ve lo facciamo vedere noi il punto GGG

Scatta il fluido erotico...

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#1 Messaggio da Ospite »

il nostro amatissimo doctor j ci aveva consegnato il suo ottimo pezzo già da qualche giorno. lo tenevo in caldo... ma un oscuro cronista ci ha battuti sul tempo...su di lui cadrà l'ira funesta di axel braun...

anzi al sexpo chiederemo al pennaiolo ed al famigerato doc hines di fornirci le rispettive fidanzate per la prova decisiva:
axel braun con in sottofondo il disco sex machine di james braun (un parente!) provvederà a stimolare le donzellette coadiuvato da roy (un cultore del punto - mi diceva dina che infatti gli riesce molto meglio la stimolazione manuale che quella con l'arnese), natacha (un'esperta - in 2 giorni si è fatta 5 girl in quel di san francisco), il nostro doctor j ed il sottoscritto (perchè siamo si degli intellettuali ma non disdegnamo il duro lavoro manuale!) e il caro zanoni (in qualità di apprendista)
portatevi gli ombrelli perchè il loro sbrodolamento è sicuro al ciento x ciento!
sorveglierà il tutto il famigerato falchetto beach (dopo 12 ore di viaggio - il fantozziano ritorno da praha - ha voluto ancora andare a fare un giretto al baronessa!!!!!)



Il Punto G ebbene esiste!

