche esserne i magnaccia, eh.
io son diventato amico della luxury,andiamo a cena assieme e parliamo varie volte in chat

c'è da dire tuttavia che difficilmente nn ci infilo qualcosa riguardante il sesso e quando vado a cena nn me la scopo prima. praticamente sempre cosi. prima scopare poi cena. il contrario di un iter tradizionale
Ovviamente non paghi, sennò che razza di amicizia è?
a cena no. scopare si perchè per lei è lavoro. e con me deve lavorare tanto.

dopo cena una volta mi stava tornando voglia di scopare, circa un mese fa. le ho detto, vado al bancomat prelevo e facciamo un secondo round. ha detto di no che nn ce la faceva dopo mangiato a prendere tutta quella serie di colpi.
mi ha messo pure il limite a 1 h sola. due ore solo con aiuto di una altra. si mette male se non riescono più a resistere :DDD
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monteur
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Re: prostituzione

#1637 Messaggio da monteur »

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fib62
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Re: prostituzione

#1638 Messaggio da fib62 »

Gargarozzo ha scritto:Non insisteró mai oltre la soglia della disponibilitá e mi piace il riserbo personale, grazie anzi.
Non sono della zona dove si dice cerea (per ampiezza il piemonte è una regione inferiore solo alle 2 isole), ti rispondo con un "ciau, as veduma!" 8)
In effetti l'espressione "cerea" è piuttosto tipico solo in alcuni quartieri di Torino, cit Turin, San Paolo, un po' i quartieri bene della città. Io stavo decisamente più verso "la Granda" anche se ancora era provincia della grande città ed il dialetto era più largo, la parlata meno ruvida Co nui auti as duvrava l' Ciau as veduma, ma essendo ormai lontano da 8 anni ho un po' perso la connotazione dialettica nel parlare, qui di solito, mi danno del milanese qui o comunque del nordico. Ma ho girato talmente l'Italia e non solo quella, da avere inflessioni un po' in ogni dialetto italiano, almeno credo.

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Re: prostituzione

#1639 Messaggio da markome »

fib62 ha scritto:
Gargarozzo ha scritto:Non insisteró mai oltre la soglia della disponibilitá e mi piace il riserbo personale, grazie anzi.
Non sono della zona dove si dice cerea (per ampiezza il piemonte è una regione inferiore solo alle 2 isole), ti rispondo con un "ciau, as veduma!" 8)
In effetti l'espressione "cerea" è piuttosto tipico solo in alcuni quartieri di Torino, cit Turin, San Paolo, un po' i quartieri bene della città. Io stavo decisamente più verso "la Granda" anche se ancora era provincia della grande città ed il dialetto era più largo, la parlata meno ruvida Co nui auti as duvrava l' Ciau as veduma, ma essendo ormai lontano da 8 anni ho un po' perso la connotazione dialettica nel parlare, qui di solito, mi danno del milanese qui o comunque del nordico. Ma ho girato talmente l'Italia e non solo quella, da avere inflessioni un po' in ogni dialetto italiano, almeno credo.

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Re: prostituzione

#1640 Messaggio da Barabino »

1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate

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Re: prostituzione

#1641 Messaggio da Souther082 »

Sfruttamento della prostituzione, violenza, sequestro e rapina: 4 arresti

I quattro uomini avevano costretto una donna albanese a prostituirsi a Sanremo, lei decidendo di mollare l’attività era stata picchiata selvaggiamente ad Albissola


http://www.savonanews.it/2018/10/13/leg ... resti.html
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Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)

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Re: prostituzione

#1642 Messaggio da Souther082 »

Cacciata dalla città con l’accusa di prostituzione. Il Tar accoglie il suo ricorso, può tornare


"Era stata sorpresa dai carabinieri su via Appia, a Vitulazio, mentre era a bordo con un uomo, seminuda e poiché ritenuta “dedita alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica” le era stato posto divieto di mettere piede nel territorio cittadino.

La donna ha impugnato questo “daspo” dinanzi ai giudici amministrativi che le hanno dato ragione, scagionandola perché “la prostituzione non costituisce reato, sicché lo svolgimento di tale attività non consente di per sé di ricondurre l’interessata ad una delle categorie di persone indicate dalla normativa in materia di misure di prevenzione“.

