Nazismo dilagante (OT)

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#796 Messaggio da balkan wolf »

Hahahaha idolo assoluto questo indiano!
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#797 Messaggio da dostum »

Pensavo fosse per il pesce guasto conoscendo Vasto

Giovane picchiato in un ristorante a Vasto, la denuncia: "Atto fascista"

Brutto episodio ieri sera, a Vasto, con un giovane avvocato 31enne picchiato dal titolare di un ristorante per aver chiesto di togliere "Facetta nera", nota canzone di propaganda fascista. La vicenda, raccontata su Facebook anche dall'ex consigliere regionale Maurizio Acerbo, che ha espresso solidarietà nei confronti della vittima, sta avendo molta eco sui social network nelle ultime ore.

Secondo quanto raccontano testimoni dell'episodio, un giovane avrebbe intimato al ristoratore di non diffondere quella canzone, accusandolo di "apologia di fascismo". Ma, per tutta risposta, sarebbe stato colpito da un pugno in volto, nell'indifferenza dei presenti. A quel punto, è intervenuta la polizia che, secondo persone vicine alla vittima, non avrebbe fatto abbastanza per riportare la calma.

Poi, sempre secondo il racconto dei testimoni, l'aggressore avrebbe ulteriormente provocato il giovane facendo il saluto romano.

Sui social, intanto, fioccano le manifestazioni di solidarietà nei confronti del giovane aggredito, che si è fatto refertare al pronto soccorso, con una prognosi di pochi giorni.

Quando la vicenda aveva già avuto una notevole eco online, la vittima di questo brutto episodio ha raccontato in prima persona su Facebook quanto subito, sottolineando:


Quella di ieri sera è stata un'aggressione fascista a tutti gli effetti. Una violenza che tenta di mettere a tacere il dissenso di chi nonostante tutto continua a opporsi alla deriva xenofoba e fascista attuale.


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cicciuzzo
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#798 Messaggio da cicciuzzo »

d'altro canto comandate voi, per cui - un pò come tra il 1922 ed il 1924 - nessuno vi arresta. tu potresti essere il Bombacci gialloverde. nato comunista, poi divenuto difensore della razza (più o meno difensore, sappiamo che per te ci sono eccezioni)

https://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Bombacci
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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#799 Messaggio da dostum »

Questa nave inneggiante a Mussolini è pronta a sbarcare a Predappio
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#800 Messaggio da dostum »

Son come i cerchi nel grano?

CISMON. Nei giardini della Valbrenta adesso spuntano anche svastiche. Il singolare episodio è accaduto a Primolano, frazione di Cismon, dove il proprietario di un’abitazione che costeggia i tornanti che portano alla fortificazione della Tagliata della Scala, e verso Fastro, ha deciso di “installare” una riproduzione del simbolo nazista sull’erba del suo prato. La svastica, rigorosamente nera, probabilmente realizzata con del tessuto generalmente utilizzato per proteggere le colture degli orti, ha diversi metri di diametro, ed è visibile da diversi sentieri montani che sovrastano il paese della sinistra Brenta.


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Re: Nazismo dilagante (OT)

#801 Messaggio da dostum »

LA MINACCIA DI HITLER

Quello tra Carl Gustav Jung, il nazismo e Hitler è un rapporto di cui si parla spesso. Se molti sono d’accordo nell’affermare che Jung ebbe posizioni antisemite e fu un simpatizzante del nazismo, ovviamente l’interpretazione che viene offerta di tali posizioni non è univoca. C’è chi infatti usa queste informazioni per accusare Jung e denigrare in parte il suo lavoro e c’è chi invece le usa per celebrarlo come esempio di eroe ariano. Ma come stanno veramente le cose?

A differenza di Nietzsche, il cui lavoro fu deliberatamente manipolato dai nazisti, a cominciare dalla sorella, per Jung non ci fu bisogno di una tale manipolazione. Basti citare, ad esempio, il suo saggio del 1934, La psicoterapia oggi, nel quale riconosce il nazional-socialismo come un «fenomeno formidabile» e scrive che «l’inconscio ariano ha un potenziale superiore a quello ebreo». Secondo lo storico Andrew Samuels, si tratta solo di una delle affermazioni di questo tenore riscontrabili nelle opere di Jung.

E se secondo alcuni Jung sarebbe stato inconsapevolmente “infettato” dalle idee naziste, lo psicologo John Conger si chiede «Perché allora non dire che sia stato infettato dalle idee antisemite?» e molto prima che il nazismo arrivasse al potere. Come il filosofo Martin Heidegger, Jung è stato accusato di aver approfittato delle sue relazioni professionali negli anni Trenta per mantenere il suo status e di essersi messo contro i suoi colleghi ebrei proprio mentre questi subivano le ritorsioni del regime.