Uno degli argomenti più dibattuti, con opinioni anche molto divergenti, nel campo della sessualità è senz'altro il punto G. Esiste o non esiste? Ha quei meravigliosi effetti orgasmici di cui si favoleggia o non è vero niente? La sua stimolazione può davvero provocare un'emissione di liquido, cioè un'eiaculazione al femminile?
Molti studi sono stati ormai condotti sull'argomento, anche se è stato preso in considerazione dalla nostra scienza con colpevole ritardo. Infatti nel mondo occidentale questa particolare zona (o "punto") della vagina è stata descritta per la prima volta nel 1950 dal dottor Ernst Grafenberg, quindi dimenticata fino alla seconda metà degli anni '70, quando è stata riconsiderata da studiosi come Alice e Harold Ladas, John Perry e Beverly Whipple. Furono Perry e Whipple a chiamare la zona in esame punto G, cioè Grafenberg, in onore del primo "scopritore".
Nel 1982 Alice Ladas, Beverly Whipple e John Perry (guarda caso due sono donne), sulla base delle loro ricerche, pubblicarono il libro "The G Spot", la prima trattazione unitaria sull'argomento.
Sono, quindi, appena venti anni che il punto G ha visto riconosciuta la sua esistenza, anche se da alcuni è ancora confutata e, almeno fino a poco tempo fa, ignorata anche da gran parte dei medici.
Eppure, non solo l'eiaculazione femminile fu descritta già da Aristotele, ma in culture diverse dalla nostra il punto G è noto da tempo immemorabile, senza alcuna perplessità sulla sua esistenza.
Per esempio, negli antichi testi tantrici viene chiamato anche saspandana, "punto del piacere" o "punto della beatitudine" o "punto sacro", sacro proprio perché è la chiave che conduce all'orgasmo "implosivo", quell'orgasmo più profondo definito "uterino" da Josephine ed Irving Singer.
Alcuni insegnamenti tantrici sostengono che il rapporto sessuale serve a stimolare il flusso di liquido femminile (detto rajas); naturalmente c'è una dimensione esoterica in tutto ciò, comunque pare che i seguaci di questa scuola tantrica siano soliti raccogliere il prezioso liquido su una foglia, metterlo in una ciotola d'acqua, offrirlo alla divinità e berlo.
Un altro dato riferito da Olivia St. Claire rivela che in Uganda, presso la tribù Bataro, c'era un'usanza detta kachapati ("spruzza il muro") con la quale le donne anziane insegnavano alle giovani come eiaculare.
Il fatto che i risultati degli studi sul punto G siano spesso molto divergenti può dipendere non già dalla sua esistenza o non esistenza, ma da una metodologia di ricerca che spesso si basa esclusivamente su dati numerici, tratti da semplici riscontri anatomici e fisiologici, senza prendere in considerazione le emozioni e le pulsioni più intime che la donna prova in quei momenti ed esprime spesso in maniera oscillante.
L'esistenza anatomica del punto G, comunque, è facilmente dimostrabile: intanto va ricordato che l'uretra (il canale che parte dalla vescica e porta l'urina all'esterno) si trova davanti alla vagina, infatti l'orifizio dell'uretra, dal quale fuoriesce l'urina, lo vediamo posto davanti all'ingresso della vagina. Intorno all'uretra femminile, soprattutto nella parte posteriore, si trovano delle ghiandole (dette di Skene) che sono nella donna ciò che è la prostata nell'uomo (la prostata è, ovviamente, molto più sviluppata e produce un liquido che va a costituire lo sperma insieme agli spermatozoi).
Se queste ghiandole si trovano dietro all'uretra, saranno vicine alla parete anteriore della vagina, quindi potranno essere toccate introducendo un dito nella vagina stessa.
La zona nella quale si trovano queste strutture ghiandolari rappresenta il punto G.
E' anche una zona molto vascolarizzata ed innervata, quindi si capisce come possa generare sensazioni piacevoli quando è stimolata; inoltre, trattandosi di ghiandole che sboccano nell'uretra, si può anche capire che, se stimolate, possono secernere del liquido (simile a quello della prostata) che uscirà dall'orifizio dell'uretra (e per questo può venire confuso con una emissione di urina).Se è facile dimostrare logicamente che il punto G esiste, più difficile è localizzarlo in pratica (ma non disperiamo, con impegno e buona volontà ci si può riuscire).
Intanto, visto quanto detto in precedenza, il punto G sarà situato sulla parete anteriore della vagina (possiamo anche chiamarla parete superiore se consideriamo la donna sdraiata supina).Quindi per cercare il punto facciamo scorrere un dito sulla parete anteriore (superiore) della vagina, procedendo dall'ingresso verso l'interno. A che distanza dall'entrata dovremmo trovarlo?
Ovviamente dipende dalla configurazione anatomica individuale (tutte le misure che si possono dare in questi argomenti sono sempre relative, quindi inutile usare il righello per essere precisi).
Diciamo intorno ai 5 cm. dall'apertura vaginale.
Come si presenta? E' un'area il cui diametro varia da 0,5 a 2,5 cm che, quando è stimolata, comincia a gonfiarsi e può essere apprezzata dalle dita come una piccola sporgenza. Secondo alcuni può partire dalle dimensioni di un pisello (vegetale) o di un piccolo fagiolo e raggiungere quelle di una moneta da 50 lire (con gli Euro non abbiamo ancora esperienze).
Naturalmente queste caratteristiche variano da donna a donna; c'è chi lo ha più grande, chi più piccolo, chi posto centralmente, chi leggermente spostato di lato, ecc.

Data questa variabilità la ricerca va condotta con calma ed accuratezza, ma soprattutto dedicando alla donna la giusta attenzione, perché è solo quando lei è sessualmente eccitata che il punto si gonfia e manifesta la sua presenza.....e poi non si sta cercando a tentoni un interruttore della luce, ma si sta condividendo un'esperienza che diventerà piacevolissima per entrambi.
E' ovvio che una donna può cercare il suo punto G anche da sola, con altre tecniche, ma in due, in genere, la ricerca è più divertente.
Quando il dito arriva a stimolare il punto G con una pressione inizialmente dolce ma decisa, la donna avvertirà sensazioni particolari (all'inizio possono sembrare anche spiacevoli) e coinvolgenti.
La meta è raggiunta! A questo punto si tratterà solo di imparare ad utilizzarla sempre al meglio. E qui la teoria lascia il posto alla pratica.
Ah, ho ritrovato un dato che dice che in Uganda, presso la tribù Bataro, c'era un'usanza detta kachapati (spruzza il muro) con la quale le donne anziane insegnavano alle giovani come eiaculare, peccato per il ritardo.....e pare che alcuni insegnamenti tantrici sostengano che il rapporto sessuale serve a stimolare il flusso di liquido femminile (detto rajas). Naturalmente c'è una dimensione esoterica in tutto ciò, cmq i seguaci di questa scuola tantrica sogliono raccogliere il prezioso liquido su una foglia, metterlo in una ciotola d'acqua, offrirlo alla divinità e berlo.