Per i giudici andavano specificati gli elementi di fatto in grado di supportare quanto meno il sospetto che la ricorrente fosse dedita ad attività integranti reato. Per questo motivo la donna, 39 anni, proveniente dall’Europa orientale è potuta rientrare nella città di Vitulazio, chissà se accolta come la Bocca di rosa di De Andrè."

https://casertace.net/cacciata-donna-tar-prostituzione/
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Re: prostituzione

#1643 Messaggio da Souther082 »

Anzio, 17enni aggrediscono una ragazza 23enne di nazionalità romena che si prostituiva lungo la nettunense ad anzio

pur di derubarla dei soldi in suo possesso, l'hanno aggredita con estrema violenza e ferocia usando, addirittura, per pestarla un tirapugni



https://www.ilclandestinogiornale.it/pr ... o-fermati/
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Re: prostituzione

#1644 Messaggio da Souther082 »

Mazara del Vallo: arrestato 26enne per violenza sessuale e rapina ai danni di una colombiana


Un mazarese di 26 anni, G.A. è stato tratto in arresto dai carabinieri con le accuse di violenza sessuale e di rapina. I militari del nucleo radiomobile sono intervenuti in seguito ad una richiesta ricevuta al 112 che segnalava un uomo armato di coltello che minacciava una donna, all’interno di un’abitazione.

Irrompendo nella casa i militari hanno neutralizzato l’aggressore e in seguito, in caserma, sono riusciti a ricostruire l’accaduto. Il giovane, in evidente stato di alterazione alcolica, si era recato insieme ad un amico nell’appartamento di una prostituta colombiana ma, dopo aver consumato un rapporto sessuale, il cliente aveva chiesto le medesime prestazioni per il suo accompagnatore.

Al diniego della donna però era scattata la violenza e, dopo averla percossa con calci e pugni, il 26enne, armato di coltello, l’aveva violentata e rapinata del denaro che conservava. Nel frattempo la coinquilina ecuadoriana della ragazza, spaventata dalle urla, era riuscita a fuggire e a chiamare i soccorsi. Dopo l’arresto dell’assalitore i carabinieri sono anche riusciti a riconsegnare alla legittima proprietaria i soldi sottratti.


https://www.ilsitodisicilia.it/mazara-d ... olombiana/
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Re: prostituzione

#1645 Messaggio da Souther082 »

roma, Via Salaria: dopo rapporto sessuale anziano picchia e rapina prostituta


L'uomo ha quindi chiesto un riscatto di 350 euro per restituire il maltolto


https://www.romatoday.it/cronaca/via-sa ... ituta.html
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Re: prostituzione

#1646 Messaggio da Souther082 »

Gettata dall’auto in corsa, muore 20enne. Aveva vissuto a Ravenna
Omicidio a Torino, parla l’ex marito di Anxela Mecani: «Barbaro chi l’ha uccisa in quel modo»


https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenn ... -1.3973350
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Re: prostituzione

#1647 Messaggio da Souther082 »

nel caso non si fosse capito oggi mi sono flesciato con le notizie riguardanti alle violenze ai danni di ragazze che svolgevano l'attivita di prostituzione..

in realta tutto e partito dalla mia prima notizia postata..in cui mi ci sono imbattuto per caso mentre mi stavo informando sulle news di vario genere.. italiane e nel mondo..poi da li poiche continuavano a comparirmi sempre piu notizie correlate.....

tra altro purtroppo mi sono imbattuto anche in questa vecchia vicenda di cronaca che all'epoca mi sconvolse molto...a mio parere una roba allucinante e agghiacciante...


DI CARLO BERTANI.


Era solo una puttana Cristina Zamfir, solo una puttana rumena. Non era nemmeno ascesa al rango di “forza lavoro”, “capitale umano”, “risorse umane”…ma lo era lo stesso: era un “capitale sessuale” disponibile nell’area fiorentina per chiunque avesse un gonfiore sopra le palle e cinquanta euro da spendere.

Sorridente, comprensiva, solo un po’ in ansia per la storia del preservativo, che nessuno vuole mai mettere: fare la puttana…mica facile…da una parte i desideri dei clienti, passino anche i più strani – le puttane lo sanno bene – basta che non si superi il segno del pericolo, e dall’altra la faccia truce dell’organizzazione, che non ci pensa un secondo a gettarti a mare in una valigia, tagliata a pezzetti.


Così trascorre le sue sere Cristina, fra una innocente fellatio, uno sfogo vaginale zeppo d’insulti – ma si sa, è la fica di una puttana ed è come, per il cliente, sfogarsi in un cesso anonimo – e qualcuno che ti tenta, che ti fa vedere mazzette di soldi in cambio del “dietro” magari condito come gioco erotico.

Di fronte all’offerta, cospicua, che magari le risparmia tre o quattro marchette normali, Cristina cede e si fa legare a quella sbarra che non sa ancora essere maledetta, ancora non sa che sarà la compagna della sua agonia, l’ultima cosa che vedrà insieme a cartacce, preservativi usati, sporcizia e rifiuti d’ogni genere.

Anche lei è un rifiuto, un agglomerato di cellule che non è diventato “capitale umano” – degno di rispetto, solo se è in tailleur e gonna sopra il ginocchio, tacco 12 e calze a rete, per farti invaghire e sconvolgerti gli ormoni fino al parossismo per poi lasciarti all’asciutto – ed allora ecco, per chi può, il surrogato, la cloaca vivente, la puttana.