Deirdre Bair, biografo di Jung, però ritiene che il nome dello psicanalista sia stato usato per sostenere queste persecuzioni senza il suo consenso. Jung fu incensato, scrive Mark Vernon sul «Guardian», «perché stava combattendo per mantenere la psicoterapia tedesca aperta a individui ebrei». Bair rivela anche che Jung fu «coinvolto in due complotti per far fuori Hitler, essenzialmente facendo dichiarare a un medico che il Führer era pazzo. Entrambi però non condussero a nulla». Inoltre a differenza di Heidegger, Jung denunciò con forza le posizioni antisemite durante la guerra. E «protesse gli analisti ebrei», scrive Conger, «e aiutò i rifugiati». Lavorò per l’OSS, il precursore della CIA; durante la guerra.


Allen Dulles, che lo selezionò per quest’attività, scrive della «sua profonda antipatia per ciò che il nazismo e il fascismo rappresentavano». E aggiunge: «Probabilmente nessuno saprà mai quanto il professor Jung abbia contribuito alla causa degli alleati durante la guerra». Queste contraddizioni nelle parole, nel carattere e nelle azioni di Jung sono alquanto sconcertanti, bisogna ammetterlo. Ma comunque servono a ricostruire il contesto entro il quale si collocano le osservazioni di Jung su Adolf Hitler. I nazisti di oggi, che apprezzano Jung, molto spesso lo fanno per la sua supposta caratterizzazione di Hitler come Odino, un paragone che esalta i neo-pagani che usano le antiche religioni europee come sostegno per il moderno nazionalismo razzista.

Hitler e il nazismo raccontati da Jung

Nel suo saggio del 1936, Odino, Jung descrive il vecchio dio come una «personificazione delle forze psichiche» che hanno attraversato il popolo tedesco «verso la fine della Repubblica di Weimar», attraverso le «migliaia di disoccupati» che dal 1933 «hanno marciato in centinaia di migliaia».

Odino, scrive Jung, «è il dio della tempesta e della frenesia, il liberatore delle passioni e del desiderio della battaglia; inoltre è un mago superlativo e un artista delle illusioni che ha dimestichezza con tutti i segreti di una natura occulta». Nel personificare la «psiche tedesca» come un dio furioso, Jung si spinge fino a scrivere: «Noi che siamo all’esterno giudichiamo i tedeschi troppo come se fossero agenti responsabili, ma forse saremmo più vicini al vero se li considerassimo come vittime».


«Si spera,» scrive Per Brask «persino contro ogni evidenza, che Jung non intendesse» le sue dichiarazioni «come un argomento a discolpa de tedeschi». Qualunque siano le sue intenzioni, la sua razializzazione mistica dell’inconscio si accorda perfettamente con le teorie di Alfred Rosenberg, uno dei maggiori ideologi del nazismo e di Hitler. Anche in questo caso, come per tutto ciò che riguarda Jung, la situazione è complicata. In un’intervista del 1938, pubblicata da «Omnibook Magazine» nel 1942, Jung ripete molte di queste idee, paragonando il culto tedesco verso Hitler al desiderio ebraico del Messia, «una caratteristica dei popoli con un complesso di inferiorità». Egli descrive il potere di Hitler come una sorta di magia. Ma quel potere esiste solo, dice, perché «Hitler ascolta e obbedisce…»


«La sua voce non è nient’altro che l’inconscio nel quale i tedeschi hanno proiettato i loro sé; cioè, l’inconscio di settantotto milioni di tedeschi. Questo è ciò che lo rende potente. Senza il popolo tedesco sarebbe nulla».


Le osservazioni di Jung sono enfatiche, ma non sono lusinghiere. Il popolo potrà anche essere posseduto, ma è la sua precisa volontà, aggiunge, che il leader nazista rappresenta, non quella la sua personale. «Il vero leader», dice Jung, «è sempre guidato».
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#802 Messaggio da dostum »

