Nazismo dilagante (OT)

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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#691 Messaggio da dostum »

E una moda?
Sirolo (Ancona), - Passando per la strada del Coppo ieri mattina in tanti l’hanno vista. Buttando l’occhio nello stabile di via Primo maggio campeggiava una grande bandiera nazista, con la svastica nera su sfondo rosso e bianco. Un’immagine forte che è parte di una tappa importante della storia tedesca ed europea, il Nazismo, e che rievoca, solo all’esporre il simbolo della svastica, scenari di guerra collegati all’Olocausto e a una pagina da non ripetere. Quella bandiera è stata esposta ieri mattina alle 10.30 dal proprietario del mercatino dell’usato.

L’ha sistemata sul vetro per renderla ben visibile all’esterno. Poco dopo ha «oscurato» con lo scotch bianco il simbolo, una striscia di nastro adesivo ben in evidenza al secondo piano dell’edificio composto da grandi vetrate per permettere maggiore visibilità sia all’interno che all’esterno. Non era passata nemmeno nemmeno un’ora però che, attorno alle 11.30, sono arrivati i carabinieri. I militari hanno ricevuto una raffica di segnalazioni da automobilisti di passaggio: «Carabinieri dovete intervenire, al mercatino hanno esposto la bandiera nazista», urlavano indignati al telefono. E così sono partiti subito. Nei confronti del proprietario Paolo Serenelli è scattata una denuncia per istigazione a delinquere. La bandiera è stata subito sequestrata e quel posto vuoto rimpiazzato con altro. L’opinione pubblica si è spaccata su questo, alcuni infatti hanno minimizzato il gesto dell’esposizione, riconducendo la bandiera al solo periodo storico.

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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#692 Messaggio da dostum »

Nazzisti mocciosi


Pavia, trovata una svastica di legno poco prima della cerimonia del 25 Aprile
L’oggetto era stato sistemato in una rotonda davanti alla scuola elementare. Al vaglio le telecamere di sorveglianza per risalire agli autori del gesto



Una svastica di legno è stata trovata davanti alle scuole elementari di Broni, nell’Oltrepò Pavese, nel giorno delle celebrazioni per il 25 Aprile. La scoperta è stata fatta all’alba, poco prima che iniziassero le cerimonie con spettacolo teatrale sulla resistenza e l’esibizione della fanfara. I carabinieri hanno quindi rimosso e sequestrato l’oggetto: «È apologia del nazismo. Controlleremo le telecamere e denunceremo gli autori di questo gesto». La svastica di legno, dell’altezza di 80 centimetri, era stata sistemata al centro della rotonda all’incrocio tra via De Gasperi e via Turati. Il ritrovamento ha suscitato rabbia e polemiche nella cittadina in provincia di Pavia. «Un gesto deplorevole in questo giorno così importante - ha commentato il sindaco Antonio Riviezzi -.Una grave offesa alla memoria di chi ha perso la vita in guerra che conferma sempre di più la necessità di continuare a celebrare il 25 Aprile con orgoglio».
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#693 Messaggio da balkan wolf »

«Carabinieri dovete intervenire, al mercatino hanno esposto la bandiera nazista», urlavano indignati al telefono

Aiuto aiuto c'è un disegnino che ci vuole uccidere!

É isteria collettiva cazzo... Comunque tanti episodi in effetti
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#694 Messaggio da dostum »

balkan wolf ha scritto:«Carabinieri dovete intervenire, al mercatino hanno esposto la bandiera nazista», urlavano indignati al telefono

Aiuto aiuto c'è un disegnino che ci vuole uccidere!

