ANSA – Milano – 8 Maggio: Se Udai Hussein è vivo, la cosa mi fa piacere, perchè con me si comportó da persona gentile e mi sembró un uomo di cuore. Michelle Conti, 27 anni, pornostar italiana nota con il nome d’arte di Natasha Kiss, ha serbato del figlio di Saddam Hussein un ricordo positivo.
“Lo conobbi nel ’99 ad Amsterdam – spiega l’attrice di origine ligure che, insieme con il marito produttore, realizza film hard e spettacoli - . Allora lavoravo in un locale che si chiama Moulin Rouge in uno spettacolo dal vivo e una sera tra il pubblico c’era anche un gruppetto di arabi, che scambiai per i soliti petrolieri, che mi invitarono al loro tavolo. Un tavolo pieno di bottiglie di liquori.”
“ Lui si presentó con il nome di Uzi – racconta Michelle- e così lo chiamavano tutti. Mi chiese se potevo andare il giorno dopo nel suo albergo per fare uno spettacolo per lui e gli amici. Risposi di no, che ero impegnata in tournee. Lui allora mi fece qualche domanda, parlando in inglese, e mi chiese le taglie della mia biancheria, poi mi riaccompagnó in albergo dicendomi ‘Ci rivediamo a casa mia’. Il giorno dopo in albergo mi arrivó un fascio di 140 rose e della lingerie elegante e costosissima.”
“Tutto sembrava finito li – racconta ancora l’attrice – ma dopo circa 15 mi arrivó una telefonata seguita dal biglietto aereo per Baghdad e da un bonifico bancario come compenso anticipato per il mio spettacolo. Decisi di andare a Baghdad e lì, all’aeroporto c’erano ad attendermi 2 limousine. Mi portarono in una grande villa, roba da mille e una notte, con stanze piene di abiti della mia misura e di ogni lusso. La sera feci il mio spettacolo, davanti ad Udai e ad alcuni suoi amici. Udai mi aveva detto di essere il responsabile del comitato olimpico del suo paese ma non di essere il figlio di Saddam. Lui se ne stava un poco in disparte e espresse, ricordo, tanta ammirazione per i miei piedi. Finito lo spettacolo parlammo un po’, e fu allora che ebbi l’impressione di una persona buona e anche triste. Poi mi regaló altri soldi e mi congedó.”
“Da allora – racconta Michelle – non si fece più vivo. Mi aveva chiesto se avevo un sito internet e niente altro. Nelle scorse settimane, quando ho visto la sua foto in tv e sui giornali mi è tornato in mente tutto, e devo dire che la descrizione che ne hanno fatto i media mi ha sorpreso. Certo ognuno di noi se vuole si mette una maschera, ma quell’uomo non mi era sembrato cattivo. Forse è stato anche lui vittima del padre, difficile dirlo. Peró se fosse vivo, dal punto di vista umano, ne sarei contenta.”
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