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In una afosa giornata dell'agosto 1984 una notizia sconvolge il mondo: HITLER HA LASCIATO UNA FIGLIA E UN DIARIO! Ma non è tutto. La donna è in possesso di strumenti atomici sofisticatissimi da permetterle di dominare il mondo per procedere, in tempi brevi, all'edificazione di una società neonazifascista in chiave femminista! Saranno le donne a comandare (ora anche ufficialmente) a poter frequentare le riaperte «case chiuse» con «personale» tutto maschile, a far condannare i mariti con rispolverate leggi sull'adulterio. Mentre per tutti diventa obbligatorio leggere il diario del defunto Fuhrer con i suoi più riposti pensieri e una grandiosa ricostruzione della nascita del Nazismo delle Guerre Mondiali e degli affettuosi rapporti con Mussolini. Cosa potrà fare il Mondo per reagire? Reagan e Bresnev e la CIA e il KGB? Contrapporre alla fascinosa Fuhrer un tizzone nero fisicamente superdotato!
"Hitler in gonnella" è un romanzo boom, ricco di una fantasmagorica sequenza di episodi grotteschi e commoventi, che rimarrà per i personaggi tracciati con grande abilità e approfonditi in ogni più riposto risvolto psicologico.
https://books.google.it/books?id=HYgCAw ... la&f=false
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#803 Messaggio da dostum »

Attento Baalkaaannn!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Arrestato a Kosice uomo con tatuaggi di svastiche e simboli nazisti



Il 13 agosto in un centro commerciale nella città di Kosice l’unità antiterrorismo dell’Agenzia nazionale anticrimine (NAKA) ha arrestato un uomo che ha il corpo completamente ricoperto di tatuaggi a forma di svastica e altri simboli nazisti. Contro l’uomo è stata sporta denuncia e un giudice ha decretato per lui l’attesa del giudizio in stato di custodia. L’imputato ha quattro simboli di svastica tatuati sul braccio sinistro, la scritta “Skinheads” e l’immagine di un uomo rasato sull’avambraccio interno. Altri tatuaggi nel resto del corpo riportano svastiche, il simbolo SS (Schutzstaffel – organizzazione paramilitare del Partito Nazionalsocialista Tedesco), la scritta “Rudolf Hess” (era il vice del fuhrer Adolf Hitler) e la scritta “Sieg Heil”, saluto nell’era nazista tuttora usato dai neonazisti. L’uomo, dice la polizia, era già stato condannato per estremismo in passato, e il giudice gli aveva ordinato di farsi rimuovere i tatuaggi o tenerli coperti in pubblico
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#804 Messaggio da dostum »

Se ripeti HEIL HITLER tre volte davanti allo specchio appare Adolf e ti porta via.il tedesco è come il linguaggio Nero di Mordor (somiglia!)


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Klemperer registra e analizza il processo che finisce per asservire una lingua - e quindi lo stesso pensiero - alla dittatura, che dà vita a una neolingua di orwelliana memoria. Nel libro compaiono le bestialità del regime, ma si sottolinea un’altra tragedia, quella descritta nelle prime pagine del volume: “Il nazismo si insinuava nella carne e nel sangue della folla attraverso le singole parole, le locuzioni, la forma delle frasi ripetute milioni di volte, imposte a forza alla massa e da questa accettate meccanicamente e inconsciamente”.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#805 Messaggio da dostum »

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Berlino, 2018. L’ex comandante delle SS Werner Stolz viene trovato morto. Per oltre settant’anni ha custodito l’ultimo grande segreto del regime nazista, una scoperta scientifica in grado di cambiare gli equilibri del mondo. Per cercare di interpretare il complesso puzzle che il vecchio nazista ha lasciato dietro di sé, viene chiamato un team di esperti internazionali guidato dallo storico militare Myles Munro. Ma proprio quando sembrano essere sulla strada giusta, il brutale assassinio di un membro della squadra rivela che Munro e i suoi compagni non sono gli unici in cerca di risposte. Improvvisamente al centro di intrighi e azioni di spionaggio internazionale, Myles ha a disposizione solo le sue conoscenze e l’istinto per sopravvivere. Più passa il tempo però e più diventa chiaro che nella squadra c’è un traditore… Riuscirà Munro a svelare i misteri del passato prima che sia troppo tardi? Un thriller ad alta tensione, congegnato con un’abilità degna dei migliori maestri del genere.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#806 Messaggio da cicciuzzo »

dos, tu che sei ben informato su queste cose, che mi dici?

https://www.repubblica.it/esteri/2018/0 ... P5-S1.8-T1
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#807 Messaggio da dostum »


Dei lurchi penso tutto il male possibile.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#808 Messaggio da Blif »

dostum ha scritto:LA MINACCIA DI HITLER

Quello tra Carl Gustav Jung, il nazismo e Hitler è un rapporto di cui si parla spesso. Se molti sono d’accordo nell’affermare che Jung ebbe posizioni antisemite e fu un simpatizzante del nazismo, ovviamente l’interpretazione che viene offerta di tali posizioni non è univoca. C’è chi infatti usa queste informazioni per accusare Jung e denigrare in parte il suo lavoro e c’è chi invece le usa per celebrarlo come esempio di eroe ariano. Ma come stanno veramente le cose?