DOC J.








LA SCOMPARSA DEL PUNTO G

Per molte donne sarà certamente uno shock. Per la maggior parte dei maschietti, con tutta probabilità , si tratterà invece una vera e propria... liberazione sessuale.
Di cosa stiamo parlando?
Dell'esito di uno studio condotto dalla Pace University di Pleasantville, NY, secondo il quale il fantomatico punto G, la zona più erogena delle donne responsabile della madre di tutti gli orgasmi, non esisterebbe.
Così almeno la pensa il dottor Terrence M. Hines, che in un articolo pubblicato sulla rivista American Journal of Obstetrics and Gynecology sostiene che "L'evidenza scientifica solitamente chiamata in causa per sostenere l'esistenza del punto G è talmente inadeguata da sfiorare addirittura il ridicolo".
La scoperta del punto G risale al 1950, quando il dottor Ernest Grafenberg comunicò dalle pagine dell'International Journal of Sexology di aver individuato all'interno della vagina un fascio di fibre nervose che, adeguatamente stimolate, erano in grado di scatenare orgasmi multipli e travolgenti.
Secondo il dottor Hines, il suo collega non produsse però nessuna prova scientifica attendibile a sostegno di questa tesi, bensì solo aneddoti che riguardavano alcune sue pazienti e il loro comportamento sessuale, e giungendo dopo attente ricerche alla conclusione che "il "punto G" è una sorta di ufo ginecologico: lo si cerca, se ne parla molto, ma non c'è nessuna prova oggettiva della sua esistenza".
Apriti cielo, che diranno ora le femministe che hanno fatto del punto G, ma soprattutto della incapacità dei maschietti a trovarlo, una loro bandiera?
"Se il punto G esistesse, ce ne saremmo accorti", sostiene con fermezza il dottor Hines".
Si apre dunque una nuova era, che potremmo definire... dell'orgasmo al naturale.











[ Questo messaggio è stato modificato da: Fabrizio Zanoni il 2001-09-01 12:32 ]

Ospite

#2 Messaggio da Ospite »

The G-Spot: A Gynecological UFO?
By Steven Reinberg

NEW YORK (Reuters Health) - Despite widespread belief in the G-spot, there is little evidence to support its existence, according to a new report.

``The scientific evidence that is usually cited to support the existence of a G-spot is so inadequate to be almost laughable,'' Dr. Terrence M. Hines from Pace University in Pleasantville, New York, told Reuters Health.

The G-spot, believed to be a bundle of nerve tissue in the vagina that, when stimulated, intensifies sexual arousal, is named for Dr. Ernest Grafenberg, who first described it in a 1950 article in the International Journal of Sexology. However, Grafenberg did not present any clinical evidence for the existence of the G-spot, only anecdotes about some of his female patients and their sexual behaviors, Hines notes.

The term ``G-spot'' was first mentioned in 1982 in the book ''The 'G-Spot' and Other Discoveries About Human Sexuality,'' by Ladas et al. ``I am not sure how these authors got from the Grafenberg paper to the G-spot, which they cite in their book,'' Hines said.

In his report published in the August issue of the American Journal of Obstetrics and Gynecology (news - web sites), Hines reviews the evidence for the existence of the G-spot and concludes that it is ``a sort of gynecological UFO: much searched for, much discussed, but unverified by objective means.''

The few studies dealing with the existence of the G-spot have been poorly done, Hines points out. ``This science, or pseudoscience, for the existence of a G-spot is based entirely on a handful of females who were examined behaviorally to see if a G-spot existed. And only 4 of 12 women had behavioral evidence for a G-spot,'' he stressed.

In addition, if there was a G-spot, it would have to have a detailed and rich area of neurons. Studies of the interior vaginal wall have failed to find a hint of such a structure, Hines said. ``If it was there they probably would not have missed it,'' he added.

