[OT] Noi non siamo numeri!
Inviato: 27/01/2003, 12:07
Articolo di Gianluca Neri Gnueconomy apparso su Clarence che ci chiarisce un pó le idee sulla truffe nella rilevazione dei dati di accesso ai siti internet da parte di Nielsen/NetRatings.
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A dire la verità ho già trattato questo argomento in passato, ma repetita iuvant. Premessa: l'Auditel è ormai universalmente considerato come uno strumento fallace, inesatto, che ha contribuito a volgarizzare i programmi televisivi influendo negativamente sulla qualità delle proposte. Ora che Internet è cresciuta, credevate davvero che a qualcuno non sarebbe balenata in testa l'idea del business basato sulle statistiche di visibilità dei siti? No, infatti. La stampa e il web sono purtroppo appestate da anni dai dati di quella che si puó definire la "multinazionale della statistica", ovvero Nielsen (nella fattispecie Nielsen//NetRatings), la stessa che si occupa di redigere le classifiche farlocche dei dischi più venduti (e non lo dico io: lo sostengono Claudia Mori, Claudio Cecchetto e l'AFI (Associazione dei Fonografici Italiani) su PuntoCom del 22/1/2003).
Da qualche tempo, soprattutto dopo aver praticamente annientato la concorrente OnetOne Research di Marco Benatti, Nielsen ha deciso di venire a far danni in pianta stabile anche sul web. E il guaio è che tutta una schiera di giornalisti, ormai, abbocca senza neanche la necessità dell'esca. Quella che viene diramata, come vedrete, è una classifica completamente globalizzata: vincono a mani basse i colossi, le multinazionali. Adottando qualche semplice stratagemma ma, in fondo, senza neanche troppa fatica. E senza essere obbligate a primeggiare per davvero. Seguitemi, che vi spiego punto per punto perchè l'hit parade casareccia dei siti - dati alla mano - è in fin dei conti una colossale puttanata:
• Nielsen//NetRatings (come del resto quasi tutte le società di rilevazione) vende i propri dati. Il che, tradotto, significa che il controllato paga il controllore. E che interesse avrebbe quest'ultimo a danneggiare proprio le aziende che gli permettono di sopravvivere? Per questo vincono tutti: i dispacci mensili di Nielsen//NetRatings sono tutto un fiorire di classifiche diverse, che considerano diversi dati: utenti unici, impressions, percentuale di raggiungimento degli utenti, tempo speso sul sito, numero di visite per persona, numero di pagine per persona, eccetera. Per ognuna di esse esiste un vincitore che, come al luna park, non vince ma paga e si guadagna la sua bella bambolina.
• Nielsen//NetRatings (come del resto l'Auditel, AudiRadio e sè stessa, quando certifica le vendite dei dischi) non chiede alle società o ai responsabili dei siti di avere accesso ai server per poter certificare i dati (negli USA l'IFABC - International Federation of Audit Bureaux of Circulations, lo pretende), e nemmeno chiede di piazzare un proprio contatore sulle pagine che sta monitorando (il sistema utilizzato da RedSheriff e migliaia di altre aziende che forniscono dati, da Xiti e ShinyStat giù giù fino al più sfigato servizio di statistiche online per blog). No: Nielsen//NetRatings, dopo un fantozziano sorteggione, sceglie a caso un certo numero di voi e li incorona come rappresentanti ufficiali della comunità internet italiana. Si chiama panel, e in genere raccoglie da 2.000 a 10.000 persone. Secondo il Censimento 2001 in Italia siamo in 56.133.039. Facciamo finta che il panel sia alto, equamente distribuito per età , cultura, provenienza e sesso: quelle 10.000 persone rappresentano lo 0,01% della popolazione italiana. Ognuno di quei diecimila rappresenta 5613 di voi. O, nel più probabile caso in cui il panel sia composto solo da 4000 individui, 14033 persone. Un Palasport intero, in pratica. Se si dovesse ammalare anche un solo broker trentacinquenne del nord Italia, il sito del Sole 24 Ore sarebbe fottuto.