É isteria collettiva cazzo... Comunque tanti episodi in effetti
ESTERINO
MONTINO
PIDDINO
FIUMICINO sindaco

FIUMICINO – “Così ci siamo svegliati. Offesi più che colpiti, ma tranquilli Noi ‘l’opera la completiamo’ con ancora più forza e determinazione, anche e soprattutto per dei dementi come voi“. Il post è dell’assessore Ezio Di Genesio Pagliuca, e registra un’innalzamento della tensione in questo periodo elettorale. Sugli striscioni affissi al di fuori del comitato elettorale del sindaco uscente, infatti, sono apparse delle svastiche disegnate sopra il volto di Esterino Montino.
Qualcuno, nottetempo, ha pensato bene di disegnare, con una bomboletta spray di colore nero, il simbolo nazista sul volto del candidato sindaco del centrosinistra ed esponente storico del Partito democratico.
“Questa notte il mio comitato elettorale di via del Faro 3 è stato oggetto di un’intimidazione fatta da ignoti. Al risveglio abbiamo trovato alcune svastiche disegnate sul mio volto raffigurato sugli striscioni attaccati alla cancellata esterna del parco”, ha dichiarato Esterino Montino, sindaco uscente di Fiumicino e candidato per il centro sinistra al secondo mandato.
«Si tratta, com’è evidente, del gesto di vigliacchi capaci di agire solo di notte e anonimamente. E’ il vano tentativo di colpire la vasta unità del centrosinistra e il solido rapporto con la città. Gente che essendo incapace di fare appello ad argomenti politici, usa strumenti violenti.
Non saranno certo due svastiche naziste a intimorirci e a impedirci di continuare il lavoro che abbiamo iniziato e che intendiamo finire per il bene di Fiumicino. Il nostro motto è e rimane: #completiamolopera”.
“Le svastiche che questa mattina hanno imbrattato l’area del Sindaco Montino a Fiumicino - ha dichiarato invece il consigliere regionale del Pd Lazio, Michela Califano - dimostrano la necessità di dover investire, con ancora maggior forza e convinzione, sulla cultura e sulla conoscenza. Solo chi ignora la storia e ciò che ha rappresentato la ‘svastica’ può ‘allegramente’ far uso di questo simbolo”. Oggi non è stata imbrattata l’immagine del sindaco Montino. Oggi è stato nuovamente vilipeso il sacrificio di milioni di eroi e innocenti, di tantissimi nostri compatriotti trucidati in nome e per conto di una folle e assurda ideologia. Solo conoscendo il passato si può davvero comprendere il presente”.
Solidarietà al sindaco Esterino Montino anche da altri politici. «Questa notte alcuni vandali hanno imbrattato con delle svastiche i manifesti elettorali presenti al comitato elettorale di Esterino Montino. “Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Fiumicino dichiara il proprio sdegno per il vile attacco al sindaco Esterino Montino”, afferma un comunicato a firma del segretario comunale del Pd, Luigi Giordano,
“La nostra – prosegue – sarà una campagna elettorale sulle cose fatte sulle cose da fare. Speravamo che il livello dello scontro si mantenesse sui temi e sugli argomenti. Evidentemente quando non si dispone di contenuti con cui esporre le proprie idee, resta solo l’insulto e la violenza. Noi non lo accetteremo mai!” – dice la capogruppo del Pd di Fiumicino, Alessandra Vona – Invitiamo anche la cittadinanza a vigilare affinché non siano tollerati ulteriori gesti vigliacchi, che offendono la sensibilità di tutti i cittadini democratici, le istituzioni e la comunità ebraica.
Anche il consgliere regionale Pd Emiliano Minnucci è intervenuto: “Chi si muove nel buio della notte per compiere blitz dimostrativi come quello che si è consumato a Fiumicino è un povero mentecatto che alla semplice dialettica politica preferisce agire nell’anonimato senza metterci la faccia. Questa notte contro Esterino Montino si è consumato un atto grave compito da vigliacchi che merita di essere condannato da tutti. A Esterino e a tutta la sua squadra va la mia personale solidarietà”.
Per William De Vecchis, candidato sindaco della Lega e di Fratelli d’Italia, «la campagna elettorale non deve trascendere in uno scontro personale tra i vari candidati e neanche in atteggiamenti che sono fuori dai canoni del confronto democratico. Parlare delle responsabilità politiche è un conto ma trascendere su aspetti personalistici non è nel mio e nel nostro stile. Terremo questa linea per tutti i 40 giorni che ci separano dal voto, confrontandoci sui programmi e sulla storia di ogni candidato, illuminandola se serve ma rispettandola sempre e comunque.
Rigetto qualsiasi forma di inutile provocazione. E spero facciano lo stesso anche gli altri candidati. Quanto accaduto ai danni del sindaco di centrosinistra è improprio e non fa parte della mia e della nostra linea di confronto.
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Blif
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#695 Messaggio da Blif »