A differenza di Nietzsche, il cui lavoro fu deliberatamente manipolato dai nazisti, a cominciare dalla sorella, per Jung non ci fu bisogno di una tale manipolazione. Basti citare, ad esempio, il suo saggio del 1934, La psicoterapia oggi, nel quale riconosce il nazional-socialismo come un «fenomeno formidabile» e scrive che «l’inconscio ariano ha un potenziale superiore a quello ebreo». Secondo lo storico Andrew Samuels, si tratta solo di una delle affermazioni di questo tenore riscontrabili nelle opere di Jung.

E se secondo alcuni Jung sarebbe stato inconsapevolmente “infettato” dalle idee naziste, lo psicologo John Conger si chiede «Perché allora non dire che sia stato infettato dalle idee antisemite?» e molto prima che il nazismo arrivasse al potere. Come il filosofo Martin Heidegger, Jung è stato accusato di aver approfittato delle sue relazioni professionali negli anni Trenta per mantenere il suo status e di essersi messo contro i suoi colleghi ebrei proprio mentre questi subivano le ritorsioni del regime.

Deirdre Bair, biografo di Jung, però ritiene che il nome dello psicanalista sia stato usato per sostenere queste persecuzioni senza il suo consenso. Jung fu incensato, scrive Mark Vernon sul «Guardian», «perché stava combattendo per mantenere la psicoterapia tedesca aperta a individui ebrei». Bair rivela anche che Jung fu «coinvolto in due complotti per far fuori Hitler, essenzialmente facendo dichiarare a un medico che il Führer era pazzo. Entrambi però non condussero a nulla». Inoltre a differenza di Heidegger, Jung denunciò con forza le posizioni antisemite durante la guerra. E «protesse gli analisti ebrei», scrive Conger, «e aiutò i rifugiati». Lavorò per l’OSS, il precursore della CIA; durante la guerra.


Allen Dulles, che lo selezionò per quest’attività, scrive della «sua profonda antipatia per ciò che il nazismo e il fascismo rappresentavano». E aggiunge: «Probabilmente nessuno saprà mai quanto il professor Jung abbia contribuito alla causa degli alleati durante la guerra». Queste contraddizioni nelle parole, nel carattere e nelle azioni di Jung sono alquanto sconcertanti, bisogna ammetterlo. Ma comunque servono a ricostruire il contesto entro il quale si collocano le osservazioni di Jung su Adolf Hitler. I nazisti di oggi, che apprezzano Jung, molto spesso lo fanno per la sua supposta caratterizzazione di Hitler come Odino, un paragone che esalta i neo-pagani che usano le antiche religioni europee come sostegno per il moderno nazionalismo razzista.

Hitler e il nazismo raccontati da Jung

Nel suo saggio del 1936, Odino, Jung descrive il vecchio dio come una «personificazione delle forze psichiche» che hanno attraversato il popolo tedesco «verso la fine della Repubblica di Weimar», attraverso le «migliaia di disoccupati» che dal 1933 «hanno marciato in centinaia di migliaia».

Odino, scrive Jung, «è il dio della tempesta e della frenesia, il liberatore delle passioni e del desiderio della battaglia; inoltre è un mago superlativo e un artista delle illusioni che ha dimestichezza con tutti i segreti di una natura occulta». Nel personificare la «psiche tedesca» come un dio furioso, Jung si spinge fino a scrivere: «Noi che siamo all’esterno giudichiamo i tedeschi troppo come se fossero agenti responsabili, ma forse saremmo più vicini al vero se li considerassimo come vittime».


«Si spera,» scrive Per Brask «persino contro ogni evidenza, che Jung non intendesse» le sue dichiarazioni «come un argomento a discolpa de tedeschi». Qualunque siano le sue intenzioni, la sua razializzazione mistica dell’inconscio si accorda perfettamente con le teorie di Alfred Rosenberg, uno dei maggiori ideologi del nazismo e di Hitler. Anche in questo caso, come per tutto ciò che riguarda Jung, la situazione è complicata. In un’intervista del 1938, pubblicata da «Omnibook Magazine» nel 1942, Jung ripete molte di queste idee, paragonando il culto tedesco verso Hitler al desiderio ebraico del Messia, «una caratteristica dei popoli con un complesso di inferiorità». Egli descrive il potere di Hitler come una sorta di magia. Ma quel potere esiste solo, dice, perché «Hitler ascolta e obbedisce…»


«La sua voce non è nient’altro che l’inconscio nel quale i tedeschi hanno proiettato i loro sé; cioè, l’inconscio di settantotto milioni di tedeschi. Questo è ciò che lo rende potente. Senza il popolo tedesco sarebbe nulla».