• Parecchi siti barano. Non tutti, ma molti. Spesso i più importanti. La già citata "International Federation of Audit Bureaux of Circulations", una federazione cooperativa volontaria statunitense, ha stabilito tempo fa vari criteri per la misurazione del traffico internet. Il più importante di questi (recuperabile cliccando qui) dice che la visualizzazione di una pagina non puó essere conteggiata se non è stata espressamente richiesta dall'utente. Vi sarete certo imbattuti in siti che, una volta aperti, lanciano automaticamente una miriade di finestre diverse del vostro programma di navigazione. Ebbene, Nielsen//NetRatings non è in grado di considerare come non valide quelle pagine. Non crediate che sia una tecnica adottata esclusivamente dai siti pornografici. Microsoft, ad esempio, la utilizza in modo molto discreto: voi controllate tranquillamente la vostra posta su Hotmail, venite reindirizzati sul server sicuro di Passport e, una volta lette tutte le e-mail, decidete per sicurezza di cliccare su "LogOut". A quel punto se il vostro programma di navigazione è in lingua italiana, venite spintonati a forza sul portale MSN.it, se siete americani su MSN.com. Tutto ció spiega perchè MSN.com sia 4° nella classifica per pagine viste e 8° nella classifica per utenti unici; un portalaccio come MSN.it, la cui palese inutilità ha fatto scuola, è al 9° posto; Passport.com al 13°; Passport.net al 29°. Voi avete solo guardato la posta, una volta sola, e nel frattempo avete regalato tutto questo ben di dio di contatti al caro vecchio Bill.
• Le gabole di Microsoft (di cui Nielsen//NetRatings non puó non essere al corrente, dimostrando l'evidente volontà di voler lasciar correre e non disturbare un player importante che è - o potrebbe diventare - un cliente) non finiscono qui. Avete presente quando digitate male l'indirizzo di una pagina? Netscape, in questo caso, si fa i fatti suoi e mostra i tipico "Errore 404"; Internet Explorer, invece, si preoccupa per voi ed è stato preimpostato in modo da condurvi su una pagina residente sui server di Microsoft, la quale - esattamente come quella di Netscape - vi dice che avete sbagliato ma, in più, tenta di indovinare (utilizzando il motore di ricerca di MSN) l'indirizzo che stavate cercando. Mica per niente, nella classifica di Nielsen//NetRatings, Microsoft.com si trova nientepopodimenochè al 3° posto, appena dopo Virgilio e Libero.
• Poniamo il caso che voi siate gente accorta, prudente, e abbiate installato sul vostro PC il Norton Antivirus configurandolo in modo che si aggiorni automaticamente: bene, avete contribuito al dignitosissimo 14° posto in classifica di symantecliveupdate.com, un indirizzo richiamato da un programma e non da un browser, che quindi non dovrebbe totalizzare pagine viste. Ma Nielsen mica se ne accorge.
• Mettiamo invece che siate tra quella schiera di sconsiderati che non utilizza un antivirus e, anzi, clicca senza problemi su qualsiasi allegato gli arrivi via e-mail; oppure un gonzo di quelli che, quando installano un programma rispondono sempre "Si", perchè tanto tutto è automatico. Novantanove probabilità su cento che sul vostro computer si è autoinstallato Gator, un cosiddetto "spyware", ovvero un programma che utilizza i vostri dati personali e le informazioni riguardanti i siti che avete visitato per inviarvi pubblicità mirate, o per rivenderli ad altre aziende. Voi, obbiettivamente, ad un gioiellino di simpatia come Gator, non lo concedereste un bel 17° posto? Nielsen//NetRatings si.