``Women have been misled for about 20 years about an important part of their sexuality,'' Hines noted. ``Some women might feel very bad about themselves and their sexuality if they can't find the G-spot--but there is nothing there to find.''

SOURCE: American Journal of Obstetrics and Gynecology 2001;185:359-362.

Ospite

#3 Messaggio da Ospite »

maxxx (the keeper) e doctor j (Photo)
sempre al lavoro!!!!!!!!!

axel sarà  già  li che stimola il punto g della figlia del doc hines!!!!!!!
speriamo NON abbia un figlio coi capelli lunghi!!!!!

Photo says:
la rivista chiede sempre danaro....
the keeper says:
come medico interessato a recensire l'articolo x una rivista estera
the keeper says:
sono sicuro che te lo forniscono
Photo says:
acc....non è nell'elenco di riviste delle quali posso chiedere l'articolo completo gratis
the keeper says:
sono sicuro che ti danno anche l'email di hines
the keeper says:
lo chiedi al website che ti ho dato della rivista
Photo says:
proveró a fare qualcosa, ma le riviste capiscono il linguaggio del dollaro hehehe
the keeper says:
no come giornalista interessato a recensire
Photo says:
cerco l'indirizzo del dipartimento
the keeper says:
te lo danno
the keeper says:
la prima URL è della rivista
the keeper says:
usa il web
Photo says:
si, ci ero già  andato, boh, provo
Photo says:
ecco chi è l'autore:
Photo says:
Terence Hines
Dyson College of Arts and Sciences
Broad Subject: Psychology/Mental Health

Topical Areas:
Brain Function & Cognition
Mathematical Cognition
Examination of Paranormal Claims
Cognitive Neuroscience

the keeper says:
dai dai
Photo says:
è uno psicologo, studia meccanismi mentali e cognitivi, il g-spot gli interesserà  fenomenologicamente, non lo avrà  mai cercato.......hehe

_________________


http://www.hypermaxxx.com

clicca maxxx diffidate dalle imitazioni

<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: maxxx il 2001-09-01 11:04 ]</font>

Ospite

#4 Messaggio da Ospite »

Non pretendo di essere il g-man ma qualcosa di punto G so anch'io: vi consiglierei di non creare un falso mito perchè questa stimolazione è veramente piacevole solo per alcune donne. Per esempio una clitoridea la gradirà  molto meno di altre forme, inoltre è sempre meglio "attaccare" una ragazza su 2/3 fronti contemporaneamente piuttosto che fissarsi su uno solo, per quanto piacevole.
Aggiungerei inoltre che, ad una ragazza non predisposta, la over-stimulation del punto g provoca una momentanea irritazione che termina in una incontrollabile.....pisciata.
Meditate gente....

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#5 Messaggio da Axel Braun »

Ma non diciamo sciocchezze...

Axel Braun

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#6 Messaggio da Ospite »

Axel credi di essere l'unico in questo forum ad aver visto una pulzella ?

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#7 Messaggio da Ospite »

caro axel abbai un casino , non e'che non mordi ?


p.s. mi raccomando rispondi insultando invece di darci le prove di mg............

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Super Zeta
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#8 Messaggio da Super Zeta »

Provocare Axel è diventato sport nazionale?
Maverick ti consiglio di non incontrarlo altrimenti mi sa che ti dimostra live & direct quanto non morde...
Sansone, umiltè, Axel fa punti G da vent'anni e funziona con TUTTE SEMPRE.
Io l'ho visto live, Tamina ha sperimentato in privato e ci sono almeno 10 attrici (Helena Del Monaco, Donna D'Enrico...) che fanno live show per l'Italia a cui puoi andare a chiederlo.
Perchè siete così fottutamente invidiosi?