Uno degli ultimi racconti dello Zibaldino di Guareschi parla di una signora che gli chiede di caricare sul treno un pacco e poi sparisce.
Nel pacco c'è un bambino di cinque anni che comincia a infastidire e insultare tutti i passeggeri.
In seguito il bambino mi chiese la penna stilografica. E io gliela rifiutai con cortese fermezza.
"Se non me la dai, canto Giovinezza" sibilò bieco il criminale.
Gli diedi la penna stilografica e parve mettersi tranquillo.
Io presi a leggere un giornale e mi riscossi soltanto quando sentii la voce del bambino.
"E' dolce" mi disse il bambino porgendomi la penna maciullata dai suoi denti nefandi.
Aveva la faccia nera d'inchiostro, la bocca nera. Cominciò a sputare e, per ripararsi, gli altri dovettero aprire l'ombrello.
"Bisogna chiamare la polizia ferroviaria" urlò qualcuno.
Purtroppo, oggi come allora, l'ordine democratico non ha gli strumenti per difendersi dallo squadrismo infantile.

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#696 Messaggio da dostum »

Vedi Baaaalkaaan non sei l'unico ad avere Nonna Adolfa una nonnina tutta casa & LAGER


Germania, condannata la nonna nazi che nega l’olocausto: «La più grande bugia della storia».


Ursula Haverbeck-Wetzel, 87 anni, è stata condannata dalla Corte di Amburgo a 10 anni di prigione con l’accusa di istigazione all’odio e negazione dell’Olocausto.

LE DICHIARAZIONI

A marzo 2015, l’attivista di estrema destra ha infatti rilasciato un’intervista per l’emittente televisiva tedesca Norddeutscher Rundfunk (NDR) in cui ha sostenuto che «l’Olocausto è la più grande e persistente bugia della storia». Alla domanda del reporter su come potesse argomentare una tale tesi, la Haverbeck-Wetzel ha risposto che «alla richiesta inviata al Ministro di Giustizia di pubblicare apertamente i documenti storici che attestano l’esistenza delle camere a gas e dei lager, non ho mai ricevuto risposta. L’unica conclusione che posso trarne è dunque che l’Olocausto non sia proprio esistito».


CHI E’ URSULA HAVERBECK-WETZEL

Soprannominata dai media tedeschi «Nonna nazi» (Nazi Oma), Ursula Haverbeck-Wetzel è la voce che sintetizza nazionalismo e negazionismo, una combinazione politica azzardata che si scontra con il diritto penale e il reato di negazione dell’Olocausto, introdotto in Germania dal 1994, che può costare fino a 5 anni di carcere.

Quello di Ursula Haverbeck-Wetzel non è tuttavia un volto nuovo della politica tedesca. Già negli anni precedenti la caduta del Muro, iniziò a collaborare con il Partito Nazionaldemocratico tedesco (NDP), ala di estrema destra, intensificando dagli anni duemila la sua militanza soprattutto in difesa dei gruppi negazionistici in Germania. Quella della Haverbeck-Wetzel ha la fisionomia di una sedicente «battaglia per la verità storica»: il sito internet personale viene regolarmente aggiornato con articoli politici, che dimostrano l’impegno e la lucidità con i quali viene portata avanti la causa: messaggi ai giovani tedeschi, lettere aperte, citazione di articoli e documenti ufficiali sulla questione del revisionismo.