• Potrei continuare per ore e finire i miei giorni elencando esempi. Mi limito alle minchiate più rilevanti. Come puó Yahoo.it essere 6° in classifica se l'indirizzo del sito italiano di Yahoo! è it.yahoo.com? (Yahoo.com, nel caso ve lo stiate chiedendo, è 10°). Sapevate che Kataweb, il portale attorno al quale fioriscono crisantemi, è al 15° posto e batte Google.com e la versione italiana di Altavista? E che Caltanet (32°) surclassa, nell'ordine: Jumpy, Clarence, il Corriere della Sera, Vodafone Omnitel, Tripod, Wind e il Sole 24 Ore? Qualcuno di voi conosce Svagostat.com e sa dire come puó essere finito 21°, prima di tutti i siti appena elencati e di WindowsMedia.com, una pagina che si apre automaticamente ogni volta che viene lanciato Windows Media Player, il lettore di files video e audio preinstallato in ogni singola copia di Windows? Perchè al 20° posto troneggia un indirizzo numerico (62.110.170.234) che corrisponde ad un frame richiamato dalla pagina principale di Trenitalia (che, invece, bivacca in ottantesima posizione)? Infine, la vera chicca: un altro indirizzo numerico (66.240.141.143) che, una volta cliccato, conduce ad una pagina molto cordiale, ma nella quale l'unico contenuto è la parola "HELLO" in alto a sinistra, secondo Nielsen//NetRatings totalizza più visitatori unici di quanti ne riescano a raccimolare La Stampa, Katamail (uno dei servizi di posta elettronica più utilizzati in Italia), Tucows, Disney, Sony e AOL.
Per questi e centinaia di altri motivi Clarence (assieme a theGNUeconomy, che da oggi diventa ufficialmente una rubrica accessibile dal nostro portale) lancia la campagna "Noi non siamo NUMERI! (ma, anche se fosse, i vostri sono sbagliati)". Riportate ovunque all'interno del vostro sito l'icona dell'iniziativa. Non fa alcuna differenza che siate grandi o piccoli, portali o blog, siti personali o giornali online: l'importante è che la voce si sparga, che il marchietto appaia un po' ovunque sulla rete. Se non volete linkare questa pagina, copiate queste parole e trasferitele sul vostro sito: l'obiettivo non è totalizzare più pagine viste, quanto la difesa della rete da un virus - quello della ricerca dell'audience ad ogni costo - che ha irrimediabilmente la scatola illuminata dalla quale usavamo lasciarci intrattenere e informare prima di rifugiarci qui. Se, invece, non ritenete che la televisione sia stata sputtanata a sufficienza, accendere RaiDue alle 14:05 e vedere apparire Alda D'Eusanio vi schiarirà le idee
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A dire la verità ho già trattato questo argomento in passato, ma repetita iuvant. Premessa: l'Auditel è ormai universalmente considerato come uno strumento fallace, inesatto, che ha contribuito a volgarizzare i programmi televisivi influendo negativamente sulla qualità delle proposte. Ora che Internet è cresciuta, credevate davvero che a qualcuno non sarebbe balenata in testa l'idea del business basato sulle statistiche di visibilità dei siti? No, infatti. La stampa e il web sono purtroppo appestate da anni dai dati di quella che si puó definire la "multinazionale della statistica", ovvero Nielsen (nella fattispecie Nielsen//NetRatings), la stessa che si occupa di redigere le classifiche farlocche dei dischi più venduti (e non lo dico io: lo sostengono Claudia Mori, Claudio Cecchetto e l'AFI (Associazione dei Fonografici Italiani) su PuntoCom del 22/1/2003).
Da qualche tempo, soprattutto dopo aver praticamente annientato la concorrente OnetOne Research di Marco Benatti, Nielsen ha deciso di venire a far danni in pianta stabile anche sul web. E il guaio è che tutta una schiera di giornalisti, ormai, abbocca senza neanche la necessità dell'esca. Quella che viene diramata, come vedrete, è una classifica completamente globalizzata: vincono a mani basse i colossi, le multinazionali. Adottando qualche semplice stratagemma ma, in fondo, senza neanche troppa fatica. E senza essere obbligate a primeggiare per davvero. Seguitemi, che vi spiego punto per punto perchè l'hit parade casareccia dei siti - dati alla mano - è in fin dei conti una colossale puttanata:
• Nielsen//NetRatings (come del resto quasi tutte le società di rilevazione) vende i propri dati. Il che, tradotto, significa che il controllato paga il controllore. E che interesse avrebbe quest'ultimo a danneggiare proprio le aziende che gli permettono di sopravvivere? Per questo vincono tutti: i dispacci mensili di Nielsen//NetRatings sono tutto un fiorire di classifiche diverse, che considerano diversi dati: utenti unici, impressions, percentuale di raggiungimento degli utenti, tempo speso sul sito, numero di visite per persona, numero di pagine per persona, eccetera. Per ognuna di esse esiste un vincitore che, come al luna park, non vince ma paga e si guadagna la sua bella bambolina.