Meshmellow
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#9 Messaggio da Meshmellow »

Io invece ho riscontrato l'esistenza, in alcune donne, del punto Mago G.
Se stimolato fa raggiungere un orgasmo così intenso da far sfornare biscotti.... :smile:

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#10 Messaggio da Super Zeta »

Meno male che c'è Mesh con le sue battute! :smile:

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#11 Messaggio da Ospite »

ahhahahahaahahahaha mesh

Ospite

#12 Messaggio da Ospite »

Cari Pacconari:

1) non sono invidioso, non mi interessa farmi una puttanella diversa a sera e quelle che mi sono fatto se lo ricordano ancora.
2)se mi chiamate a testimoniare le varie pornodive mi metto davvero a ridere, è come chiedere a giucas casella di svelare che è un buffone.
3) rileggetevi il mio post che è l'unico scientificamente valido in mezzo agli sconfinati mari delle vostre cazzate.
4)non nego che axel sia bravo e ci mancherebbe visto che fa solo quello nella vita, ma nemmeno Schumacher vince tutti i GP o Ronaldo segna in tutte le partite, figuriamoci lui.
5) dite meno stronzate e scopate di più, come faccio io.

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#13 Messaggio da Super Zeta »

Che tristezza...

Doctor J
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#14 Messaggio da Doctor J »

Forse si puó fare qualche precisazione sulla questione, scusandomi in anticipo per la probabile noiosità  dell'intervento (che presumo lunghetto).

Sicuramente non bisogna fare del punto G un mito; purtroppo oggi si mitizzano anche le merendine, ma certamente nell'ambito della sessualità  miti e riti hanno sempre trovato terreno fertile (prima c'era il mito del clitoride).

Non ho ancora letto il lavoro di Hines, quindi non mi pronuncio nello specifico, comunque il titolo del lavoro è "The G-spot: A modern gynecologic myth"; se, da psicologo, critica il punto G come uno dei tanti miti del sesso ha anche ragione.
Il fatto che non debba essere un mito peró non vuol dire che non esiste.

O meglio, chi dice che il punto G in sè stesso non esiste forse non sbaglia nemmeno, l'errore è fissarsi sul punto in quanto tale.
Per esempio, se bussando su una parete trovo una zona che suona diversamente dal resto, ne prendo le coordinate e la chiamo punto K, e dico che bussando sul punto K ottengo un suono particolare. Se qualcuno dice che il punto K non esiste avrà  anche ragione, perchè come tale lo ho inventato io, ma la sostanza non cambia, bussando su quella zona otterró quel rumore.

E' innegabile che esistano quelle strutture anatomiche che ho descritto nell'articolo e che si possono stimolare attraverso la vagina, principalmente in una certa zona, che possiamo chiamare Pippo invece che punto G o non nominare affatto, ma la sostanza non cambia.

Non in tutte le donne si trova questo punto, o forse c'è ma va ricercato con più attenzione, magari perchè è molto piccolo. Non dimentichiamo che esiste sempre una variabilità  individuale, visto che, per fortuna, non siamo fatti in serie.

Va sottolineato che si vive benissimo anche senza trovare il punto G, ed è logico, comunque, che un rapporto con una donna non si puó certo limitare alla sollecitazione meccanica di un punto.

Vorrei ricordare, infine, che il porno è rappresentazione della realtà , ma non realtà  istantanea (o almeno non sempre).
Insomma, sono convinto che la maggior parte di squirting davanti alle telecamere sono semplici e oneste pisciate; questo si puó anche capire dato il contesto e le esigenze di scena, ma non vuol dire che l'eiaculazione femminile non esista.
Sapere, quindi, che il punto G esiste è importante, basta che la conoscenza (che è sempre di grande aiuto in tutti i frangenti) non si trasformi in uno stupido assillo.

Anche Alessandra Graziottin, comunque, depone a favore dell'esistenza del punto G.
http://www.repubblica.it/quotidiano/rep ... ntoge.html

tamina
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#15 Messaggio da tamina »

..beh Sansone un pó d'invidia traspare dai tuoi post!

Poi l'affermazione "quelle che sono state con me se lo ricordano ancora" l'ho sentita spesso nel bar sotto casa ..da un gruppetto di uomini sulla cinquantina mentre giocavano a briscola...poverini!

Cosa faccia o meglio quante se ne faccia Axel nella sua vita è un problema suo, io posso dirti solo che quello che ha fatto a me è stato piacevole !!

P.S
Non sono una pornodiva!!

Ciao tamina

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