Dal 2004 le sue pubblicazioni a sostegno dell’inesistenza dell’Olocausto l’hanno portata al centro di questioni legali che sono culminate pochi giorni fa con la sentenza della Corte di Amburgo. Domenica 15 novembre 2015 la Haverbeck ha pubblicato un post, «Wir sind Gedankenverbrecher» (Siamo colpevoli solo con le idee), in cui ha commentato la prima pagina del quotidiano Bild. Il quotidiano tedesco aveva titolato «Nazi Oma (87) muss in Knast!» (La vecchia nazi va in galera!): «il reato di idea consiste nell’aver messo in discussione l’Olocausto. In un Paese libero la ricerca storica è possibile. In un Paese libero le questioni storiche vengono chiarite dagli storici, non dai giudici».

I PRIMI PROBLEMI LEGALI

Appoggiandosi al Collegium Humanum, associazione per la difesa dei diritti dei negazionisti fondata nella città di Vlotho dal marito Georg Wetzel e dichiarata anticostituzionale dal Ministero degli Interni tedesco nel maggio 2008, Ursula Haverbeck-Wetzel realizza nel 2004 una serie di pubblicazioni per la rivista dell’associazione Die Stimme des Gewissens (la Voce della Coscienza), in cui dichiara che la distruzione di massa degli ebrei non è altro che «una leggenda».

In un articolo del 2007, la piattaforma online Indymedia scrive: «nel novembre 2005 Ursula Haverbeck-Wetzle pubblica nell’edizione di novembre/dicembre de La Voce della Coscienza, giornale dell’associazione Collegium Humanum, un articolo dal titolo «Adolf Hitler come persona», in cui si afferma: «l’operato di Hilter non va considerato sotto il profilo del presunto Olocausto o della presunta ossessione per la guerra, ma come una missione divina inserita in un contesto di storia universale».

Dopo il processo per l’accusa di sedizione, iniziato nel 2004 dalla Corte di Bad Oyenhausen e poi riaperto da quella Regionale di Dortmund nel 2007, nel 2014 Ursula Haverbeck-Wetzel è tornata al centro di una nuova inchiesta. Come affermato in un articolo del blog Justice4Germans, dopo aver lei stessa dato il via a un’inchiesta contro il Concilio Centrale degli Ebrei in Germania per «persecuzione d’innocenti», che è stata abbandonata solo un mese dopo, viene aperta un’indagine a suo carico per false accuse.

PERCHE’ URSULA HAVERBECK NEGA L’OLOCAUSTO

L’argomentazione principale di Ursula Haverbeck-Wetzel, ad ogni modo, prende ispirazione da un articolo di Fitjof Mayer, direttore editoriale della rivista tedesca Der Spiegel, che nel maggio 2002 pubblica un articolo sulla rivista Osteuropa dal titolo Il numero delle vittime di Auschwitz, citato anche nel documento del 2002 sui Nuovi cambiamenti ufficiali nella storia di Auschwitz di Mark Weber per l‘Istituto di Revisione Storica.


Mayer riporta i risultati di una ricerca sulla revisione del numero di vittime ad Auschwitz, documento a cui fa appello la Haverbeck per argomentare la tesi dell’inesistenza storica dell’Olocausto. Tesi che verrà esposta l’11 luglio 2014 in una lettera aperta al Procuratore Generale Federale Hartmut Schneider in cui la donna chiede «dove e come siano morti sei milioni di ebrei dopo che è stato confermato che Auschwitz non è il luogo del crimine dell’annientamento».