• Nielsen//NetRatings (come del resto l'Auditel, AudiRadio e sè stessa, quando certifica le vendite dei dischi) non chiede alle società o ai responsabili dei siti di avere accesso ai server per poter certificare i dati (negli USA l'IFABC - International Federation of Audit Bureaux of Circulations, lo pretende), e nemmeno chiede di piazzare un proprio contatore sulle pagine che sta monitorando (il sistema utilizzato da RedSheriff e migliaia di altre aziende che forniscono dati, da Xiti e ShinyStat giù giù fino al più sfigato servizio di statistiche online per blog). No: Nielsen//NetRatings, dopo un fantozziano sorteggione, sceglie a caso un certo numero di voi e li incorona come rappresentanti ufficiali della comunità internet italiana. Si chiama panel, e in genere raccoglie da 2.000 a 10.000 persone. Secondo il Censimento 2001 in Italia siamo in 56.133.039. Facciamo finta che il panel sia alto, equamente distribuito per età , cultura, provenienza e sesso: quelle 10.000 persone rappresentano lo 0,01% della popolazione italiana. Ognuno di quei diecimila rappresenta 5613 di voi. O, nel più probabile caso in cui il panel sia composto solo da 4000 individui, 14033 persone. Un Palasport intero, in pratica. Se si dovesse ammalare anche un solo broker trentacinquenne del nord Italia, il sito del Sole 24 Ore sarebbe fottuto.
• Parecchi siti barano. Non tutti, ma molti. Spesso i più importanti. La già citata "International Federation of Audit Bureaux of Circulations", una federazione cooperativa volontaria statunitense, ha stabilito tempo fa vari criteri per la misurazione del traffico internet. Il più importante di questi (recuperabile cliccando qui) dice che la visualizzazione di una pagina non puó essere conteggiata se non è stata espressamente richiesta dall'utente. Vi sarete certo imbattuti in siti che, una volta aperti, lanciano automaticamente una miriade di finestre diverse del vostro programma di navigazione. Ebbene, Nielsen//NetRatings non è in grado di considerare come non valide quelle pagine. Non crediate che sia una tecnica adottata esclusivamente dai siti pornografici. Microsoft, ad esempio, la utilizza in modo molto discreto: voi controllate tranquillamente la vostra posta su Hotmail, venite reindirizzati sul server sicuro di Passport e, una volta lette tutte le e-mail, decidete per sicurezza di cliccare su "LogOut". A quel punto se il vostro programma di navigazione è in lingua italiana, venite spintonati a forza sul portale MSN.it, se siete americani su MSN.com. Tutto ció spiega perchè MSN.com sia 4° nella classifica per pagine viste e 8° nella classifica per utenti unici; un portalaccio come MSN.it, la cui palese inutilità ha fatto scuola, è al 9° posto; Passport.com al 13°; Passport.net al 29°. Voi avete solo guardato la posta, una volta sola, e nel frattempo avete regalato tutto questo ben di dio di contatti al caro vecchio Bill.
• Le gabole di Microsoft (di cui Nielsen//NetRatings non puó non essere al corrente, dimostrando l'evidente volontà di voler lasciar correre e non disturbare un player importante che è - o potrebbe diventare - un cliente) non finiscono qui. Avete presente quando digitate male l'indirizzo di una pagina? Netscape, in questo caso, si fa i fatti suoi e mostra i tipico "Errore 404"; Internet Explorer, invece, si preoccupa per voi ed è stato preimpostato in modo da condurvi su una pagina residente sui server di Microsoft, la quale - esattamente come quella di Netscape - vi dice che avete sbagliato ma, in più, tenta di indovinare (utilizzando il motore di ricerca di MSN) l'indirizzo che stavate cercando. Mica per niente, nella classifica di Nielsen//NetRatings, Microsoft.com si trova nientepopodimenochè al 3° posto, appena dopo Virgilio e Libero.