Il cliente si fa prendere dal gioco, la perversione, il suo odio per le donne lo trascina ed infigge un bastone dentro l’ano di Cristina – che, probabilmente, urla per il dolore e lo prega, lo implora di smettere – ma lui non ascolta, così preso dalla sua foia malsana e – trascinato dalla sua violenza verso una donna (la madre? non c’importa, perché ora c’è Cristina) non la donna che causò quel male – affonda più forte, al punto (probabilmente) di sfondarle l’intestino.

E’ la spiegazione che forse darà il medico legale, perché non si può morire “crocifissi” ad 80 cm da terra ed inginocchiati: qualcosa come un’emorragia interna sarà successo, tanto che la povera Cristina viene udita da un’altra donna che non riesce a prender sonno. Ma la possibile salvatrice ha paura, non se la sente d’uscire: è sola, la zona è infestata dai magnaccia e, se ne incontri uno, non sai come va a finire.

L’anno precedente un’altra puttana ha subito il medesimo trattamento e s’è salvata per miracolo: le sue grida sono state avvertite da qualcuno che se l’è sentita d’uscire.

Così, in un gelido silenzio rotto solo dall’abbaiare di qualche cane, sola, lontana dal suo Paese e da chiunque l’amasse o l’avesse amata – perché anche una puttana ha avuto una madre che almeno l’ha amata, che magari poi l’ha abbandonata in un brefotrofio, ma qualcuno avrà senz’altro invocato nella sua agonia, qualcuno che sapeva volerle bene e che non c’era in quel momento, quando sentiva il bisogno di sciogliere quei nodi e di un’ambulanza – così, Cristina si sente andare, gli occhi si chiudono, uno strano sonno sopraggiunge, le fauci bruciano, la sete la tormenta, cala il buio. Silenzio. Amen.

E lui? Di lui non c’importa, ma dobbiamo occuparcene. Temono si tratti un killer seriale: può essere. “Seriale” forse perché questi delitti vengono commessi “in serie” ma non necessariamente dalla stessa persona: sono sordidi prodotti di una non-cultura, di un non-amore, di un non-sesso, di un non-perdersi. In definitiva, di un non-vivere.

La “società civile” osserva, legge l’articolo sul giornale (come quello – anni fa – del russo che uccise con un pugno una sconosciuta nel centro di Milano) e poi scuote la testa: non ha i mezzi e nemmeno poi la voglia di capire come mai si crocifigga una donna con una sbarra stradale e poi le si sfondi l’intestino con un bastone.

Ci sono già tante grane da affrontare: la bolletta del gas, pagare l’IMU, il figlio che non è passato a scuola, l’altro figlio al quale non hanno rinnovato il contratto…

E i vertici? Comprendono quel che sta capitando? No, non se ne rendono conto.

Storicamente, sono sempre avvenuti – nei secoli precedenti – fatti del genere ma erano dettati da due, essenziali esigenze: la rapina o la gelosia. Dammi i soldi: no, coltellata. Ti amo, devi essere solo mia: no, sparisci, altra coltellata. I delitti “seriali” dell’Ottocento erano rarissimi, e quasi sempre opera di raffinati individui i quali, per loro oscure ragioni, si vendicavano sulle puttane: qualcuno afferma anche un erede al trono inglese.

In compenso – almeno fino alla regina Vittoria – c’era un mondo gaudente, fatto da donne un poco “allegre” nelle stazioni di posta, da “cortigiane” assai rispettate per le loro raffinatezze sessuali, “gheishe” quasi venerate come dee e dalla puttana del quartiere, dalla quale ci si recava per sfogarsi un poco o, a volte, per piangere in libertà. Lei rimediava, dando gioia al corpo, contro i dolori dello spirito.

Nell’epoca dei “gentili” la donna divenne una Madonna, ma solo se di sangue nobile: le altre erano considerate buone per calmare i bollenti spiriti, ma le donne s’adattavano a quel ruolo. Molte pagine di letteratura dipingono un mondo godereccio e gigione, fatto di corteggiamenti ammiccanti, calici di vino e letti caldi e morbidi, dove sguazzare nudi sotto le coltri.

La disgrazia si chiamava guerra: in tempo di guerra la società si trasformava e ogni diritto era valido nel saccheggio, che strappava ai contadini armenti e cibo. E le donne, al termine del sabba, erano godute come animali.

La lotta al femminicidio – termine orripilante, ma in italiano è difficile trovare un sinonimo che comprenda tutte le donne, non solo nella loro funzione di mogli, compagne, fidanzate, ecc. – ci trova ovviamente d’accordo: come potrebbe essere altrimenti? La Boldrini ha più volte richiamato il problema, ma siamo certi che l’abbia analizzato attentamente?