Le osservazioni di Jung sono enfatiche, ma non sono lusinghiere. Il popolo potrà anche essere posseduto, ma è la sua precisa volontà, aggiunge, che il leader nazista rappresenta, non quella la sua personale. «Il vero leader», dice Jung, «è sempre guidato».
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Fortissimo lo sfizzero che percula i tuderi.
E loro che ci cascano, come se gli avesse fatto un complimento! :DDD
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#809 Messaggio da dostum »

Beh lo aveva già capito Goldrake che i Vegani sono pericolosi

Sulle orme di Hitler nasce il “Movimento veganista emergente”

Il movimento nato in Sud America rispolvera teorie appartenenti a gerarchi nazisti: “Il mondo del futuro sarà vegetariano”


L’obiettivo principale di chi sceglie di mangiare vegano è quello di porre fine, partendo dal proprio piccolo, allo sterminio industrializzato nonché allo spreco di miliardi di animali.

Tuttavia, seppur mossi da una base di buoni principi, diversi sono coloro che mostrano atteggiamenti aggressivi verso chi intende mantenere una dieta onnivora. Tra i cosiddetti “estremisti”, specialmente in America Latina, c’è chi ha addirittura aderito al “Movimento veganista emergente” fondato dal leader boliviano Pablo Adolfo Santa Cruz de la Vega.

Si tratta di una rivisitazione in chiave esoterica del nazionalsocialismo, che vede proprio in Adolf Hitler la fonte di ispirazione. “Il mondo del futuro sarà vegetariano” aveva detto il Führer che, assieme ad altri gerarchi nazisti, nel 1942 si fece promotore di una teoria secondo cui l’uomo non è che “il microbo più pericoloso che si possa immaginare”.

Di qui la sua credenza nella reincarnazione, la sua alimentazione vegetariana, le sue leggi contro la vivisezione degli animali, ma non certo contro quella degli uomini. La legge sulla vivisezione del 16 agosto 1933 fu presentata proprio come una risposta alla posizione della Chiesa e dell’ebraismo, colpevoli, a detta del regime, di voler “approfondire ed allargare l’abisso tra l’uomo che ha l’anima e gli animali senza anima”.

Insomma, pare che l’uomo più temuto del XX secolo fosse un amante della natura, e che condannasse l’uccisione involontaria di un insetto, mentre commetteva atroci crimini contro l’umanità. Questo è il guru degli aderenti al movimento, che si impegnano attivamente nella rivisitazione creativa di alcuni testi e della storia stessa, arrivando a sostenere che ci siano cose che i libri non dicono, come che, si legge sul loro sito, “la seconda guerra mondiale iniziò con l’uccisione di tedeschi etnici a Blomberg, in Polonia, che provocò la spedizione militare punitiva dell’esercito tedesco. Francia e Inghilterra furono quelle che dichiararono guerra alla Germania, indifferenti ai bambini smembrati e alle donne tedesche a Blomberg, strumenti del potere della banca sionista che cercava la guerra mondiale contro la Germania. I criminali di guerra contro civili innocenti sono i ‘santi’ Roosevelt e Churchill, poi ci sono i massacri dei prigionieri tedeschi, mentre la Shoah è una falsità…”.

Il movimento veganista arriva, dunque, agli estremi e allarga i propri presunti campi di competenza, dando alle semplici abitudini alimentari connotazioni mistiche e politiche. Insomma, credenze che superano i limiti dell’assurdo, e che, si spera, restino un fenomeno circoscritto.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#810 Messaggio da dostum »

Che zozzone sbattersi la mamma di Sissi!

La madre di Romy Schneider andò a letto con Adolf Hitler. È stata la stessa Schneider, famosa interprete de La Principessa Sissi, a rivelarlo in un'intervista con la giornalista Alice Schwarzer nel 1976. Materiale rimasto finora segreto ma che ora è stato deciso di rendere pubblico nel documentario "Una serata con Romy" che andrà in onda su Arte il 16 settembre e di cui sono state diffuse anticipazioni dalla stampa tedesca.

Romy aveva un rapporto difficile con sua madre, l'attrice Magda Schneider, che era vicina al regime nazista. In un'occasione era anche stata nella residenza estiva del Fuhrer a Berchtesgaden, sulla montagna Obersalzberg. Da qui, la convinzione dell'attrice che la madre avesse avuto "una relazione con Hitler" e che fosse andata a letto con lui
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