• Poniamo il caso che voi siate gente accorta, prudente, e abbiate installato sul vostro PC il Norton Antivirus configurandolo in modo che si aggiorni automaticamente: bene, avete contribuito al dignitosissimo 14° posto in classifica di symantecliveupdate.com, un indirizzo richiamato da un programma e non da un browser, che quindi non dovrebbe totalizzare pagine viste. Ma Nielsen mica se ne accorge.
• Mettiamo invece che siate tra quella schiera di sconsiderati che non utilizza un antivirus e, anzi, clicca senza problemi su qualsiasi allegato gli arrivi via e-mail; oppure un gonzo di quelli che, quando installano un programma rispondono sempre "Si", perchè tanto tutto è automatico. Novantanove probabilità su cento che sul vostro computer si è autoinstallato Gator, un cosiddetto "spyware", ovvero un programma che utilizza i vostri dati personali e le informazioni riguardanti i siti che avete visitato per inviarvi pubblicità mirate, o per rivenderli ad altre aziende. Voi, obbiettivamente, ad un gioiellino di simpatia come Gator, non lo concedereste un bel 17° posto? Nielsen//NetRatings si.
• Potrei continuare per ore e finire i miei giorni elencando esempi. Mi limito alle minchiate più rilevanti. Come puó Yahoo.it essere 6° in classifica se l'indirizzo del sito italiano di Yahoo! è it.yahoo.com? (Yahoo.com, nel caso ve lo stiate chiedendo, è 10°). Sapevate che Kataweb, il portale attorno al quale fioriscono crisantemi, è al 15° posto e batte Google.com e la versione italiana di Altavista? E che Caltanet (32°) surclassa, nell'ordine: Jumpy, Clarence, il Corriere della Sera, Vodafone Omnitel, Tripod, Wind e il Sole 24 Ore? Qualcuno di voi conosce Svagostat.com e sa dire come puó essere finito 21°, prima di tutti i siti appena elencati e di WindowsMedia.com, una pagina che si apre automaticamente ogni volta che viene lanciato Windows Media Player, il lettore di files video e audio preinstallato in ogni singola copia di Windows? Perchè al 20° posto troneggia un indirizzo numerico (62.110.170.234) che corrisponde ad un frame richiamato dalla pagina principale di Trenitalia (che, invece, bivacca in ottantesima posizione)? Infine, la vera chicca: un altro indirizzo numerico (66.240.141.143) che, una volta cliccato, conduce ad una pagina molto cordiale, ma nella quale l'unico contenuto è la parola "HELLO" in alto a sinistra, secondo Nielsen//NetRatings totalizza più visitatori unici di quanti ne riescano a raccimolare La Stampa, Katamail (uno dei servizi di posta elettronica più utilizzati in Italia), Tucows, Disney, Sony e AOL.
Per questi e centinaia di altri motivi Clarence (assieme a theGNUeconomy, che da oggi diventa ufficialmente una rubrica accessibile dal nostro portale) lancia la campagna "Noi non siamo NUMERI! (ma, anche se fosse, i vostri sono sbagliati)". Riportate ovunque all'interno del vostro sito l'icona dell'iniziativa. Non fa alcuna differenza che siate grandi o piccoli, portali o blog, siti personali o giornali online: l'importante è che la voce si sparga, che il marchietto appaia un po' ovunque sulla rete. Se non volete linkare questa pagina, copiate queste parole e trasferitele sul vostro sito: l'obiettivo non è totalizzare più pagine viste, quanto la difesa della rete da un virus - quello della ricerca dell'audience ad ogni costo - che ha irrimediabilmente la scatola illuminata dalla quale usavamo lasciarci intrattenere e informare prima di rifugiarci qui. Se, invece, non ritenete che la televisione sia stata sputtanata a sufficienza, accendere RaiDue alle 14:05 e vedere apparire Alda D'Eusanio vi schiarirà le idee