Con «Auschwitz non è il luogo del crimine dell’annientamento» la Haverbeck-Wetzel sembra riferirsi in primo luogo all’articolo di Mayer e alla nuova stima numerica delle vittime del lager, un documento controverso che sulla base di uno studio fisico e di analisi sulla capacità delle camere a gas, arriva a definire un numero di vittime pari a milione, di cui 350mila sterminate con il gas. Un numero inferiore rispetto alle stime precedenti, che prima del 1990 ne calcolavano quattro milioni.

Ma, soprattutto, Ursula Haverbeck-Wetzel si rifà alle dichiarazioni di Franczisk Piper, direttore del dipartimento di ricerca del Museo di Auschwitz. Il giornalista ebreo David Cole, la cui identità rimase nascosta dietro il nome di David Stein (leggi l’articolo e la storia qui) fino a quando il The Guardian nel 2013 non pubblicò un articolo in cui venne svelata quella autentica, produsse un documentario nel 1992 in cui intervistò Piper. Durante questa intervista (qui), il direttore ammise davanti alla telecamera che il Krema 1, finora designato come luogo di sterminio attraverso il sistema a gas (Zyklon-B), fosse stato in realtà costruito dopo la guerra dall’Unione Sovietica, forse per volontà di Stalin, e che di fatto non si consumarono omicidi al suo interno.

L’ACCUSA DELLA CORTE DI AMBURGO

Anche se le dichiarazioni di Franczisk Piper e l’articolo di Fitjof Mayer aprono uno spiraglio alla ricerca storica per precisare le dinamiche di annientamento e il numero di vittime che ne è conseguito, rimane del tutto azzardato e storicamente infondato portare avanti l’idea che l’Olocausto non ci sia stato in alcun modo.

Durante il processo che l’ha condannata a 10 anni di carcere, secondo quanto riportato dall’Hamburger Abendblatt, Ursula Haverbeck è stata supportata in aula dai membri del Partito Nazionaldemocratico Tedesco con fiori e applausi. Ma la battaglia della Nonna Nazi non sembra fermarsi qui: in risposta alla verdetto della corte, Ursula Haverbeck ha annunciato che ricorrerà in appello.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#697 Messaggio da dostum »

La Svastica sul Culo
ovvero nazzisti lasispolensi

Ladispoli, deturpata con una svastica sul sedere la scultura del tronco

A Ladispoli ha vita breve anche l’arte estemporanea, o ancor peggio poco rispetto.



E così l’idea originale di un artista locale di scolpire un tronco tagliato con l’immagine di una donna è stata denigrata con scritte ed una svastica sul sedere del soggetto.

Un episodio che non dà di certo una buona immagine della città già oggetto di numerosi atti vandalici.

Mentre per le scritte e per il simbolo fallico si può parlare di bravata, ben più significativo è invece il simbolo della svastica che evoca di nuovo rigurgidi estremisti in città.

Vedremo se qualcuno interverrà a ripristinare un’opera che era stata molto apprezzata dai ladispolani per la sua originalità.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#698 Messaggio da dostum »

TUTTO è BENE...............................
http://www.quinewsfirenze.it/firenze-qu ... azista.htm

MA LA LOTTA CONTINUA
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Una scritta filonazista con tanto di svastica è comparsa stamattina sul muro di un’abitazione in via Giovanni Antonio Plana a poche decine di metri da Piazza Euclide nel cuore dei Parioli. Una scritta analoga aveva imbrattato il muro di uno stabile della vicina via Domenico Chelini mercoledì ma era stata rapidamente fatta cancellare nella stessa mattinata. La mano sembra la stessa
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#699 Messaggio da dostum »

Vedi Baaaalkaaaan tuttosommato sono un romanticone mi piacciono le storie a lieto fine (perquisiscimi tutta Rheinhardt!)