Il termine è sì infelice, ma congruo: ci disturba perché sa d’antico, di tribù, d’epoche selvagge quando la femmina era solo la soddisfazione di un istinto e la riproduttrice del gruppo. A volte, soprattutto nelle tribù nomadi, la funzione riproduttiva sottostava alle necessità primarie del gruppo, e per questo non sempre era gradita. E tollerata.

E’ congruo perché per la donna, dopo aver scalato nei secoli molti scalini – in parte, riconosciamolo, per quella cosina che tiene fra le cosce – oggi si trova a dover nuovamente esser preda. Gioco erotico stupendo se praticato da menti sane, certe di saper rispettare i limiti, gioiose, magari profondamente innamorate. Terribile perversione all’opposto: qui sta la difficoltà di cogliere il sapore più segreto e complice del sesso senza scadere nell’inferno della violenza, del possesso a tutti i costi, che ancora una volta fa valere la forza del maschio.

Perché – in questa soglia pericolosa, la semantica non è acqua fresca e dunque – se è la femmina la preda, è il maschio il cacciatore. Per questa ragione indicavo i rischi di una terminologia troppo cruda, ma congrua al fenomeno, che – indicando una terminologia essenziale ma evocativa – aumenta i rischi che i fenomeni si verifichino.

Additare i rischi, le ragioni…in altre parole la genesi di questo mutamento – iniziato con le guerre del Novecento – poi divenuto usuale e, anzi, rincrudito negli ultimi lustri è molto difficile.

Prima alcuni dati.

I matrimoni durano sempre di meno: in alcune aree d’Italia, 9 su 10 terminano con una separazione. Ma questo è solo il primo dato.

Le aspettative di questi sposi sono, spesso, eccessive: sognano la luna nel pozzo e poi, quando la luna non arriva appesa all’amo, tutto crolla. Ci sono, quindi, delle aspettative che questa società non può soddisfare – a volte anche desideri più normali – quali la casa ed il lavoro.

Questo è un punto che non genera direttamente assassini (anche se la maggior parte delle violenze sulle donne avviene fra le mura di casa, per fortuna sono spesso “solo” botte) bensì un enorme “plafond” di sofferenze le quali, a volte, soggiacciono alla forza centrifuga che conduce a perdere i limiti della ragione.

E giungono le distruzioni con l’assassinio di mogli e prole, quasi l’uomo volesse cancellare la propria discendenza per mascherare un (presunto) fallimento.

Alcuni, oggi, propongono la riapertura delle case chiuse: soluzione del tutto secondaria – che non cancella assolutamente la vera e propria malattia dello spirito antecedente – bensì fatto semplicemente tecnico: se conduce ad una protezione della prostituta, ben venga. Ma senza che lo Stato si sostituisca ai magnaccia, incamerando i proventi come avveniva in passato: una quota può bastare.

E poi: auto-gestito dalle donne. Già: ma delle nostre polizie ci si può fidare?

Un altro aspetto riguarda l’immigrazione: selvaggia, senza la minima pianificazione ma solo dettata dalle condizioni del mare. Gente giovane alla quale – sempre per la mancanza della minima organizzazione – non viene concessa la riunificazione familiare.

In più, frotte di ragazze che giungono in cerca di fortuna dall’Est e finiscono sappiamo dove: un cocktail esplosivo.

I lamenti contro il femminicidio della Boldrini finiscono, in mancanza d’analisi, per essere dei vuoti richiami nel nulla, mentre le donne continuano ad essere ammazzate da mariti, fidanzati, clienti…addirittura per incontri casuali.

Gli uomini uccisi dalle varie polizie senza motivo, le donne fatte fuori per coercizioni sociali che fanno esplodere i “raptus”, ed ecco il risultato: una società sempre più violenta, che sfoga in mille modi il proprio dolore.

Che fare, signora Boldrini? Lei ha risolto il problema con la scorta per tutti i suoi familiari: e noi? E la povera Cristina? Non mi dica che se l’è cercata perché, allora…era solo una “femmina” o era una donna?

https://comedonchisciotte.org/madonna-crocifissa/


Donna crocifissa e uccisa, arrestato l'omicida. E' un idraulico di 55 anni, ha confessato. Si chiama Riccardo Viti: "Ho fatto una bischerata"





http://www.gonews.it/2014/05/09/donna-c ... i-firenze/
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Re: prostituzione

#1648 Messaggio da Blif »

Piccoli dostum crescono.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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Re: prostituzione

#1649 Messaggio da Souther082 »

:DDD :DDD :DDD
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Re: prostituzione

#1650 Messaggio da Rodomonte »

Speriamo non lo scavalchi.... e comunque di Dostum ce n'è uno solo!
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.

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