L' ebrea che amava un nazista diventa un film la storia di Edith

LONDRA - Germania, 1942. Una giovane ebrea tedesca, visti scomparire tutti i familiari e gli amici verso i campi di concentramento del Terzo Reich, compie un ultimo, disperato tentativo di salvarsi dall' Olocausto: assume la falsa identità di un' amica ariana. Impaurita, debole, nervosa, un giorno sviene per strada. Un uomo la soccorre. è un ufficiale nazista. I due si innamorano. Tre settimane più tardi, lui le chiede di sposarlo. Terrorizzata, lei rifiuta con una scusa dopo l' altra. Poi, come se capisse che non si può sfuggire al destino, confessa: «Sono ebrea». Ma il nazista non arretra inorridito. Non la denuncia. Non la fa arrestare. La sposa lo stesso. Fine primo tempo. Secondo tempo. Germania, 1944. Il nazista parte per il fronte. è catturato dai russi. La guerra finisce. Passano due anni prima che la sposa ebrea riesca a rintracciare il marito e farlo liberare. Ma quando lui torna a casa, non la riconosce: non è più la moglie timida, remissiva, silenziosa di prima. Ora ha ripreso il suo vero nome, e con esso anche il carattere originale, di donna coraggiosa, estroversa, ciarliera. Il matrimonio va in crisi. L' ebra e il nazista, dai quali negli ultimi mesi di guerra era nata una bambina, divorziano. Ciascuno da quel momento procede per la propria strada. Epilogo. Inghilterra, maggio 2004. Una dignitosa casa di riposo per anziani. Edith Hahn Beer, l' ebrea sfuggita al destino, ha 90 anni, una figlia che la adora, tre nipoti affettuosi. Nel corso del tempo è emigrata dalla Germania all' Inghilterra, poi dall' Inghilterra a Israele, quindi, dopo un delicato intervento al cuore, è ritornata a Londra. Il marito, l' ufficiale nazista, è morto qualche anno or sono. Ormai ultra-ottuagenaria, ripensando alla sua singolare esistenza, Edith ha scritto un libro di memorie, "La sposa ebrea dell' ufficiale nazista". L' hanno tradotto in nove lingue (in Italia è pubblicato da Garzanti)
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#700 Messaggio da dostum »

Qualcuno ha inciso una svastica sul murale della sede della Rete dei Comuni Solidali di via Diaz, a Gioiosa Ionica. Quell’edificio, di proprietà comunale, era abbandonato e semi crollato e Re.co.sol., attraverso lo Sprar, lo ha ristrutturato e reso nuovamente fruibile, rendendolo luogo di incontro per i migranti ospitati a Gioiosa.Su un muro esterno è stata realizzato un murale che simboleggia l’accoglienza, realizzato dall’artista cauloniese Emilio Fameli, che raffigura un padre che tiene in braccio il figlio.La svastica è stata incisa proprio sul viso del bambino.In tempi in cui i peggiori populismi fanno proseliti e guadagnano consenso smisurato non si possono ignorare questi gesti simbolici ed estremamente gravi.Continueremo nel nostro lavoro quotidiano a praticare l’accoglienza e a sostenere la comunità locale.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#701 Messaggio da dostum »

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Naziromantico

Una relazione nata per caso, ovvero quando la ragazza fu obbligata a cantare per il compleanno di Wunsch e lui se ne innamorò a prima vista, e grazie alla quale Helena riuscì a salvare se stessa e poco più tardi la sorella Rozinka e la figlia di lei. Quello stesso giorno infatti, Citronova era stata selezionata per le camere a gas e fu l'intervento dell'ufficiale a salvarla all'ultimo secondo. Poco dopo il primo incontro, Wunsch le portò dei biscotti e un messaggio con la scritta «Mi sono innamorato di te» nella baracca dove lei stava lavorando. E qui la ragazza seppe vedere un'opportunità. «All'inizio ho pensato che sarebbe stato meglio morire piuttosto che avere una relazione con lui. Per molto tempo ho finto, c'era solo odio, riuscivo a stento a guardarlo. Poi invece arrivarono anche i sentimenti», ha spiegato alla PBS Helena
GRAZIE A HELENA SONO DIVENTATO UN ALTRO»
La situazione cambiò quando la sorella e sua figlia arrivarono a Auschwitz e Franz si impegnò in prima persona per salvarle dalle camere a gas alle quali erano stati subito destinate. Una riconoscenza, e forse anche un amore,del quale è rimasto traccia nei decenni, tanto che sia Helena che la sorella nel 1972 testimoniarono a favore dell'SS nel processo a suo carico. Descritto dai sopravvissuti di Auschwitz come crudele, brutale verso uomini e donne, più volte addetto alla selezione di chi viveva e chi moriva disse di sè: «l'amore per Helena mi cambiò, diventai un'altra persona grazie a lei». Una persona che, come molti altri gerarchi nazisti, non scontò mai i suoi crimini. Franz Wunsch è morto nel 2009. Di certo Helena gli ha ricambiato il favore.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#702 Messaggio da dostum »

Ahò Roma Nord è piena de nazzisti puro Roma Sud

Un raduno dell’ultradestra alle porte di Roma. La motivazione ufficiale è la presentazione della ristampa di un libro che porta una firma imbarazzante quella di Leon Degrelle, ultra-nazionalista e antisemita belga, volto e voce mai pentita del nazismo nonché combattente volontario e pluridecorato delle Waffen-SS. Accade a Morlupo, nell'hinterland di Roma nord, sulla Flaminia. Alla vigilia delle votazioni del comune di 8mila abitanti, commissariato, nelle strade del paese sono apparsi decine di manifesti che reclamizzano l’appuntamento con un giovanissimo Degrelle in divisa nazista e il suo libro intitolato: “Appello ai giovani europei”. Una ristampa pubblicata da Raido, una casa editrice legata ai gruppi della destra radicale.

La “celebrazione” dello scrittore nazista deceduto nel ’94 va in scena in una sedicente "libera associazione culturale" che si chiama "Passo dopo passo" nel centro storico del paese proprio sopra il locale circolo del Pd. “Solo quelli che hanno fede ritornano ed affrontano il destino!” si legge nel post pubblicato su Facebook che reclamizza l’appuntamento, riproponendo una frase dello stesso Degrelle. Politico, ex militare, giornalista e scrittore fa parte dei fondatori di un'associazione che nel dopoguerra ha dato aiuto a militari delle SS e della Gestapo. Degrelle, nazista mai pentito, che trovò rifugio nella Spagna di Franco dopo essere stato condannato a morte alla fine del secondo conflitto mondiale, è divenuto un riferimento delle nuove formazioni neonaziste e neofasciste europee. Nei suoi libri, da una parte viene esaltata ( a volte anche millantata) l’amicizia e ammirazione per Hitler, mentre dall’altra vengono contestate le cifre della Shoah e negato addirittura l'olocausto.

“Aver visto i manifesti con l’immagine di quel militare nazista sulla Flaminia e poi con la scritta “Appello ai giovani europei” crea indignazione. E’ una offesa alla storia di questo territorio. Ci sono stati sanguinosi scontri nella valle del Tevere soprattutto a Monterotondo che è Medaglia d’argento al valor militare proprio per la lotta partigiana contro l’esercito di occupazione di Hitler costata la vita a tanti partigiani, soldati e civili italiani - incalzano alla sezione Edmondo Riva dell'Anpi di Monterotondo - Proprio la città di Monterotondo il 9 settembre del ’43 venne attaccata da un battaglione di paracadutisti tedeschi. Ci furono sanguinosi combattimenti e numerosi morti tra i militari italiani. E quel giorno molti uomini e donne furono uccisi nelle strade e nei campi dai tedeschi che mitragliavano mentre scendevano dal cielo. Inoltre nei mesi successivi tanti furono anche le vittime tra le formazioni partigiane. Vedere, a pochi chilometri da qui, quei manifesti con l’immagine dei soldati tedeschi in uniforme e il nome di un nazista come Degrelle è un’offesa per tutta la comunità democratica e per tutti coloro che sono morti per liberare il Paese”. E ieri proprio in contemporanea della presentazione del libro di Degrelle sempre a Morlupo, alcuni attivisti della sezione Anpi Matteotti Flaminia-Tiberina hanno organizzato una raccolta di firme per ribadire “Mai più fascismi e mai più razzismi” e chiedere la chiusura di tutte le associazioni e delle formazioni che si ispirano al fascismo e al nazismo.

La piccola associazione nel centro di Morlupo non è nuova a incontri dai contorni xenofobi e omofobi cari ai gruppi che rivalutano simboli, personaggi della destra radicale. E così nel piccolo circolo, che si affaccia sulla piazza centrale di Morlupo, in passato si sono svolte assemblee contro “l’inganno antirazzista”. “Il progressismo imperante uccide le identità dei popoli, attraverso la religione del multi culturalismo cercando di promuovere legge assurde come lo Ius Soli” scrivono gli attivisti dell’associazione che non risparmiano attacchi ai giornalisti, alla “stampa asservita e i suoi paladini dalla penna autorevole, come il già noto Saviano, che non mancano mai di bollare come fascista chiunque non sia schierato con il sogno multietnico”. E non sono mancati poi gli incontri per esaltare la tradizione nazionale oppure per attaccare le famiglie omossessuali.
“E’ grave la diffusione di libri legati a certi personaggi come Degrelle con un passato nazista mai rinnegato. Si tratta di un personaggio inquietante. Ci sono gruppi di estrema destra che si richiamano alle sue idee – spiega Stefano Bonifazi dell’Anpi di Roma – Certe pubblicazioni se prive di una adeguata critica storica chiaramente si possono prestare a facili finalità propagandistiche addirittura filo naziste”.

La celebrazione dello scrittore nazista è avvenuta a ventiquattr’ore da un’altra cerimonia ma di tutt’altro genere: quella di domenica 13 maggio, a Porta San Paolo dove verrà deposta una corona per ricordare il luogo simbolo della Resistenza romana e della
battaglia contro l’esercito nazista che dopo l’8 settembre del ’43 aveva occupato Roma. E anche in questo caso avviene in un municipio che si appresta ad andare alle urne. L'iniziativa è di Amedeo Ciaccheri e dei rappresentanti del Pd, Leu, Super 8, Centro Solidale e Cittadini in corsa per le elezioni del Municipio VIII: "E' un modo per vivere la vigilia delle elezioni senza dimenticare l’orrore del nazifascismo e il valore della democrazia".
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DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

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Blif
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#703 Messaggio da Blif »

Non credevo ai miei occhi, ieri in metropolitana, fra il Cordusio e il Duomo...

Persino in una citta medaglia d'oro per il valor militare, sede del Comitato di Liberazione dell'Alta Italia,
nel sottosuolo si muovono forze oscure.

Nei sordi e grigi cunicoli, bivaccano i manipoli.

Sperano di sbucare fuori dalle catacombe dove la storia li ha relegati,
e con le loro vetuste parole d'ordine (all'armi, all'armi)
cogliere una rivalsa impossibile e antistorica,
richiamando chi se n'è andato e non li può sentire.

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Ma è il momento di dirlo chiaro e forte: non ci avrete.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#704 Messaggio da balkan wolf »

Bliff ma che cazzo ti é successo in metró?

Comunque é normale dai... In epoca di mondialismo assoluto ci si rifà alla utopia più antitetica ad esso

Personalmente credo che tutti i fascismi locali andrebbero integralmente e coscientemente soppressi per confluire in un unico modello di respiro europeo... Ovviamente su modello della Germania anni trenta ma che ve lo dico a fare?
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#705 Messaggio da Blif »

E' inutile che avvisate il Duce quando aprite la porta del rifugio nel mezzanino del metrò!
Tanto non vi sente! :)
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